problema in una compravendita tra privati

[simo74]

ragazzi, riposto qui questa discussione che per errore avevo postato in piazzetta:
http://www.hwupgrade.it/forum/showthread.php?t=2163843


ho un problema con una persona a cui ho venduto (tramite subitopuntoit) un'autoradio 2 din con schermo estraibile.

L'autoradio è una di quelle cinesi
Martedì scorso spedisco l'autoradio (con tutti gli accessori, ossia kit installazione phonocar e kit digitale terrestre) per 250 euro s.s. comprese (paccocelere1)...dopo aver contrattato un pò sul prezzo (l'annuncio era di 300 euro)

Un paio di giorni dopo il tizio mi contatta telefonicamente dicendomi che l'autoradio è arrivata ma ha alcuni problemi: prima di tutto mi dice che praticamente non gli piace per come si "inserisce" nel design del cruscotto dell'auto, che lo schermo rimane leggermente sporgente etc., al che io gli rispondo che è proprio l'autoradio che è fatta così (...io che c'entro?), che anche se la comprava in negozio aveva questo "problema".
Poi mi parla di un fruscio che si avverte a basso volume, e problemi per quanto riguarda la ricezione stazioni radio rds (cose che io non ho mai riscontrato), e mi chiede di riavere i soldi indietro. Ovviamente io gli dico di no, dato che questi problemi io non li avevo e dato che io non sono un negozio con cui poter effettuare il diritto di recesso....mi dice che mi ricontatterà a giorni dopo aver scritto alla casa produttrico (eonon).

Oggi mi richiama, e mi dice che la eonon gli ha risposto dicendogli di mandare in assistenza l'autoradio...cosa che lui non ha intenzione di fare. Mi ridice poi i problemi che ha riscontrato, aggiugendone uno, cioè che da spenta lo schermo sembra lampeggiare leggermente, ed effettivamente questo è vero (ma io mi ero dimenticato di dirglielo, primo perchè non lo faceva sempre e poi perchè ciò non pregiudica affatto il funzionamento e anche perchè appena la spegnevo io toglievo direttamente lo schermo).

Mi ha detto che lunedì me la rispedirà in contrassegno...
Ora...l'unica mia colpa è di non avergli parlato di questo "problema", ma io ho paura che gli altri problemi di cui lui parla li ha causati lui o chi per lui (mi ha detto che l'ha fatta installare da un professionista)....e quindi sarei io poi a prendermela in quel posto...una volta che me la rispedisce.

cosa mi consigliate di fare?

[simo74]

Originariamente inviato da flower79

dipende da come hai effettuato la vendita...se c'era l'indicazione di "visto e piaciuto"..."non si accettano resi"..."nessuna garanzia oltre il regolare funzionamento"...

Se sei sicuro di aver fatto le cose correttamente, in coscienza:

1) non sei un venditore on-line quindi non esiste il diritto di recesso
2) se alla vendita hai allegato lo scontrino è come se l'avesse acquistato lui e quindi può ottemperare da solo alla regolare assistenza presso il centro autorizzato
3) se l'oggetto è stato venduto funzionante, chi ti può sollevare dal ragionevole dubbio che lui o il suo installatore professionista non abbia causato danni nell'installazione? (ti ricordo che non vengono rilasciati certificati di installazione a prova di bomba ma i lavori sono eseguiti solo a regola d'arte e a voce)
4) se te lo rispedisce in contrassegno e se non sei d'accordo a restituire i soldi, nessuno ti obbliga a ritirare e pagare...respingi e gli torna indietro il pacco...ci perde lui i soldi della spedizione.
5) potresto riprenderlo indietro dietro un sostanziale deprezzamento in accordo fra le parti, per azzerare i dubbi di un'errato uso/installazione
6) se non vuole spedirlo lui al centro assistenza perchè le spese di spedizione spesso son a suo carico del cliente, rispondigli che è una sua volontà non imputabile a te...è lui che non vuole esercitare un suo diritto (se ce l'ha lui lo scontrino e la merce)
7) se non ha lo scontrino, onestamente, avrebbe lui ragione e dovresti rimediare alle problematiche...(ma poichè siamo in Italia, è sempre onere dell'utente finale dimostrare di aver ragione)

Detto questo...la seduta è tolta.

sinceramente non ricordo se avevo messo o meno le indicazioni che dici tu (appena venduta l'autoradio ho cancellato l'annuncio), però era evidente che si trattava di un annuncio di un privato, essendoci anche parlati per telefono.

il prodotto è in garanzia, per usufruirne basta solo il seriale riportato sull'autoradio. Ovviamente si deve spedire al produttore, ma lui mi ha detto che si rifiuta di farlo.
Sinceramente, come avevo già detto nell'altra discussione che mi hanno chiuso, a me sembra che lui non sia soddisfatto dell'acquisto e voglia i soldi indietro...

Ora la mia unica paura è che lui vada veramente a fare denuncia, facendo appiglio a quel piccolo problema che effettivamente c'era, ma che, come detto, non ne pregiudica affatto il funzionamento....in quel caso come dovrei comportarmi??

[simo74]

Originariamente inviato da flower79

Sicuro che basti solo il seriale per attivare l' RMA ?
E perchè non vuole farlo ?
Perchè il costo del trasporto è a suo carico ?
Cos'è, il tizio non ha mai comprato on-line e non sà che è prassi ordinaria ?

Vabbè...comunque tu puoi stare tranquillo e dormire beatamente, perchè:
1) non gli hai spedito un pacco con dentro un sasso
2) l'articolo è funzionante al 100%
3) i difetti di funzionamento non sono imputabili a te, ma al produttore o all'installatore
4) esponi i punti 1 e 3 del mio post precedente ai CC, e fai una controdenuncia per diffamazione e disturbo della privacy indicando che stà rompendo le balle con storie da bambino viziato.
E' ora che cresca.

esatto basta il seriale per poterlo mandare in assistenza, ovviamente con s.s. a suo carico (così c'è scritto sul sito della eonon dal quale ho comprato l'autoradio).
lui mi ha detto che non vuole farlo, perchè i problemi di cui ha parlato (che ripeto, non c'erano quando ho smontato l'autoradio) si sono presentati subito e non dopo 10-20 giorni (parole sue)

ti ripeto, l'unico mio timore è che lui si possa "appigliare" a quel piccolissimo problema che effettivamente non gli ho detto via telefono prima del pagamento (ma che non ne pregiudica affatto il funzionamento).

[simo74]

Originariamente inviato da flower79

si può appigliare solamente nel caso tu fossi un venditore on-line...ma poichè è una trattativa fra privati, e non è stata una frode, non incorri in nessuna denuncia.
Fatti un salto dai CC ed esponi i tuoi dubbi...ti spiegheranno come muoverti per cautelarti...ripeto non hai frodato nessuno.

ok grazie mille

domani lo telefono o gli scrivo una mail e gli riferisco quanto mi hai detto. se vedo che continua a fare storie vado dai carabinieri.

eventualmente mi consigli di andare dai carabinieri o dalla polizia postale?

[Mr_Max]

Io la vedo diversamente da Flower che, sebbene abbia tenuto "udienza" in modo encomiabile, tuttavia dimentica ciò che qui riporto sotto forma di link :

http://it.wikipedia.org/wiki/Respons...recontrattuale

Per par condicio tutelo l'ignaro acquirente

[simo74]

oggi pomeriggio mando una mail all'acquirente (in modo che rimanga qualcosa di scritto, dato che abbiamo sempre parlato via cell.) dove espongo tutti i punti che mi ha suggerito flower79

speriamo che sto tizio si passi una mano per la coscienza e la finisca con questa storia..

[gbhu]

Io non ne so molto dei cavilli legali in questi casi, ma secondo me in una compravendita tra privati vale il principio che il patto è concluso quando entrambe le parti sono d'accordo. Se il tizio a cui vendo una cosa dopo aver preso visione dell'oggetto (che mi pare una condizione inalienabile) manifesta il proprio assenso, magari attravesro una mail, allora il patto è concluso. Cioè se dopo una settimana ci ripensa allora sono caxxi suoi.
Se però prendendo visione dell'oggetto decide di non acquistarlo, perché non è proprio come pensava o perché c'è qualche diffettuccio "irrilevante" che mi ero "dimenticato" di evidenziare, allora il buon senso mi dice che può anche restituirlo, nelle condizioni in cui lo ha ricevuto, (con spese a suo carico).

[simo74]

Originariamente inviato da gbhu

Io non ne so molto dei cavilli legali in questi casi, ma secondo me in una compravendita tra privati vale il principio che il patto è concluso quando entrambe le parti sono d'accordo. Se il tizio a cui vendo una cosa dopo aver preso visione dell'oggetto (che mi pare una condizione inalienabile) manifesta il proprio assenso, magari attravesro una mail, allora il patto è concluso. Cioè se dopo una settimana ci ripensa allora sono caxxi suoi.
Se però prendendo visione dell'oggetto decide di non acquistarlo, perché non è proprio come pensava o perché c'è qualche diffettuccio "irrilevante" che mi ero "dimenticato" di evidenziare, allora il buon senso mi dice che può anche restituirlo, nelle condizioni in cui lo ha ricevuto, (con spese a suo carico).

guarda, se lui mi parlava solo di questo difettuccio (tra l'altro basta pulire leggermente i contatti con il pennello per risolvere...purtroppo è un posto soggetto alla polvere e quindi può capitare) io non avevo nessun problema a riprendermi indietro l'autoradio.
Il problema vero sono gli altri due difetti di cui lui mi ha parlato (che ripeto, non c'erano assolutamente quando l'ho venduta) e di cui lui (il suo installatore o chi per lui) è responsabile.
Poi se a lui l'autoradio non piace (ed è il dubbio che ho avuto da subito), non è colpa mia...io non sono un negozio

[Mr_Max]

@flower

ti ringrazio per la prolissa risposta e ti rinnovo l'apprezzamento per aver fornito elementi di diritto a chi ne ha fatto richiesta ma non condivido le conclusioni a cui sei giunto. Il venditore consapevole del difetto dell'autoradio (fruscio di sottofondo a basso volume) non ha reso edotto l'acquirente di questo grave difetto di funzionamento. Rimando alle disposizioni contenute nel CdS la valutazione se il livello "basso" del volume sia o meno un elemento trascurabile quando si conduce un mezzo in aree pubbliche.

Riporto qui alcuni commenti autorevoli suffragati da giudici e Cassazione su cosa diponga in concreto l'art 1337 c.c. :

«Le parti, nello svolgimento delle trattative e nella formazione del contratto, devono comportarsi secondo buona fede».

È noto che l'articolo in esame riguardi la materia della cd. responsabilità precontrattuale, che viene in questione tutte le volte che sia lesa la libertà negoziale di un soggetto. Quest'ultima, come egregiamente è stato scritto, «. . . non tutela l'interesse all'adempimento ma l'interesse del soggetto a non essere coinvolto in trattative inutili, a non stipulare contratti invalidi o inefficaci e a non subire coartazioni o inganni in ordine ad atti negoziali» (così, Bianca C. M., Diritto civile , 3, Milano, 1997 [rist.], 160).

Ordunque, tra le figure sintomatiche della violazione della buona fede in ambito precontrattuale, la giurisprudenza ha individuato la violazione dei cc. dd. obblighi di avviso e d'informazione incombenti alle parti, sui quali sono degne di nota le seguenti massime:

«Nella fase antecedente alla conclusione di un contratto, le parti hanno, in ogni tempo, piena facoltà di verificare la propria convenienza alla stipulazione e di richiedere tutto quanto ritengano opportuno in relazione al contenuto delle reciproche, future obbligazioni, con conseguente libertà, per ciascuna di esse, di recedere dalle trattative indipendentemente dalla esistenza di un giustificato motivo, con il solo limite del rispetto del principio di buona fede e correttezza, da intendersi, tra l'altro, come dovere di informazione della controparte circa la reale possibilità di conclusione del contratto, senza omettere circostanze significative rispetto all'economia del contratto medesimo» (Cass. 29 maggio 1998, n. 5297);

«Il dovere di lealtà e correttezza nelle trattative impone comportamenti tali da evitare l'ingiusto danneggiamento degli interessi della controparte; tra tali doveri deve comprendersi quello di informazione e di manifestazione ragionevolmente sollecita dei giudizi e delle deliberazioni di volontà, specie quando queste abbiano ricevuto congrua stimolazione dalla controparte» (Trib. Firenze 15 aprile 1992);

«L'obbligo di comportarsi secondo buona fede, che deve presiedere il comportamento delle parti nel corso delle trattative (art. 1337 c.c.), si sostanzia soprattutto nel dovere di cooperazione e di informazione, al convergente fine della stipulazione del contratto, che va individuato ed apprezzato in relazione alla concreta fattispecie . . .» (Cass. 29 novembre 1985, n. 5920).

Non meno importante, nel quadro delle disposizioni civilistiche dettanti pregnanti doveri in capo al privato, è l'art. 1338 c.c., che così dispone:

«La parte che, conoscendo o dovendo conoscere l'esistenza di una causa d'invalidità del contratto, non ne ha dato notizia all'altra parte è tenuta a risarcire il danno da questa risentito per avere confidato, senza sua colpa, nella validità del contratto».

Orbene, sulla norma in parola si legga la seguente massima della S.C.:

« Le norme degli art. 1337 e 1338 c.c. mirano a tutelare nella fase precontrattuale il contraente di buona fede ingannato o fuorviato dalla ignoranza della causa di invalidità del contratto che gli è stata sottaciuta e che non era nei suoi poteri conoscere; ne consegue che, se vi è stata colpa da parte sua, se cioè egli avrebbe potuto, con l'ordinaria diligenza, venire a conoscenza della reale situazione e, quindi, della causa di invalidità del contratto . . . non è più possibile applicare le norme di cui sopra» (Cass. 7 marzo 2001, n. 3272).

[simo74]

Originariamente inviato da Mr_Max

@flower

Il venditore consapevole del difetto dell'autoradio (fruscio di sottofondo a basso volume) non ha reso edotto l'acquirente di questo grave difetto di funzionamento.

nono....attenzione.

Io ho detto che i 2 problemi di cui l'acquirente mi ha parlato, e cioè fruscio di fondo e malfunzionamento del sintonizzatore radio, non erano presenti quando l'ho smontata!

L'unico "problema" (che effettivamente ho dimenticato di dirgli, ma che comunque è risolvibile pulendo un pò i contatti) è che lo schermo, quando l'autoradio è spenta, fa un pò di intermittenza....e cmq questo non inficiava assolutamente il funzionamento.