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Old 10-09-2003, 09:53   #21
HenryTheFirst
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Originariamente inviato da kikki2
In altri campi hanno brevettato il rumore di alcuni motori nonchè molte parole anche italiane, quindi mi sa che Hitch, se l'avessero consigliato bene, l'avrebbe fatto senz'altro, e per gli altri, ciccia.
Forse si trattava, almeno per quanto riguarda le parole italiane, di marchi e non di brevetti. Però una parola italiana non è registrabile come marchio in italia, ma solo all'estero e se non è una parola mediamente conosciuta nel luogo in cui viene registrata.
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John Donuts
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Old 10-09-2003, 09:57   #22
HenryTheFirst
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Originariamente inviato da cerbert
L'esempio della ruota era, come già detto improprio, ma pensate cosa sarebbe
Riferito al requisito della novità l'esempio della ruota calza alla perfezione.
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John Donuts
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Old 10-09-2003, 09:58   #23
kikki2
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era una cosa che avevano fatto dei produttori giapponesi di auto
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Benedetto sia il Signore,la mia Roccia,che insegna alle mie mani a fare la guerra e alle mie dita a combattere
Meglio 1 giorno da Zeman che una vita da Elkann ( qualsiasi ).
Ciao pierpo!
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Old 11-09-2003, 08:48   #24
Bet
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L'Avatar di Bet
 
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Originariamente inviato da Bet
evito di aprire un altre 3d e approfitto di questo con un semi-OT su brevetti e relativi parenti (copyright) - Legge 633/41 (chiedo scusa a cerbert... anzi no! dato che vuole pignorarmi la casa )

eventualmente, chi volesse, puo' rispondere con pvt x evitare confusione nel thread


una persona mi chiedeva info sulla pubblicazione di spartiti musicali sul suo sito
La legge stabilisce che i diritti di utilizzazione economica dell'opera durano x 70 dall'anno della morte dell'autore... lascio perdere x semplicità le varie disposizione che riguardano opere anonime, pseudonime, i casi di pubblicazione di opere x la prima volta dopo la scadenza dei termini del diritto d'autore (25 anni) ecc
Il problema alla fin fine è questo: un pezzo che non era + coperto da copyright, prima che modificassero la legge e la portassero a 70 anni, adesso lo è diventato oppure no perché la legge non è retroattiva?
esempio: una pubblicazione del 1940 e' diventata di pubblico dominio nel 1990. Adesso che il termine e' stato portato a 70 anni, tale pubblicazione e' rimasta di pubblico dominio o no?
Dalla risposta dipende la pubblicazione di spartiti stampati fra il 1933 ed il 1950 i quali, se non si applica retroattività, adesso sarebbero di pubblico dominio.

ps: so che normalmente le leggi non sono retroattive xo' nel caso specifico non ho indicazioni precise

non è stata una scelta azzeccata inserirmi in questa discussione


comunque: UP!
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http://www.cipoo.net Musica corale di pubblico dominio - spartiti-MID-MP3
Chi cerca conferme le trova sempre. (Popper)
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Old 11-09-2003, 09:06   #25
LuNoco©
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Città: Foligno lu centru dellu munnu
Messaggi: 137
intanto però se volete parlare dei miei errori grammaticali per riportarli 50cent a errore + 10cent a lettera del commento che farete le faccine costano 1€

Ps: tutti i diritti riservati a LuNOco©

© © © ©

sono© ricco© adesso metto© il© copyright© da© per© tutto©


__________________
#66 - Puffo SpaMMone!
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Old 11-09-2003, 09:09   #26
HenryTheFirst
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Città: Patrie dal Friûl
Messaggi: 3779
Su PI c'è una interessante notizia a riguardo che coinvolge il LUG di Forlì.
Posterei il link diretto alla pagina del sito del LUG a cui si riferisce l'articolo, ma coinvolge politici italiani, anche se europarlamentari, quindi non so se sia possibile. In caso aspetto risposta dai mod, nel frattempo potete facilmente trovare la notizia su punto informatico, nella colonnina di destra.
__________________
John Donuts
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Old 11-09-2003, 14:58   #27
cerbert
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L'Avatar di cerbert
 
Iscritto dal: Feb 2001
Città: Torino
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La cosa sembra seria, dal momento che anche mandrake Linux da notizia della protesta.

http://www.mandrakelinux.com/it/

Quello che mi secca è che, per motivi che non capisco (mi pare di afferrare che intendono ironizzare sul fatto che la UE usi una "soluzione tecnica" passibile di brevetto), gli organizzatori non hanno voluto utilizzare il form per le petizioni alla UE.
Cavolo!
__________________
Eroi da non dimenticare: Nicola Calipari (04/03/2005) e Vittorio Arrigoni (14/04/2011) e Bradley Manning.
Sono certo che anche i francesi si indignarono per il fatto che i tedeschi, piuttosto che veder dissolvere la loro nazione, preferirono il nazismo. Chi non impara la storia...
cerbert è offline   Rispondi citando il messaggio o parte di esso
Old 22-09-2003, 13:16   #28
cerbert
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L'Avatar di cerbert
 
Iscritto dal: Feb 2001
Città: Torino
Messaggi: 11769
Due ulteriori spunti di riflessione.
Io, nuovamente, invito a sottoscrivere la petizione.
Trovate i rimandi e le analisi su qualsiasi sito di Open Source e sui siti di tutte le più famose distribuzioni Linux (il che dà la misura della serietà del problema).
La sottoscrizione è, a mio parere, un gesto a favore della libera competizione delle idee che è la fonte prima del progresso tecnologico e che ha dato, ad oggi, risultati consistenti laddove le liti sui brevetti software hanno solo prodotto rallentamenti e intrasparenze tecnologiche a tutto danno dell'utente.
Su questa base avrei anche piacere che HWUpgrade assumesse una posizione. Ovviamente comprendo che non si tratta di una scelta facile da fare così su due piedi.

Quote:

La gabbia dei brevetti arriva a Bruxelles: dal software a ogni forma di
pensiero

di Renzo Davoli*



Mercoledi' prossimo al Parlamento europeo si voterà una direttiva sulla
brevettabilità del software. È una norma pericolosa per la ricerca
informatica, l'economia e per la libertà di pensiero e di parola.

Che la direttiva McCarthy non sia universalmente condivisa lo si può notare
dalle numerose azioni di protesta in corso. La petizione coordinata a
livello europeo da swpat.ffii.org ha già raccolto più di 250.000 firme di
singoli cittadini e l'adesione di associazioni di piccole e medie imprese
che rappresentano più di due milioni di aziende. Se un numero così elevato
di persone si mette a protestare su un tema così tecnico dovrebbe suonare un
campanello di allarme: la direttiva proposta preoccupa molti se non tutti
gli addetti al settore per le possibili implicazioni nel campo della libertà
di ricerca, di mercato e nel campo dei diritti fondamentali dell'individuo,
libertà di pensiero e di parola.

Il software è una espressione del pensiero umano, una forma di cultura.Il
software non è un oggetto, non occorrono immobilizzazioni tecniche per
scrivere software, il costo marginale per produrre una copia ulteriore è
minimale. Un programma è un testo che rappresenta un algoritmo in un
linguaggio specifico. L'algoritmo è la descrizione di una sequenza di passi
che realizzano il metodo per la soluzione di un problema. Non c'è nulla di
industriale né nel programma né nell'algoritmo. Il software ha la stessa
natura della letteratura, della musica. Si possono brevettare le macchine
che producono rapidamente Cd-Rom con opere letterarie o Cd musicali ma non
il brano letterario o musicale: quelli sono coperti dal diritto di autore.

Se si brevettassero ritmi, idee armoniche, schemi narrativi o generi
letterari ogni autore dovrebbe conoscere tutti i brevetti concessi per
evitare di pubblicare un'opera che verrebbe attaccata dagli uffici legali
dei detentori dei brevetti. Sarebbe lavorare su un campo minato.

Tutte le volte che si scrive un programma si usano centinaia di concetti e
di metodi che sono frutto della esperienza, della conoscenza e dell'estro
dell'autore. Occorre tenere conto che l'EPO (European Patent Office -
Ufficio Europeo Brevetti) ha
gia' concesso contro la normativa attuale più di 30.000 brevetti sul
software per ora sono di fatto nulli ma diventeranno operativi all'indomani
della ratifica della direttiva McCarthy. La maggior parte dei brevetti
depositati appartiene a multinazionali statunitensi.

Sono brevetti vaghi che proteggono entità basilari, concetti di uso comune
nello sviluppo dei programmi. Per fare un esempio il brevetto EP 0394160:
"Dynamic progress marking icon" gia' rilasciato dallo European Patent Office
protegge ogni icona che marca dinamicamente il progresso di una attività (in
Inglese, copia e incolla dal testo del brevetto: "this invention is an icon
which dynamically marks the progress of a monitored computer task").

Questo brevetto protegge le barre di avanzamento, quelle barre che si
colorano a man mano che una operazione viene svolta, per esempio quelle che
vedete durante l'installazionedi un programma. Se passa la McCarthy
occorrerà aspettare il 2010 per poter inserire barre di avanzamento in un
programma o fare un accordo di licenza con la IBM prima di
pubblicare il programma stesso.

Anche questo deve fare riflettere: perché multinazionali americane avrebbero
depositato decine di migliaia di brevetti nulli in Europa se non in attesa
di una direttiva europea che li legalizzi? A cosa serve questo immane
investimento se non ad appropriarsi di un mercato?

Negli Stati Uniti dove c'è già una forma brevettuale sul software le grandi
aziende hanno accordi di "cross licensing", cioè non si fanno la guerra fra
loro, ma usano l'arma brevetto contro le piccole e medie imprese per
eliminare la concorrenza e per appropriarsi di tecnologie innovative.

La deriva culturale che sta alla base di questa direttiva è ancora più
pericolosa della direttiva stessa. Brevettare idee non ha senso. Pensate al
giudice che si trova a dirimere una causa in materia di brevetti software:
quali elementi ha per giudicare? Le similitudini funzionali fra oggetti
fisici sono molto più chiare delle analogie tra idee.

Pensate a un brano musicale. È facile stabilire se è frutto di plagio (una
sequenza è stata testualmente copiata da un altro brano) ma andare a
sindacare se e quanto il brano è stato influenzato o appartiene a un genere
musicale è materia da critica musicale, non da brevetti, non da tribunali. È
un giudizio che puo' essere molto soggettivo.

Così un programma: una pallina che rimbalza o uno schermo che cambia colore
per indicare l'avanzamento di un processo è concettualmente equivalente alla
barra di avanzamento?E' coperto dall'EP 0394160?In questi casi il giudice
sarà fortemente influenzato da altri parametri oggettivi quali numero dei
brevetti in campo o quantita' di documentazione portata in supporto o dalla
forza di convincimento presente nelle istanze dei contendenti. Sono
parametri inevitabilmente correlati alla potenza economica. Chi ha il
servizio legale piu' efficiente e meglio pagato vince. In breve: chi ha i
soldi vince.

A questo punto a breve-medio termine i rischi sono chiari: la chiusura di
molte piccole e medie imprese, la progressiva eliminazione del software
libero. Il software libero e open source infatti non puo' pagare royalty per
ogni copia perché
la licenza d'uso non ha un costo ne' gli sviluppatori possono pagare uffici
legali.

Abbiamo una grande ricchezza in Europa, siamo ai primi posti per cultura
informatica. Un recente studio della Universita' di Maastricht ha mostrato
che in Europa lavorano il 71% degli sviluppatori di software libero mentre
solo il 13% sono nordamericani. Questi sono veri innovatori, persone capaci
di creare software.

La discussione in atto ha forse radici più profonde. Pone sul piatto della
bilancia due diverse visioni filosofiche del software: quella più
propriamente europea che vede il software come cultura e quella più
americana di software come prodotto. Anche in europa si sta tentando di
convincere l'opinione pubblica che il software sia un prodotto. Pensate alla
patente europea che vede nelle abilita' informatiche la capacità di essere
ammaestrati ad usare quattro programmi.
Sarebbe come pretendere che l'insegnamento delle abilita' matematiche fosse
relegato al corretto uso della tastiera di una calcolatrice.

Questa ricchezza di persone che conoscono veramente il linguaggio
dell'informatica corre il rischio di essere perduta per questo cambiamento
culturale che porta sia a dissennate politiche scolastiche ma anche e
soprattutto all'introduzione di monopoli basati sui brevetti.

Occorre difendere il libero pensiero algoritmico: la libertà di poter
trasformare le proprie idee in programmi. Un programma scritto a partire da
uno schermo nero deve essere di proprietà dell'autore, come un romanzo o un
brano musicale.
È il pensiero la nuova frontiera. Se si brevetta il software, domani si
passerà a brevettare le sequenze di Dna, ci hanno già
provato.

Dovremo consumare silenziosi perché ogni espressione verbale, musicale,
scritta, matematica o algoritmica che sia sarà clandestina: qualcuno potrà
rivendicarne il brevetto.


*Renzo Davoli è professore associato di informatica nel Dipartimento di
Scienza dell'informazione dell'Università di Bologna. L' articolo
gentilmente concesso dall'autore all'Unità online non è brevettato ma
soggetto al diritto di autore (secondo la licenza per la documentazione
libera GNU v.1.1 e successive).

Quote:
Chi e perchè vuole brevettare il software in Europa e altrove
di r. d.


Numeri sui quali riflettere:

-piu' di 250000 persone hanno firmato una petizione contro questa direttiva

-una alleanza di piu' di due milioni di piccole e medie imprese si sono
schierate contro questa direttica

-sono gia' stati rilasciati dall'ufficio brevetti europeo (EPO) piu' di
30.000 brevetti sul software.

Questi brevetti ora non sono validi ma potranno essere immediatamente
operativi se passa la direttiva.

La maggior parte sono brevetti di multinazionali statunnitensi.

Chi vuole questa direttiva:

-le multinazionali dell'ICT: tramite accordi di cross-licensing non si fanno
la guerra fra loro ma eliminano dal mercato le piccole e medie imprese

-gli uffici brevetti: assumono maggiore importanza

-associazioni di avvocati: ottengono maggiore business dalle diatribe sui
brevetti software

Chi non vuole questa direttiva:

-le piccole e medie imprese: non possono difendersi contro gli uffici legali
delle multinazionali

-chi fa ricerca in campo informatico: ogni programma pubblicato corre il
rischio di incappare in azioni legali e il singolo studioso non ha ne' i
soldi ne' il tempo di poter difendere la propria opera. Anche le grandi
aziende dirottano capitali dal settore ricerca e sviluppo verso gli uffici
legali.

-chi produce software libero: questi non hanno ricavi dalle licenze dei loro
programmi e quindi non possono ne' pagare royalty ne' uffici legali.
__________________
Eroi da non dimenticare: Nicola Calipari (04/03/2005) e Vittorio Arrigoni (14/04/2011) e Bradley Manning.
Sono certo che anche i francesi si indignarono per il fatto che i tedeschi, piuttosto che veder dissolvere la loro nazione, preferirono il nazismo. Chi non impara la storia...
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Old 24-09-2003, 13:02   #29
pierpo
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Città: Monza
Messaggi: 2791
ultime notizie.
Quote:
ANSA)-STRASBURGO,24 SET-L' Europarlamento ha detto si' alla regolamentazione a livello europeo i brevetti per le invenzioni attuate per mezzo di elaboratori elettronici. L'assemblea ha approvato la relazione di Arlen McCarthy che accoglie la proposta di direttiva della Commissione Ue ma ha chiesto modifiche per circoscrivere le invenzioni sul software soggette a brevetto. Il 'copyrigte' riguardera' telefoni cellulari, gli elettrodomestici intelligenti, i dispositivi di comando dei motori, le macchine utensili.
il link e'
http://news2000.libero.it/index_news.jhtml?id=5711620
__________________
Mathusalem Member -
Intollerante con gli intolleranti
Devo lavorare, non ho tempo per fare carriera
pierpo è offline   Rispondi citando il messaggio o parte di esso
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