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#1 |
Senior Member
Iscritto dal: Sep 2002
Città: centro Italia
Messaggi: 1189
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Emigrare e rapporti familiari
Ciao,
da diversi mesi ho voglia di emigrare, sono un po' indeciso sulla meta ma comunque all'interno dell'UE. I Paesi che mi interessano di più sono Svezia/Danimarca/Spagna. Provando a parlarne con i miei genitori, essi si sono dimostrati sostanzialmente contrari, sono venuti fuori discorsi del tipo "tutto il mondo è paese"/"chi lascia la strada vecchia per la nuova sa quello che lascia ma non quello che trova", oppure, in risposta alle mie affermazioni sull'economia ed il mercato del lavoro italiani che vanno sempre peggio, mia madre ha risposto con cose tipo "non essere pessimista, vedrai he le cose si aggiusteranno"/"gli altri cercano di venire in Italia e tu vuoi andartene?"/"si stà così bene in Italia". Ora, al momento ho buoni rapporti con i miei genitori, ed in generale evito di tirare fuori l'argomento troppo spesso, ma sto cercando di farli abituare all'idea. Qualcuno è già passato su problemi del genere? Consigli? Certo non voglio andarmene sbattendo la porta e non voglio rinunciare ad eventuali occasioni che mi si presentassero, visto che ora che ho meno di 30 anni posso ancora cambiare, poi sarà sempre più difficile. NB: non pensiate che i miei genitori vogliano tenermi in casa con loro fino a 50 anni, se dicessi di cercare casa per andare a convivere con una ragazza sarebbero felicissimi, similmente non farebbero obiezioni se cambiassi città (comunque in Italia) per un lavoro migliore. |
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#2 |
Senior Member
Iscritto dal: Feb 2006
Messaggi: 642
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Non ho capito quali sono le ragioni che ti spingono.
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#3 |
Senior Member
Iscritto dal: Sep 2002
Città: centro Italia
Messaggi: 1189
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vero, non le ho indicate.
Sostanzialmente penso di emigrare per via della situazione politico/economica/lavorativa/sociale dell'Italia. Furbetti e parassiti vari radicati nel tessuto sociale, economia in declino (anche se ultimamente il declino o rallentamento c'è un po' in tutto il mondo), precariato spinto senza ammortizzatori sociali (anche se io sono fortunato, visto che ho ancora ferie e malattia pagati, ma non so quanto durerà), disonestà e mancato rispetto delle regole dilagante (e parlo anche di piccoli gesti, come il buttare cartacce per terra o comportamenti pericolosi alla guida), stessi politici (votati dal popolo) che ovviamente ereditano tutti i difetti del popolo (parassitismo e furberie varie). Le persone oneste devono lavorare e pagare le tasse anche per i parassiti, giustizia che perde sempre più di significato (e l'indulto certo non aiuta). Comunque in questa discussione vorrei fare riferimento ai rapporti familiari, se volete discutere della situazione politico/economica/lavorativa/sociale meglio aprire un'altra discussione o sfruttarne una già aperta (ce ne sono). |
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#4 |
Senior Member
Iscritto dal: Feb 2006
Messaggi: 642
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Era solo per inquadarare il discorso.
Ti dò qualche chiave di lettura, haimè contrastanti. -Emigrare senza un punto di appoggio SOLIDO è un vero suicidio . -Non pensare che l'estero sia l'eldorado...magari troverai più senso civico (poi dipende molto dal paese) ma rischierai di subire una sorta di "discriminazione" a causa delle tue origini. -Quando sei nella merda (quella vera), spesso, i primi che si sporcano le mani per tirartene fuori sono proprio i genitori. -Se non partirai ti rimmarrà il rimorso del "come sarebbe stato se"... -Qualcuno ti dirà che la figa è la medicina a tutti i mali...non credergli ![]() Detto questo Se decidi di ignorare il punto 1 Vai a farti un viaggetto NON da turista nel paese-regione che hai scelto, parla con la gente e prendi appunti su quanto costa vita e alloggio e la possibilità di trovare un lavoro con il tuo titolo di studio + conoscenza lingua. Rompi proprio i coglioni a TUTTI dal negoziante, all'agente immobiliare e le agenzie di lavoro...io abordavo pure gli ambulanti nordafricani ![]() Passa pure al consolato italiano più vicino (ma parlare con la gente è meglio) Fatti lasciare n di telefono e mail di tutti quelli disponibili. Torna a casa e a tavolino con i tuoi genitori e l'estratto conto della banca prova a ragionare matematicamente. P.S. Ti posso assicurare che il punto 4 è VERAMENTE pesante |
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#5 | |
Senior Member
Iscritto dal: Sep 2002
Città: centro Italia
Messaggi: 1189
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Comunque la partenza sarebbe, per quanto possibile, calcolata. Innanzitutto sto risparmiando il più possibile, per avere una base monetaria di partenza (direi non inferiore ai 15.000 euro, per stare un minimo tranquillo), poi non è che lascio il mio lavoro e parto, prima cerco di avere un contratto firmato, lavoro con un minimo di professionalità, quindi non cassiere al MC Donald per intenderci, e POI semmai do le dimissioni dal mio attuale lavoro, non sono (fortunatamente) nelle condizioni di partire con una valigia di cartone senza niente da perdere. Inoltre, quale che sia la meta, voglio avere un minimo di base linguistica, se mi limitassi al turismo mi farei bastare l'inglese, ma non se ho intenzione di trasferirmi. Ovviamente non mi aspetto di trovare l'eldorado, mi va benissimo far parte del ceto medio, diciamo che cerco un paese ragionevolmente più civile. Per la questione Discriminazione è da verificare (nel senso che devo informarmi meglio), anche se probabilmente ne subirei meno rispetto ad una persona di colore. Non ho capito quando dici: -Qualcuno ti dirà che la figa è la medicina a tutti i mali...non credergli intendi dire che qualcuno potrebbe dirmi di trovarmi una ragazza e mi passerebbe la voglia di partire? La cosa è possibile, ma dato che il trovare una ragazza non è pianificabile mi concentro sulla questione emigrazione (tanto finche non do le dimissioni dal mio attuale lavoro sono sempre in tempo a ritrattare). Ovviamente nulla da ridire sul fatto che i primi a sporcarsi le mani per aiutare sono i genitori. |
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#6 |
Senior Member
Iscritto dal: Dec 2005
Messaggi: 592
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Visti i motivi che ti spingono a desiderare di fuggire all'estero, mi viene da chiederti perchè hai scritto fra le possibili mete anche la Spagna. L'economia sarà più in crescita, ma per tutto il resto (parassiti e cartacce inclusi) la differenza è irrisoria. Passi invece il nord-europa.
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#7 | |||
Senior Member
Iscritto dal: Feb 2006
Messaggi: 642
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IMHO una falsità...poi dipende dalle "profondità" delle ragioni che ti portano a lasciare l'Italia... Quote:
Per cui, se vedi che i tuoi (soprattutto tua mamma) soffrono molto di questa tua decisione, pensa ai sacrifici che hanno fatto per tè e trai le conclusioni. |
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#8 | |
Senior Member
Iscritto dal: Sep 2002
Città: centro Italia
Messaggi: 1189
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#9 | |||
Senior Member
Iscritto dal: Sep 2002
Città: centro Italia
Messaggi: 1189
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[quote=manganese;22294894]
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Aggiungo che tra i motivi che mi spingono a emigrare c'è il fatto di poter aspirare ad uno stipendio che mi permetta di vivere da solo pagando l'affitto e le spese varie, non mi aspetto di cenare in ristoranti di lusso e di andare in giro con un'Alfa 159, ma magari andare in un ristorante economico una o 2 volte al mese e poter mantenere agevolmente un'auto tipo GPunto/Corsa/207 e simili (con motori normali, niente versioni potenti ed assetate). Se avessi una ragazza potrei andare a vivere insieme a lei e dividere le spese, in questo modo con 2 stipendi si starebbe meglio, ma dato che ho grosse difficoltà a trovarne una devo prepararmi a poter campare anche solo con uno stipendio (NB: non penso che all'estero troverò una ragazza, se non l'ho trovata quì non vedo perchè fuori dovrei avere maggiori possibilità) |
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#10 |
Senior Member
Iscritto dal: Feb 2006
Messaggi: 642
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Una importante premessa.
Io, per motivi che non stò a spiegare, ero (sono) interessato solo a piccoli centri urbani. Non ne ho la più pallida idea di come funzioni nelle metropoli o nelle città medio-grandi. Cmq Ho avuto modo di parlare con un tedesco, gestore di un internet point, lui si era trasferito da circa 10 anni perchè aveva sposato una donna del posto. Una sua frase mi rimase stampata in testa Tu sei italiano e per gli altri rimmarrai sempre uno straniero Da quella volta ho incominciato a notare, negli immigrati che popolano il nostro paese, tanti piccoli particolari... cose di poco conto dal pagare il negoziante al recarsi presso un'ufficio pubblico o addirittura dal medico. Magari è stata la scoperta dell'acqua calda, ma è una sorta di timore/aggressione data probabilmente anche dal comportamento dell'interlocutore. Volgio aggiungere una cosa Ho sempre pensato che una prerogativa degli italiani all'estero fosse quella di "fare sistema" tra di loro ovunque si trovassero. Questa caratteristica, se mai cè stata, è ora confinata ora nell'ambito dei parenti più stretti. A parole, i nostri compatrioti, sono disponibilissimi...nei fatti molto meno.. |
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#11 | |
Senior Member
Iscritto dal: Sep 2002
Città: centro Italia
Messaggi: 1189
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Quote:
So che non è facile, anzi, mi terrorizza partire e ricominciare da capo, ma in Italia non vedo al momento prospettive di miglioramento. Andando all'estero ci sarebbero 2 alternative: fare sacrifici e riuscire ad integrarsi o soccombere, non è possibile fare il minimo perchè non avrò il salvagente dato dal vivere con i genitori. Poi comunque non è detto che il trasferimento debba essere permanente, dopo qualche mese o qualche anno si può sempre provare a tornare se proprio dovessi trovarmi male, con un bagaglio di esperienze importante (nel bene e nel male). |
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#12 | |
Messaggi: n/a
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Quote:
Questo non e' un buon motivo per emigrare. Si emigra se il paese dove hai intenzione di andare offre molte piu' possibilita dell'Italia nel tuo specifico campo. Dovrai affrontare la sensazione di essere straniero che si manifestera' anche se non avrai atteggiamenti ostili. Potresti avere profonda nostalgia. Il mio parere e' quello di emigrare solo se le motivazioni sono forti. Questo nel caso di un'emigrazione definitiva. Se intendi vivere e lavorare per un po' all'estero questo ti creera' un grande bagaglio di esperienza spendibile anche in Italia (tra l'altro e' molto gradito nel curriculum). |
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#13 |
Senior Member
Iscritto dal: Jul 2001
Città: Perugia
Messaggi: 1657
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dalla mia esperienza e da quella di amici, un conto è vivere l'estero per vacanza /lavoretto trimestrale e un conto è pensarlo come scelta definitiva.
Nel primo caso finisci che noti solo i lati positivi nati piu che altro dal senso euforico di novità....le mille nuove cose da fare, le mille nuove fighe che si vedono in giro, il nuovo lavoro, la nuova casa....tutto sa di nuovo e quindi di "piu bello e interessante"..... Se invece lo vedi come scelta definitiva preparati ai mille sacrifici che hai in italia nel momento che decidi di prendere una casa e andare a vivere da solo...affitti da pagare, bollette, tempo che non hai perche oltre a lavorare devi curare la casa, la spesa, le mille piccole commissioni di ogni giorno. In piu ci devi però sommare i piccoli imprevisti che non si come affrontare perche non è come nella tua citta dove conosci tutti dal medico al meccanico al commesso amico che ti fa lo sconto nel negozio di vestiti.... ...senza contare i GRANDI imprevisti...malattia, morte di un parente, un matrimonio di un cugino.....tutti fatti che ti IMPONGONO di prendere ferie e spendere di aereo per tornare a casa in italia per far fronte alla cosa anche solo per 2 giorni... Di solito ci si sistema all'esterno non perche si parte "all'avventura" ma perche si è gia trovato un lavoro ottimo li che valga i disagi o perche ci sono ragioni di cuore a spingere... Cmq è una buona, anzi un'ottima esperienza da fare, anche solo provarci...io la consiglierei a tutti...invece del militare o dei servizi civili, dopo le superiori o dopo la laurea invece di stare un'anno ad oziare e incattivirsi in cerca di un lavoro che non c'è, un anno all'estero!!!!!!!
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.......Spegni il computer, accendi la vita........ "Se avessi un euro per ogni control+alt+canc sarei milionario...GRAZIE BILL!" |
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#14 | ||
Senior Member
Iscritto dal: Sep 2002
Città: centro Italia
Messaggi: 1189
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Quote:
Il medico, il meccanico ecc. se si va in un Paese industrializzato si trovano. Per i GRANDI imprevisti la distanza è un problema, ma lo è anche per chi ad esempio vive a Milano ed ha tutti i parenti in calabria (e comunque mi è già capitato di saltare alcuni matrimoni di cugini ![]() So che non è una passeggiata e la cosa mi terrorizza, ma ho paura che restando in Italia finisco in un limbo, resto a vivere con i genitori fino a che campano e poi finisco in un monolocale fino alla vecchiaia. Lasciare tutto e partire mi fa paura (penso che partire da soli possa far paura a tutti), ma almeno a livello economico ho qualche speranza di poter pagare affitto, bollette e spese necessarie con un solo stipendio, ed a livello di crescita può darmi uno scossone (potrebbe darmelo anche trasferirmi nel nord Italia, ma se devo fare il passo allora meglio farlo per bene ed andare all'estero) di cui credo avere bisogno. Quote:
Ultima modifica di Killian : 06-05-2008 alle 22:17. |
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