Recensione Wooting 60HE+: la vera regina delle tastiere analogiche compatte

Recensione Wooting 60HE+: la vera regina delle tastiere analogiche compatte

Dopo averci conquistato con la 80HE, Wooting ci propone il suo prodotto più popolare, la tastiera analogica che le ha permesso di farsi conoscere nell'ormai affollato mercato delle periferiche da gaming, grazie alle sue innovazioni. (Ri)scopriamo la Wooting 60HE+.

di pubblicato il nel canale Periferiche
Wooting
 

Quando il mio collega Vittorio ha avuto l'opportunità di mettere le mani su una Wooting 80HE, ho colto la palla al balzo per testarla. Oggi devo concordare con lui nel definirla "impressionante", viste le sorprendenti funzionalità che porta in dote e, almeno per quello specifico modello, l'eccellente qualità costruttiva. Tuttavia, prima della Wooting 80HE, il produttore olandese aveva lanciato la 60HE, una tastiera analogica compatta - con layout al 60% - progettata per offrire le massime prestazioni in fase di gioco.

Al lancio, la piccola hall effect aveva immediatamente conquistato milioni di giocatori, il che ha subito portato a una revisione del modulo di base e, dunque, all'aggiunta degli stabilizzatori a vite. Oggi il prodotto di punta dell'azienda è quindi conosciuto come Wooting 60HE+, una tastiera che punta al cuore degli utenti enthusiast e che può facilmente stregare anche il pubblico mainstream.

Abbiamo colmato questa grave lacuna grazie a Wooting, che ci ha spedito un sample della sua popolare 60HE+ per un test approfondito. Dopo circa due mesi di utilizzo, siamo pronti a dirvi la nostra sulla periferica più emulata dai giganti dell'industria.

Packaging: un'accoglienza calorosa

L'esperienza di unboxing offerta da Wooting per la sua 60HE+ richiama per ovvi motivi quelli della 80HE, ma con un approccio meno essenziale.

Veniamo accolti anche qui da una cartolina che raffigura i bellissimi paesaggi olandesi e che, all'occorrenza, potrà essere rispedita a Wooting per fornire il proprio feedback. Spicca la colorata cinghia in nylon che potrà essere agganciata all'estremità sinistra della tastiera - utilizzando un fermo in similpelle e due viti - per aggiungere un tocco di colore alla periferica che, nella configurazione di serie, è interamente nera; sulla cinghia è ricamata la frase 'Take Control'.

Rimuovendo la 60HE+ dalla sua confezione notiamo che la cover provvisoria in plastica è sorprendentemente robusta: può essere infatti riutilizzata per proteggere la periferica dalla polvere. In uno scompartimento della scatola troviamo una bustina contenente il cavo USB-C/USB-A intrecciato e accessori vari, tra cui due switch sostitutivi, un estrattore per i copritasti e un paio di viti extra per il modulo della 60HE+.

Un'osservazione sul cavo USB-C: è lungo quanto basta per non creare fastidi, ma lo abbiamo trovato un po' troppo rigido per i nostri gusti. Se non altro aggiunge ulteriore colore al setup (quello incluso ha una texture giallo-nera), anche se il cavo 'a spirale' prodotto dalla stessa Wooting sembra essere un'opzione più appetibile. Peccato vada acquistato separatamente.

Il codice QR stampato sulla confezione ci reindirizza a un tutorial dedicato alla configurazione iniziale. Grazie a Wootility, nel giro di pochi minuti abbiamo aggiornato la tastiera alla versione più recente del firmware ed effettuato le prime di un'infinita serie di modifiche disponibili.

Suono, design e qualità costruttiva: si punta all'essenziale

Superato il setup inaugurativo, è giunto il momento di mettere nuovamente alla prova la qualità firmata Wooting. Inutile dire che il primo test effettuato è stato quello del suono.

Come la sorella (maggiore per dimensioni, minore per età) 80HE, anche la 60HE+ integra un PCB hot-swap, praticamente uno standard per quanto concerne le tastiere analogiche altamente personalizzabili - ma non tutti i produttori, piccoli o grandi che siano, hanno scelto di adottare tale design. Tra la piastra superiore in metallo e il case ci sono quattro diversi strati che servono ad attutire le vibrazioni durante la digitazione: il risultato è un suono tutto sommato soddisfacente, ma non morbidissimo quanto quello della 80HE.

Certo, la 80HE provata in sede di recensione equipaggiava anche un solidissimo (e pesantissimo) chassis in lega di zinco, mentre la piccola 60HE+ monta un semplice case in ABS. Ciononostante, quest'ultimo vanta un'ottima robustezza e la tastiera si è infatti dimostrata molto resistente a graffi accidentali ed eventuali 'maltrattamenti' in questi due mesi di utilizzo intenso.

In ogni caso, come vedremo più avanti, chi vorrà sostituire il case in ABS con qualcosa di più resiliente e premium avrà la libertà di farlo, grazie all'elevata personalizzazione concessa da Wooting. Discorso analogo vale per i copritasti, realizzati in PBT per il nostro sample con layout ISO - e per il quale abbiamo scelto dei keycap UK-ISO. Senza troppe sorprese, tra le opzioni disponibili sul sito di Wooting non vi è il layout italiano. Questo peserà senz'altro sulle decisioni di acquisto degli utenti, ma occorre sottolineare che per il gaming nudo e crudo - ovvero ciò per cui è stata progettata questa periferica - basterà un layout QWERTY qualsiasi.

Da un punto di vista prettamente estetico, la Wooting 60HE+ non vuole essere troppo appariscente - non quanto la Falchion ACE HFX di ASUS ROG, almeno. Non manca però l'onnipresente illuminazione RGB, personalizzabile tramite Wootility.

Separandola dalla già menzionata strap in nylon, la piccola tastiera analogica punta a un design minimalista nella sua configurazione di fabbrica e accoglie un po' di colore solo sul retro, dove il giallo della suddetta cinghia viene riproposto nei piedini in gomma. Questi ultimi non offrono alcun tipo di regolazione, il che significa che non sarà possibile inclinare la tastiera a un angolo diverso dai 6° - ricordiamo che la Wooting 80HE, invece, include dei piedini opzionali di diverse misure. Nulla che, a parer nostro, possa ostacolare l'esperienza d'uso, del resto parliamo di una tastiera molto compatta (30.2x11.6x3.8 cm) e piuttosto leggera (605 g).

Prestazioni e feature: difficile fare di meglio

Se prima avete già sentito parlare di Wooting, non occorre ricordarvi per quali motivi è divenuta così popolare in così poco tempo. Per chi invece non lo sapesse, la casa olandese è stata pioniera nella realizzazione di alcune feature considerate ormai indispensabili quando si parla di tastiere analogiche da gaming. Più nello specifico, è stata Wooting a introdurre (nel 2019) il famigerato Rapid Trigger, feature 'copiata' - o, più correttamente, reinterpretata - da tanti altri produttori di periferiche, tra cui Razer, ASUS, Corsair, e più recentemente, Logitech.

Negli sparatutto competitivi più noti, e non solo, il Rapid Trigger offre un vantaggio concreto in fase di gioco: abilitando questa funzionalità tramite il software dedicato (Wootility, per la 60HE+), l'interruttore della tastiera si attiva non appena rileva la pressione delle dita e si disattiva al rilascio, istantaneamente. In titoli come Counter-Strike 2 e Valorant i giocatori potranno eseguire movimenti più fluidi e i velocizzare i cosiddetti 'counter-strafe'.

Il Rapid Trigger torna utile anche nei picchiaduro e nei rhythm game, dove è inoltre richiesta una velocità di input fulminea: anche qui la 60HE+ brilla, con la sua latenza inferiore a 1ms. Specifichiamo, però, che il polling rate è limitato a 1000Hz.

Ci sono poi le controverse feature basate su SOCD, quali Rappy Snappy e Snappy Tappy, che offrono un ulteriore boost alle prestazioni, al punto che alcuni giochi ne hanno vietato l'utilizzo. Quando vengono premuti due tasti direzionali opposti (es: A e D), il SOCD darà priorità all'ultimo tasto premuto per consentire al giocatore di continuare a muovere il suo personaggio in-game senza interruzioni. Agli atti pratici, questo permette di eseguire piccoli movimenti con estrema rapidità e precisione, il che può fare grande differenza nei suddetti FPS.

Sappiamo che Counter-Strike 2 ha vietato sia Rappy Snappy che Snappy Tappy, mentre i giocatori di Valorant possono ancora utilizzare liberamente il SOCD nell'hero shooter, almeno finché Riot Games non deciderà di prendere appositi provvedimenti.

Chiusa questa lunga, doverosa parentesi, la Wooting 60HE+ offre il 'pacchetto completo' per chiunque voglia sfruttare appieno l'unicità di una tastiera hall effect.

Oltre al Rapid Trigger e al SOCD troviamo anche la possibilità di selezionare manualmente i punti di attuazione degli interruttori, al fine di innescare comandi specifici in determinati giochi. Ricordiamo che la sola peculiarità degli switch magnetici consente, ad esempio, di accelerare con un'auto in un racing game semplicemente aumentando la pressione sul tasto, proprio come avviene su controller. A tal proposito, la fluidità garantita da Rapid Trigger permette di replicare con la tastiera i movimenti che tendenzialmente eseguiremmo con un joypad.

Agli atti pratici, la 60HE+ si è dimostrata un'alleata formidabile nella stragrande maggioranza dei giochi testati. L'abbiamo messa a dura prova in Valorant, proprio per trarre vantaggio dalle feature analogiche qui disponibili, dove siamo stati frenati unicamente dalle nostre abilità - insomma, per lo 'skill issue', come si suol dire oggigiorno. Il Rapid Trigger ci ha regalato grandi soddisfazioni anche in Destiny 2, sia nelle modalità PvE che nei fomentati match PvP. Ottimi risultati anche in giochi meno convenzionali, come l'arcade CYGNI: All Guns Blazing e il frenetico KILL KNIGHT.

Per quanto sia interessante l'approccio ai simulatori di corsa e ad altri generi, in questi casi continuiamo a preferire la maggiore intuitività del controller.

Focalizzandoci sugli switch, quelli equipaggiati dalla 60HE+ sono i Lekker L60, interruttori lineari prodotti da Gateron che richiedono una forza iniziale di attuazione di 40cN e una di fine corsa di 60cN - il range d'attuazione, invece, va da 0.1 a 4 millimetri. Statistiche pressoché identiche a quelle degli L60 V2 montati sulla 80HE, che guadagna una maggiore stabilità grazie a una ridotta tolleranza del coperchio superiore che stabilizza lo stelo - al doppio del prezzo, tuttavia.

Il feedback restituito dagli L60 'V1' è piacevole al tatto e, come anticipatovi, buono all'udito, ma non così silenzioso come ci saremmo invece aspettati.

Wootility Web: potremmo averlo ovunque? Grazie.

Ve ne aveva parlato già il nostro Vittorio, ma non possiamo fare a meno di ripeterci: Wootility è semplicemente una delle migliori suite di gestione mai progettate per una periferica. Fa impallidire le proposte di aziende più grandi come ASUS, Razer e Logitech, ancora 'limitati' dai bug e dai problemi di stabilità dei loro software. Per gestire una tastiera Wooting basterà aprire il browser e digitare 'wootility.io' nella barra di navigazione - e il gioco è fatto.

Il più grande punto di forza di Wootility risiede quindi nella sua versatilità. Certo, esiste una più tradizionale versione software utilizzabile da desktop e che per giunta si è dimostrata piuttosto leggera. Non c'è convenienza più grande, però, di una suite utilizzabile interamente dal browser, in modo da liberare il PC da ulteriori processi in background mentre si gioca.

Una volta effettuata la prima configurazione della Wooting 60HE+ sarà possibile creare e personalizzare nuovi profili da salvare sulla tastiera (equipaggiata con 8 MB di memoria on-board) e che pertanto saranno accessibili in qualsiasi momento, grazie alle scorciatoie. Potremmo ad esempio salvare un profilo per il lavoro, configurando lo stesso punto di attuazione per tutti i tasti, e un profilo per il gaming, abilitando il Rapid Trigger e ulteriori feature.

C'è persino un'opzione per replicare il funzionamento di un controller sulla 60HE+: basterà selezionare la tipologia di controller preferita (Xbox o 'classico') e rimappare i tasti aggiungendo i classici pulsanti del gamepad. La schermata di Wootility Web dedicata all'illuminazione offre il pieno controllo dello spettro RGB e un buon comparto di effetti visivi.

In questi due mesi di utilizzo abbiamo già scaricato una manciata di aggiornamenti firmware per la 60HE+, segno che Wooting è costantemente al lavoro per migliorare i suoi prodotti e anche lo stesso Wootility. Abbiamo apprezzato l'interfaccia intuitiva, tutt'altro che ostica nei confronti degli utenti neofiti e sufficientemente stratificata per gli utenti più esigenti.

Conclusioni: la migliore hall effect al 60% in circolazione

Dopo aver provato la Wooting 60HE+, è difficile guardare alle proposte della concorrenza con gli stessi occhi. Facciamo chiarezza: ogni proposta dei principali brand, da ASUS ROG a Turtle Beach, ha dalla sua feature e design unici e talvolta mettono sul piatto form factor inediti e innovativi - vedi la già menzionata Falchion Ace HFX o la meno compatta Vulcan II TKL PRO. Tuttavia, quella di Wooting rappresenta senz'ombra di dubbio la scelta più sicura per quel che concerne prestazioni e funzionalità. La variabile più importante, a questo punto, diventa il prezzo.

Quella di Wooting non è una tastiera economica: parliamo di un prezzo di partenza di 189,99 euro per la configurazione con layout ANSI americano, che sale immediatamente a 199,99 euro per la più comoda (per noi) configurazione ISO - selezionando questa opzione, nel carrello verrà aggiunto un set di copritasti compatibili con il layout scelto.

Nemmeno i tempi di consegna sono particolarmente entusiasmanti. Ordinando oggi (20 gennaio) una Wooting 60HE+, la data di consegna stimata slitta verso la metà di febbraio. Per quanto concerne la garanzia, sono quattro gli anni di copertura offerti da Wooting.

Chiariamo che le proposte rivali non viaggiano su fasce di prezzo più generose, anzi. Wooting ha comunque il vantaggio di vendere una soluzione custom e quindi pienamente personalizzabile. Gli accessori venduti dalla casa olandese non sono affatto economici, ma c'è un'ampia scelta di case e keycap di terze parti disponibile presso i principali rivenditori. Oltretutto, l'azienda ha dimostrato di ascoltare il feedback degli utenti e di offrire il pieno supporto ai suoi prodotti hardware e 'software' (Wootility) per garantire la migliore esperienza, sempre.

Tirando le somme, la 60HE+ non ha deluso le nostre altissime aspettative. A questo punto, siamo ancora più curiosi di scoprire cosa riserva il futuro di Wooting, un brand giovanissimo ancora legato a pochi, ma eccellenti, prodotti e che ha tutte le carte in regola per dare (nuovamente) un forte scossone all'industria delle periferiche da gaming.

7 Commenti
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Pino9020 Gennaio 2025, 20:25 #1
Ne ho provata una di un collega che se la porta in ufficio, di quelle col layout al 60%. È un prodotto molto bello: la sua è pesantissima (scopro dalla recensione che è in lega di zinco), rimanda a una idea di solidità e qualità. Finalmente anche una estetica un po' più sobria rispetto alle pacchianate di altre case.

Mi dispiace un po' che non facciano tastiere tradizionali, ne ho comprata una nuova l'anno scorso e all'epoca avevo dato uno sguardo al loro sito ma c'erano solo tastiere analogiche: per me che principalmente uso la tastiera per scrivere non vanno proprio bene (ora sono con gli switch Blue, proprio l'antitesi rispetto agli analogici). Vista la sensazione di qualità che mi rimandano i loro prodotti, li avrei sicuramente presi in considerazione, ma tant'è.
AlexWolf21 Gennaio 2025, 09:00 #2
bella e funzionale...
tuttavia sembra ormai impossibile trovare una tastiera con USB passthrough... sembra passato di moda.
Qualcuno ne conosce alcune di qualità? grazie
Soul_to_Soul21 Gennaio 2025, 15:20 #3
TT premium X1 RGB Cherry MX
Gallina vecchia fa buon brodo
pengfei21 Gennaio 2025, 19:41 #4
Pure io probabilmente non mi ci troverei bene passando a questi lineari dai Kailh Box Navy da 75 grammi di operation force e 95 grammi di risposta tattile, palestra per le dita
lollo922 Gennaio 2025, 11:33 #5
Originariamente inviato da: AlexWolf
bella e funzionale...
tuttavia sembra ormai impossibile trovare una tastiera con USB passthrough... sembra passato di moda.
Qualcuno ne conosce alcune di qualità? grazie


Tra le marche piu premium è in effetti praticamente impossibile da trovare il passthrough.
Lo si trova al più in alcune Razer, Corsair e Logitech.

Tuttavia, personalmente avrei diverse riserve a mettere 200 e fischia € in questi marchi. A 200€ si cominciano a trovare dei prodotti custom di qualità assai superiore, longevi, riparabili e senza tanti software/ciarpame da installare, passthrough a parte ahimè
Ginopilot22 Gennaio 2025, 19:26 #6
Originariamente inviato da: lollo9
Tra le marche piu premium è in effetti praticamente impossibile da trovare il passthrough.
Lo si trova al più in alcune Razer, Corsair e Logitech.

Tuttavia, personalmente avrei diverse riserve a mettere 200 e fischia € in questi marchi. A 200€ si cominciano a trovare dei prodotti custom di qualità assai superiore, longevi, riparabili e senza tanti software/ciarpame da installare, passthrough a parte ahimè


Per esempio?
lollo923 Gennaio 2025, 15:09 #7
Originariamente inviato da: Ginopilot
Per esempio?


Ducky, Keychron, Varmilo, Wobkey, Meletrix...un'infinità.

Il grosso hanno firmaware QMK/VIA ormai, personalizzabili via webapp, niente da installare.
ma pure Wooting fa più o meno la stessa cosa, dicono siano quelli più avanzati permettendo di gestire anche tanti aspetti legati all'effetto Hall, ma ne so poco, non sono il mio stile, né la marca né gli switch.

Io personalmente apprezzo sempre Varmilo, soprattutto per il loro PBT molto ruvido ed i profili cherry che non si trovano molto, anche se poi la marca è un po' old school per tanti altri aspetti.

Se non altro tutti sti marchi offrono sia barebone da comporsi, sia preassemblate. a 200-250€ si prende quantomeno roba con case in metallo o comunque ultrarobusto, componenti standard, switch standard quasi sempre hotswappable., firmware personalizzabili ma standard, schiuma battente. si possono aprire e pulire come dio comanda ecc.

non ho niente contro i vari Razer, Corsair & co., ma quando vedo tutti i vari sw del menga da installare, quindi ram mangiata servizi windows e tutto il baraccone a seguito giusto per fare 2 remapping di tasti, configurare 2 macro e, soprattutto, fare sti dannati effetti arcobaleno coi led rgb mi prende un po' l'orticaria per non parlare poi degli switch in formato proprietario come fanno Razer Logitech e volte Corsair e SteelSeries, se ne scassa uno fai prima a cambiare tastiera. Tra voltaggi strani e PCB ancora di più c'è un bel po' di grattacapi. mettiamoci pure che per la gloria dei led RGB in spesso montano pure keycap in ABS (che non sopporto proprio) intorno ai 200€... meh

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