Supercomputer IBM fino a tre petaflop

IBM annuncia la prossima disponibilità di un nuovo supercomputer in grado di arrivare fino a tre petaflop di capacità computazionale
di Andrea Bai pubblicata il 27 Giugno 2007, alle 14:12 nel canale SistemiIBM
Il sistema Blue Gene /P, l'ultimo nato della famiglia di supercomputer di IBM, ha segnato un nuovo record per ciò che concerne la velocità computazionale, superando il predecessore Blue Gene /L e infrangendo la barriera del petaflop. IBM è stata in grado di porsi ai vertici della classifica Top 500 Supercomputing proprio con il sistema Blue Gene /L, accreditato di una velocità di 280 teraflop.
Blue Gene /P verrà impiegato per la prima volta più avanti nel corso dell'anno presso il Dipartimento dell'Energia dell'Argonne National Laboratory. In futuro sono previsti impieghi presso la Max Planck Society e il Forschungszentrum Julich in Germania, presso la Stony Brook University e il Brookhaven National Labs, negli Stati Uniti, e presso il Science and Technology Facilites Council in Inghilterra.
Blue Gene /P rappresenta una evoluzione ed un affinamento dei principi che hanno portato alla costruzione di Blue Gene /L. Il nuovo supesistema è caratterizzato da un design particolarmente integrato che prevede l'accorpamento di quattro core PowerPC 450 a 850MHz in un singolo package. In una scheda quadrata con lato di due piedi possono essere installati 32 processori, i quali sono in grado di "macinare" 435 miliardi di operazioni al secondo.
Il sistema in grado di superare il petaflop di capacità computazionale richiede quai 295 mila processori, per un ingombro complessivo di ben 72 rack. E' prevista inoltre la realizzazione di un supercomputer in grado di arrivare a tre petaflop che richiederà la presenza di 884 mila processori e un cluster di ben 216 rack.
Ma IBM non si vuole fermare qui. Big Blue ha infatti già avviato i lavori attorno allo sviluppo di Blue Gene /Q, il supercomputer di prossima generazione che, sebbene non siano disponibili particolari dettagli, sembra essere accreditato di una potenza in grado di arrivare a 10 petaflop.
La barriera del petaflop, in realtà, è già stata abbattuta lo scorso anno, proprio in questo periodo, con il supercomputer MDGRAPE-3. Come abbiamo avuto modo di sottolineare già allora, il sistema, in quanto altamente specializzato solo per determinati impieghi, non può però entrare all'interno della classifica Top 500 per l'impossibilità di eseguire il benchmark LINPACK, ovvero l'unico utilizzato per stilare la prestigiosa classifica.
Fonte: News.Com
32 Commenti
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Il "mattone" che compone questo colosso non ha un potere di calcolo molto elevato: se utilizzassero le normali cpu come controller e le GPGPU come macina calcoli otterrebbero la stessa potenza con consumi e mole mooolto ridotti..
Il "mattone" che compone questo colosso non ha un potere di calcolo molto elevato: se utilizzassero le normali cpu come controller e le GPGPU come macina calcoli otterrebbero la stessa potenza con consumi e mole mooolto ridotti..
Vero se e solo se i dati processati da questo super computer saranno estremamente parallelizzabili, il che, non è automatico col fatto che suddetti dati vengano elaborati da un supercomputer.
In tutta la classifica ve ne solo in totale solo 5 in Italia (quello del Cineca, 1 del SCS group di Faenza, 2 di Telecome 1 di Esprinet).
Ciao
Federico
Almeno, finchè suddetto progetto non arriverà ai 3 petaflop
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