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Old 12-12-2007, 18:24   #1
ania
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Annuario Istat - foto dell' Italia

http://www.corriere.it/cronache/07_d...ba99c53b.shtml

Quote:
Belpaese longevo, ma aumentano i suicidi. famiglie stressate dal traffico e dalle spese
Meno nozze ma più figli, la foto dell'Italia
Annuario Istat: la popolazione ha superato la soglia dei 59 milioni.
Tramonta il sogno del posto fisso


ROMA - Più di cinquantanove milioni di abitanti (a dicembre 2006 la popolazione italiana ha superato la soglia dei 59, aumentando di 379.676 unità, da 58,7 a 59,1 milioni) che si sposano meno, preferendo sempre di più il municipio alla chiesa addobbata, ma che tornano a fare figli, soprattutto al Nord (1,35 figli a donna è la nuova media, la più alta degli ultimi anni, forse anche grazie all'immigrazione).
Cinquantanove milioni di italiani che fanno i conti però con bilanci familiari sempre più «risucchiati» dalle spese per la casa e dalle bollette.
Mentre tramonta il sogno della sicurezza che solo il posto fisso può dare e aumenta lo stress da traffico e smog.
È questa la fotografia del nostro Paese scattata dal rapporto Annuale Istat 2007.

LONGEVITÀ E SUICIDI - Il documento conferma il primato italiano della longevità europea: nel Belpaese si vive infatti sempre di più rispetto al resto delle nazioni del vecchio continente con 77,9 anni di vita attesa per gli uomini e circa 83,7 per le donne (erano rispettivamente 77,2 e 82,8 un anno prima).
Aumentano però i suicidi e, tra i problemi della criminalità, crescono le truffe ed i rapimenti e le violenze sessuali anche se calano gli omicidi.
Il rapporto dell'Istituto Nazionale di Statistica conferma inoltre che l'Italia è un Paese multietnico, con la presenza di stranieri residenti quasi raddoppiata nel giro di pochi anni: sono ormai 5 su 100, contro il 2,7% della popolazione all'inizio del 2003.

AUTO, TV E CINEMA - E se il cinema rimane il must dello svago per gli italiani, mentre libri e giornali registrano sempre pochi adepti (anche se a sorpresa a tirare sono i giovanissimi, i ragazzi dagli 11 ai 14 anni) nel modo di vivere all'italiana l'auto resta irrinunciabile: oltre il 68% la usa per andare a lavorare.
Così come la televisione (la guarda il 93,8% della popolazione) mentre nelle case cresce sempre di più l'uso di aria condizionata: un'abitazione su quattro ha ormai un impianto mentre la penetrazione dei computer ha raggiunto quasi la metà della popolazione (43%) ed il cellulare (83,9%) ha ormai «doppiato» le lavastoviglie (39,1%).
E c'è un ritorno al sano pranzo casalingo: lo preferisce i due terzi della popolazione, snobbando il modello fast-food.

SPESA - La spesa delle famiglie è ammontata nel 2006 a 2.500 euro al mese in media a famiglia. Vale a dire 61 euro in più dell'anno prima.
A incidere soprattutto la spesa alimentare (467 euro contro i precedenti 456) mentre la maggior parte del bilancio (il 31%, pari a 731 euro) è assorbita dalle spese per la casa con le bollette del gas che, da sole, bruciano un 2,1% seguite da quelle della luce (1,7%).
Il 73,4% vive in casa di proprietà mentre un 17,7% è in affitto. Il 56% sostiene comunque di avere risorse adeguate.

SCUOLA E SALUTE - Dall'Annuario Istat emerge inoltre che quasi un italiano su dieci ha una laurea. Le donne, a riguardo, si confermano più «diligenti»: ragazzi ripetenti sono infatti il 9%, quasi il doppio delle ragazze (4,8%).
Sul campo della salute, l'Istituto di Statistica conferma che i tumori restano i principali killer tra le malattie.
Ma sottolinea anche che sette italiani su 10 dicono di «sentirsi bene».
Infine, l'Istat precisa che l'Italia del risparmio preferisce il cash sul conto corrente anche se la presenza degli sportelli soprattutto al Sud è poco diffusa rispetto alle altre aree del Paese (2,7 in Calabria contro i 5,5 su 10 mila abitanti in media nazionale).
I depositi nelle banche sono saliti ed il 67,4% appartiene alle famiglie.


12 dicembre 2007

Ultima modifica di ania : 12-12-2007 alle 18:29.
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Old 12-12-2007, 18:48   #2
federuko
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Si vive in un'epoca in cui solo gli ottusi sono presi sul serio, e io vivo nel terrore di non essere frainteso.
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Old 12-12-2007, 19:11   #3
ania
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http://www.repubblica.it/2007/12/sez...rio-istat.html
Quote:
Dall'Annuario Statistico Istat 2007 il tasso di soddisfazione per le relazioni personali risulta altissimo mentre oltre un terzo degli italiani dichiara di non fidarsi neanche della qualità dell'acqua del rubinetto
Italiani soddisfatti di famiglia ed amici ma preoccupati per ambiente e criminalità
In aumento la fiducia nella propria situazione economica.
Crescono anche depositi e case di proprietà
La popolazione continua a invecchiare: l'indice passa al 141,5% dal 140,4 dell'anno precedente
L'indice di vecchiaia è cresciuto ulteriormente anche nel 2007

di ROSARIA AMATO

ROMA - Preoccupati per traffico e inquinamento e per le proprie condizioni economiche, ma ampiamente soddisfatti delle proprie relazioni familiari e amicali e dell'uso del proprio tempo libero, che riflette anche diversi interessi culturali e sportivi. E' il ritratto degli italiani che emerge dall'Annuario Statistico Italiano 2007, pubblicato dall'Istat. Una popolazione sempre più anziana (anche quest'anno l'indice di vecchiaia è cresciuto, arrivando al 141,5 per cento dal 140,4 dell'anno scorso), ma che vanta un discreto stato di salute, e migliora costantemente il proprio livello d'istruzione. Che aumenta i propri depositi bancari (37 miliardi in più nel 2006 sul 2005) e la quantità di case in proprietà (la percentuale passa dal 72 del 2005 al 73,4 per cento del 2006). E che pur progredendo nell'uso del computer e di internet rimane tenacemente attaccata all'abitudine del pranzo a casa (73,9 per cento).

Italiani sempre più vecchi. Al 1° gennaio 2007 si è registrato un ulteriore incremento del grado di invecchiamento della popolazione: l'indice di vecchiaia, cioè il rapporto tra la popolazione di 65 anni e oltre e quella con meno di 15 anni, è arrivato al 141,5 per cento. L'aumento negli anni è costante e consistente: nel 2005 l'indice era al 135,9, nel 2005 al 137,8, nel 2006 al 139,9 per cento. La maggiore percentuale di anziani vive al Nord (l'indice è al 159 per cento) e al Centro (160,5 per cento) ma l'aumento interessa anche le regioni meridionali (113,1 per cento). L'unica regione nella quale i giovani sono più degli anziani è la Campania (90,1 per cento).

Crescono le paure "ambientali". Nel 2006 aumenta la percentuale degli italiani che lamentano sporcizia nelle strade (dal 32,6 al 34,9 per cento) e che addirittura non si fidano di bere l'acqua dal rubinetto (dal 35,8 al 36,7 per cento). Ma i problemi maggiormente avvertiti sono il traffico (46,7 per cento), l'inquinamento dell'aria (43,6 per cento), la difficoltà di parcheggio (41,4 per cento), il rumore (36,8 per cento), anche se alcuni di questi indicatori sono in lieve diminuzione rispetto al 2005. In crescita la paura per i rischi legati alla criminalità (31,9 per cento, con una maggiore incidenza nel Centro, dove si arriva al 38 per cento).

Ma aumenta la fiducia nelle proprie finanze. Se nel 2005 la percentuale di italiani molto o abbastanza soddisfatti della propria situazione economica era scesa sotto il 50 per cento, nel 2006 si registra una lieve risalita, al 51,2 per cento. Ma il tasso di soddisfazione si articola dal 58,8 per cento del Nord al 53,1 per cento del Centro fino al 40,3 per cento del Mezzogiorno. Si ha un riscontro del lieve miglioramento economico avvertito dalla popolazione nell'aumento dei depositi bancari, che alla fine del 2006 avevano superato i 727 milioni di euro, con un incremento del 5,3 per cento. Il 67,4 per cento dei depositivi appartiene alle famiglie e alle istituzioni sociali private. La 'bancarizzazione' del territorio cambia da Nord a Sud: in Trentino Alto Adige si contano 9,5 sportelli bancari ogni 10.000 abitanti, in Calabria appena 2,7. Nel 2006 è aumentata anche la percentuale di famiglie italiane proprietarie di casa, passata dal 72 per cento del 2005 al 73,4 per cento.

E negli amici e familiari. Ma lì dove gli italiani si sentono veramente soddisfatti e a proprio agio è in famiglia e con gli amici. Le persone di 14 anni e oltre molto o abbastanza soddisfatte per le relazioni familiari sono il 90,1 per cento, gli insoddisfatti in modo radicale sono appena l'1,5 per cento. Il tasso di soddisfazione per le relazioni di amicizia raggiunge l'82 per cento, dall'80 della precedente rilevazione. Come per gli indicatori economici, il tasso di soddisfazione decresce da Nord a Sud. Diminuisce il grado di soddisfazione per l'utilizzo del proprio tempo libero, che passa dal 63,1 per cento del 2006 al 61,6 per cento. I meno soddisfatti vivovo nel Mezzogiorno. Il 76,3 per cento degli occupati, infine, si dichiara nel 2007 molto o abbastanza soddisfatto del proprio lavoro.

Gli uomini vedono più spettacoli. Nel 2007 il 64,2 per cento della popolazione di sei anni e più ha visto almeno uno spettacolo o intrattenimento fuori casa. Tale percentuale sale però al 68,7 per cento per gli uomini e scende al 60,2 per cento per le donne. Lo spettacolo prediletto anche nel 2007 rimane il cinema, frequentato dal 48,8 per cento della popolazione, seguito da visite a musei e mostre (27,9 per cento), spettacoli sportivi (26,5 per cento), discoteche e balere (23,6 per cento), visite a siti archeologici e monumenti (21,6 per cento), teatro (21 per cento) e concerti (19,2 per cento, ma se si tratta solo di concerti di musica classica la percentuale scende al 9,3 per cento). Il teatro è l'unica attività culturale fuori casa nella quale la presenza femminile supera quella maschile. Diminuisce leggermente la quota della popolazione che guarda regolarmente la televisione: nel 2006 era il 94,2 per cento, nel 2007 è del 93,8 per cento.

E le donne leggono più libri. Netta prevalenza femminile invece per quel che riguarda la lettura dei libri: il tasso generale per il 2006 è al 43,1 per cento, ma quello maschile è al 37 per cento, e quello femminile al 48,9 per cento. Il 58,1 per cento della popolazione legge un quotidiano almeno una volta alla settimana (65,5 per cento al Nord e 46,5 per cento nel Mezzogiorno). Nel 2007 la quota di popolazione che utilizza il personal computer è passata al 41,7 per cento; quella che dichiara di collegarsi a Internet al 36,8 per cento. Però dai 35 anni in su si riscontra una forte prevalenza maschile sia sull'uso del computer che sui collegamenti a internet.

Aumenta il tasso d'istruzione. Se il tasso di scolarità sulla scuola primaria e su quella dell'infanzia ha raggiunto da tempo il 100 per 100, quello della scuola secondaria superiore aumenta di anno in anno: nell'anno scolastico 2005-2006 aveva raggiunto il 92,4 per cento contro l'89,8 per cento del 2001/2002. Nello stesso anno risultava in crescita anche la popolazione universitaria: le università con sede nel Nord del paese hanno raccolto il 37,3 per cento degli iscritti, quelle del Centro il 25,9 e il restante 36,8 frequenta gli atenei del Mezzogiorno.

Buona la percezione della salute. L'invecchiamento della popolazione non ne pregiudica la percezione generale dello stato di salute: infatti nel 2007 il 73,3 per cento degli italiani valuta positivamente le proprie condizioni, una quota stabile rispetto all'anno precedente, distinta tra un 70,2 per cento delle donne e un 76,6 per cento degli uomini. Tra le malattie più diffuse, l'artrosi-artrite (19,4 per cento), l'ipertensione (15,3 per cento), le malattie allergiche (9,9 per cento), l'osteoporosi (7,4 per cento), la bronchite cronica e asma bronchiale (6,7) e il diabete (4,6 per cento).

Il pranzo è ancora il pasto principale. Ci sono abitudini dure a morire, e il pranzo a casa è tra queste per il 73,9 per cento degli italiani ancora nel 2007. La percentuale scende però al 51,2 per cento per la fascia di età compresa tra i 35 e i 44 anni. Il pranzo si consuma a casa principalmente nel Mezzogiorno (83,8 per cento). Però si sta facendo strada anche una colazione "adeguata" (che preveda il consumo di cereali oltre che di latte, tè e caffè), scelta dal 78,6 per cento della popolazione.

Fuma oltre un quinto della popolazione. Nel 2007 la percentuale dei fumatori si attesta al 22,1 per cento della popolazione con 14 anni e oltre. Tra gli uomini i fumatori sono il 28,2 per cento, tra le donne il 16,5. Il 22,5 per cento della popolazione dichiara di aver fumato in passato, e di aver smesso volontariamente, mentre il 55,6 per cento dichiara di non aver mai fumato.

(12 dicembre 2007)

http://www.lastampa.it/redazione/cms...8411girata.asp
Quote:
12/12/2007 (12:4) - ISTAT
"Italiani soddisfatti della famiglia, ma preoccupati per la criminalità"
In aumento la fiducia nella propria situazione economica


ROMA
Gli italiani sono nel 2007 più soddisfatti della situazione economica rispetto al 2006. Secondo le rilevazioni dell’Istat, contenute nell’Annuario 2007, si dichiara abbastanza soddisfatto il 51,2% delle persone, contro il 50,2% dell’anno scorso. La quota più alta di soddisfatti si registra al Nord (58,8%), mentre si attesta al 53,1% nel Centro e scende al 40,3% nel Mezzogiorno. Gli italiani si dicono per il 90,1% soddisfatti per le relazioni familiari e per l’82% di quelle amicali; stabile al 76,3% la soddisfazione lavorativa degli occupati. Scende (dal 43,4% al 41%) la quota di famiglie che giudicano peggiorata la propria situazione economica.


Secondo i dati Istat, risultano invariati i cittadini che si dedicano alle attività sociali e al volontariato (9,2%) e che praticano sport con continuità (20,6%) o saltuariamente (9,6%). Gli italiani sono sempre più preoccupati delle condizioni delle città, caotiche e inquinate. Secondo l’Annuario statistico italiano dell’Istat, le famiglie indicano come problema più sentito il traffico (46,7%, cioè +0,6% rispetto al 2006) e l’inquinamento dell’aria (la percentuale passa da 40,9% a 43,6%). In rialzo (+2,7%) anche il rischio criminalità(da 31,9 a 34,6%), che comunque resta ben dietro la difficoltà di trovare parcheggio (41,4%), il rumore (36,8% contro 35,6% dell’anno precedente), e il non fidarsi a bere acqua dal rubinetto (35,4%). Il rischio criminalità è più indicato dalle famiglie del Mezzogiorno, in primis quelle che vivono in Campania (53,9%) e nel Centro, Lazio in particolare (46,3%). Nel Sud si registra anche maggiore diffidenza nel bere acqua dal rubinetto, soprattutto in Sicilia (68,5%) e Sardegna (59%). Nel Nord invece il problema più sentito è l’inquinamento (49%).

Più anziani ma anche più bambini. La popolazione italiana ha superato a dicembre 2006 la soglia dei 59 milioni, aumentando di 379.676 unità (da 58,7 a 59,1 milioni). Secondo l’Annuario statistico italiano dell’Istat, l’indice di vecchiaia è aumentato ancora (da 139,9 a 141,5) e l’Italia conserva in questo il primato europeo; un italiano su 5 è ultrasessantacinquenne e gli ultraottantenni continuano a salire, superando il 5% della popolazione. L’unica regione che presenta un’eccedenza di giovani sugli anziani è la Campania. Ma nello scorso anno sono anche nati più bebè: la fecondità è salita da 1,32 figli per donna del 2005 a 1,35, il livello più alto degli ultimi anni. Ciononostante restiamo uno dei paesi meno prolifici dei Quindici, anche se superiamo per fecondità molti paesi dell’Ue27. Più figli fanno le donne del Nord (1,38), seguite da quelli meridionali (1,33) e del Centro (1,32). La vita media continua ad aumentare ma il saldo naturale è risultato positivo di circa 2 mila unità. I matrimoni diminuiscono (da 247.103 a 243.511), in particolare quelli celebrati con rito religioso (dal 67,6% al 66,3%); forte resta la discrepanza tra le unioni in chiesa nel Mezzogiorno (79,2%) e nel resto del paese (56,2%). Gli stranieri residenti risultano in aumento del 10,1%: al primo gennaio 2007 superavano i 2,9 milioni. Gli stranieri iscritti all’anagrafe rappresentano il 5% della popolazione totale, un valore quasi doppio rispetto al 2,7% del 2003.

Ultima modifica di ania : 12-12-2007 alle 20:40.
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Old 13-12-2007, 07:30   #4
bjt2
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In Campania ci sono più giovani che anziani? E' perchè non ci arrivano a 65 anni, o perchè si fanno più figli? Tra diossina e cromo esavalente e le varie ecomafie, non mi stupirei... Si sa la mortalità di tumore e la vita media regione per regione?
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Old 13-12-2007, 08:24   #5
ania
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http://www.ilmessaggero.it/articolo....=HOME_INITALIA
Quote:
Rapporto Istat: meno nozze, però facciamo più figli
Il carovita ci preoccupa, ma viviamo più a lungo


ROMA (12 dicembre) - Gli italiani si sposano sempre meno, e se proprio devono farlo preferiscono sempre più il municipio alla chiesa: però sono tornati a fare più figli, soprattutto al Nord. Il tutto, mentre sono alle prese con bilanci familliari sempre più risucchiati dalle spese per casa e da un tran-tran quotidiano funestato dall'incubo del traffico e dello smog e dal tramonto della sicurezza di un lavoro fisso.

E' questa, in estrema sintesi, la fotografia dell'Italia scattata dal Rapporto annuale Istat 2007 che conferma per la penisola il primato della longevità europea: nel Belpaese si vive infatti sempre di più rispetto al resto delle nazioni del vecchio continente, con 77,9 anni di vita attesa per gli uomini e circa 83,7 per le donne (erano rispettivamente 77,2 e 82,8 un anno prima). Aumentano però i suicidi e, tra i problemi della criminalità, crescono le truffe ed i rapimenti e le violenze sessuali anche se calano gli omicidi. Ecco, in sintesi, i principali aspetti della vita italiana nel rapporto Istat.

Matrimoni Continuano a calare, passando dal 4,3 al 4,2 per mille, attestando l'Italia tra i Paesi in cui ci si sposa di meno. E calano al 66,3% i rituali religiosi, mentre aumentano al 33,7% quelli civili, con punte del 43,8% nel centro-Nord mentre al Sud la chiesa resta un 'must' (79,2%). Calano leggermente le separazioni ma aumentano del 4,3% i divorzi, con la Lombardia e il Lazio a guidare la classifica delle coppie naufragate.

Figli Anche se l'Italia è tra i Paesi meno prolifici, continua a crescere la voglia di fare bambini: 1,35 figli a donna è la nuova media, la più alta degli ultimi anni. Forse anche grazie all'immigrazione. E, a sorpresa, il recupero arriva dal Nord che, con 1,38 figli, conquista la palma della fecondità. L'età più diffusa delle mamme si attesta invece a 30-31 anni. Aumentano, poi, le adozioni italiane.

Spesa famiglie Nel 2006 è ammontata a 2.500 euro al mese in media. Vale a dire 61 euro in più dell'anno prima. A incidere, soprattutto la spesa alimentare (467 euro contro i precedenti 456), mentre la maggior parte del bilancio (il 31%, pari a 731 euro) è assorbita dalle spese per la casa con le bollette del gas che, da sole, bruciano un 2,1%, seguite da quelle della luce (1,7%). Il 73,4% vive in casa di proprietà, mentre un 17,7% è in affitto. Il 56% sostiene comunque di avere risorse adeguate.

Lavoro Tramonta il mito del lavoro fisso, con i posti a tempo indeterminato che scendono al 76,1% dal 77,3%. Sono infatti gli impieghi "atipici" a trainare la crescita dell'occupazione (+1,9%). E se tra i nuovi posti, circa il 40% è dato dalla componente straniera, aumenta anche la presenza delle donne che arriva a sfiorare il 40% del totale.

Scuola Quasi un italiano su dieci ha una laurea, le donne si confermano più diligenti. Anche sui banchi: i ragazzi ripetenti sono infatti il 9%, quasi il doppio delle ragazze (4,8%).

Salute e paure Se infarti e tumori restano i principali killer tra le malattie, 7 italiani su 10 dicono di sentirsi bene, mentre l'incubo in cima alle preoccupazioni delle famiglie sono il traffico e lo smog, seguiti dalla ricerca del parcheggio. All'auto, infatti, non si rinuncia: su 40 milioni di veicoli circolanti, 35 sono autovetture usate da oltre il 68% di chi deve andare al lavoro, mentre solo il 25% dell'Italia sceglie il bus o i mezzi pubblici.

Svago e tempo libero Cinema in prima fila. Ci va una volta l'anno il 48,8% della popolazione over 6 anni (più i maschi rispetto alle donne), mentre resta poco diffusa la lettura di libri e giornali, con una sorpresa: gli under 14 sono al top della lettura con una percentuale ben più alta di quella degli adulti.

Credito L'Italia del risparmio preferisce il cash al conto corrente, anche se la presenza degli sportelli soprattutto al Sud è poco diffusa rispetto alle altre aree del paese (2,7 in Calabria contro i 5,5 su 10 mila abitanti in media nazionale). I depositi nelle banche sono saliti e il 67,4% appartiene alle famiglie.


http://www.repubblica.it/2007/12/mot...-stradali.html

Quote:
L'Istat parla di "miglioramento", ma il confronto parte dai dati del 2005 che sono stati
"aggiustati". Ecco l'incredibile storia della lacuna tutta italiana sui numeri della sicurezza stradale
Incidenti stradali 2006
Che caos nelle statistiche

di VINCENZO BORGOMEO


Parlare di sicurezza stradale? Difficile, quasi impossibile: manca la materia prima. Ossia i numeri. Quelli che abbiamo a disposizione sono infatti vecchi e inattendibili: ora (a pochi giorni dal 2008...), sono stati infatti appena resi noti dall'Istat e dall'Aci i dati degli incidenti stradali relativi al 2006. Dati fra l'altro pieni di lacune e, soprattutto, discordanti con quelli rilasciati lo scorso anno.

Ma andiamo per gradi. Secondo l'Istat nel 2006 su strade e autostrade italiane si sono registrati 238.124 incidenti, con 5.669 morti e 332.955 feriti, con una leggera diminuzione del numero degli incidenti (-0,8%), dei morti (-2,6%) e dei feriti (-0,6%). Ma c'è poco da stare allegri. E non solo perché, in media, ogni giorno si hanno 652 sinistri, con 16 morti e 912 feriti: questi numeri sembrerano positivi solo grazie ad un trucco. Sono stati infatti "aggiustati" i dati e le percentuali dell'anno precedente.

"Infatti - spiegano all'Asaps, associazione amici polizia stradale - se ci rapportiamo ai dati del 2005 distribuiti nel dicembre 2006, le cifre parlavano tutt'altro linguaggio, risultava allora che il numero complessivo dei sinistri rilevati era di 225.078, dato ora corretto in 240.011, con un incremento di 14.933 sinistri rilevati (+6,6%), i morti erano stati segnalati in un numero complessivo di 5.426, dato ora corretto a 5.818 (ben 392 morti in più e una differenza del 7,2%, rispetto alla cifra iniziale), i feriti nel bilancio assestato, ammontano a 334.858 mentre inizialmente erano stati dati a 313.727, quindi la correzione è di 21.131 ingressi al pronto soccorso (+6,7%) rispetto ai primi dati distribuiti lo scorso anno. Il tasso di mortalità rimane inchiodato a 2,4 anche per il 2006, come per il 2005".

Questo significa che i numeri del 2005 (sui quali abbiamo scritto, e sui quali sono state fatte tante riflessioni) erano fasulli. Una cosa piuttosto grave, così come è grave il fatto che oggi vengano corretti come se nulla fosse nella misura del 7%...

Ma non basta: questi "aggiustamenti" di numeri, oltre a rendere ridicole le riflessioni sull'andamento degli incidenti del 2006, falsano anche i dati sul lungo periodo. Se infatti consideriamo che complessivamente nel periodo 2000-2006 gli incidenti sono diminuiti appena del 7,2%, passando da 256.546 a 238.124, i feriti da 360.013 a 332.955 sono diminuiti del 7,5% e i morti, passati da 7.061 nel 2000 a 5.669 nel 2006 sono calati del 19,7%, allora è inutile parlare di grandi passi avanti sul piano della sicurezza stradale.


(12 dicembre 2007)

Ultima modifica di ania : 13-12-2007 alle 08:28.
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Old 13-12-2007, 08:33   #6
ania
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Quote:
Originariamente inviato da bjt2 Guarda i messaggi
In Campania ci sono più giovani che anziani? E' perchè non ci arrivano a 65 anni, o perchè si fanno più figli? Tra diossina e cromo esavalente e le varie ecomafie, non mi stupirei... Si sa la mortalità di tumore e la vita media regione per regione?

http://www.istat.it/salastampa/comun...o/20071212_00/


Quote:
Annuario statistico italiano 2007
Periodo di riferimento: Anno 2006
Diffuso il: 12 dicembre 2007


E’ un appuntamento ultracentenario, quello con l’Annuario statistico italiano, la più importante fra le pubblicazioni a carattere generale dell’Istat. In 26 capitoli l’Annuario offre una sintesi conoscitiva preziosa, che fa convergere in un quadro unitario e articolato le informazioni statistiche prodotte dall’Istat e dalla rete del Sistema statistico nazionale.

Schede metodologiche sulle singole fonti statistiche, glossario, bibliografia e indice analitico sono gli strumenti offerti per rispondere al meglio alle esigenze informative e di approfondimento degli utilizzatori.

I dati pubblicati, generalmente riferiti al 2006 e disaggregati a livello regionale, sono accompagnati da un confronto sintetico con i quattro anni precedenti. Per rendere più facile la consultazione del volume composto da circa 800 pagine, ciascun capitolo è preceduto da commenti a carattere esplicativo che ne agevolano la comprensione anche a un pubblico di “non specialisti”.

Volume completo online
consultazione e download

http://www.istat.it/dati/catalogo/20...contenuti.html

Testo integrale
http://www.istat.it/dati/catalogo/20...DF/asi2007.zip
7,7 Mb (donwload completo: volume .pdf + tavole .xls.
Per la navigazione interattiva consultare il file "leggimi.txt")

Tavole statistiche
3,10 Mb (formato .xls)
http://www.istat.it/dati/catalogo/20...F/T/tavole.zip

Nota per la stampa
http://www.istat.it/salastampa/comun...le20071212.pdf

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Old 13-12-2007, 10:47   #7
bjt2
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Grazie... La mortalità è effettivamente minore. Quindi probabilmente è il tasso di natalità che è molto alto...
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Old 13-12-2007, 10:50   #8
sider
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Si ma le foto dove sono?
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Old 13-12-2007, 11:00   #9
Paganetor
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SPESA - La spesa delle famiglie è ammontata nel 2006 a 2.500 euro al mese in media a famiglia. Vale a dire 61 euro in più dell'anno prima


mi sembra tanto... troppo...
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Old 14-12-2007, 15:34   #10
sider
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SPESA - La spesa delle famiglie è ammontata nel 2006 a 2.500 euro al mese in media a famiglia. Vale a dire 61 euro in più dell'anno prima


mi sembra tanto... troppo...
A me sembra corretto come dato .
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Old 14-12-2007, 15:43   #11
GUSTAV]<
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Ser21
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