Dalla NASA un chip in grado di operare ad elevate temperature

Dalla NASA un chip in grado di operare ad elevate temperature

L'ente spaziale americano sviluppa un particolare chip che può sopportare l'operatività ad elevatissime temperature senza l'ausilio di sistemi di raffreddamento

di pubblicata il , alle 11:13 nel canale Processori
 

In ambito tecnologico il contenimento delle temperature d'esercizio è un problema abbastanza pressante. Tutti i dispositivi tecnologici, infatti, siano essi sistemi PC desktop o notebook, console, prodotti consumer e via discorrendo, sono inevitabilmente soggetti a problemi di funzionamento quando si trovano ad operare in condizioni di temperatura elevata.

I sistemi di raffeddamento, tradizionali ad aria, a liquido o fantascientifici progetti che prevedono l'impiego di nanotecnologie, occupano un posto piuttosto importante nell'intero panorama tecnologico.

Il problema del raffreddamento di processori e componentistica elettronica è ovviamente molto più sentito in quegli ambiti dove l'implementazione tecnologica si trova a dover fare i conti con ambienti particolarmente ostili. In questo caso, infatti, spesso è necessario dover scendere a compromessi e adottare soluzioni meno vantaggiose in termini di efficienza pura ma che premino l'affidabilità.

Un approccio diverso al problema è stato portato avanti dalla NASA. Un gruppo di ricercatori dell'ente spaziale statunitense ha infatti progettato un particolare chip che fosse in grado di operare senza problemi di stabilità e funzionamento anche a temperature estremamente elevate. Questo nuovo chip, del quale purtroppo non sono noti molti dettagli se non il farraginoso nome (silicon carbide differential amplifier integrated circuit), è stato in grado di superare una sessione di test della durata continuativa di 1700 ore (circa 70 giorni) alla temperatura di 500°C.

La possibilità di resistere a temperature così elevate mette i progettisti nella condizione di non dover pensare al fardello del sistema di raffreddamento e adottare implementazioni maggiormente efficienti. La principale traduzione nel mondo reale di questa nuova scoperta è l'implementazione di un chip di controllo, in campo aeronautico e aerospaziale, che controlli il consumo di carburante e le conseguenti emissioni, in modo tale da realizzare motori jet con una maggiore efficienza.

Future interpretazioni della nuova tecnologia potranno trovare posto all'interno di pozzi di petrolio, oleodotti, impianti di trivellazione e via discorrendo. Nel caso in cui i costi di produzione dovessero inoltre essere non proibitivi, è possibile che questo genere di tecnologia faccia la propria comparsa anche all'interno dei normali motori per automobili e autocarri. Di applicazioni in campo consumer, per ora, non se ne parla.

Fonte: Dailytech

37 Commenti
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Paganetor12 Settembre 2007, 11:17 #1
bene, così non avremo problemi col pc se dentro al case ci saranno 500 gradi!

scherzi a parte, le applicazioni scientifiche e industriali ne trarranno un grande beneficio!
demon7712 Settembre 2007, 11:24 #2
credo che il beneficio maggiore in assoluto lo tragga (non a caso) il campo dell'industria spaziale!

In orbita non è possibile dissipare il calore e la componentistica è soggetta a notevoli sbalzi di temperatura che vanno dal super freddo al super caldo anche in pochissimo tempo..
Per questo è indispensabile produrre componenti estremamente stabili che possano lavorare inb condizioni davvero estreme!
en®12 Settembre 2007, 11:28 #3
già ce lo vedo il topic ufficiale su questo chip nella sezione OC

fsb a 2 tera sotto azoto liquido e via
l3nko12 Settembre 2007, 11:30 #4
si, per l'ambito spaziale e qualche campe puramente industriale sarà ben accetto, però ve l'immaginate anche avere un chip nel case raffreddato ad aria con una temp anceh solo di 150° d'inverno siamo a posto, però il case dovrà stare in una stanza tutta sua
canislupus12 Settembre 2007, 11:39 #5
Beh ok che il chip riesce a funzionare anche a 500°, ma di fatto bisogna vedere se tutto il resto intorno può supportare simili temperature. Per questo motivo ne vedo un uso limitato solo ad alcuni ambiti (in un pc non penso ci potrebbe stare xchè la sk madre non penso sarebbe molto d'accordo...).
R3GM4ST3R12 Settembre 2007, 11:42 #6
hanno scoperto i primi pentium di intel?
canislupus12 Settembre 2007, 11:44 #7
oppure gli amd fornetto (non mi ricordo mai il nome... palomino può essere ?)

P.S. E' una battuta giusto per bloccare i flames sul nascere (calcolate che scrivo da un barton 2500 per ora... anche se passerò ad un c2duo...)
Jackdaniels12 Settembre 2007, 11:46 #8
schede madri, overclock...
E' un amplificatore differenziale (come dice il nome), un semplice integrato operazionale, da lì a fare un microprocessore (o anche soltanto una porta logica) ce ne passa...
canislupus12 Settembre 2007, 11:49 #9
Originariamente inviato da: Jackdaniels
...un semplice integrato operazionale


In pratica una calcolatrice...
La butto sulla battuta perchè onestamente non ne capisco molto di queste cose... Infatti quella di prima era anch'essa da considerarsi come una cosa da ridere...
Mister2412 Settembre 2007, 11:52 #10
Originariamente inviato da: l3nko
si, per l'ambito spaziale e qualche campe puramente industriale sarà ben accetto, però ve l'immaginate anche avere un chip nel case raffreddato ad aria con una temp anceh solo di 150° d'inverno siamo a posto, però il case dovrà stare in una stanza tutta sua


La stanza apposita è la cucina dove ora sono i fornelli.

Originariamente inviato da: canislupus
oppure gli amd fornetto (non mi ricordo mai il nome... palomino può essere ?)


Sono i thunderbird, comunque anche i palomino scaldavano parecchio.

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