Da USB 1.1 ad USB 2.0

Piccola analisi delle differenze fra USB 1.1 ed USB 2.0: riflessioni sulle esigenze che hanno portato allo sviluppo e all'integrazione della nuova generazione delle porte USB, denominate Hi-Speed ed ugualmente identificate come USB 2.0
di Alessandro Bordin pubblicato il 08 Febbraio 2002 nel canale Schede Madri e chipsetIntroduzione - Pagina 1
Il mondo informatico è contraddistinto, ormai da qualche anno, da un'evoluzione vertiginosa dei componenti hardware, basti come esempio la corsa ai Mhz nel campo dei processori. Questa corsa alle prestazioni ha però coinvolto indirettamente anche alcuni componenti base, come ad esempio le porte di comunicazione, non più idonee a reggere flussi di dati incrementati drasticamente rispetto al passato.
Diversi anni fa, per superare i limiti fisici delle "storiche" porte seriali e parallele e i costi dello SCSI, venne introdotto l'USB, Universal Serial Bus, che prometteva elevate velocità di trasferimento dati, fino a 12 Mbps (megabit per secondo, che, dividendo per 8, si possono esprimere come 1,5 MB per secondo) , oltre alla possibilità di collegare fino a 128 teoriche periferiche in serie.
Altro vantaggio dell'USB 1.1 è tuttora quello di permettere il riconoscimento e l'utilizzo di periferiche "a caldo", nel senso che non è necessario riavviare il PC al fine di far riconoscere al sistema Plug&Play il dispositivo così collegato.
Nonostante i grossi vantaggi offerti dalla nuova porta, questa ha stentato molto ad imporsi, essendo la sua integrazione universalmente adottata solo dopo anni dalla sua presentazione. La diffidenza nei confronti di un nuovo standard, sia esso riferito ad una porta o ad un qualsiasi altro ambito, è sempre grande, anche alla luce del costo che il supporto nei confronti di una nuova tecnologia comporta. Non è infatti sufficiente che il nuovo standard sia valido per imporsi sul mercato: questo deve convincere le grandi case produttrici ad integrarlo nei propri dispositivi.
Vittime eccellenti se ne possono trovare a dozzine, una su tutte lo standard Video 2000 nel campo della videoregistrazione casalinga, superiore al VHS ma per qualche motivo snobbato e fallito; rimanendo in campo informatico lo slot AMR, intergato per un buon annetto sulle schede madri, completamente ignorato dai produttori di periferiche.
Fortunatamente diverso il destino dell'USB: dal 1997 questa utile porta viene integrata nelle moterboards, convincendo qualche casa a sviluppare periferiche dotate di questa interfaccia, pur sempre affiancata (non si sa mai) da altre ben più collaudate. In questi anni infatti cominciano a fare la comparsa stampanti e scanners con interfaccia parallela/USB, modem seriali/USB e poco altro.
La titubanza iniziale diventa entusiasmo, fino ad arrivare ai giorni nostri, in cui è possibile trovare periferiche dotate di interfaccia USB in ogni ambito, come stampanti, scanner, masterizzatori, macchine fotografiche digitali, modems, casse acustiche, tavolette grafiche e perfino hard disks, anche in virtù del fatto che tramite questa porta è possibile alimentare le periferiche stesse.