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Senior Member
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[3d unificati] Approvata l'emendamento D'Alia, filtraggio dei siti / blog
Premetto che non faccio propaganda a Beppe Grillo ma sono incappato nel post di oggi, il cui contenuto è il seguente.
Discutiamone insieme... Ne eravate a conoscenza dell'approvazione? Don Milani. L'obbedienza non è più una virtù Il Senato ha approvato il filtraggio dei siti con l'emendamento D'Alia, senatore UDC e compagno di banco di Cuffaro. Se, in futuro, un blogger dovesse invitare a disobbedire a una legge che ritiene ingiusta, i provider dovranno bloccarlo. Di leggi ingiuste ne sfornano una al giorno. C'è solo l'imbarazzo della scelta. La prima è stata il Lodo Alfano e l'ultima la denuncia da parte dei medici dei clandestini che si fanno curare. La legge D'Alia può obbligare i provider a oscurare un sito ovunque questo si trovi, anche se all'estero. In pratica schierano i server alle frontiere invece che gli eserciti. Di fronte a queste leggi l'unica risposta è la disobbedienza civile. Loro non molleranno mai (ma gli conviene?).Noi neppure. «Art. 50-bis. Repressione di attività di apologia o istigazione a delinquere compiuta a mezzo internet 1. Quando si procede per delitti di istigazione a delinquere o a disobbedire alle leggi, ovvero per delitti di apologia di reato, previsti dal codice penale o da altre disposizioni penali, e sussistono concreti elementi che consentano di ritenere che alcuno compia detta attività di apologia o di istigazione in via telematica sulla rete internet, il Ministro dell'interno, in seguito a comunicazione dell'autorità giudiziaria, può disporre con proprio decreto l'interruzione della attività indicata, ordinando ai fornitori di connettività alla rete internet di utilizzare gli appositi strumenti di filtraggio necessari a tal fine. 2. Il Ministro dell'interno si avvale, per gli accertamenti finalizzati all'adozione del decreto di cui al comma 1, della polizia postale e delle comunicazioni. Avverso il provvedimento di interruzione è ammesso ricorso all'autorità giudiziaria. Il provvedimento di cui al comma 1 è revocato in ogni momento quando vengano meno i presupposti indicati nel medesimo comma. 3.I fornitori dei servizi di connettività alla rete internet, per l'effetto del decreto di cui al comma 1, devono provvedere ad eseguire l'attività di filtraggio imposta entro il termine di 24 ore. La violazione di tale obbligo comporta una sanzione amministrativa pecuniaria da euro 50.000 a euro 250.000, alla cui irrogazione provvede il Ministro dell'interno con proprio provvedimento. 4. Entro 60 giorni dalla pubblicazione della presente legge il Ministro dell'interno, con proprio decreto, di concerto con il Ministro dello sviluppo economico e con quello della pubblica amministrazione e innovazione, individua e definisce i requisiti tecnici degli strumenti di filtraggio di cui al comma 1, con le relative soluzioni tecnologiche. 5. Al quarto comma dell'articolo 266 del codice penale, il numero 1) è così sostituito: "col mezzo della stampa, in via telematica sulla rete internet, o con altro mezzo di propaganda"." "Caro Beppe, è da qualche tempo che ad ogni notizia che mi informa dell'ultima iniziativa legislativa del governo, mi ritrovo a chiedermi se sia giusto rispettare leggi ingiuste. Leggi promulgate per difendere i diritti di pochi e ledere le vite di molti. Di questi tempi, e con questi pensieri per la testa, trovo di grande attualità le parole di Don Milani che a distanza di più di quarant'anni credo meriterebbero di tornare a scuotere le coscienze di tutti. L'obbedienza non è più una virtù. Nel 1965 venne messa in discussione l'uso della forza come sola strategia per tutelare la Patria. Oggi abbiamo bisogno di suscitare nuovi obiettori di coscienza in grado di criticare con giudizio e argomentazioni solide le leggi ingiuste che ci vengono imposte. Filippo "[...]Non voglio in questa lettera riferirmi al Vangelo. È troppo facile dimostrare che Gesù era contrario alla violenza e che per sé non accettò nemmeno la legittima difesa. Mi riferirò piuttosto alla Costituzione. Articolo 11. "L'Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli...". Articolo 52. "La difesa della Patria è sacro dovere del cittadino". Misuriamo con questo metro le guerre cui è stato chiamato il popolo italiano in un secolo di storia. Se vedremo che la storia del nostro esercito è tutta intessuta di offese alle Patrie degli altri dovrete chiarirci se in quei casi i soldati dovevano obbedire o obiettare quel che dettava la loro coscienza. E poi dovrete spiegarci chi difese più la Patria e l'onore della Patria: quelli che obiettarono o quelli che obbedendo resero odiosa la nostra Patria a tutto il mondo civile? Basta coi discorsi altisonanti e generici. Scendete nel pratico. Diteci esattamente cosa avete insegnato ai soldati. L'obbedienza a ogni costo? E se l'ordine era il bombardamento dei civili, un'azione di rappresaglia su un villaggio inerme, l'esecuzione sommaria dei partigiani, l'uso delle armi atomiche, batteriologiche, chimiche, la tortura, l'esecuzione d'ostaggi, i processi sommari per semplici sospetti, le decimazioni (scegliere a sorte qualche soldato della Patria e fucilarlo per incutere terrore negli altri soldati della Patria), una guerra di evidenti aggressioni, l'ordine d'un ufficiale ribelle al popolo sovrano, le repressioni di manifestazioni popolari? [...]" Don Milani Ps: Chi volesse dare dei suggerimenti al senatore D'Alia per migliorare il suo emendamento può inviargli una mail a: [email protected]
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#2 |
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Bannato
Iscritto dal: Jan 2009
Messaggi: 194
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il caso dell' eutanasia su tutti i giornali, sembra proprio creato ad arte x disogliere l'attenzione da alte leggi..
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#3 |
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Senior Member
Iscritto dal: Dec 2003
Città: Hamburg/Torino
Messaggi: 2757
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Ci voleva che caiser, troppa gente comincia a pensare di testa sua...
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#4 |
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Senior Member
Iscritto dal: Jun 2005
Messaggi: 367
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berlusconi abile come sempre, strategia studiata a tavolino.
hanno distolto l'attenzione da cose gravissime come queste, ovvero limitazione e censura della rete, e come la (contro)riforma della giustizia chefanno letteralmente drizzare i capelli. |
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#5 |
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Junior Member
Iscritto dal: Mar 2002
Messaggi: 10
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tanto milioni di persone che hanno il blog istigheranno volontariamente a delinquere, e alla poilizia postale essendo in quattro gatti, non potranno fare niente.
Ultima modifica di guano07 : 06-02-2009 alle 23:16. |
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#6 |
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Bannato
Iscritto dal: Jan 2009
Messaggi: 194
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RADIOBALILLA e' torntata...
http://it.wikipedia.org/wiki/Radio_Balilla "soprattutto in periodo di guerra quando era vietato l'ascolto delle emittenti estere" |
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#7 |
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Senior Member
Iscritto dal: Aug 2004
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aggiungo questo articolo di Punto Informatico:
Italia, libertà filtrate? Con il pacchetto sicurezza, potrebbero finire fuori dalla rete apologia di reato e istigazione a delinquere. Gli ISP potrebbero diventare l'ascia dell'inibizione. E Facebook potrebbe rischiare l'esilio dalla rete italiana Roma - La sicurezza pubblica passa dalla rete: in caso di apologia di reato, in caso di istigazione a delinquere, i provider potrebbero trovarsi costretti a innescare misure per filtrare le pagine sotto indagine. Dietro l'angolo, in caso di inottemperanza, c'è la minaccia della corresponsabilità. Nelle mani dei provider ci potrebbe essere l'onere di percorrere il crinale che divide la libertà di espressione e il reato di opinione. La disposizione che potrebbe costringere i provider a filtrare le sortite dei cittadini della rete è contenuta nel pacchetto sicurezza, il noto disegno di legge 733: sotto forma di un emendamento incastonato nel testo dal senatore Gianpiero D'Alia (UDC), si introduce nel DDL l'articolo 50-bis, "Repressione di attività di apologia o istigazione a delinquere compiuta a mezzo internet". Il Senato ha approvato ieri il testo definitivo, testo che ora rimbalzerà alla Camera. Al comma 1 si recita: Quando si procede per delitti di istigazione a delinquere o a disobbedire alle leggi, ovvero per delitti di apologia di reato, previsti dal codice penale o da altre disposizioni penali, e sussistono concreti elementi che consentano di ritenere che alcuno compia detta attività di apologia o di istigazione in via telematica sulla rete internet, il Ministro dell'interno, in seguito a comunicazione dell'autorità giudiziaria, può disporre con proprio decreto l'interruzione della attività indicata, ordinando ai fornitori di connettività alla rete internet di utilizzare gli appositi strumenti di filtraggio necessari a tal fine. Se le parole di un cittadino della rete dovessero finire sotto indagine per essersi pronunciato riguardo a certi delitti, se il cittadino della rete dovesse essere sospettato di aver incoraggiato a commettere un reato, l'autorità giudiziaria potrebbe comunicare al Ministro dell'Interno la necessità di intervenire. "Ci sono i presupposti perché il ministro agisca in modo discrezionale" spiega l'avvocato Daniele Minotti, contattato da Punto Informatico: la formulazione del testo non sembra obbligare il Ministro a disporre il decreto per mettere in moto i provider. Ma una volta emesso il decreto la palla passerà agli ISP: dovranno innescare "appositi strumenti di filtraggio", dei quali tracceranno i contorni tecnici e tecnologici il Ministro dell'interno, di concerto con il Ministro dello sviluppo economico e con quello della pubblica amministrazione e innovazione. Avranno 24 ore per isolare dalla rete la pagina indicata dal decreto del Ministro: a pendere sul capo del provider potrebbero esserci sanzioni che oscillano dai 50mila ai 250mila euro. Ma soprattutto, sottolinea l'avvocato Minotti, l'ombra dell'accusa di essere corresponsabili di "apologia o di istigazione in via telematica sulla rete internet". "Rischiano di essere accusati di concorso - spiega Minotti - si tratta di un meccanismo perverso: avere l'obbligo giuridico di impedire un evento e sfuggire a quest'obbligo equivale a lasciare che altri continuino a compiere il reato e si finisce per dover rispondere di reato omissivo improprio. Pagando per la stessa imputazione". Un'imputazione che, delineata dagli artt. 414 e 414 c.p., è punita con il carcere: da 1 a 5 anni per l'istigazione a delinquere e per l'apologia di reato, da 6 mesi a 5 anni per l'istigazione alla disobbedienza delle leggi di ordine pubblico o all'odio fra le classi sociali. L'articolo 50-bis del DDL prevede in sostanza che, in caso di indagini relative a delitti di apologia di reato e di istigazione a delinquere o a disobbedire alle leggi, in caso di decreto emesso dal Ministro i provider operino così come disposto per quanto riguarda pedopornografia e gambling. Fatta eccezione per ordinanze della magistratura come quella emessa nel caso delle sigarette vendute online o nel caso di The Pirate Bay, solo per gli abusi sui minori riversati online e solo per il gambling non autorizzato mediato dalla rete è possibile ordinare ai provider di operare il filtraggio. Le sanzioni che rischiano i provider che non procedono a rendere irraggiungibile la pagina sono le stesse di quelle previste dal decreto Gentiloni in materia di pedopornografia online: in entrambi i casi incombe sugli ISP un'ammenda da 50mila a 250mila euro, in entrambi i casi i provider potrebbero rischiare la corresponsabilità. Le poche parole contenute nell'articolo 50-bis potrebbero aprire uno squarcio su uno scenario inquietante: l'avvocato Minotti sottolinea che i reati d'opinione sono reati che non sono inquadrati dalla legge in maniera definita, che potrebbero sovrapporsi con la manifestazione del pensiero dell'individuo, un diritto tutelato dall'articolo 21 della Costituzione. I provider, concordano i consumatori, potrebbero trovarsi ad agire come setacci della libera espressione: il filtraggio può essere ordinato qualora "sussistono concreti elementi che consentano di ritenere" che sia stato commesso un reato. Sono numerosi gli interrogativi che si configurerebbero, qualora il DDL dovesse convertirsi in legge senza che l'art.50-bis venga stralciato. L'attenzione dell'autorità giudiziaria potrebbe concentrarsi ad esempio su un video postato su una piattaforma di sharing. Nell'ipotesi che la piattaforma non rimuova il contenuto su segnalazione, dovrebbero intervenire i provider. Che potrebbero non avere i mezzi per agire in maniera chirurgica, e potrebbero trovarsi costretti a inibire l'accesso all'intero dominio. "L'applicazione del DDL appena approvato - conferma a Punto Informatico l'avvocato Guido Scorza - porta come automatica conseguenza il ritorno del paese ad un film liberticida già visto 10 anni fa: quello in cui per impedire la circolazione di un contenuto ritenuto illecito si sequestrava un intero server". Gli ISP, in attesa del testo consolidato del DDL, manifestano apprensioni e denunce. Assoprovider, che poche settimane fa si era espressa in materia, è netta: "Lo schema ormai collaudato - spiega a Punto Informatico il presidente Dino Bortolotto - è che se qualche reato viene commesso per mezzo di Internet allora è indispensabile un intervento legislativo speciale che contenga necessariamente un coinvolgimento dei provider (ovviamente italiani) nell'azione di repressione e dove le sanzioni per i provider che non ottemperano in tempi richiesti ovviamente non tengono in nessun conto né delle capacita operative ed economiche dei provider". "Come dire - affonda Bortolotto - che con la scusa di perseguire un fine nobile (perseguire un reato) si determinino delle misure che ledono significativamente la libertà d'impresa di chi non ha commesso alcun reato". Il presidente di Assoprovider scaglia una provocazione: "ad esempio per catturare tutti i latitanti perché non obbligare tutti gli esercizi pubblici ad effettuare l'identificazione dei frequentatori e ovviamente, in caso di mancata identificazione di un latitante, erogare una multa da 50mila a 250mila euro"? "Se fosse vero - paventa invece il presidente di AIIP Paolo Nuti - ci troveremmo di fronte ad un provvedimento che sovverte, e non sarebbe la prima volta, il concetto di sequestro". "Anziché concentrare l'attenzione su chi utilizza Internet per compiere reati e rimuovere i contenuti illecitamente diffusi - spiega Nuti a Punto Informatico - ci si limiterebbe a nasconderne l'esistenza ad un'opinione pubblica giustamente allarmata, ma sostanzialmente inconsapevole della differenza che corre tra pull e push, tra internet e la televisione, tra censura e sequestro". "Se fosse vero - denuncia Nuti - il prossimo passo potrebbe essere il ripristino della censura, espressamente esclusa dall'articolo 15 della Costituzione, delle comunicazioni interpersonali". Ma il senatore D'Alia, che pure in passato si è fatto promotore di altre misure di controllo della rete, si mostra soddisfatto dell'integrazione dell'emendamento. Un emendamento che fa seguito alle invettive scagliate contro coloro che su Facebook inneggino a capi mafiosi, a gruppi terroristici, alla violenza. D'Alia nei giorni scorsi aveva definito Facebook "un social network che si sta rendendo complice di ogni genere di nefandezza, cavalcando per puri motivi pubblicitari i più beceri istinti emulativi". Il senatore aveva promesso "la regolamentazione di un settore che somiglia sempre più a una giungla dove tutto è tollerato". Il primo passo verso la regolamentazione è stato compiuto: "In questo modo - ha commentato D'Alia nelle scorse ore - diamo concretezza alle nostre iniziative per ripulire la rete, e in particolare il social network Facebook, dagli emuli di Riina, Provenzano, delle BR, degli stupratori di Guidonia e di tutti gli altri cattivi esempi cui finora si è dato irresponsabilmente spazio". "L'ICT - denuncia l'esperto Stefano Quintarelli sulle pagine di Punto Informatico - è un tema specialistico non così ampiamente noto ai parlamentari. Esiste la Fondazione Bordoni che è un thinktank in materia di TLC, che ha sempre lavorato per il ministero delle Comunicazioni." "È stata consultata? - si chiede Quintarelli - Non credo proprio che avrebbero espresso parere favorevole a un provvedimento come questo. E se non è stata consultata, sarebbe cosa buona e giusta farlo, per il futuro". "Internet è uno strumento di comunicazione - ammonisce Quintarelli - non un'arma di diffusione di massa". Gaia Bottà
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#8 |
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Member
Iscritto dal: Feb 2008
Città: dire paesino sarebbe essere generosi :asd:
Messaggi: 470
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Si ma qui si sta passando il limite una cosa è cercare di assicurare la legge con mezzi accettabili,un altra è usare metodi da 1984.
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Sampdoria o Lazio,ditemi voi chi ha bruciato di piu,la sconfitta diretta o la sconfitta morale? |
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#9 |
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Bannato
Iscritto dal: Jan 2009
Messaggi: 194
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http://www.fabiomoie.it/storia/storia_radio.htm
"veniva bloccata la sintonia per poter ricevere solamente canali radiofonici del regime. Il pannello posteriore era fissato con dei rudimentali dadi a farfalla in modo che potevano venire bloccati da particolari "piombi" di sicurezza." piomberanno il modem Ultima modifica di StateCity : 06-02-2009 alle 23:28. |
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#10 |
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Senior Member
Iscritto dal: Nov 2001
Messaggi: 1727
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Qualcuno ricorda pirate-bay alcuni mesi fa?
Ecco, ora possono fare lo stesso legalmente a tutti i siti che loro troveranno sconvenienti. Youtube viola la legge per aver "rubato" filmati mediaset? Oscurata. Beppe Grillo perde una causa per diffamazione? Oscurato. Il forum di HWupgrade insulta il capo dello stato/il papa/bossi/veltroni/berlusconi/schifani? Via anche quello. |
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#11 |
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Senior Member
Iscritto dal: Dec 2002
Città: AnTuDo ---------- Messaggi Totali: 10196
Messaggi: 1521
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Il corsini che partito vota?
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“ Fiat iustitia, et pereat mundus”-המעז מנצח -
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#12 |
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Senior Member
Iscritto dal: Nov 2005
Messaggi: 2659
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quando incominciano a oscurare cala la democrazia ! necessita di ricostituire il C.L.N.
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#13 |
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Senior Member
Iscritto dal: Mar 2004
Città: Milano
Messaggi: 7512
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come sempre, un sentito grazie a chi ha votato gente del genere.
ma tanto anche in questo thread ci sarà qualche nostalgico del ventennio che dirà che questo provvedimento è cosa buona e giusta |
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#14 | |
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Senior Member
Iscritto dal: Dec 2006
Città: Zelarino (VE!!)
Messaggi: 1798
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Le ben note tivù che continuano ad istigare le ragazzine a troieggiare e basta per fare strada nella vita, invece assurgano ai massimi livelli di gradimento, mi raccomando!
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LE MIE TRATTATIVE! I MIEI PC Vuoi Lan-party settimanali in provincia di Venezia?? Contattami!! Arrivederci mia cara...ne abbiamo passate insieme... |
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#15 |
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Senior Member
Iscritto dal: Jan 2005
Messaggi: 821
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Mi piace sempre di più questo governo del malaffare e della limitazione delle libertà.
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Tanto poco un uomo si interessa dell'altro, che persino il cristianesimo raccomanda di fare il bene per amore di Dio. (Cesare Pavese) "Sono un liberale di destra, come potrei votare uno come Berlusconi?" Marcello Dell'Utri, fondatore del partito Forza Italia, è stato condannato per mafia. |
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#16 | |
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Senior Member
Iscritto dal: Jun 2006
Città: Roma-Milano Utente:Deberlusconizzato Iscritto:20/2/2000 Status:SuperUtenteAdm Messaggi totali:107634 Auto:BMW X3 3.0 SD M
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Meglio velin-troietta che informata ed educata. Grazie LuVi
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#17 |
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Bannato
Iscritto dal: Mar 2004
Città: Roma
Messaggi: 2682
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Ma questi non sono gli stessi signori che si scagliano contro le intercettazioni per difendere la privacy degli italiani?
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#18 |
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Senior Member
Iscritto dal: Oct 2003
Città: Pisa/Cosenza
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#19 |
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Senior Member
Iscritto dal: Dec 2002
Città: AnTuDo ---------- Messaggi Totali: 10196
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Come al solito 3d disertato dai tanti motorini azzurri...
troppo impegnati a difendere la riforma della giustizia...
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#20 |
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Senior Member
Iscritto dal: Sep 2003
Città: spero ancora per poco in italia
Messaggi: 1490
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queste leggi antidemocratiche si approvano in fretta per un motivo
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