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Old 04-08-2009, 18:23   #21
Killer Application
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Originariamente inviato da ConteZero Guarda i messaggi
Le cose da farsi sarebbero due, o gli operai comprano l'attività dall'attuale padrone (macchinari inclusi) o se ne aprono un altra comprandosi i loro di macchinari.

Lo so, è molto romantica l'idea pseudocomunista dei lavoratori per sé stessi (e qui di porci che hanno chiuso tutto per andare in Africa ne abbiamo avuti parecchi) però la proprietà è la proprietà e non si può aggirare in alcun modo.

Con tutto il rispetto per gli operai della INNSE (che dimostrano di saperci fare) l'unica cosa credibile è che si facciano un mutuo e mettano insieme i soldi per aprirsi una cooperativa (rilevando l'attività o aprendone un altra).
un amico di mio padre, stesso problema.

L'azienda rendeva ma lui era vecchio e non la poteva piu gestire.
Va dai suoi 10 operai e gli propone l'acquisto.

Non la comprarono e si trovarono per strada.

Bello sognare l'operaio imprenditore. Ma non quando si parla di soldi da mettere di tasca propriaaaa
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Old 04-08-2009, 18:39   #22
ConteZero
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un amico di mio padre, stesso problema.

L'azienda rendeva ma lui era vecchio e non la poteva piu gestire.
Va dai suoi 10 operai e gli propone l'acquisto.

Non la comprarono e si trovarono per strada.

Bello sognare l'operaio imprenditore. Ma non quando si parla di soldi da mettere di tasca propriaaaa
Brutto fare l'operaio imprenditore nella proprietà e con i mezzi altrui
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Old 04-08-2009, 21:12   #23
+Benito+
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Le cose da farsi sarebbero due, o gli operai comprano l'attività dall'attuale padrone (macchinari inclusi) o se ne aprono un altra comprandosi i loro di macchinari.

Lo so, è molto romantica l'idea pseudocomunista dei lavoratori per sé stessi (e qui di porci che hanno chiuso tutto per andare in Africa ne abbiamo avuti parecchi) però la proprietà è la proprietà e non si può aggirare in alcun modo.

Con tutto il rispetto per gli operai della INNSE (che dimostrano di saperci fare) l'unica cosa credibile è che si facciano un mutuo e mettano insieme i soldi per aprirsi una cooperativa (rilevando l'attività o aprendone un altra).
giusto, e mi chiedo: se sono in un numero congruo, e l'attività è redditizia, possibile che non vogliano impegnarci capitale? Tutti siamo capaci di comprare il parco della vittoria coi soldi del monopoli...
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Old 04-08-2009, 21:41   #24
gozer81
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Come visione e' un po' romantica. Quello che tu chiami "padrone", e' una persona che con intraprendenza intravvede un'opportunita', e avvia una attivita', assumendo con il tempo lavoratori dipendenti. Una volta avviata, l'attivita' puo' proseguire con una minima supervisione, e quindi essere "autogestita". Ma l'avvio dell'esercizio necessita di una serie di operazioni che sono proprie dell'attivita' di "padrone", e non di "operaio".
Sarebbe idea romantica se non fosse già stata realizzata nella storia e anche nella storia contemporanea, per esempio in America Latina dove esistono (Brasile, Argentina, Venezuela) centinaia di fabbriche occupate e gestite interamente dai lavoratori dopo che i rispettivi padroni le hanno chiuse vendendo capanonni e terreno. L'unico problema che si pone in quel caso non è la capacità manageriale degli operai e dei tecnici, che gestiscono il tutto in assemblea e sono molto più motivati a lavorare, ma gli ostacoli frapposti dalla magistratura, dalla politica e dalle varie confindustrie locali. In Venezuela c'è il Freteco (Fronte delle fabbriche recuperate dai lavoratori) che unisce decine di queste aziende che funzionano senza padrone.

In merito ai vari commenti:
Se nell'Ottocento il padrone si chiamava "padrone" e oggi si chiama "datore di lavoro" ciò non cambia la sua funzione sociale ed economica essenzialmente parassitaria. Tant'è che anche in Italia molte delle aziende che chiudono e lasciano per strada lavoratori e annesse famiglie, non lo fanno per problemi di bilancio ma per delocalizzazioni produttive, speculazioni edilizie e bancarotte fraudolente. Oggi c'è solo più subalternità psicologica e culturale (e di conseguenza terminologica) verso certi individui "ottocenteschi".

Quel che mi interessa della lotta della INNSE Press non è la disquisizione accademica sulle capacità manageriali degli operai; è l'esempio che questi lavoratori stanno dando a migliaia di loro colleghi che si trovano nella stessa condizione o ci si troveranno molto presto per la crisi che colpisce soprattutto l'industria del nord.

E' una costante storica del movimento dei lavoratori, quando non esistono altri mezzi coercitivi, usare la forma di lotta delle occupazioni degli impianti. Succedeva nel secolo scorso ad ogni latitudine, succederà, in forme altrettanto massicce, nell' "opulento" Occidente, se la crisi si rivelerà l'opposto del fuoco di paglia che media e governi vorrebbero spacciare.

La questione della legalità, dov'è in ballo la dignità, il pane e il lavoro è questione di lana caprina, dal momento che questo bel concetto vige solo laddove c'è da difendere la proprietà per diritto divino e la libertà di sfruttamento. La storia va avanti violando le leggi imposte dagli sfruttatori, non assecondandole. Se l'estate è calda, l'autunno sarà rovente....
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Old 04-08-2009, 21:43   #25
dave4mame
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Secondo me invece la coincidenza di proprietà e management é in Italia ancora troppo diffusa.

Talmente diffusa che in tutti i discorsi la si da per scontata. Tanto in un forum, quanto anche nel discorso pubblico, dalla politica ai media. E' abbastanza curioso e indicativo.
era abbastanza ovvio (non ha caso ho scritto "non necessariamente").
quello che volevo dire è che la discrezionalità del vendere è dato dal fatto dell'essere "proprietario" e non da quello di essere "amministratore".
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Old 04-08-2009, 22:04   #26
+Benito+
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Originariamente inviato da gozer81 Guarda i messaggi
Sarebbe idea romantica se non fosse già stata realizzata nella storia e anche nella storia contemporanea, per esempio in America Latina dove esistono (Brasile, Argentina, Venezuela) centinaia di fabbriche occupate e gestite interamente dai lavoratori dopo che i rispettivi padroni le hanno chiuse vendendo capanonni e terreno. L'unico problema che si pone in quel caso non è la capacità manageriale degli operai e dei tecnici, che gestiscono il tutto in assemblea e sono molto più motivati a lavorare, ma gli ostacoli frapposti dalla magistratura, dalla politica e dalle varie confindustrie locali. In Venezuela c'è il Freteco (Fronte delle fabbriche recuperate dai lavoratori) che unisce decine di queste aziende che funzionano senza padrone.

In merito ai vari commenti:
Se nell'Ottocento il padrone si chiamava "padrone" e oggi si chiama "datore di lavoro" ciò non cambia la sua funzione sociale ed economica essenzialmente parassitaria. Tant'è che anche in Italia molte delle aziende che chiudono e lasciano per strada lavoratori e annesse famiglie, non lo fanno per problemi di bilancio ma per delocalizzazioni produttive, speculazioni edilizie e bancarotte fraudolente. Oggi c'è solo più subalternità psicologica e culturale (e di conseguenza terminologica) verso certi individui "ottocenteschi".

Quel che mi interessa della lotta della INNSE Press non è la disquisizione accademica sulle capacità manageriali degli operai; è l'esempio che questi lavoratori stanno dando a migliaia di loro colleghi che si trovano nella stessa condizione o ci si troveranno molto presto per la crisi che colpisce soprattutto l'industria del nord.

E' una costante storica del movimento dei lavoratori, quando non esistono altri mezzi coercitivi, usare la forma di lotta delle occupazioni degli impianti. Succedeva nel secolo scorso ad ogni latitudine, succederà, in forme altrettanto massicce, nell' "opulento" Occidente, se la crisi si rivelerà l'opposto del fuoco di paglia che media e governi vorrebbero spacciare.

La questione della legalità, dov'è in ballo la dignità, il pane e il lavoro è questione di lana caprina, dal momento che questo bel concetto vige solo laddove c'è da difendere la proprietà per diritto divino e la libertà di sfruttamento. La storia va avanti violando le leggi imposte dagli sfruttatori, non assecondandole. Se l'estate è calda, l'autunno sarà rovente....
le idee che tu sostieni io le disprezzo, com'è vario il mondo!
Nessuno nasce qualcosa, in tanti abbiamo le capacità per fare qualcosa, in pochi ne hanno per fare tanto.
Se vuoi fare il dipendente fai il dipendente, non metterti in testa di fare l'imprenditore a metà.
L'estrazione sociale è quasi ininfluente per trovare uno sbocco professionale a livello imprenditoriale, nella mia zona quasi tutte le aziende sono state create dal nulla.
Il messaggio che il lavoratore abbia diritto di occupare per fare i propri interessi contro quelli dell'imprenditore è fondamentalmente sbagliato.
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Old 04-08-2009, 22:13   #27
ulk
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Quella della INNSE è una lotta simbolo del nuovo millennio dal sapore ottocentesco: il padrone vende tutto non per problemi di blilancio ma per speculazione edilizia, i 49 operai occupano la fabbrica da 14 mesi, portando avanti la produzione e impendendo la sottrazione dei macchinari, magistratura e polizia intervengono a difesa alla proprietà, il governo regionale se ne lava le mani. In questi anni di crisi economica e sociale i compagni della INNSE hanno molto da insegnare a chi perde il lavoro e non vuole rassegnarsi alla disperazione.

Tanto di cappello ai 49 "eroi" della INNSE. La loro lezione diventi la lezione di tutti i lavoratori italiani.
Nella tua fantasia immagino.


http://milano.corriere.it/milano/not...33043436.shtml

Prendo un estratto.

Dal canto suo Stefano Genta, il proprietario dell’azienda («acquisita sull’orlo del falli*mento a 750 mila euro» ricor*da la Cgil) deve ad Aedes una consistente somma per l’affitto dell’area. Di qui la causa della stessa Aedes. La vendita dei mac*chinari alla Mpc di Santorso (Vicen*za) e alla Lombar*dmet di Arluno (Mi). E la senten*za dello scorso maggio che auto*rizza la loro uscita dall’azienda.

Come al solito è l'amministrazione della giustizia che non riesce a far applicare le sentenze.
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Old 04-08-2009, 22:38   #28
gozer81
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le idee che tu sostieni io le disprezzo, com'è vario il mondo!
Nessuno nasce qualcosa, in tanti abbiamo le capacità per fare qualcosa, in pochi ne hanno per fare tanto.
Se vuoi fare il dipendente fai il dipendente, non metterti in testa di fare l'imprenditore a metà.
L'estrazione sociale è quasi ininfluente per trovare uno sbocco professionale a livello imprenditoriale, nella mia zona quasi tutte le aziende sono state create dal nulla.
Il messaggio che il lavoratore abbia diritto di occupare per fare i propri interessi contro quelli dell'imprenditore è fondamentalmente sbagliato.
Il disprezzo naturalmente è reciproco (delle idee non della persona ).
Il giusto e lo sbagliato qui non c'entrano niente. E' solo questione di interessi materiali antagonisti: d aun lato il padrone che vuole vendere per debiti contratti a causa della sua incapacità o truffaldineria, dalll'altro una cinquantina di operai e tecnici col le rispettive famiglie che difendono non solo la loro fonte di reddito ma anche la loro dignità. Gli operai della INNSE difendono l'azienda e i macchinari perchè ormai li sentono i 'loro', indipendetemente dal criterio giuridico di proprietà.
Se il padrone è incapace, deve essere lui ad esser licenziato, non i dipendenti. Lui è uno, gli altri sono in tanti. Io sto coi tanti che non hanno colpe per l'incapacità o l'eccessiva furbizia del padrone. E siccome di padroni incapaci che mandano sul lastrico un sacco di gente ce ne sono anche troppi, si dirà ai loro dipendenti: invece di rassegnarvi alla vostra condizione 'naturale' di forza bruta non pensante, fate come i compagni della INNSE.
Così sono iniziate le grandi lotte dei lavoratori che, violando le leggi sull'inalienabilità della proprietà privata, hanno portato all'abolizione del lavoro a cottimo, alla giornata lavorativa di 8 ore, alla rappresentanza sindacale, al contratto collettivo e ad altre piccole e grandi conquiste che hanno reso veramente civili i nostri paesi.
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Old 04-08-2009, 23:11   #29
zerothehero
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solidarietà con gli operai.
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Old 04-08-2009, 23:19   #30
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mamma mia che paragone azzeccato... clap clap clap...

mi sa piuttosto che la situazione è un affittuario che paga, ed è encomiato da tutti e il proprietario lo vuole mandare via perchè affittando a 20 cinesi in nero a 150 euro a testa guadagna di più...
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Old 04-08-2009, 23:19   #31
CYRANO
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solidarietà con gli operai.
da te non me lo sarei aspettato !


C;,a;,z;,aa
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FINCHE' C'E' BIRRA C'E' SPERANZA !!!
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Old 04-08-2009, 23:31   #32
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Il disprezzo naturalmente è reciproco (delle idee non della persona ).
Il giusto e lo sbagliato qui non c'entrano niente. E' solo questione di interessi materiali antagonisti: d aun lato il padrone che vuole vendere per debiti contratti a causa della sua incapacità o truffaldineria, dalll'altro una cinquantina di operai e tecnici col le rispettive famiglie che difendono non solo la loro fonte di reddito ma anche la loro dignità. Gli operai della INNSE difendono l'azienda e i macchinari perchè ormai li sentono i 'loro', indipendetemente dal criterio giuridico di proprietà.
Se il padrone è incapace, deve essere lui ad esser licenziato, non i dipendenti. Lui è uno, gli altri sono in tanti. Io sto coi tanti che non hanno colpe per l'incapacità o l'eccessiva furbizia del padrone. E siccome di padroni incapaci che mandano sul lastrico un sacco di gente ce ne sono anche troppi, si dirà ai loro dipendenti: invece di rassegnarvi alla vostra condizione 'naturale' di forza bruta non pensante, fate come i compagni della INNSE.
Così sono iniziate le grandi lotte dei lavoratori che, violando le leggi sull'inalienabilità della proprietà privata, hanno portato all'abolizione del lavoro a cottimo, alla giornata lavorativa di 8 ore, alla rappresentanza sindacale, al contratto collettivo e ad altre piccole e grandi conquiste che hanno reso veramente civili i nostri paesi.


- non credevo che in italia ci fosse ancora qualcuno dalla parte dei sindacati - sindacalisti esclusi, s'intende
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Old 05-08-2009, 10:21   #33
Pot
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Ah, beh... l'economia capitalista si fonda sulla separazione fra capitale e lavoro... bella forza che il detentore della forza lavoro non ha il capitale Ma questa non è una necessità universale, è semplicemente una tautologia
E' come se tu mi dicessi "Non si può cambiare la situazione che vede gli inglesi essere sudditi, perché hanno il re".
Cerchiamo di tenere il discorso terra terra senza fare dei voli pindarici.
Alla fine sono tutti froci con il culo degli altri... vogliono continuare a lavorare, che si comprino l'azienda, non vogliono accollarsi il rischio di impresa, che si trovino un altro lavoro.

Mi lollo tutte le volte che leggo estratti di questo tipo : "Se il padrone è incapace, deve essere lui ad esser licenziato, non i dipendenti. Lui è uno, gli altri sono in tanti. Io sto coi tanti che non hanno colpe per l'incapacità o l'eccessiva furbizia del padrone. E siccome di padroni incapaci che mandano sul lastrico un sacco di gente ce ne sono anche troppi, si dirà ai loro dipendenti: invece di rassegnarvi alla vostra condizione 'naturale' di forza bruta non pensante, fate come i compagni della INNSE."

La piccola scuola del soviet e' ancora aperta? quale parte di: "l'impreditore ci ha messo i SUOI soldi e sfiga e' andata male " non viene recepita...
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Old 05-08-2009, 11:02   #34
leoneazzurro
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Cerchiamo di tenere il discorso terra terra senza fare dei voli pindarici.
Alla fine sono tutti froci con il culo degli altri... vogliono continuare a lavorare, che si comprino l'azienda, non vogliono accollarsi il rischio di impresa, che si trovino un altro lavoro.

Mi lollo tutte le volte che leggo estratti di questo tipo : "Se il padrone è incapace, deve essere lui ad esser licenziato, non i dipendenti. Lui è uno, gli altri sono in tanti. Io sto coi tanti che non hanno colpe per l'incapacità o l'eccessiva furbizia del padrone. E siccome di padroni incapaci che mandano sul lastrico un sacco di gente ce ne sono anche troppi, si dirà ai loro dipendenti: invece di rassegnarvi alla vostra condizione 'naturale' di forza bruta non pensante, fate come i compagni della INNSE."

La piccola scuola del soviet e' ancora aperta? quale parte di: "l'impreditore ci ha messo i SUOI soldi e sfiga e' andata male " non viene recepita...
Il problema è anche "chi dà alle persone i soldi per potersi comprare l'azienda".
Perchè se uno fa l'operaio, difficilmente avrà i soldi per aprirsi un'attività tutta sua, a meno di avere dietro una famiglia o di essere parente di un direttore di banca, soprattutto se si ha già un mutuo sulle spalle.
E le banche difficilmente concedono credito a chi ha poche garanzie o non ne ha affatto.
In altri paesi spesso è lo stato stesso che incentiva la creazione di nuove imprese, con prestiti agevolati o anche parzialemente a fondo perduto ai nuovi imprenditori.
In Italia invece le barriere all'ingresso sono quasi sempre elevatissime e le iniziative di "incoraggiamento" sono poche, col risultato che quelli che possono "partire da zero" sono pochissimi (e gli imprenditori nostrani sono spesso coloro che i soldi hanno già o sono gli "ammanicati"), senza considerare il "contorno" di malaffare che contraddistingue l'habitat italiano.
Parlare quindi di "volere" rischiare, almeno in Italia, è spesso fuorviante. A volte bisogna considerare il "potere" rischiare.
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Old 05-08-2009, 11:11   #35
ConteZero
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Il problema è anche "chi dà alle persone i soldi per potersi comprare l'azienda".
Perchè se uno fa l'operaio, difficilmente avrà i soldi per aprirsi un'attività tutta sua, a meno di avere dietro una famiglia o di essere parente di un direttore di banca, soprattutto se si ha già un mutuo sulle spalle.
E le banche difficilmente concedono credito a chi ha poche garanzie o non ne ha affatto.
In altri paesi spesso è lo stato stesso che incentiva la creazione di nuove imprese, con prestiti agevolati o anche parzialemente a fondo perduto ai nuovi imprenditori.
In Italia invece le barriere all'ingresso sono quasi sempre elevatissime e le iniziative di "incoraggiamento" sono poche, col risultato che quelli che possono "partire da zero" sono pochissimi (e gli imprenditori nostrani sono spesso coloro che i soldi hanno già o sono gli "ammanicati"), senza considerare il "contorno" di malaffare che contraddistingue l'habitat italiano.
Parlare quindi di "volere" rischiare, almeno in Italia, è spesso fuorviante. A volte bisogna considerare il "potere" rischiare.
Aprano una cooperativa, ci buttino i loro risparmi e chiedano, se è il caso, un incentivo da parte dello Stato (che per una volta potrebbe usare i soldi per qualcosa di utile anziché per far contenta la Marcegaglia).
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Old 05-08-2009, 11:14   #36
leoneazzurro
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Aprano una cooperativa, ci buttino i loro risparmi e chiedano, se è il caso, un incentivo da parte dello Stato (che per una volta potrebbe usare i soldi per qualcosa di utile anziché per far contenta la Marcegaglia).
E se i risparmi non li hanno? E se lo stato i soldi non glieli dà (come è più che probabile)?
Si badi bene, a me il discorso sul diritto di proprietà è chiarissimo, quello che contesto è che "tutti possono essere imprenditori se lo vogliono".
Nella società odierna, sopratutto in Italia, non è così.
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Old 05-08-2009, 11:15   #37
zerothehero
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Classico caso di: atto ripugnante ma legale (simile a quello che tentò di fare Gekko nel film Wall Street con una società di manutenzione aerei, fallimento e vendita dei macchinari) vs atto nobile ma illegale.
Spero si arrivi ad una soluzione (legale) per evitare il fallimento dell'azienda.
Certo che chi ha rilevato l'azienda non è un imprenditore, è un becchino.
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Old 05-08-2009, 11:16   #38
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Il problema è anche "chi dà alle persone i soldi per potersi comprare l'azienda".
Perchè se uno fa l'operaio, difficilmente avrà i soldi per aprirsi un'attività tutta sua, a meno di avere dietro una famiglia o di essere parente di un direttore di banca, soprattutto se si ha già un mutuo sulle spalle.
E le banche difficilmente concedono credito a chi ha poche garanzie o non ne ha affatto.
In altri paesi spesso è lo stato stesso che incentiva la creazione di nuove imprese, con prestiti agevolati o anche parzialemente a fondo perduto ai nuovi imprenditori.
In Italia invece le barriere all'ingresso sono quasi sempre elevatissime e le iniziative di "incoraggiamento" sono poche, col risultato che quelli che possono "partire da zero" sono pochissimi (e gli imprenditori nostrani sono spesso coloro che i soldi hanno già o sono gli "ammanicati"), senza considerare il "contorno" di malaffare che contraddistingue l'habitat italiano.
Parlare quindi di "volere" rischiare, almeno in Italia, è spesso fuorviante. A volte bisogna considerare il "potere" rischiare.
E' proprio nelle fabbriche dell'est dove gli stessi operai hanno preso nelle loro mani fabbriche e miniere mettendoci i loro soldi.

No questi qua fanno solo casino per aver salvo il post di lavoro, quando gli avranno dato sufficienti garanzie di essere ricollocati presso altre fabbriche o magarti sotto municipallizzate o chissa direttamente sotto stato-parastato toglieranno le tende e lasceranno che smantellino il tutto.

Cosa non va bene? Che le altre 100-200 mila persono che se ne devono andare dal loro posto di lavoro perchè non fanno numero e nessuno le sostiene odieranno sempre di più le organizzazioni sindacali e i partiti simpatizzanti verso di esse.
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Old 05-08-2009, 11:26   #39
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Originariamente inviato da Anar Guarda i messaggi
Guarda ho sentito oggi un'amico che parlava di un tale imprenditore Bresciano disposto a rilevare l'attività, capannoni compresi (gli operai non si sarebbero dovuti spostare!!), ma non ne conosco i particolari!
Sono stato ad una riunione in INNSE, cavolo ma questi mandano avanti il businnes senza il padrone!!Le commesse non mancano...a questo punto non me la prendo neanche con l'imprenditore (di questi imprenditori moderni non dovremmo avere di che farcene!!) me la prendo invece con le istituzioni che non sanno (vogliono) tutelare certe ricchezze!!
Ah, domani mattina (04/08) presidio alle h8 in Rubattino!!
Ciao
l'idea sarebbe se l'azienda è sana ed è una mera operazione speculativa, trovare banca sonsor, qualche imprenditore, comprare macchinari nuovi i49 operai tassarsi e costituire parte del capitale e ricominciare in un altro posto con le commesse già in lavorazione. la fabbrica pare l'abbiano venduta per 700'000€ non è una grande cifra, in 49 piu alcuni imprenditori di maggioranza, se ci sono le commesse\mercato non è una cifra impossibile.
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Old 05-08-2009, 11:29   #40
ConteZero
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Originariamente inviato da leoneazzurro Guarda i messaggi
E se i risparmi non li hanno? E se lo stato i soldi non glieli dà (come è più che probabile)?
Si badi bene, a me il discorso sul diritto di proprietà è chiarissimo, quello che contesto è che "tutti possono essere imprenditori se lo vogliono".
Nella società odierna, sopratutto in Italia, non è così.
Allora NON comprano la società, NON subentrano e NON lavorano.
Succede quello che avviene in tutto il mondo e noi preferiamo non vedere perché ci disgusta, ovvero che si può morir di fame anche quando si potrebbe campare decorosamente.

Chi è responsabile di queste cose (a partire da Confindustria e dal Governo, troppo impegnato a sponsorizzare fiction e cavolate per pensare a gente che perde il posto) ne è responsabile e, come sempre avviene nel mondo reale, ne esce impunito e candido.

Così è il mondo e così è il capitalismo.


Il comunismo (per comunismo si intende in primo luogo una realtà sociale che presuppone la comunanza dei mezzi di produzione e l'organizzazione collettiva del lavoro) non piace agli italiani, mangino pane e capitalismo, i tavoli li mette la Caritas.
__________________
A casa ho almeno sette PC, in firma non ci stanno
ConteZero è offline   Rispondi citando il messaggio o parte di esso
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