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Old 19-05-2010, 10:37   #21
zanardi84
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Originariamente inviato da Marco71 Guarda i messaggi
...e linerarizzato il tuo modello ma hai fondamentalmente ragione...
Forse il punto che piu` si confa` all`attuale sistema universitario italiano e` il 2.
Ma non perche` l`Italia e` divenuta per incanto (diciamo dalla introduzione dei cosiddetti nuovi ordinamenti...) piu` furba ma solo perche` si e` dovuta giocoforza adeguare a come era l`istruzione di livello superiore all`estero.
Con il sistema dei college che sfornano persone che a 20 o poco piu` anni laggiu` (nell`anglosassone mondo ma anche in estremo oriente, India compresa) sono considerati sulla carta laureati mentre qui se sei andato a scuola all`eta` canonica di 6 anni a 20 sei una matricola del primo anno di una facolta` x.
La politica in Italia e` sempre stata dotata di molta inerzia...vi ricordate quanti anni ci sono voluti per riformare l`esame di maturita` ?
Io lo ho sostenuto nel 1990 ed erano gia` lustri e lustri che si svolgeva secondo quelle modalita`.
Poi siccome in Italia non hanno avuto mai le idee chiare sul come intervenire nel mondo della pubblica istruzione, si sono susseguite una marea di riforme a scadenza quasi annuale o comunque ogni volta che il governo y "cadeva"...
Un sistema universitario privato e` l`elemento mancante per aumentare il livello di omologazione ed omogeneita` rispetto al modello di riferimento anglosassone.
Ed in futuro chi andra` per la solita mancanza di soldi, in universita` pubbliche sara` considerato un laureato di rango inferiore.
Sempre che dallo spazio esterno non arrivi qualche cosa che ci faccia cambiare volenti o nolenti...
Grazie.

Marco71.
Cioè mi stai dicendo che l'equivalente inglese dei nostri licei e/o istituti professionali (cioè prendiamo il triennio delle superiori) hanno il livello di preparazione dei nostri laureati?

Questo sposterebbe non di poco il discorso non sulle università, ma sulle scuole superiori che sono quelle che hanno davvero bisogno della riforma.
__________________
Trattative felicemente concluse con domienico120, xbax88 ed engiel, ottimi e seri utenti.

Ultima modifica di zanardi84 : 19-05-2010 alle 10:40.
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Old 19-05-2010, 10:49   #22
dave4mame
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Originariamente inviato da guyver Guarda i messaggi
non avevo visto l'aggiunta...
Senza cognizione di causa???

Allara dimmelo te no... io a memoria non ricordo una riforma peggiore della gelmini (gelmini poi.... lei l'ha solo firmata sicuramente non sa nemmeno cosa c'è scritto )
fammi una cortesia.
smetti di parlare a vanvera e documentati.
magari cominciando a informarti su chi ha riformato i corsi introducendo lo scempio del 3+2.
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Old 19-05-2010, 11:23   #23
durbans
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I problemi delle Università sono tanti, ovviamente chiunque ne parla tira l'acqua al suo mulino e evidenzia solo quello che gli torna meglio per sostenere il suo discorso. Ad esempio i ricercatori protestano perché non hanno fondi, il ministro dice che si spreca troppo, i baroni vogliono difendere lo status quo, ecc. ecc.

E' evidente che:

1) Le Università in Italia sono troppe; i corsi di laurea sono troppi; le cattedre nate per far insegnare questo e quello sono troppe

2) Il nepotismo (mettono ad insegnare il figlio di, il cugino di, ecc.) E' presente ed è uno schifo che andrebbe IMMEDIATAMENTE eliminato

3) Il fannullonismo è presente (anche tra i ricercatori, i borsisti, i dottorandi, i docenti) e andrebbe colpito anche quello, dirigendo i soldi solo a poche e mirate ricerche importanti (e non finanziando ricerche come "Studio comparativo dei castelli di sabbia nelle spiagge hawaiane")

4) I soldi sono sicuramente pochi, ma intanto cominciamo a chiudere il 50% delle Università e destiniamo i soldi in modo meritocratico
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Old 19-05-2010, 11:27   #24
guyver
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fammi una cortesia.
smetti di parlare a vanvera e documentati.
magari cominciando a informarti su chi ha riformato i corsi introducendo lo scempio del 3+2.
visto che sei cosi documentato parlamene te

non voglio di certo difendere nessuno ma...
Quote:
"Non è colpa della riforma, ma semmai di come è stata applicata: nessuna innovazione profonda funziona se non si adottano le misure necessarie». Luigi Berlinguer era il ministro dell´università al tempo del debutto del 3+2, cioè del «Bologna Process»". "Voglio dare un dato: in tutta Europa e anche in altre parti del mondo crescono le adesioni a quel modello di formazione universitaria - dice il parlamentare europeo, membro della Commissione Istruzione, che il prossimo 5 maggio ha organizzato a Bruxelles un incontro per valutare proprio l´applicazione della riforma del 3+2 nei vari Paesi - l´obiettivo dei cicli universitari è di permettere a un laureato italiano di poter muoversi all´estero, di fare in modo di poter lavorare con un titolo di studio riconosciuto anche al di là dei nostri confini. Ma perché questo avvenga bisogna far valutare la qualità dei corsi da parte delle autorità europee e in Italia su questo punto siamo enormemente indietro. E il governo ha certo delle responsabilità». Inoltre secondo Berlinguer, "l´Italia non ha fatto quasi niente per definire lo sbocco nel mondo del lavoro del primo livello: fa eccezione la Lombardia dove per esempio l´Assolombarda ha spinto per una forma di rapporto più stretto tra titolo e bisogno professionale delle imprese per la laurea triennale».Non è colpa della riforma, ma semmai di come è stata applicata: nessuna innovazione profonda funziona se non si adottano le misure necessarie». Luigi Berlinguer era il ministro dell´università al tempo del debutto del 3+2, cioè del «Bologna Process". "Voglio dare un dato: in tutta Europa e anche in altre parti del mondo crescono le adesioni a quel modello di formazione universitaria - dice il parlamentare europeo, membro della Commissione Istruzione, che il prossimo 5 maggio ha organizzato a Bruxelles un incontro per valutare proprio l´applicazione della riforma del 3+2 nei vari Paesi - l´obiettivo dei cicli universitari è di permettere a un laureato italiano di poter muoversi all´estero, di fare in modo di poter lavorare con un titolo di studio riconosciuto anche al di là dei nostri confini. Ma perché questo avvenga bisogna far valutare la qualità dei corsi da parte delle autorità europee e in Italia su questo punto siamo enormemente indietro. E il governo ha certo delle responsabilità». Inoltre secondo Berlinguer, «l´Italia non ha fatto quasi niente per definire lo sbocco nel mondo del lavoro del primo livello: fa eccezione la Lombardia dove per esempio l´Assolombarda ha spinto per una forma di rapporto più stretto tra titolo e bisogno professionale delle imprese per la laurea triennale».Non è colpa della riforma, ma semmai di come è stata applicata: nessuna innovazione profonda funziona se non si adottano le misure necessarie". Luigi Berlinguer era il ministro dell´università al tempo del debutto del 3+2, cioè del «Bologna Process». "Voglio dare un dato: in tutta Europa e anche in altre parti del mondo crescono le adesioni a quel modello di formazione universitaria - dice il parlamentare europeo, membro della Commissione Istruzione, che il prossimo 5 maggio ha organizzato a Bruxelles un incontro per valutare proprio l´applicazione della riforma del 3+2 nei vari Paesi - l´obiettivo dei cicli universitari è di permettere a un laureato italiano di poter muoversi all´estero, di fare in modo di poter lavorare con un titolo di studio riconosciuto anche al di là dei nostri confini. Ma perché questo avvenga bisogna far valutare la qualità dei corsi da parte delle autorità europee e in Italia su questo punto siamo enormemente indietro. E il governo ha certo delle responsabilità». Inoltre secondo Berlinguer, "l´Italia non ha fatto quasi niente per definire lo sbocco nel mondo del lavoro del primo livello: fa eccezione la Lombardia dove per esempio l´Assolombarda ha spinto per una forma di rapporto più stretto tra titolo e bisogno professionale delle imprese per la laurea triennale".
in secondo luogo
non è certo ragionando in questo modo:
la riforma precedente era peggiore quindi questa è migliore!
che si va avanti...
La riforma Gelmini è pessima non è difendibile, e affosserà una volta di più gli atenei italiani...

Ultima modifica di guyver : 19-05-2010 alle 13:28.
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Old 19-05-2010, 11:30   #25
D.O.S.
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gelmini??
Moratti
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Old 19-05-2010, 11:32   #26
dave4mame
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visto che sei cosi documentato parlamene te

non voglio di certo difendere nessuno ma...


in secondo luogo
non è certo ragionando in questo modo:
la riforma precedente era peggiore quindi questa è megliore!
che si va avanti...
La riforma Gelmini è pessima non è difendibile, e affosserà una volta di più gli atenei italiani...
nel caso ti fosse sfuggito, si stava parlando di quello che sicuramente oggi è, non di quello che probabilmente domani sarà.

grande documento per inciso quello che hai riportato; berlinguer che dice che la SUA riforma non fa cagare.
"oste! il tuo vino è buono?"
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Old 19-05-2010, 11:35   #27
D.O.S.
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fammi una cortesia.
smetti di parlare a vanvera e documentati.
magari cominciando a informarti su chi ha riformato i corsi introducendo lo scempio del 3+2.
è stata l'Europa a chiederci di introdurre il 3+2
può anche non piacere ma ebbe il merito di elevare il numero di laureati dal misero 28% al 50% .
e tornare indietro alla laurea unica non è possibile perché mancherebbe una equiparazione con le lauree europee , per farti un esempio un vecchio laureato quinquennale in ingegneria aveva un bagaglio culturale e un numero di crediti equivalente a una laurea magistrale ( 3+2) con in più quasi un anno di dottorato di ricerca .... per poi andare a lavorare con un contratto interinale a tempo .
semplicemente assurdo , almeno così com'è adesso c'è un minimo di discernimento nello sfruttare le competenze dei laureati .
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Old 19-05-2010, 11:46   #28
dave4mame
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è stata l'Europa a chiederci di introdurre il 3+2
può anche non piacere ma ebbe il merito di elevare il numero di laureati dal misero 28% al 50% .
e tornare indietro alla laurea unica non è possibile perché mancherebbe una equiparazione con le lauree europee , per farti un esempio un vecchio laureato quinquennale in ingegneria aveva un bagaglio culturale e un numero di crediti equivalente a una laurea magistrale ( 3+2) con in più quasi un anno di dottorato di ricerca .... per poi andare a lavorare con un contratto interinale a tempo .
semplicemente assurdo , almeno così com'è adesso c'è un minimo di discernimento nello sfruttare le competenze dei laureati .
nell'autodifesa di cui sopra si parla di una tendenza a uniformarsi a quel sistema, non di un obbligo specifico.
l'articolo, per inciso, è del mese scorso, non di 10 anni fa.

Dietro la frase "ebbe il merito di elevare il numero di laureati dal misero 28% al 50%" ci sta il problema di fondo.
hai abbassato la mortalità universitaria, si; ma a che prezzo?
se quello era lo scopo potevi anche spedire il diploma a casa a chi ne facesse richiesta.
magari in un italiano corretto, giusto per applicare un filtro minimo.
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Old 19-05-2010, 11:55   #29
gigio2005
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sono d'accordo; per quanto riguarda la scuola ho una visione che dire comunista è poco.

però non mi posso nascondere dietro un dito.
la soluzione privata (a pagamento...) viene vista come necessaria quando quella "gratuita" viene vista come non all'altezza.
ma infatti e' quello il prob....stanno distruggendo la pubblica...e infatti anche i venditori di mozzarelle riescono a laurearsi...proprio per favorire il privato

e' il loro piano malvagio

MALEDETTI
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Old 19-05-2010, 12:02   #30
D.O.S.
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nell'autodifesa di cui sopra si parla di una tendenza a uniformarsi a quel sistema, non di un obbligo specifico.
l'articolo, per inciso, è del mese scorso, non di 10 anni fa.

Dietro la frase "ebbe il merito di elevare il numero di laureati dal misero 28% al 50%" ci sta il problema di fondo.
hai abbassato la mortalità universitaria, si; ma a che prezzo?
se quello era lo scopo potevi anche spedire il diploma a casa a chi ne facesse richiesta.
magari in un italiano corretto, giusto per applicare un filtro minimo.
non riesco a capire contro cosa stai obbiettando ; ci sono state 2 riforme a partire dal 3+2 : la prima ha introdotto il modello , quella della Moratti ha apportato delle modifiche marginali , fra le quali la riduzione del numero di corsi e di esami e il totale menefreghismo delle necessità finanziarie dello studente : non puoi studiare e lavorare nello stesso tempo a meno che non metti già in conto la possibilità di dovere ricominciare da capo perché con questa riforma dopo 2 anni di fuori corsi decadi dagli studi se non riesci a laurearti . A me sembra che l'abbandono sia stato causato proprio da questo , con la Moratti se non hai una famiglia molto ricca che ti mantiene mentre studi non puoi laurearti . E riguardo al 50% di laureati forse non hai capito che i pochi che uscivano fuori prima avevano una laurea che non era equiparabile alle altre lauree , era come avere una maturità scientifica che equivaleva a tutti gli effetti a un biennio universitario ... ti sembra giusto una cosa del genere nei confronti di chi ha impiegato tanto tempo e fatica per laurearsi ? i tuoi colleghi europei studiano di meno e hanno un titolo di laurea identico al tuo .
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Old 19-05-2010, 12:04   #31
superanima
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Al momento è un cane che si morde la coda... qualcuno sta volutamente impoverendo l'educazione pubblica e quindi gli studenti si spostano verso il privato.

E questo fenomeno è inquietante...
No, questo è un fenomeno in atto da decenni. La scuola pubblica è stata infatti bravissima e dequalificarsi da sola.

Riguardo lo spostamento verso il privato, è indubbiamente vero, così come viene sollecitato pure dall'Ocse. Non andrebbe infatti scordato che in Italia il contributo del privato alla spesa scolastica è estremamente basso rispetto ai maggiori paesi industrializzati.
Non è lo stato italiano che deve spendere di più, ma il privato, e se un contributo pubblico riesce a motivare meglio i privati a sostenere parte della spesa, benvenga.
__________________
«Uomini belli fecero belle statue e la città aveva belle statue in parte grazie ai bei cittadini» (Lessing)
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Old 19-05-2010, 12:05   #32
mixkey
 
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Ultima modifica di mixkey : 19-05-2010 alle 14:30.
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Old 19-05-2010, 12:13   #33
dave4mame
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non riesco a capire contro cosa stai obbiettando ; ci sono state 2 riforme a partire dal 3+2 : la prima ha introdotto il modello , quella della Moratti ha apportato delle modifiche marginali , fra le quali la riduzione del numero di corsi e di esami e il totale menefreghismo delle necessità finanziarie dello studente : non puoi studiare e lavorare nello stesso tempo a meno che non metti già in conto la possibilità di dovere ricominciare da capo perché con questa riforma dopo 2 anni di fuori corsi decadi dagli studi se non riesci a laurearti . A me sembra che l'abbandono sia stato causato proprio da questo , con la Moratti se non hai una famiglia molto ricca che ti mantiene mentre studi non puoi laurearti . E riguardo al 50% di laureati forse non hai capito che i pochi che uscivano fuori prima avevano una laurea che non era equiparabile alle altre lauree , era come avere una maturità scientifica che equivaleva a tutti gli effetti a un biennio universitario ... ti sembra giusto una cosa del genere nei confronti di chi ha impiegato tanto tempo e fatica per laurearsi ? i tuoi colleghi europei studiano di meno e hanno un titolo di laurea identico al tuo .

io non obietto nulla; io me frego.
quando sono uscito dall'università, la mia modesta "4 secchi", l'ho spesa sul mercato del lavoro senza troppi problemi.
se avessi avuto il fegato per farlo sarei potuto andare a lavorare all'estero; almeno in ambito europeo mi era riconosciuta come ph.d,

adesso avete la vostra brava 3+2 che vale come la carta del formaggio (e che viene erogata anche al cane nello stesso).
usatevela per lavorare al call center....
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Old 19-05-2010, 12:26   #34
Ileana
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è stata l'Europa a chiederci di introdurre il 3+2
può anche non piacere ma ebbe il merito di elevare il numero di laureati dal misero 28% al 50% .
e tornare indietro alla laurea unica non è possibile perché mancherebbe una equiparazione con le lauree europee , per farti un esempio un vecchio laureato quinquennale in ingegneria aveva un bagaglio culturale e un numero di crediti equivalente a una laurea magistrale ( 3+2) con in più quasi un anno di dottorato di ricerca .... per poi andare a lavorare con un contratto interinale a tempo .
semplicemente assurdo , almeno così com'è adesso c'è un minimo di discernimento nello sfruttare le competenze dei laureati .
Ni.
Edile architettura, per essere riconosciuta a livello europeo, è cinque anni unici.

Il miglioramento (non da poco) che ho trovato tra la 509 (me tapina ci rientro) e la 270 è il passaggio da un 3+2 a esami trimestrali (morte, petilenza, piaghe su di voi!) a una 3+2 a esami semestrali.
QUi ormai ci sono due anni attivi del 270 (due alla triennale e i due specialistici) e posso con cognizione di causa dire che tornassi indietro avrei aspettato un paio di anni.
Non sono rose e fiori (e c'è parecchia colpa dei professori, che si credono incarnazioni di nostrosignore e buona grazia se decindono di condividere una briciola del loro sapere con te) ma di certo è meglio dello sterco della 509....


Il problema delle superiori è un altro discorso.
C'è stato un generale abbassamento del minimo richiesto a uno studente per prendere 6.
Per dire, nel mio ex liceo ormai per prendere 6 in un tema basta non sbagliare a scrivere il verbo essere e il verbo avere.....
__________________
Mi chiedete perchè non posso prendere sul serio questa Europa? Perchè il grado di sviluppo e maturità dei cocomeri va determinato in modo congruo e l'indice rifrattometrico della polpa, misurato al centro della polpa, nella sezione massima normale dell'asse deve essere uguale o superiore all'8° brix.

Ultima modifica di Ileana : 19-05-2010 alle 12:29.
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Old 19-05-2010, 12:35   #35
zanardi84
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io non obietto nulla; io me frego.
quando sono uscito dall'università, la mia modesta "4 secchi", l'ho spesa sul mercato del lavoro senza troppi problemi.
se avessi avuto il fegato per farlo sarei potuto andare a lavorare all'estero; almeno in ambito europeo mi era riconosciuta come ph.d,

adesso avete la vostra brava 3+2 che vale come la carta del formaggio (e che viene erogata anche al cane nello stesso).
usatevela per lavorare al call center....
Capisci quindi che il problema non è tanto delle università, quanto delle scuole superiori e del valore che viene dato ai titoli di studio in ambito nazionale.

Spiego meglio:
La riforma del 3+2, alla luce di quanto è stato detto sopra riguardo ai college inglesi, non è altro che un modo di portare più persone possibili nel mondo del lavoro con una certa preparazione. Infatti, a ingegneria sono capitati spesso casi di studenti che uscivano dagli istituti professionali e che facevano un sacco di esami specifici di informatica nel corso dell'estate, nell'ambito dei "corsi post diploma". Questi esami non venivano valutati come media di laurea, ma semplicemente venivano attribuiti i crediti del corso (anche di questo va discusso: ci sono corsi importanti che hanno i medesimi crediti di altri secondari o addirittura superflui e magari si perde una marea id tempo per superarli).
Ho notato che mediamente gil studenti degli istituti professionali non hanno troppe difficoltà a superare i tre anni perchè molti corsi sono un ripasso/approfondimento di ciò che hanno visto all'istituto tecnico. Gli esami puri di ingegneria poi vengono in qualche modo superati, ma molti ostacoli sono stati superati.
Quindi non si è fatto altro che mascherare i problemi della scuola superiore.

Oggi, non forzo se dico che per essere assunnti come commessi in un negozio di abbigliamento ti chiedono la laurea. I casi sono due: o il mondo del lavoro considera la triennale alla stregua di un comune diploma come dovrebbe essere se ci fossero delle scuole superiori migliori e allora si spiega il motivo per cui con la sola triennale non si combina niente, oppure, non c'è più rispetto per i titoli di studio di cui si è in possesso, in particolare i diplomi, e allora devono, per questa generazione di giovani, adottare altri stipendi e spingere affinchè le future siano molto più preparate.
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Old 19-05-2010, 12:43   #36
Ileana
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Capisci quindi che il problema non è tanto delle università, quanto delle scuole superiori e del valore che viene dato ai titoli di studio in ambito nazionale.

Spiego meglio:
La riforma del 3+2, alla luce di quanto è stato detto sopra riguardo ai college inglesi, non è altro che un modo di portare più persone possibili nel mondo del lavoro con una certa preparazione. Infatti, a ingegneria sono capitati spesso casi di studenti che uscivano dagli istituti professionali e che facevano un sacco di esami specifici di informatica nel corso dell'estate, nell'ambito dei "corsi post diploma". Questi esami non venivano valutati come media di laurea, ma semplicemente venivano attribuiti i crediti del corso (anche di questo va discusso: ci sono corsi importanti che hanno i medesimi crediti di altri secondari o addirittura superflui e magari si perde una marea id tempo per superarli).
Ho notato che mediamente gil studenti degli istituti professionali non hanno troppe difficoltà a superare i tre anni perchè molti corsi sono un ripasso/approfondimento di ciò che hanno visto all'istituto tecnico. Gli esami puri di ingegneria poi vengono in qualche modo superati, ma molti ostacoli sono stati superati.
Quindi non si è fatto altro che mascherare i problemi della scuola superiore.

Oggi, non forzo se dico che per essere assunnti come commessi in un negozio di abbigliamento ti chiedono la laurea. I casi sono due: o il mondo del lavoro considera la triennale alla stregua di un comune diploma come dovrebbe essere se ci fossero delle scuole superiori migliori e allora si spiega il motivo per cui con la sola triennale non si combina niente, oppure, non c'è più rispetto per i titoli di studio di cui si è in possesso, in particolare i diplomi, e allora devono, per questa generazione di giovani, adottare altri stipendi e spingere affinchè le future siano molto più preparate.
Oppure, terza possibilità: la triennale è una ciofeca che non ti prepara assolutamente a nulla.
E questo è (era) colpa dei trimestri (ripeto, coi semestri ho visto qualche migliroamento) che hanno costretto i programmi a ridursi all'osso, e colpa anche di chi doveva decidere i programmi (visto che non sono uniformi, nemmeno nella base, sul suolo italiano, cosa secondo me assurda) che li ha resi un qualcosa di inutilizzabile sul mondo del lavoro (se si decide di fermarsi ai 3 anni o comunque di lavorare) e di opinabile utilità nell'affrontare la specialistica (io mi rifiuto di farla, non esiste un esame che sia collegato ad alcuna delle materie caratterizzanti il mio corso di laurea triennale, tolte le logistiche).
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Mi chiedete perchè non posso prendere sul serio questa Europa? Perchè il grado di sviluppo e maturità dei cocomeri va determinato in modo congruo e l'indice rifrattometrico della polpa, misurato al centro della polpa, nella sezione massima normale dell'asse deve essere uguale o superiore all'8° brix.
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Old 19-05-2010, 13:47   #37
dave4mame
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Capisci quindi che il problema non è tanto delle università, quanto delle scuole superiori e del valore che viene dato ai titoli di studio in ambito nazionale.

Spiego meglio:
La riforma del 3+2, alla luce di quanto è stato detto sopra riguardo ai college inglesi, non è altro che un modo di portare più persone possibili nel mondo del lavoro con una certa preparazione. Infatti, a ingegneria sono capitati spesso casi di studenti che uscivano dagli istituti professionali e che facevano un sacco di esami specifici di informatica nel corso dell'estate, nell'ambito dei "corsi post diploma". Questi esami non venivano valutati come media di laurea, ma semplicemente venivano attribuiti i crediti del corso (anche di questo va discusso: ci sono corsi importanti che hanno i medesimi crediti di altri secondari o addirittura superflui e magari si perde una marea id tempo per superarli).
Ho notato che mediamente gil studenti degli istituti professionali non hanno troppe difficoltà a superare i tre anni perchè molti corsi sono un ripasso/approfondimento di ciò che hanno visto all'istituto tecnico. Gli esami puri di ingegneria poi vengono in qualche modo superati, ma molti ostacoli sono stati superati.
Quindi non si è fatto altro che mascherare i problemi della scuola superiore.

Oggi, non forzo se dico che per essere assunnti come commessi in un negozio di abbigliamento ti chiedono la laurea. I casi sono due: o il mondo del lavoro considera la triennale alla stregua di un comune diploma come dovrebbe essere se ci fossero delle scuole superiori migliori e allora si spiega il motivo per cui con la sola triennale non si combina niente, oppure, non c'è più rispetto per i titoli di studio di cui si è in possesso, in particolare i diplomi, e allora devono, per questa generazione di giovani, adottare altri stipendi e spingere affinchè le future siano molto più preparate.

se il thread parla di università (e si muovono accuse a chi ha presentato una riforma l'altro ieri come se avessero già impatto), io non mi metto a dibattere sui problemi della scuola superiore.

se però ora il "3" di ingegneria è così semplice, ne prendo atto.
io so che, a ordinamento vecchio, già i fondamentali del primo anno (analisi e fisica 1 tanto per dirne due) erano pianto e stridore di denti anche per chi proveniva dallo scientifico.

di ingegneri se ne sfornava relativamente pochi; ma quei pochi poi, bene o male, uno sbocco l'avevano.

comunque si; credo che oggi il mondo del lavoro consideri il triennio alla stregua di un minimo sindacale.
anche se per fare un lavoro per cui basterebbe un mediocre ragioniere.
dave4mame è offline   Rispondi citando il messaggio o parte di esso
Old 19-05-2010, 14:13   #38
Marco71
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Non proprio...

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Originariamente inviato da zanardi84 Guarda i messaggi
Cioè mi stai dicendo che l'equivalente inglese dei nostri licei e/o istituti professionali (cioè prendiamo il triennio delle superiori) hanno il livello di preparazione dei nostri laureati?

Questo sposterebbe non di poco il discorso non sulle università, ma sulle scuole superiori che sono quelle che hanno davvero bisogno della riforma.
...semmai il discorso e` da intendere in senso inverso...
Sono loro che hanno una preparazione (finito il college con tanto di cerimonia in pompa magna) di poco superiore a quella di un buon istituto tecnico di scuola secondaria italiana.
E non occorre andare oltreoceano per avere questo...anni addietro alcuni miei colleghi di ingegneria informatica a Pisa mi erudivano sulla scarsa preparazione degli equipollenti sulla carta, ingegneri spagnoli...
Noi in pratica dovremmo fondere scuola media inferiore e superiore (secondo la vecchia classificazione) e farne una sorta di ciclo unico...preparatorio della universita` seguente...come fanno i college americani appunto...
Thanks.

Marco1971.
Marco71 è offline   Rispondi citando il messaggio o parte di esso
Old 19-05-2010, 14:19   #39
Marco71
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Hai ragione...

Quote:
Originariamente inviato da dave4mame Guarda i messaggi
se il thread parla di università (e si muovono accuse a chi ha presentato una riforma l'altro ieri come se avessero già impatto), io non mi metto a dibattere sui problemi della scuola superiore.

se però ora il "3" di ingegneria è così semplice, ne prendo atto.
io so che, a ordinamento vecchio, già i fondamentali del primo anno (analisi e fisica 1 tanto per dirne due) erano pianto e stridore di denti anche per chi proveniva dallo scientifico.

di ingegneri se ne sfornava relativamente pochi; ma quei pochi poi, bene o male, uno sbocco l'avevano.

comunque si; credo che oggi il mondo del lavoro consideri il triennio alla stregua di un minimo sindacale.
anche se per fare un lavoro per cui basterebbe un mediocre ragioniere.
...i primi due anni del quinquennio erano fortemente di selezione...
Quando ero matricola nei primi anni `90 la gia` difficile di per se` ingegneria era arricchita di tutta una serie di ulteriori complicazioni...
Salti di anni solari se non riuscivi a superare una prova scritta dopo tre tentativi, propedeuticita` molto rigide, ecc. ecc.
Ed oggi mi sa tanto che il diploma di maturita` o di scuola secondaria sia parecchio ridimensionato quanto ad importanza, stante il fatto che moltissima parte degli studenti come minimo consegue laurea triennale...
Triennale che di fatto e` condicio sine qua non per molti impieghi...
Grazie.

Marco71.
Marco71 è offline   Rispondi citando il messaggio o parte di esso
Old 19-05-2010, 14:27   #40
dave4mame
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Città: Verona... finchè non mi buttano fuori :D
Messaggi: 3224
aggiungo un'ulteriore aggravante.
a "vecchio" la scelta del liceo andava ben ponderata.
il rischio di fare le superiori, andare all'università e non finirla, trovandosi di fatto in mano un pugno di mosche era reale.
se uno aveva dei dubbi, al liceo non ci andava; optava per il più sicuro porto dell'ITIS o di ragioneria.
senza nemmeno venire per questo discriminato, per altro. se alla fine la voglia di studiare c'era ancora, nulla vietava di andarci all'università.

adesso, con la triennale facile, c'è il boom di iscrizioni al liceo.
peccato che accogliendo cani e porci, la qualità sia scesa a picco.

adesso siamo (siete!) un popolo di dottori male istruiti, male occupati e male pagati; e gli operai dobbiamo importarli da fuori.
dave4mame è offline   Rispondi citando il messaggio o parte di esso
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