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Originariamente inviato da street
Stesso principio del foveon. Ma, purtroppo, anche le macchine fotografiche hanno 3 colori per pixel (interpolati per il bayer, ma
come ti ho detto se fai i confronti così prendi mele con pere).
Quindi, o dici che i monitor hanno 2 megapixel, o che un sensore bayer da 10 megapixel ne ha 30.
Perché i tv/monitor/proiettori usano comunque 3 pixel per dartene 1.
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Non svolgo la nobilissima professione del fruttivendolo:
Materialmente, un sensore da 10 mpx ha 2,5 mpx di pixel R, 2,5 di pixel B e 5 mpx di pixel G: risoluzione teorica geometrica, immaginando un 24-36, 3900 punti in orizzontale e 2600 in verticale (circa). Se fotografassimo in vero B/N, cioè senza la matrice di Bayer, è questa la risoluzione che otterremmo. La matrice, invece, fa scendere la
vera risoluzione in output a 1725 x 1150 (circa). A parità di mpx, in un FF ciò corrisponde a 48 punti/mm, in una compatta anche a 250 punti/mm (motivo di alcuni wow osservando immagini delle due fonti). Tutto ciò che di più si ottiene in termini di risoluzione è dovuto al ricampionamento ed interpolazione della matrice e dei suoi dati: meglio dire estrapolazione, perché il firmware "crea ex novo", da matrici contigue, ciò che in realtà non esiste (sai meglio di me che ciò che ci salva da risultati catastrofici è il fatto che, oggi, nessun accoppiamento ottica-sensore soddisfa la regola di Nyquist sul campionamento ottimale).
La prova? Le telecamere a 3 ccd, che offrono una definizione di gran lunga maggiore, perché non devono interpolare od estrapolare nulla. E' il principio del Foveon.
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tra "proiettata male" e "proiettata su un fullhd" c'é differenza sostanziale.
Anche perché se vai a vedere su forum specialistici si dice che differenze tra fullhd e hdready si vedono solo a brevissima distanza. Nulla mi dice che si notino ancor meno da distanze maggiori, anzi.
Per questo, come non ti guardi un cartellone da 10 cm per vedere la foto, non hai bisogno di tutta la risoluzione per notare differenze in una proiezione.
Oltretutto in una proiezione starei più attento al contrasto e ai colori che alla risoluzione. anzi, un' immagine più morbida la preferirei ad una dove si notano i
singoli pixel.
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Stampe e monitor sono mondi diversi ed opposti. A
parità di diagonale, tu osservi un Full HD ad una distanza inferiore di almeno 1/3 rispetto al HDReady. E' questa minore distanza che ti dona il cosiddetto "effetto cinema", cioè l'immersione virtuale nella scena. In fin dei conti, a cinema, lo schermo addirittura esce, lateralmente, dal nostro campo visivo, donandoci la sensazione di vivere l'azione.
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stai parlando di stabilizzatori digitali o ottici? Mi sembra logico che se lo stabilizzatore leggesse il movimento sul sensore lavorerebbe a posteriori,
non a priori, e questo porterebbe o ad artefatti o a micromosso.
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I digitali non li prendo neanche in considerazione. Gli stabilizzatori di cui parlo esistono già in campo scientifico, per ora applicabili solo su lunghe integrazioni: c'è da sperare che i progressi dell'elettronica e dell'ottica, portino al loro uso anche nella fotografia comune (pensa alla predittività di alcuni autofocus).
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con tutto il rispetto, é una scalata sugli specchi.
anche se metti la o, tu credi che lo stabilizzatore sia un' alternativa agli iso, perché permetta di far entrare più luce.
Non é così.non hai gamma dinamica infinita, quindi in camera oscura non recuperi proprio nulla. E' un palliativo. E te lo dico perché anche io scatto sottoesposto quando non posso arrivarci per limiti di sensore e lente. Ma la differenza c'é e non é poca.
vediamo perché: mettiamo che la gamma sia di 9 ev. mediamente, sono 4 nelle luci e 5 nelle ombre.
Tu sottoesponi di 1 stop. i 5 delle ombre diventeranno, virtualmente, 4.
Sovraesponi in camera oscura e ne troverai 8 ev. i 4 di prima e i 4 delle luci.
Hai perso 1 ev rispetto a scattare a iso maggiori. da 400 a 800 la differenza é di 0 ev (nel caso della a700, idem per la 40d).
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Street, il discorso non fa una grinza, ma tu stai ragionando in termini di emulsione e non di sensore. Da 50 a 3200 ISO, a differenza della pellicola, il sensore non cattura neanche un fotone in più: amplifica solo il segnale ricevuto, allargando artatamente la gamma dinamica. Con tutti i problemi che ne derivano, primo tra i quali il taglio della parte bassa della gamma, a causa della correzione del rumore. Il grande scoglio nell'aumento degli ISO è che bisogna fare una scelta e raggiungere un compromesso (da nulla non si crea nulla):
a) scelgo di non vedere alcuna differenza di rumore tra 50 e 3200 ISO. Scelta raggiungibile con non grandi difficoltà, a scapito di una catastrofica perdita della parte bassa della gamma. Con il read out noise (comprensivo, qui, dell'amplificazione) non si scherza, perché il suo aumento è logaritmico e non geometrico. Scelta sbagliata perché inutile, naturalmente.
b) scelgo di ottenere in
uscita (non in
entrata) una più ampia gamma in basso: e allora mi cucco tutto il rumore del mondo, senza protestare con il costruttore più di tanto. Bisogna aspettare che inventino amplificatori senza correnti di perdita. Per ora dobbiamo solo sceglierci le macchine con le circuitazioni migliori... e i costi maggiori.
E' per questi motivi che non supero praticamente mai i 400 ISO: in fotografie statiche, quali paesaggi notturni o ambienti poco illuminati, oltre al bracketing, a volte adotto la tecnica della somma di almeno 3 integrazioni con pari valori di tempo/diaframma: il segnale si moltiplica, il rumore si riduce, la gamma bassa si amplifica. Ma qui apriamo tutto un altro discorso.
Buona giornata.

biker