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Old 15-06-2007, 17:32   #1
markus_81
Bannato
 
L'Avatar di markus_81
 
Iscritto dal: Jan 2003
Città: Nella terra degli Antani Prematurare e Circolare
Messaggi: 2945
Bombardamento di Dresda: crimine verso l'umanità o semplice episodio di guerra???

In questi giorni che mia sorella sta preparando la tesina per la maturità, inserendo come argomento storico, appunto il bombardamento di dresda, spinto dalla curiosità sono andato ad'informarmi un pò su questo argomento che , anche se più o meno noto, non viene IMHO risaltato con la giusta attenzione rispetto ad altri eventi della II° guerra mondiale nonostante l'atrocità del fatto...

voi che ne pensate; è giustificabile un'attacco del genere ???


vi passo un'articolo che ho trovato molto ben fatto

Quote:
«Dopo un massacro tutto dovrebbe tacere, e infatti tutto tace, sempre, tranne gli uccelli. E gli uccelli cosa dicono? Tutto quello che c'è da dire su un massacro, cose come puu-tii-uiit?»
Kurt Vonnegut, Mattatoio n. 5


Amburgo, ore 0.55 del 28 luglio 1943. "... Fu l'inizio di un nuovo attacco aereo. Il
fosforo dilagò sull'asfalto. Bombe a benzina alzavano nell'aria fontane di fuoco
alte venti metri. Fosforo già incendiato si riversò sulle rovine come un violento
acquazzone. Sibilava e turbinava come un ciclone. Bombe più grosse e potenti
sollevarono letteralmente in aria intere case.... Le persone uscivano urlanti dalle
rovine. Torce viventi vacillavano e cadevano, si rialzavano e correvano sempre
più in fretta... Alcuni bruciavano con fiamme biancastre, altri avvolti da fiamme
di un rosso acceso. Alcuni si consumavano lentamente in una incandescenza
giallo - blu, altri morivano in modo rapido e pietoso. Ma altri ancora correvano in
circolo, o si agitavano a gambe all'aria, sbattendo la testa avanti e indietro e
contorcendosi come serpi prima di ridursi a piccoli fantocci carbonizzati. Si
muovevano, quindi erano ancora vivi... Il sergente, sempre così calmo, perse per
la prima volta il controllo da quando lo conoscevamo. Proruppe in un acuto
grido: 'Fateli fuori, per Dio, accoppateli'... Sembra brutale. Era brutale. Ma
meglio una morte rapida, data con un colpo di pistola, che una lenta, mostruosa
agonia. Nessuno di loro aveva la minima possibilità di salvezza"
Sven Hassel



Per parlarvi di Dresda e del suo martirio si deve parlare prima di
Amburgo, perché fu in questa città che, per la prima volta si
sviluppò una tecnica distruttiva che prese il nome di Feuersturm , tempesta di
fuoco. Ad Amburgo successe per caso, un caso che fu studiato e analizzato, per
essere poi applicato scientificamente sulla città di Dresda.

Dresda era, in assoluto, la più bella e romantica città della Germania, e una delle
più belle e romantiche d'Europa. Aveva scorci di grande suggestione, palazzi
barocchi e rococò, piccole case di legno e mattoni fulvi che risalivano al
medioevo gotico, vicoli punteggiati di taverne e birrerie senza tempo. Priva di
industrie primarie, Dresda viveva una vita culturale intensa e cosmopolita.
Apparteneva al mondo, non solo alla Germania, e tanto meno alla Germania
nazista.
La distruzione arrivò su questa città nel febbraio del 45, quando le sorti della
guerra erano ormai segnate. Un uomo che senza dubbio la sapeva lunga,
l'architetto Albert Speer, ministro tedesco degli armamenti e della produzione
bellica, eccezionale organizzatore, grande amico di Hitler, non ebbe timori ad
inviare a quest'ultimo, alla fine di gennaio del 45, un memorandum in cui
prevedeva per la Germania la possibilità di resistere ancora per otto settimane.
Sbagliava solo di un mese.

Si deve perciò cercare di capire perché una città che era considerata un vero
gioiello, che non aveva impianti industriale essenziali per la produzione bellica,
che non rivestiva alcuna importanza sotto l'aspetto strategico, conobbe il più
crudele attacco aereo di tutta la Seconda Guerra mondiale, effettuato oltretutto
quando la sua popolazione, di circa 630.000 abitanti, era raddoppiata per la
grande affluenza di profughi che provenivano dalla Slesia, dalla Pomerania
Orientale e dalla Prussia, incalzati dall'Armata Rossa.

Ma prima di fare ciò, cerchiamo di chiarire in cosa consista il fenomeno fisico, di
spaventosi effetti distruttivi, che passò alla Storia con il nome di "tempesta di
fuoco". Si deve tornare ad Amburgo, la città che ebbe l'indesiderabile onore
di sperimentare per prima questo fenomeno.
Amburgo era un obiettivo militare primario; su questo punto non vi era
discussione. La presenza dei cantieri che producevano quasi la metà dei
sommergibili tedeschi basterebbe già a giustificare questa qualifica; ma
Amburgo possedeva anche molte industrie pesanti, in massima parte collegate
agli armamenti di terra, ed inoltre era anche un nodo vitale di comunicazioni. Il
suo porto era il più attivo di tutta l'Europa continentale.
Il maresciallo dell'aria Sir Arthur Harris, comandante del Bomber Command
della RAF (l'aeronautica britannica) non voleva correre rischi e pianificò una di
quelle operazioni di massa che erano tipiche delle sue teorie militari, peraltro
avvalorate dai risultati di terribili distruzioni già effettuate sulla Ruhr e su
Aquisgrana. In quattro successive incursioni effettuate tra la notte del 24 e
quella del 27 luglio 1943, 2.350 bombardieri inglesi e americani scaricarono
complessivamente su Amburgo più di 9.000 tonnellate di bombe, di cui circa la
metà incendiarie. I morti furono oltre 50.000.
La grande quantità di bombe incendiarie sganciate su un'area relativamente
limitata e ricca di fabbricati addensati e infiammabili e la mancanza di vento
naturale sulla zona, portarono alla formazione di una corrente ascensionale di
aria calda di inaudita potenza e temperatura. L'aria surriscaldata, a temperature
dai 600 fino a 1.000 gradi, saliva verso il cielo e l'aria fredda circostante si
precipitava a colmare il vuoto lasciato a livello del suolo, surriscaldandosi a sua
volta. Il fenomeno si esaurì in tre ore, durante le quali si generarono venti diretti
verso il centro dell'immane fornace a velocità fino a 300 km/ora. Chi veniva
ghermito da questo vento non poteva opporre alcuna resistenza, ed era
scaraventato al centro della zona incendiata, a temperature che volatilizzavano
tutto.
"Le decina di migliaia di incendi si fusero in una sola gigantesca fiammata; dalla
periferia un vento artificiale, sempre più violento, puntò verso il centro,
infuocandosi e raggiungendo una velocità di 300 chilometri all'ora; chi si
trovava all'aperto, sparì trascinato nel cielo; a terra, intanto, tutto bruciava con
tale violenza che venne meno l'ossigeno necessario alla respirazione".
-Mario Silvestri (fisico)-
Dove il soffio rovente era solo di 300-400 gradi furono ritrovati poi cadaveri
carbonizzati ridotti a circa un metro di lunghezza. Via via che ci si allontanava
dall'inferno la temperatura scendeva sui cento gradi e il vento non era più in
grado di trascinare. Ma il calore eccessivo bruciava le vie respiratorie,
uccidendo per soffocamento chi non era già morto nei rifugi per la mancanza di
ossigeno causata dagli incendi. Infine, ci furono coloro che furono colpiti
direttamente dagli schizzi del fosforo delle bombe incendiarie: pattuglie di
soldati e poliziotti non poterono far altro che abbattere questi infelici per
limitarne le sofferenze.
Lo spostamento d'aria causato dalla corrente ascensionale fu di tale potenza da
far oscillare i bombardieri pesanti Lancaster ed Halifax che incrociavano a 5.000
metri di quota. Circa il 70% delle vittime di Amburgo furono causate dalla
tempesta di fuoco. Un orrore che sembrava giustificare il nome dato in codice al
bombardamento di Amburgo: operazione Gomorra.
Le bombe incendiarie potevano essere caricate a benzina, oppure a termite, un
composto di ossido di ferro e alluminio granulare, in grado di sviluppare un
calore che fonde il ferro, o infine di fosforo o di fosgene.
Lo sviluppo della tempesta di fuoco colse di sorpresa americani e britannici, ma
quando ne fu chiara la meccanica Sir Harris, il già citato comandante del
Bomber Command non si pose eccessivi problemi. Da tempo sosteneva la
necessità di portare la maggior distruzione possibile sul suolo tedesco, per
fiaccare la resistenza del popolo tedesco, oltre che per distruggere fabbriche ed
impianti militari, e quindi il risultato della tempesta di fuoco fu per lui solo
positivo. Il capolavoro di ipocrisia di questo alto ufficiale fu una dichiarazione
secondo la quale egli riconosceva e rispettava l'unica convenzione
internazionale in tema di guerra aerea, ossia quella stipulata dopo la Grande
Guerra, che vietava il lancio di ordigni a gas da aerei e dirigibili. In effetti su
Amburgo non fu lanciato alcun gas tossico: che bisogno ce ne sarebbe stato,
lanciando già migliaia di tonnellate di esplosivi e di spezzoni incendiari?


Torniamo ora nel 1945; era il settimo anno in cui l'Europa era in guerra. Il mostro
nazista era ormai vacillante, e la già citata profezia del ministro tedesco
Speer, escludeva qualsiasi possibilità di vittoria e si limitava a calcolare il
tempo che restava alla Germania prima di soccombere. Nel giugno dell'anno
precedente la più grande operazione militare della Storia aveva visto gli alleati
prender terra in Normandia e da lì iniziare a smantellare le resistenze della
fortezza Europa. Da Est intanto le armate sovietiche andavano guadagnando
terreno ed erano a soli centosessanta chilometri dal centro della Germania.
Questo soprattutto terrorizzava le popolazioni tedesche, consce dei sentimenti
dei russi che avevano sperimentato i comportamenti delle SS in territorio
sovietico ed ora avanzavano in territorio tedesco con una sinistra scritta in
cirillico sui carri armati: Vendetta!
In questo quadro di sfacelo generale la Germania mostrava però ancora doti di
resistenza incredibile. Nel gennaio 1945 Goring riuscì ancora ad organizzare
l'operazione Grande Colpo, che distrusse 196 aerei anglo-americani e ne
danneggiò circa 400. bombardando campi di aviazione ormai stabilmente
occupati dalla aviazione inglese e americana in Francia, Belgio e Olanda. All'operazione
parteciparono 800 aerei tedeschi. Erano canti del cigno, come un canto del
cigno fu anche la controffensiva terrestre condotta dal generale von Rundstedt.
Ma erano comunque fatti d'armi che davano la sensazione agli alleati di una
guerra senza fine, dal finale scontato, ma che rischiava di essere ancora troppo
lontano.

In questo clima Dresda viveva in una specie di limbo. Non era mai stata toccata
seriamente dalla guerra, sia per la posizione geografica sia perché non aveva né
industrie né impianti militari rilevanti. Un solo bombardamento, nell'ottobre
dell'anno precedente, aveva causato poco più di 400 morti, una cifra quasi
irrisoria nella tragica contabilità bellica.
Nonostante l'affollamento di profughi Dresda riusciva ad avere
quantità di cibo abbastanza soddisfacenti. E molti profughi si dirigevano verso
quella città proprio perché era ormai convinzione generale che fosse il posto più
tranquillo in cui attendere la fine della guerra, nella speranza di veder arrivare gli
americani, o gli inglesi, o i canadesi, o gli australiani, o chiunque fosse, prima
dei temutissimi soldati sovietici. Circolava addirittura la voce, del tutto priva di
fondamento ma tanto bella da poterla credere vera, di un accordo segreto tra la
RAF e la Luftwaffe: gli inglesi si impegnavano a non bombardare Dresda, e i
tedeschi si impegnavano allo stesso modo per Oxford.
Del resto l'aviazione alleata continuava a martellare la Germania, nella quale
ormai 45 delle principali città erano praticamente distrutte, ma lo faceva con una
certa logica militare.
Dopo la prima fase delle incursioni vengono organizzate altre operazioni per
colpire le fabbriche di carburanti sintetici e le reti di trasporti. Gli obbiettivi
principali del gennaio 1945 furono le raffinerie di Dortmund, il centro ferroviario
di Vohwinkel, le industrie di Norimberga e Hannover.
A Dresda si poteva stare tranquilli, anche perché si diceva che gli americani, più sensibili
degli inglesi a considerazioni umanitarie non avrebbero mai accettato la
distruzione di una città d'arte amata in tutto il mondo. Come l'accordo segreto
tra RAF e Luftwaffe, anche questa era una voce tanto infondata quanto bella da
credere...
A Dresda si poteva quindi anche festeggiare il carnevale. Il 13 febbraio 1945 era
martedì grasso, e la sera il Circo Sarassini aveva dato uno spettacolo speciale,
al quale erano intervenuti anche tantissimi bambini, nei loro costumi
carnevaleschi. Purtroppo gli abitanti di Dresda non potevano sapere che il tempo delle
considerazioni umanitarie, ma anche di quelle logiche, era passato.

Diversi fattori concomitanti portarono al bombardamento della città capitale della
Sassonia.
La resistenza della Germania, che aveva dell'incredibile, unita alla lunghissima
durata della guerra, aveva di certo ormai portato ad una nausea psicologica
anche i militari e i politici più ligi alle regole minime da rispettare anche in
guerra. Ogni atto poteva essere buono per abbreviare la guerra, anche di un
solo giorno. Crediamo sia legittimo affermare che lunghi anni a contatto
continuo con morte e distruzione possano offuscare anche le menti più lucide. E
infatti fin dall'estate dell'anno precedente inglesi e ameriani avevano elaborato il
piano Thunderclap (colpo di tuono), il cui scopo dichiarato era quello di portare
il massimo del caos in Germania, con bombardamenti indiscriminati sulle città,
in particolare approfittando dei problemi che già avevano le autorità tedesche
per controllare le fiumane di profughi da Est, creando nuovi e irresolubili
problemi di approvvigionamento e di ordine pubblico.
A questa visione distruttiva, sulla quale senza dubbio giocava il desiderio ormai
incontrollabile di farla finita, si aggiungeva un'esigenza di cinica politica di
potenza tra alleati. Inglesi e americani erano uniti in una innaturale alleanza con
i sovietici, e la diffidenza reciproca si palesava sempre di più, ora che l'Armata
Rossa avanzava sul territorio del Reich. I Russi dovevano vedere, bene e senza
equivoci, quale fosse la potenza militare occidentale: quello che oggi poteva
toccare a Berlino o a Dresda, domani poteva toccare a Mosca. Del resto i
sovietici avevano già manifestato la loro contrarietà agli attacchi aerei su quelle
zone della Germania che consideravano un loro territorio di caccia, e che
sarebbero infatti, dopo la guerra, divenute la Repubblica Democratica Tedesca.

In questo dialogo insensato tra nemici che erano alleati solo perché c'era un
nemico comune da distruggere, i cittadini di Dresda avrebbero presto pagato un
conto che non era di loro competenza, vittime di quel cinismo e di quella malattia che aveva preso ormai gli alleati, anch'essi contagiati, al pari dei tedeschi, da una troppo lunga consuetudine con la morte e la distruzione.
E l'avallo alla politica del massacro fu data dallo stesso primo ministro inglese
Churchill, in una nota scritta al ministro per l'Aviazione, Sir Archibald Sinclair.
Gli americani furono presto contagiati da questo clima, e l'Ottava Armata Aerea
americana bombardò a tappeto Berlino il 3 febbraio: 937 fortezze volanti,
scortate da 613 caccia, causarono 25.000 morti in una città dove c'era da
stupirsi che ci fossero ancora dei vivi da uccidere.


Alle ore 22.08 di quel martedì grasso (13 febbraio 1945) le sirene di allarme aereo
vennero a interrompere i clown che si stavano esibendo nel carosello finale allo
spettacolo carnevalesco del Circo Sarassini. Gli spettatori si allontanarono in
ordine e quasi svogliatamente: era così ferma la convinzione che Dresda fosse
esente da pericoli, che tutti credevano ad un eccesso di zelo dei funzionari del
partito incaricati della protezione della città. Del resto, non c'era praticamente
contraerea a Dresda; gli ultimi cannoni da 88, il miglior pezzo di artiglieria
tedesco, erano stati trasferiti da diverse settimane a est, per essere usati in
funzione controcarro contro l'armata sovietica.
Ma non era un eccesso di zelo. Due soli minuti dopo il cielo incominciava ad
affollarsi: i primi quadrimotori Lancaster dell'83° squadriglia inglese lasciavano
cadere grappoli di bengala che illuminavano a giorno la città, poi seguirono
pochi Mosquitos, agili cacciabombardieri il cui compito era quello di individuare
con bombe segnaletiche rosse l'epicentro del bombardamento, lo stadio
sportivo. I Mosquitos fecero egregiamente il loro compito: nel centro esatto
dello stadio si levava ora una luminosissima colonna rossa. I bombardieri
avevano il loro bersaglio.
Dalle 22.13 alle 22.30 i Lancaster scaricano sulla città le terribili bombe
dirompenti da 1.800 e 3.600 libbre. Poi si allontanano in direzione di Strasburgo,
volando bassi per sfuggire ai radar tedeschi. I soccorsi iniziano ad affluire dalle
città vicine, mentre gli abitanti escono lentamente dai rifugi. Erano quello che
attendevano gli alleati: far uscire la gente, far arrivare i soccorsi, e tornare a
colpire.

La "Tecnica del massacro".
Ore 1.28 del 14 febbraio. La seconda ondata arriva, indisturbata come la prima.
Altri 529 Lancaster portano nelle stive 650.000 bombe: per lo più sono tutti
ordigni incendiari. E' l'inizio dell'inferno. Bombardando a destra e a sinistra delle
zone già colpite dal primo attacco gli inglesi riescono a provocare la tempesta di
fuoco. Dalle case già sventrate dalle bombe dirompenti viene aspirato ogni
oggetto e ogni persona che si trovi nel primo chilometro dall'immane incendio.
Si ripete Amburgo, ma questa volta scientificamente e con effetti enormemente
superiori. Il vento a 300 km/ora trascina nella fornace ogni cosa, persona,
animale. Persino vagoni ferroviari, distanti più di tre chilometri, vengono
rovesciati. Il pilota di un Lancaster rimasto indietro racconterà: "C'era un mare
di fuoco che secondo i miei calcoli copriva almeno un centinaio di chilometri
quadrati. Il calore era tale che si sentiva fin nella carlinga; eravamo come
soggiogati di fronte al terrificante incendio, pensando all'orrore che c'era là
sotto... "
Chi non ha il coraggio di uscire dai rifugi dopo il primo attacco, non per questo
si salva. Molti faranno la fine dei topi, soffocati nei rifugi, privi di ossigeno,
divorati dall'immane rogo.
Nell'anno precedente nei rifugi antiaerei di Dresda era stata presa la precauzione
di rendere abbattibile le pareti tra rifugio e rifugio, in modo da poter facilmente
creare una sorta di galleria sotterranea, che permettesse una via di fuga se lo
stabile sopra il rifugio in cui ci si trovava era crollato. Questa precauzione
sarebbe stata efficace con un bombardamento ordinario, ma all'inferno di fuoco
scatenato su Dresda non era opponibile nulla, se non il trovarsi a una distanza
sufficiente per non essere trascinato dal vento e divorato dalle fiamme, o per
non morire asfissiato per mancanza di ossigeno.
Il bagliore della colonna di fuoco di Dresda era visibile a oltre trecento
chilometri.
All'alba del 14 febbraio finalmente la tempesta di fuoco andava acquietandosi,
mentre una colonna di fumo alta oltre cinque chilometri sovrastava la città. I
sopravvissuti iniziavano ad aggirarsi inebetiti, ma il martirio non era ancora
finito. Gli americani non potevano essere da meno degli inglesi: alle ore 12 di
quel giorno 311 “Fortezze Volanti” B17 si presentarono nel cielo di Dresda,
sganciando altre 771 tonnellate di bombe. Il nodo ferroviario era l'obiettivo
ufficiale, ma di fatto il bombardamento fu eseguito a casaccio e causò pochi
danni, perché ormai era rimasto poco da distruggere.
In totale su Dresda erano state sganciate 2.702 tonnellate di bombe. Un
quantitativo non enorme, se confrontato con quello lanciato su altre città
tedesche. Ma la preferenza data alle bombe incendiarie, che rappresentarono
circa il 70% degli ordigni lanciati, causò la più spaventosa tragedia della guerra:
i morti accertati furono 135.000, ma il conto più accreditato fa salire a circa
200.000 il numero delle vittime. Bisogna tener conto del fatto che non era
possibile alcuna opera di identificazione per le vittime di molti rifugi antiaerei
che, per ragioni igieniche, vennero spianati con le ruspe e ricoperti di calce e
cemento, così come non fu possibile accertare il numero preciso delle vittime
aspirate dalla tempesta di fuoco nella zona centrale dell'incendio, perché di loro
non restò assolutamente nulla. Nella zona intermedia, dove la temperatura
aveva raggiunto i livelli da forno (200 - 300 gradi) molti corpi si erano fusi con
l'asfalto delle strade. Dresda era anche sovrappopolata per il grande afflusso di
profughi, moltissimi dei quali non ancora censiti.
Gli incendi proseguirono per altri cinque giorni, poi si spensero da soli. Non
esisteva la possibilità di fare alcuna opera di spegnimento, essendo distrutte le
reti idriche e quelle elettriche.
Per tre giorni le autorità chiusero il centro di Dresda e bruciarono i cadaveri che
ancora non erano stati sepolti o interrati con calce e cemento. Il rischio di
epidemie era troppo grande per dare spazio alla pietà per i defunti.
Questo fu Dresda: un orribile massacro, che non trovò alcuna giustificazione dal
punto di vista militare. Fu il macabro record di disumanità, non eguagliato
neanche dai bombardamenti atomici sul Giappone, che causarono "solo"
150.000 morti.
Con la follia nazista il mondo conobbe senza dubbio le mostruosità più atroci, e
tutt'oggi ci interroghiamo per capire, se mai lo capiremo, fino a quali abissi può
arrivare l'uomo.
Ma se l'abisso della crudeltà ci spaventa, non meno quello dell'ipocrisia ci lascia
sgomenti.
Quando nell'ottobre del 46 la Corte Internazionale di Norimberga giudicò i
caporioni nazisti colpevoli di crimini contro l'umanità, su quei giudici
aleggiavano dei fantasmi: Erano le centinaia di migliaia di morti innocenti, che
chiedevano una Giustizia che, evidentemente, non è di questo mondo.
markus_81 è offline   Rispondi citando il messaggio o parte di esso
Old 15-06-2007, 17:40   #2
Fides Brasier
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L'Avatar di Fides Brasier
 
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Messaggi: 611
Fu attuato da chi vinse la guerra, per cui si tratta di un semplice episodio di guerra
__________________
E' il tuo sguardo che mi fa capire cosa mi puoi fare E le tue labbra accese e accattivanti mi fanno barcollare e l'adrenalina sale! Vorrei un altro pianeta disperso per noi due è solo un modo per dirti cosa ti farei!! E' il tuo odore che mi fa impazzire ho questa strana voglia di renderti il mio cibo Ma non temere sono solo un tipo strano che vuole la tua carne in preda all'essere animale Vorrei un altro pianeta disperso per noi due e come un tuono nel cielo sparire come Dei..
Fides Brasier è offline   Rispondi citando il messaggio o parte di esso
Old 15-06-2007, 17:41   #3
Andala
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Iscritto dal: Oct 2003
Messaggi: 1372
E' stato un crimine contro l'umanità attentamente pianificato.
Basti pensare al fatto che il bombardamento coinvolse massicciamente persino il corso dell'Elba in cui morirono carbonizzati molti tedeschi che vi cercarono scampo.

Dopo tutto non è colpa loro. Sono anglosassoni.
__________________
Trabant Meglio comprare un litro di latte quando serve, piuttosto che mantenere una vacca per tutta la vita ...
P54C 133Mhz Icomp Index 1110 Matrox Millenniun HD SCSI Seagate + IBM Creative Awe 32 DXR2 Win95C Mozilla Firebird 0.7 (Dec/1995-13/Apr/2009)
Andala è offline   Rispondi citando il messaggio o parte di esso
Old 15-06-2007, 17:41   #4
Onisem
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Messaggi: 821
Attacco ingiustificato (zero valore strategico) che distrusse una delle più belle città tedesche. Contro l'umanità non so, ma atto criminale direi che ci può stare.
__________________
Tanto poco un uomo si interessa dell'altro, che persino il cristianesimo raccomanda di fare il bene per amore di Dio. (Cesare Pavese)
"Sono un liberale di destra, come potrei votare uno come Berlusconi?"
Marcello Dell'Utri, fondatore del partito Forza Italia, è stato condannato per mafia.
Onisem è offline   Rispondi citando il messaggio o parte di esso
Old 15-06-2007, 17:48   #5
danny2005
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Città: Lingua di terra che taglia il Tirreno
Messaggi: 795
Quando comincia una guerra la prima cosa a essere sconfitta è la verità............

Quando una guerra finisce le bugie dei vinti vengono smascherate, quelle dei vincitori diventano storia.....

Ricordati di questo e capirai molte cose.
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Il Paradiso lo preferisco per il clima, l'Inferno per la compagnia [Mark Twain] [Romantico Inside][Thread prof. gnocche]
danny2005 è offline   Rispondi citando il messaggio o parte di esso
Old 15-06-2007, 18:03   #6
Tefnut
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Città: Nella bassa: BO - FE
Messaggi: 1693
terrificante.. come tutte le guerre
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Concluso con: Boso - Fallen Angel - tcianca - sycret_area - carver - serbring - emax81 - Cluk
Si chiude una porta.. si apre un portone
Tefnut è offline   Rispondi citando il messaggio o parte di esso
Old 15-06-2007, 18:25   #7
easyand
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L'Avatar di easyand
 
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Messaggi: 666
una vendetta per gli attacchi sulle città inglesi e un operazione di guerra psicologica
easyand è offline   Rispondi citando il messaggio o parte di esso
Old 15-06-2007, 18:28   #8
lowenz
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L'Avatar di lowenz
 
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Città: Berghem Haven
Messaggi: 13528
Sì ma le V1/V2 non erano al fosforo

Brutta fine, non c'è che dire.
lowenz è offline   Rispondi citando il messaggio o parte di esso
Old 15-06-2007, 18:34   #9
Cfranco
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L'Avatar di Cfranco
 
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Città: PD
Messaggi: 11781
Quote:
Originariamente inviato da easyand Guarda i messaggi
una vendetta per gli attacchi sulle città inglesi e un operazione di guerra psicologica
I primi a bombardare obiettivi civili furono gli inglesi .
__________________
Ph'nglui mglw'nafh Cthulhu R'lyeh wgah'nagl fhtagn
Cfranco è offline   Rispondi citando il messaggio o parte di esso
Old 15-06-2007, 18:35   #10
momo-racing
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L'Avatar di momo-racing
 
Iscritto dal: Feb 2004
Messaggi: 2903
fu uno di quegli atti che se perdi la guerra diventa un crimine contro l'umanità, mentre se la vinci diventa un atto di guerra dovuto. Un po' come i bombardamenti su hiroshima e nagasaki che ufficialmente servirono per evitare la guerra sul suolo nipponico che però non si sarebbe mai combattuta in quanto il giappone aveva già fatto formale richiesta di resa agli stati uniti prima dello sgancio delle due bombe.

Oppure come il modo in cui venivano trattati gli ebrei prima dello scoppio della guerra, quando ancora non c'erano i campi di concentramento. Tutti a dire che le leggi razziali nei loro confronti furono una vergogna, ma ci si dimentica spesso di sottolineare che in america i neri venivano trattati più o meno alla stessa maniera degli ebrei in germania, e solo dopo altri vent'anni di proteste civili si riuscì ad arrivare a un sostanziale riconoscimento dei diritti dei neri.

la realtà è che di porcate ne han fatte tutti ma chi vince ha il lusso di scrivere la storia.

Ultima modifica di momo-racing : 15-06-2007 alle 18:38.
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Old 15-06-2007, 18:38   #11
kikki2
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potremmo citare anche il bombardamento di foggia che in 9 ondate uccise 21000 abitanti, 1/3 della popolazione
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Benedetto sia il Signore,la mia Roccia,che insegna alle mie mani a fare la guerra e alle mie dita a combattere
Meglio 1 giorno da Zeman che una vita da Elkann ( qualsiasi ).
Ciao pierpo!
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Old 15-06-2007, 18:40   #12
fluke81
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come gia detto anche da altri(l'avevo detto prima io ma mi hanno cancellato il post ) la storia la scrivono i vincitori.
Pensare che alla fine facessero un processo a loro stessi è quantomeno ingenuo.
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Old 15-06-2007, 18:41   #13
das
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Distruzione di Cartagine, episodio bellico o crimine contro l'umanità ?

Fino alla seconda guerra mondiale era normale pensare che in una guerra le persone si uccidessero.

Solamente dopo si è cercato di velare d'ipocrisia la guerra chiamandola di pace.

Le parole 'Crimine contro l'umanità' non hanno nessuna definizione oggettiva. Non c'è una specie di termometro per misurare se si tratta di crimine contro l'umanità o episodio di guerra così come per la febbre: se hai 38 è febbre, se hai 36.8 stai bene.

Considera comunque che quando due avversari si scontrano, ciascuno vuole vincere. Ma se avesse vinto Hitler penso che sarebbe stato peggio.
Dresda è servita con ogni probabilità a togliere il consenso al regime da parte dei cittadini ed a fiaccare il morale delle truppe. Cose che sono tornate utili per sconfiggere Hitler.

Ciao
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Old 15-06-2007, 18:42   #14
momo-racing
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credo sia interessante quesot link visto l'argomento

http://it.wikipedia.org/wiki/Categor...uerra_mondiale
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Old 15-06-2007, 18:45   #15
coldd
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non dimentichiamoci dei bombardamenti su tokyo
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Old 15-06-2007, 18:46   #16
JackTheReaper
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una vendetta per gli attacchi sulle città inglesi e un operazione di guerra psicologica
hanno iniziato i british a bombardare le città, nel 1940.
facendo incazzare hitler tanto da fargli ordinare lo stop ai bombardamenti sui campi della RAF per vendicarsi su londra

giocano scorretto i paladini del fair play
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Old 15-06-2007, 18:48   #17
Onisem
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Distruzione di Cartagine, episodio bellico o crimine contro l'umanità ?

Fino alla seconda guerra mondiale era normale pensare che in una guerra le persone si uccidessero.

Solamente dopo si è cercato di velare d'ipocrisia la guerra chiamandola di pace.

Le parole 'Crimine contro l'umanità' non hanno nessuna definizione oggettiva. Non c'è una specie di termometro per misurare se si tratta di crimine contro l'umanità o episodio di guerra così come per la febbre: se hai 38 è febbre, se hai 36.8 stai bene.

Considera comunque che quando due avversari si scontrano, ciascuno vuole vincere. Ma se avesse vinto Hitler penso che sarebbe stato peggio.
Dresda è servita con ogni probabilità a togliere il consenso al regime da parte dei cittadini ed a fiaccare il morale delle truppe. Cose che sono tornate utili per sconfiggere Hitler.

Ciao
Si, peccato che Hitler fosse già sconfitto (Dresda fu bombardata dopo Yalta).
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Tanto poco un uomo si interessa dell'altro, che persino il cristianesimo raccomanda di fare il bene per amore di Dio. (Cesare Pavese)
"Sono un liberale di destra, come potrei votare uno come Berlusconi?"
Marcello Dell'Utri, fondatore del partito Forza Italia, è stato condannato per mafia.
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Old 15-06-2007, 18:50   #18
Onisem
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anglosassoni, punto.
come i defolianti in vietnam che ammazzano ancora oggi la gente...
i militari americani nelle carceri irachene, guantanamo, i militari americani ubriachi che ammazzarono civili....
ma non sono gli unici...come detto sopra....gulag dove stalin ammazzava i "nemici dello stato"; esperimenti genetici sugli ebrei...chi più ne ha, più ne metta..
I Russi sono anglosassoni? Non capisco.
__________________
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"Sono un liberale di destra, come potrei votare uno come Berlusconi?"
Marcello Dell'Utri, fondatore del partito Forza Italia, è stato condannato per mafia.
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Old 15-06-2007, 18:52   #19
Sursit
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Originariamente inviato da fluke81 Guarda i messaggi
come gia detto anche da altri(l'avevo detto prima io ma mi hanno cancellato il post ) la storia la scrivono i vincitori.
Pensare che alla fine facessero un processo a loro stessi è quantomeno ingenuo.
Infatti, basti pensare all'eccidio della foresta di Katin commesso dai russi la cui colpa fu data ai tedeschi.
La guerra purtroppo è fatta così, è un delitto di per sè stessa.
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Old 15-06-2007, 18:53   #20
momo-racing
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Distruzione di Cartagine, episodio bellico o crimine contro l'umanità ?

Fino alla seconda guerra mondiale era normale pensare che in una guerra le persone si uccidessero.

Solamente dopo si è cercato di velare d'ipocrisia la guerra chiamandola di pace.

Le parole 'Crimine contro l'umanità' non hanno nessuna definizione oggettiva. Non c'è una specie di termometro per misurare se si tratta di crimine contro l'umanità o episodio di guerra così come per la febbre: se hai 38 è febbre, se hai 36.8 stai bene.

Considera comunque che quando due avversari si scontrano, ciascuno vuole vincere. Ma se avesse vinto Hitler penso che sarebbe stato peggio.
Dresda è servita con ogni probabilità a togliere il consenso al regime da parte dei cittadini ed a fiaccare il morale delle truppe. Cose che sono tornate utili per sconfiggere Hitler.

Ciao
esistono comunque delle leggi anche in guerra, riconosciute da entrambi gli eserciti e violarle significa commettere un crimine. Ovviamente sarà molto difficile che l'esercito vincitore condanni i propri uomini ( se avessero vinto i tedeschi nessuno dei condannati del processo di norimberga sarebbe finito sotto processo, per esempio ) ma a tali leggi ci si appellerà quando sarà il momento di condannare gli sconfitti.
Oltre al fatto che moralmente ci sono atti che possono essere o meno giustificati. Il lancio delle bombe atomiche sul giappone per esempio è un crimine contro l'umanità bello e buono perchè non fu necessario e non ebbe giustificazione nel contesto della guerra del pacifico, ormai ampiamente vinta. Mentre invece si tende più correttamente a considerarlo come il primo vero e proprio episodio bellico della guerra fredda, solo che per garantire l'affermazione del potere americano su quello russo si sono condannate a morte centianaia di migliaia di civili giapponesi estranei alla vicenda. Se questo non è configurabile come crimine contro l'umanità allora, per rimanere ligi al tuo esempio, gettiamo via tutti i termometri e aspettiamo che le persone muoiano per poter dire che, si, avevano la febbre.
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