Internet - Tecnologie di connessioni

Guida alle varie tecnologie utilizzate per la connessione ad Internet; connessioni analogiche (protocollo V.92), digitali ISDN e ADSL, connessioni via cavo e satellitari.
di Luca Ruiu pubblicato il 17 Novembre 2000 nel canale PerifericheIntroduzione
La ricerca di nuove, più moderne ed efficaci
tecnologie nel mondo delle comunicazioni è una diretta conseguenza della necessità
sempre più crescente di poter comunicare, inviare dati ed immagini, realizzare
connessioni in videoconferenza, attivare forme di telelavoro e così via, sia da parte
dell'utenza professionale che domestica.
Le società che gestiscono la telefonia nel mondo si sono trovate nella condizione
di fornire mezzi sempre più veloci ed efficaci rispetto alle linee telefoniche con
cablaggi in rame; quest'ultime, essendo giunte oramai a saturazione, non sono più in
grado di far fronte alle nuove richieste di un mercato in continua evoluzione.
I problemi riguardano l'ultimo tratto di connessione quello compreso tra le
centrali e gli utenti finali, l'unico che ancora si basa sul tradizionale doppino
telefonico e che rappresenta il vero e proprio collo di bottiglia nelle connessioni ad
Internet.
In pochi anni siamo passati dai primi e
rudimentali mezzi di comunicazione alternativi alla classica telefonata, come le BBS,
all'attuale rete mondiale Internet con la quale, a basso costo, è possibile dialogare con
ogni angolo del pianeta; il passaggio da parte dell'utente, coadiuvato dal progressivo
perfezionamento di questo potente mezzo, da semplici applicazioni quali la posta
elettronica e la consultazione di siti ad applicazioni più complesse, come quelle sopra
specificate, è stato breve.
Questo processo evolutivo ed il conseguente aumento delle richieste di banda, cioè
la massima quantità di informazioni che possono transitare attraverso un canale di
comunicazione, ha individuato sin dall'inizio che il vero collo di bottiglia di tutta
l'operazione era la connessione analogica, nata per offrire un adeguato supporto alle
trasmissioni vocali, ma non in grado di offrire un supporto idoneo all'invio di dati con
alte velocità e in grosse quantità.
I gestori della telefonia nelle varie nazioni iniziarono una lenta e progressiva
trasformazione dei vecchi cablaggi partendo da quelli che collegavano tra loro le varie
centrali di distribuzione; in questo modo si riuscì a trasformare gran parte della linea
telefonica in standard digitale rendendo disponibile un'ampia banda, tale da garantire
oltre all'invio e ricezione della voce anche quello di immagini e pacchetti dati di grosse
dimensioni; a tutt'oggi però l'ultimo tratto di cablaggio, quello tra utente e centrale,
è ancora in rame, ma con tecnologie quali l'ISDN (digitale), l'X2 e il K56flex
(analogiche), siamo riusciti per un po di tempo a sopperire in parte alle richieste degli
utenti più esigenti; ormai anche queste forme di comunicazione risultano per talune
applicazioni eccessivamente lente e poco efficaci.
Si partì allora con il grande progetto di rendere digitale anche l'ultimo tratto di cablaggio, quello compreso tra centrale ed utente, con l'introduzione delle tanto efficaci ma alquanto costose fibre ottiche. Nel frattempo però altre nuove tecnologie si sono affacciate nel campo delle comunicazioni, efficaci al punto tale da far accantonare l'iniziale progetto di cablaggio in fibra ottica; stiamo parlando di ADLS, acronimo di Asymmetrical Digital Subscriber Line, che pur sfruttando il "vecchio" e tradizionale cablaggio in rame, è in grado di fornire ad un prezzo irrisorio rispetto al progetto basato su fibre ottiche, un supporto ben 10 volte, almeno sulla carta, più efficace delle linee digitali ISDN e quindi teoricamente in grado di garantire velocità pari a 8 Mbps in ricezione e 800 Kbps in uscita, e di connessioni satellitari mono e bidirezionali.