Toshiba, ecco i nuovi chip memoria BiCS a 48 layer

Toshiba, ecco i nuovi chip memoria BiCS a 48 layer

Una nuova tecnologia produttiva, denominata BiCS, verrà presto adottata nei chip memoria NAND Flash da parte di Toshiba e indica una struttura delle celle su 48 layer. Non una novità, quella dei chip 3D, ma su 48 layer è la prima volta

di pubblicata il , alle 14:01 nel canale Storage
Toshiba
 

Da qualche tempo i chip NAND Flash, soprattutto quelli destinati agli SSD, sono in grado di sfruttare una struttura 3D a livello di singole celle nei package. Un esempio concreto viene da Samsung, con i chip a 24 e 32 layer utilizzate nelle più recenti linee SSD. I vantaggi sono numerosi, non ultimi quelli di poter ottenere capienze superiori in rapporto allo spazio occupato e prestazioni sempre più elevate.

Toshiba

Recentemente anche Intel e Micron hanno scelto una strada simile nello sviluppo e nella definizione della roadmap riferita ai chip NAND Flash, di cui abbiamo parlato in questa notizia. Non stupisce quindi che anche un colosso come Toshiba presenti la propria generazione di chip NAND Flash a più layer, stabilendo però un primato per quanto riguarda il numero, ovvero ben 48.

Il comunicato Toshiba è davvero stringato, motivo per cui non siamo nelle condizioni di poter scendere molto nel dettaglio; quello che si sa è che la tecnologia è denominata BiCS e che la tipologia di chip è un 2 bit per cell, con package da 128 Gigabit (ovvero 16GB, che affiancato ad altri identici vanno a formare poi il quantitativo totale in termini di capienza di un SSD).

5 Commenti
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jackseagull27 Marzo 2015, 15:41 #1

completezza

in riferimento a

"I vantaggi sono numerosi, non ultimi quelli di poter ottenere capienze superiori in rapporto allo spazio occupato e prestazioni sempre più elevate"

andrebbe aggiunto a dovere di cronaca

", con costi sempre minori da parte del produttore non tradotti in egual risparmio ne affidabilità da parte del consumatore"

Attingo dalla mia esperienza personale di rientro, dove i primi Samsung iniziano a rientrare fioccando a distanza di poco, cosa che non avviene per prodotti come i kingston (dalle vecchie linee v+100 alle più attuali kc300)
LMCH29 Marzo 2015, 01:39 #2
Originariamente inviato da: jackseagull

Attingo dalla mia esperienza personale di rientro, dove i primi Samsung iniziano a rientrare fioccando a distanza di poco, cosa che non avviene per prodotti come i kingston (dalle vecchie linee v+100 alle più attuali kc300)


Per curiosità, quali modelli Samsung ? SATA, mSATA, M.2 ? 830, 840 o 850 ?

Poi considerando come seppur diffusi da decenni, molti utilizzatori proprio
non capiscono quali comportamenti ed utilizzi accorciano brutalmente
la vita operativa degli HDD, figurarsi con gli SSD che hanno limiti operativi
ben differenti.

Ad esempio, gli HDD da 2.5" attuali consumano tra 0.4Watt e 3 Watt
(da idle a massima attività, ma hanno tutto l'involcruo metallico su cui
smaltire il calore, gli SSD di ultima generazione hanno consumi massimi analoghi
(ed in alcuni casi più alti) e quelli piu vecchi in certi casi arrivavano sugli 8 Watt
(i Samsung 830 da 500GB se ricordo bene).
Quindi anche per gli SSD il calore sviluppato può creare problemi seri
(speciamente per quelli mSATA ed M.2 PCIe).
bobafetthotmail29 Marzo 2015, 13:33 #3
http://www.tomshardware.com/reviews...sd,3567-13.html

erano 5.5 watt.

Un SSD in casi di utilizzo da privato e da portatile è attivo per meno tempo di un HDD (essendo più veloce), quindi in termini assoluti in genere scalda meno perchè passa più tempo in idle.

E comunque, thermal throttling. Se non lo implementano sono problemi loro.
LMCH29 Marzo 2015, 23:16 #4
Originariamente inviato da: bobafetthotmail


Giusto, mi ero confuso con i Sandisk.

Originariamente inviato da: bobafetthotmail
Un SSD in casi di utilizzo da privato e da portatile è attivo per meno tempo di un HDD (essendo più veloce), quindi in termini assoluti in genere scalda meno perchè passa più tempo in idle.


Ma se uno si prende un SSD perche l'HDD gli limitava le prestazioni, mi sa che poi l'SDD avrà ben poco da stare in idle.

Originariamente inviato da: bobafetthotmail
E comunque, thermal throttling. Se non lo implementano sono problemi loro.


Eh! Solo che di solito lo implementano, alla temperatura limite di funzionamento, non a quella che massimizza la vita utile.
https://www.youtube.com/watch?v=3hhdWwvh5kI
bobafetthotmail30 Marzo 2015, 01:07 #5
Originariamente inviato da: LMCH
Ma se uno si prende un SSD perche l'HDD gli limitava le prestazioni, mi sa che poi l'SDD avrà ben poco da stare in idle.
Non so tu, ma io generalmente non uso applicazioni che scrivono costantemente centinaia di MB su disco, specialmente in un portatile.
Si hanno picchi di attività ogni tanto, e visto che un SSD ci mette una frazione del tempo di un HDD, il calore prodotto è minore a parità di carico.

Eh! Solo che di solito lo implementano, alla temperatura limite di funzionamento, non a quella che massimizza la vita utile.
https://www.youtube.com/watch?v=3hhdWwvh5kI
[/QUOTE]Divertente. Preparo i pop corn per i portatili Apple che vanno in meltdown causa SSD.

A occhio sembra che sia dovuto alla porta M2 che permette velocità relativamente alte, non sono comparabili con un SSD su Sata o mSata.

Comunque, il problema lì è chiaramente il controller, la NAND non si scalda granchè. Avremo SSD che necessitano di reballing come i portatili HP scrausi, ottimo. Probabile (sperabile) che nel giro di qualche generazione risolvano.

Nel frattempo, Adattatori con dissipatore per tutti! http://www.bplus.com.tw/Adapter/M2P4A.html
Se non altro adesso so perchè esistono.

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