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Old 21-07-2007, 22:29   #1
fantomas13
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condensatore and flash fotocamera digitale

Ho un malfunzionamento della mia Nikon Coolpix L4. Praticamente la batteria dell'orologio non si carica più.
Non avendo voglia di mandare in ripazione la fotocamera l'ho smontata, cercando di sostituire la batteria stessa.
Probabilmente non ci riuscirò, dato il costo mi conviene prenderene una nuova.
Il motivo per cui posto questa comunicazione è un avvertimento per quanti dovessero cimentarsi nell'impresa di togliere il cover di una digitale.
Premetto che pasticcio con elettronica da quando ero un ragazzo.
Scosse ne ho prese tante ma quella di oggi le ha superate tutte.
Le batterie della fotocamera erano state rimosse alcuni giorni fa, credevo che il condensatore del flash fosse abbondantemente scarico.
Invece mi sono preso una scarica che mi ha fatto rizzare i capelli, mi ha fatto molto male al gomito ed alla spalla ed ha perforato la cute del polpastrello lasciando una piccola escara (in medicina legale si chiama marchio elettrico).
Non conosco la capacità del condensatore elettrolitico, delle dimensioni di una batteria ministilo, però l'autoscarica deve essere mooolto lenta.
Fate attenzione!
Qualcuno ha già avuto una simile esperienza?
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Old 22-07-2007, 01:25   #2
xenom
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Ho un malfunzionamento della mia Nikon Coolpix L4. Praticamente la batteria dell'orologio non si carica più.
Non avendo voglia di mandare in ripazione la fotocamera l'ho smontata, cercando di sostituire la batteria stessa.
Probabilmente non ci riuscirò, dato il costo mi conviene prenderene una nuova.
Il motivo per cui posto questa comunicazione è un avvertimento per quanti dovessero cimentarsi nell'impresa di togliere il cover di una digitale.
Premetto che pasticcio con elettronica da quando ero un ragazzo.
Scosse ne ho prese tante ma quella di oggi le ha superate tutte.
Le batterie della fotocamera erano state rimosse alcuni giorni fa, credevo che il condensatore del flash fosse abbondantemente scarico.
Invece mi sono preso una scarica che mi ha fatto rizzare i capelli, mi ha fatto molto male al gomito ed alla spalla ed ha perforato la cute del polpastrello lasciando una piccola escara (in medicina legale si chiama marchio elettrico).
Non conosco la capacità del condensatore elettrolitico, delle dimensioni di una batteria ministilo, però l'autoscarica deve essere mooolto lenta.
Fate attenzione!
Qualcuno ha già avuto una simile esperienza?
è un classico. Hai beccato la bellezza di 330V
L'ho presa pure io quando avevo 14 anni, età in cui ho incominciato a interessarmi all'elettricità... ho aperto una macchinetta con flash senza sapere del condy

PS: il cortocircuito è quasi peggio
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Old 22-07-2007, 12:35   #3
D1o
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e questo è la ragione per cui scrivono sui manuali dei flash di NON APRIRLI...
__________________
Tant'è bella giovinezza / che si sfugge tuttavia! / Chi vuol esser lieto, sia: / di doman non c'è certezza.
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Old 22-07-2007, 12:55   #4
fantomas13
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e questo è la ragione per cui scrivono sui manuali dei flash di NON APRIRLI...
Perfettamente d'accordo con tutti e due.
Ricordo i condensatori a vitone per livellare l'anodica degli apparecchi valvolari di qualche annetto fa: bastava scaricarli con una resistenza da mille ohm (guai i cortocircuiti, potevano danneggiare l'elttrolita!)
Le tensioni in gioco erano decisamente più alte e le capacità non erano di certo modeste.
Lasciati a sè, anche se nuovi, l'autoscarica li rendeva inoffensivi dopo qualche decina di minuti, qualche ora al massimo ed il tester non rilevava più alcuna tensione.
Quello che mi lascia perplesso ed incredulo è che un condensatore riesca a tenere la carica per due giorni e che l'energia accumulata (e residua dopo due giorni) riesca a perforare lo strato corneo di un polpastrello.
Sicuramente la tecnologia costruttiva è molto migliorata, può anche essere che la carica delle armature del condensatore resista 48 ore, ma che un cosino delle dimensioni di una ministilo perfori la cute mi sembra troppo.
Chissà cosa sarebbe successo se avessi aperto un flash di dimensioni leggermente più grosse!
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Old 22-07-2007, 13:34   #5
xenom
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Perfettamente d'accordo con tutti e due.
Ricordo i condensatori a vitone per livellare l'anodica degli apparecchi valvolari di qualche annetto fa: bastava scaricarli con una resistenza da mille ohm (guai i cortocircuiti, potevano danneggiare l'elttrolita!)
Le tensioni in gioco erano decisamente più alte e le capacità non erano di certo modeste.
Lasciati a sè, anche se nuovi, l'autoscarica li rendeva inoffensivi dopo qualche decina di minuti, qualche ora al massimo ed il tester non rilevava più alcuna tensione.
Quello che mi lascia perplesso ed incredulo è che un condensatore riesca a tenere la carica per due giorni e che l'energia accumulata (e residua dopo due giorni) riesca a perforare lo strato corneo di un polpastrello.
Sicuramente la tecnologia costruttiva è molto migliorata, può anche essere che la carica delle armature del condensatore resista 48 ore, ma che un cosino delle dimensioni di una ministilo perfori la cute mi sembra troppo.
Chissà cosa sarebbe successo se avessi aperto un flash di dimensioni leggermente più grosse!
Sono condensatori photoflash, ottimizzati per la scarica immediata (sono anche low ESR). Quello che è strano però è che ti ha fatto quel danno... anche se sono a scarica impulsiva, la resistenza del tuo corpo dovrebbe aver permesso un passaggio minore di corrente.
Non è che avevi le mani umide?
quando mi sono beccato io la scossa, ero anche piccolo, non mi sono ustionato mi pare, anche se la scossa la ricordo tutt'ora

il condensa da quanti uF era? non è che la tensione era maggiore.. anche se mi sembra strano
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Old 22-07-2007, 14:25   #6
fantomas13
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Ho riassemblato la mia Nikon (senza aver perso nessuna vitina!!!!).
Le caratteristiche del condensatore non sono disponibili in quanto avrei dovuto dissaldarlo per leggere qualcosa.
La piletta è saldata con una banderela metallica microscopica; pur essendo abituato alle minuterie temo fortemente di comprometterne la tenuta per cui rinuncio.
Mi tengo la mia fotocamera con il limite di marcare tutte le foto come fatte il 1 gennaio 2006.
Pazienza.
Però sto' condensatore del diavolo...
Mi sono preso ancora una scosserella (da poco, però!) dopo tre giorni di disconnessione elettrica!
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Old 22-07-2007, 14:54   #7
andrineri
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quei condensatorini li sono cattivelli, normalmente sono tra gli 80 ed i 120µF caricati a 300V, quindi tra i 3 ed i 5J circa, e li senti sulla pelle. Strano che ti abbia fatto così male cmq, magari il negativo andava alla carcassa e ce l'avevi nell'altra mano?

La scossa da condensatore più brutta che mi son preso è stata quella di un duplicatore di tensione di un oscillatore valvolare di potenza (... tesla ) che era all'incirca su quelle energie li, non oltre i 6-7J, e l'ho sentita di brutto, adesso non mi ricordo tanto, ma avevo mio fratello vicino e lui si ricorda benissimo l'urlo ed il salto che ho fatto quando mi son preso la sberla.

In ogni caso, consiglio a tutti, quando lavorate con tensioni o energie pericolose (come abbiamo purtroppo appurato io e fantomas i condensatori elettrolitici carichi possono fare davvero male) usate sempre e solo la mano destra per avvcinarvi a punti potenzialmente pericolosi, e meglio ancora assicuratevi che siano scarichi / fuori tensione / disinseriti da tutta la sicurezza che ci potete mettervi attorno, una scossa oltre i 300V se presa male (vedi mani umide o bagnate, sulla mano sinistra quindi via veloce per il cuore) possono portare anche ad effetti non proprio piacevoli, quindi se intendete lavorarci sopra... beh, prima di tutto occupatevi della vostra sicurezza, l'alta tensione non da una seconda volta!

ciao
andrea
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Old 22-07-2007, 16:41   #8
Zerk
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Come avviene l'autoscarica di un condensatore carico scollegato da qualsiasi circuito?
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Nicola
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Old 22-07-2007, 17:43   #9
andrineri
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l'autoscarica è dovuta alle perdite interne del condensatore, circola sempre una minima corrente tra le armature detta "leakage current" o corrente di perdita, normalmente per gli elettrolitici (se non mi ricordo male) è dell'ordine di qualche decina di µA.

ciao
andrea
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Old 22-07-2007, 17:49   #10
fantomas13
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Originariamente inviato da Zerk Guarda i messaggi
Come avviene l'autoscarica di un condensatore carico scollegato da qualsiasi circuito?
Credo che nessun dielettrico sia perfetto per cui una certa quantità di elettroni prima o poi passa dall'armatura negativa a quella positiva.
Il punto è quanto tempo impiega il condensatore a portarsi dallo stato di carica completa a quello di scarica totale.
Io non ho mai visto condensatori che tengano la carica per due giorni.
Piuttosto ne ho trovato parecchi decisamente in perdita specie nei vecchi apparati valvolari che talvolta mi diletto a restaurare e che sono da sostituire.
Incredibile la differenza di dimensioni: 100 microfarad 240 Volt lavoro di una volta erano dei bei cosetti; oggi si sostituiscono con dei gingilli che lasciano un pò di vuoto sullo chassis...
Comunque, ripeto, non ho mai preso una simile sberla: le mani erano asciutte, ingresso ed uscita sono lacalizzati su un unico polpastrello.
I joules che vengono impiegati in un defribillatore sono dell'ordine di 50-70, ma si arriva anche a valori più alti.
Guai a chi si avvicina al letto del paziente!
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Old 22-07-2007, 20:06   #11
xenom
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Originariamente inviato da fantomas13 Guarda i messaggi
I joules che vengono impiegati in un defribillatore sono dell'ordine di 50-70, ma si arriva anche a valori più alti.
Guai a chi si avvicina al letto del paziente!
Tra l'altro il defibrillatore lavora in HV, intorno ai 1000V mi pare...
Gli elettrodi penso siano fatti in modo adatto, magari inumiditi, perché una scarica del genere non so come faccia a non ustionare la zona di contatto...
mi chiedo anche come mai non si danneggiano i tessuti interni
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Old 22-07-2007, 22:12   #12
Mr Hyde
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quando defibrillano penso applichino una "cremina"
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Old 22-07-2007, 23:15   #13
andrineri
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si, da quello che mi ricordo da ER / DR house a volte si vede che mettono un gel conduttivo.

per quanto riguarda il condensatore, arrivano quasi a 400J @ 3,6kV, normalmente sono una cinquantina di µF con tensione nominale sui 4-4,5kV.

ciao
andrea
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Old 23-07-2007, 08:52   #14
fantomas13
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si, da quello che mi ricordo da ER / DR house a volte si vede che mettono un gel conduttivo.

per quanto riguarda il condensatore, arrivano quasi a 400J @ 3,6kV, normalmente sono una cinquantina di µF con tensione nominale sui 4-4,5kV.

ciao
andrea

Si mette un gel conduttivo altrimenti si ustiona la cute. Mi ricordo ancora di quando in sala operatoria hanno utilizzato il gel sbagliato (era per l'ECG!!!) con l'elettrobisturi.
Alla fine l'elettrodo posto sotto la natica aveva fatto una bella escara...
fantomas13 è offline   Rispondi citando il messaggio o parte di esso
Old 23-07-2007, 12:08   #15
xenom
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Si mette un gel conduttivo altrimenti si ustiona la cute. Mi ricordo ancora di quando in sala operatoria hanno utilizzato il gel sbagliato (era per l'ECG!!!) con l'elettrobisturi.
Alla fine l'elettrodo posto sotto la natica aveva fatto una bella escara...
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Old 23-07-2007, 19:27   #16
Matteo92
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io la più tosta che ho preso è stata direttamente dall'interno di un atx attaccato alla corrente... me la ricordo ancora...

invece da piccolo smontai una macchina fotografica, sapevo già che c'era dentro un condy che poteva esser carico, infatti toccando il tappo superiore ho sentito una leggera scossetta. allora cacciavite in mano (allora non sapevo che ci voleva una resy) ho cortocircuitato il condo... l'ho troato a tre metri di distanza
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Old 17-05-2008, 15:26   #17
friscobrixia
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SCOSSA Del Flash

Ciao A tutti.
Ieri dopo aver cercato d i smontare la mia macchina digitale mi son beccato una bella scossa del condensatore da 300v 80uF.
Che brutta sensazione.
Oggi sono tutto indolenzito...e vi chiedo se secondo voi visto che avete provato la stessa cosa sarebbe meglio farmi controllare.
ciao a Tutti
friscobrixia è offline   Rispondi citando il messaggio o parte di esso
Old 18-05-2008, 08:49   #18
fantomas13
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Ciao A tutti.
Ieri dopo aver cercato d i smontare la mia macchina digitale mi son beccato una bella scossa del condensatore da 300v 80uF.
Che brutta sensazione.
Oggi sono tutto indolenzito...e vi chiedo se secondo voi visto che avete provato la stessa cosa sarebbe meglio farmi controllare.
ciao a Tutti

Direi proprio che non ci sia nulla da controllare (te lo dico da medico, non a fotografo!).
Il danno elettrico (escluso ovviamente quello termico da effetto Joule, praticamente le ustioni cutanee) è immediato e reversibile.
Il vero pericolo è la fibrillazione ventricolare, se la corrente attraversa il cuore entrando per esempio da un braccio ed uscendo dalla gamba, solo per correnti superiori a 30 mA.
In questo caso o si defibrilla (ci vuole un rianimatore nelle immediate vicinanze!) nel giro di 20-30 secondi oppure si lascia questa valle di lacrime.
L'indolenzimento che senti ancora adesso è dovuto ad una depolarizzazione a livello dei muscuoli della mano o del braccio che sono stati attraversati dalla corrente, forse ad un modesto danno di membrana, ma è reversibile e, per quanto fastidioso, assolutamente non pericoloso.
Nel caso delle ustioni cutanee ovviamente la cosa è diversa, ma è evidente che il danno in questo caso è facilmente evidenziabile.
A proposito, che tipo di macchina fotografica avevi?
La mia è una Nikon ed ancora non riesco a capire come un condensatore possa tenere la carica tre giorni!
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Old 18-05-2008, 09:46   #19
DVD_QTDVS
Bannato
 
Iscritto dal: Jun 2007
Città: MILANO
Messaggi: 91
Per scaricare (fino a 350V) si può collegare una lampadina 220V 40W in parallelo
ai terminali. (L'energia accumulata da un condensatore è E=0.5*c*v^2)
http://en.wikipedia.org/wiki/Electrolytic_capacitor
Bisogna sfatare il mito, (purtroppo riportato anche in molte riviste.. )
che basta aspettare qualche ora, per far scaricare un condensatore elettrolitico,
se si scarica abbastanza rapidamente è soprattutto a causa dei circuiti elettronici
collegati ai terminali, oppure xchè è in perdita (troppo vecchio o bassa qualità)
DVD_QTDVS è offline   Rispondi citando il messaggio o parte di esso
Old 18-05-2008, 10:39   #20
xenom
Senior Member
 
L'Avatar di xenom
 
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Città: Verona
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Direi proprio che non ci sia nulla da controllare (te lo dico da medico, non a fotografo!).
Il danno elettrico (escluso ovviamente quello termico da effetto Joule, praticamente le ustioni cutanee) è immediato e reversibile.
Il vero pericolo è la fibrillazione ventricolare, se la corrente attraversa il cuore entrando per esempio da un braccio ed uscendo dalla gamba, solo per correnti superiori a 30 mA.
In questo caso o si defibrilla (ci vuole un rianimatore nelle immediate vicinanze!) nel giro di 20-30 secondi oppure si lascia questa valle di lacrime.
L'indolenzimento che senti ancora adesso è dovuto ad una depolarizzazione a livello dei muscuoli della mano o del braccio che sono stati attraversati dalla corrente, forse ad un modesto danno di membrana, ma è reversibile e, per quanto fastidioso, assolutamente non pericoloso.
Nel caso delle ustioni cutanee ovviamente la cosa è diversa, ma è evidente che il danno in questo caso è facilmente evidenziabile.
A proposito, che tipo di macchina fotografica avevi?
La mia è una Nikon ed ancora non riesco a capire come un condensatore possa tenere la carica tre giorni!
Mi stai dicendoi che in caso di fibrillazione bisogna defibrillare entro 30 secondi?
Cazzo io pensavo molto di più... sei sicuro che non siano minuti?

Non fai nemmeno a tempo a chiamare i soccorsi in 30 secondi...

PS: i condensatori dei flash sono speciali (photoflash), ottimizzati per la scarica istantanea e hanno bassa ESR e quindi ci mettono più tempo per scaricarsi da soli.
xenom è offline   Rispondi citando il messaggio o parte di esso
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