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Old 13-10-2005, 11:23   #1
evelon
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Nucleare e tesi ambientaliste: una critica

http://www.effedieffe.com/interventi...tro=%20scienze

Quote:
Il termine «nucleare» ha un suono molto sinistro nel
nostro Paese.
Eppure, oggi, con il petrolio a 70 dollari al barile, esso sarebbe puro ossigeno per l'asfittica industria italiana.
Ma a cosa è dovuta la cattiva fama del nucleare?
Principalmente alla ormai più che ventennale, disonesta e vigliacca, propaganda disinformatrice dei Verdi: disonesta perché basata su falsità belle e buone, vigliacca perché nel dibattito mediatico non accetta alcun vero confronto, imponendosi come unica voce da ascoltare.
E' quindi buona cosa confutare alcune delle menzogne verdi sul nucleare, osservando che spesso la loro tattica è quella di dire solo mezza verità (che corrisponde come noto ad una bugia tutta intera).



Nel mondo non si costruiscono più centrali
Attualmente (1) nel mondo sono in funzione 440 impianti suddivisi fra 31 nazioni: questi impianti corrispondono a circa il 10% della potenza elettrica globalmente installata, e producono circa il 16% dell'energia elettrica usata nel mondo. Inoltre sono in costruzione ben 32 nuove unità, delle quali 19 in Asia, 11 in Europa (4 in Ucraina, 3 in Russia, 2 nella Repubblica Slovacca, 1 in Romania (tra le altre cose è l'italiana ANSALDO la società costruttrice…) e 1 nella Repubblica Ceca), infine 2 in Argentina.
Dunque non è affatto vero che non si costruiscono più centrali…
Anche negli Stati Uniti, dove non vengono più ordinati nuovi impianti dal 1978, sono entrati in esercizio due nuovi reattori nel 1993 e nel 1996, oltre ad un generale prolungamento della vita degli impianti esistenti.
In Francia l'ultimo reattore connesso alla rete è stato quello di Civaux 2, nel dicembre 1999.
Si deve notare come i francesi, con i loro 56 reattori di potenza, con i quali producono il 78% dell'energia elettrica francese, abbiano così tanta corrente da venderla, ovviamente a caro prezzo, agli snob italiani che, per non avere il nucleare in casa, lo importano dall'estero.
Inoltre stanno per iniziare i lavori per la costruzione di un reattore di terza generazione (ovvero la successiva rispetto a quella degli attuali reattori, con delle soluzioni tecniche avanzatissime) a Flamanville, in Normandia.
Fatto curioso: per scegliere dove costruire il nuovo impianto è stata fatta una gara tra i Paesi candidati simile a quella per l'assegnazione della sede dei giochi olimpici, con una grande lotta per avere l'onore di ospitare una centrale e contribuire così alla grandezza della Francia.



Il nucleare è sorpassato
Le industrie a più alto contenuto tecnologico - da non confondersi con sistemi caratterizzati dalla semplice presenza di un'elettronica anche sofisticata quali possono essere i telefoni cellulari o i personal computer - sono quella aerospaziale e quella nucleare.
In particolare, l'industria nucleare si basa sulla meccanica pesante (i contenitori primari dei reattori, detti vessel, sono spessi fino a 20 centimetri, larghi 4 metri ed alti una ventina, fatti con acciai speciali di altissima qualità) e sulla meccanica di precisione (il combustibile nucleare, ad esempio, si trova sotto forma di pastiglie di uranio che vengono impilate all'interno di un tubo di zircaloy lungo circa 4 metri: tra pastiglie e tubo deve essere presente una intercapedine inferiore al decimo di millimetro).
A queste si deve aggiungere una raffinatissima elettronica per il controllo automatico del reattore e di tutti i vari sistemi.



Il nucleare è pericoloso
Studi effettuati su reattori americani indicano che la possibilità di incidente grave, con la perdita definitiva dell'operatività della centrale, ma comunque senza rilascio di sostanze radioattive all'esterno dell'edificio nel quale si trova il reattore, è dell'ordine dell'evento per milione di anni di funzionamento del reattore (2).
In altre parole, un reattore dovrebbe funzionare per un milione di anni per avere un incidente grave. Ovviamente non è possibile garantire la sicurezza assoluta, ma se pensiamo a quanto spesso si guastano le automobili, ci si può rendere conto del livello di estrema affidabilità raggiunto dall'industria nucleare.
Le centrali nucleari esistenti nel mondo occidentale sono costruite con più sistemi di sicurezza, sia attiva (cioè che agiscono su comando) che passiva (ovvero funzionano anche in caso di impossibilità di intervento degli operatori): essi si basano sul concetto di difesa in profondità, ovvero più barriere in sequenza da passare per avere il rilascio di radioattività all'esterno dell'impianto.
In caso di incidente (evento di per sé rarissimo (3)), le sostanze radioattive contenute nel combustibile devono passare almeno tre barriere: la prima barriera è costituita dalla guaina che lo riveste; la seconda è il contenitore primario del reattore (in acciaio), mentre la terza è un contenitore in cemento armato spesso circa un metro e mezzo (talvolta è presente anche un secondo contenitore in cemento, anch'esso spesso decine di centimetri).
Il contenitore in cemento è progettato per resistere perfino alla caduta di piccoli aerei…



Il nucleare è costoso
La questione del costo del nucleare è abbastanza spinosa per svariati motivi di natura più politica che tecnica: rimane il fatto che oggi la Francia produce corrente a 4 centesimi di euro al KWh, mentre in Italia si produce a circa 8,4 centesimi di euro (4).



Le scorie radioattive
Questo è uno degli argomenti più usati dai Verdi con la tecnica della mezza verità.
Viene infatti affermato che le centrali nucleari producono pericolosissime scorie radioattive.
Tutto questo è vero, ma si tralasciano alcune cose di primaria importanza: innanzitutto le scorie prodotte sono quantità modeste (alcuni metri cubi all'anno), cosa che facilita moltissimo il loro controllo e trattamento.
Inoltre, dato che le sostanze più pericolose hanno un tempo di dimezzamento (ovvero il tempo necessario per diventare la metà della quantità iniziale) abbastanza breve, la soluzione adottata è quella di conservare per molti anni all'interno delle stesse centrali il combustibile esaurito contenente le scorie.
Si noti che è allo studio un tipo di reattore che permetta il bruciamento degli attinidi (che costituiscono parte delle scorie).
In ogni caso la soluzione finale al problema delle scorie è di fare un deposito sotterraneo, come quello che era previsto a Scanzano Jonico.
Sappiamo bene come è andata.
Purtroppo tanti anni di propaganda verde ci hanno abituato a voler la classica botte piena con moglie ubriaca: vogliamo la corrente per il condizionatore d'aria e il frigorifero, ma non vogliamo lo «sporco» che si crea per produrre questa corrente…



In Italia non abbiamo più le competenze
Dal lato dell'industria, in Romania, l'Ansaldo sta costruendo la centrale nucleare di Cernovoda, usando una licenza canadese.
I generatori di vapore più grandi del mondo sono costruiti dalla Ansaldo-Camozzi: questi macchinari sono venduti agli americani per ammodernare e potenziare le loro centrali.
La Sogin, società incaricata dello smantellamento delle centrali, possiede ormai una vasta (forse la più vasta in Europa, se non nel mondo) esperienza nel settore, spendibile anche all'estero.
Un discreto know-how nucleare dovrebbe essere presente anche in Cesi, Centro Elettrotecnico Sperimentale Italiano, società nella quale è stata raccolta la ricerca dell'ENEL in seguito alla privatizzazione del settore elettrico.
Dal lato universitario, invece, il Politecnico di Milano, insieme con il Politecnico di Torino, le università di Bologna, Palermo, Pisa e Roma hanno dei corsi di Ingegneria Nucleare, nei quali ogni anno si laureano più di 100 studenti.
Le sei università hanno formato il consorzio CIRTEN - Consorzio Interuniversitario per la Ricerca Tecnologica Nucleare - che insieme ad ENEA, CNR e INFN costituiscono un buon punto di partenza (per il settore pubblico) per una rinascita del nucleare in Italia: i membri di questi enti, sia docenti, che ricercatori e studenti, hanno all'attivo importanti contatti e collaborazioni internazionali (le ricerche per il reattore Iris, capitanate dalla Westinghouse, vedono impegnate le sei università, l'Ansaldo e la Camozzi).
Un'eventuale ripartenza del nucleare in Italia dovrebbe fare affidamento sugli enti e società sopra citati, tenendo però ben presente che sono 20 anni che non si fa più nucleare.
Passaggio quasi obbligato sarebbe allora quello di seguire la Francia (oggi leader mondiale del settore insieme a coreani e giapponesi) sulla strada del reattore EPR, lasciando come pura attività accademica la ricerca per altri progetti di reattori di piccola - media taglia e i reattori veloci.



Chernobyl
Innanzitutto è necessario dire che Chernobyl è stata davvero una catastrofe immane.
Dopo, però, bisogna anche dire che una tale catastrofe poteva capitare solo in Unione Sovietica.
Il tipo di reattore coinvolto nell'incidente era nato come reattore militare per produrre plutonio (per la bomba atomica): presentava delle caratteristiche intrinseche di instabilità, era gestito da personale non competente, era situato in un edificio che non presentava alcun requisito di sicurezza di tipo occidentale, al momento dell'incidente era in corso un esperimento per effettuare il quale erano stati disattivati i principali sistemi di sicurezza...
Un esempio di disinformazione: l'onorovole Francesco Rutelli, durante la campagna elettorale delle ultime elezioni politiche si vantava di essere stato tra i primi, la mattina del 26 aprile 1986, a manifestare davanti alla centrale di Latina per la sua chiusura, dal momento che tale centrale era «dello stesso tipo di quella di Chernobyl».
Ora, si dà il caso che la mattina del 26 aprile 1986 l'onorevole sicuramente non stava manifestando a Latina, dal momento che la notizia dell'incidente si sarebbe saputa solo alcuni giorni dopo; inoltre la centrale di Latina era del tipo gas-grafite, mentre la centrale di Chernobyl era del tipo moderato a grafite e raffreddato ad acqua leggera bollente, come dire un aereo a reazione ed uno elica…
L'idea fatta passare dall'onorevole è che lui aveva salvato l' Italia da una possibile Chernobyl…


Note
1) I dati sono relativi a fine 2003.
2) Tra l'altro, gli studi a cui ci si riferisce sono stati fatti negli anni '80: oggi le cose sono migliorate ancora!
3) Talvolta sui giornali si legge che nella centrale nucleare x si è verificato un incidente: spesso si tratta di rotture nella zona convenzionale - cioè quella uguale a qualsiasi centrale termoelettrica - ma vengono descritte come potenziali nuove Chernobyl… Riporto a titolo d'esempio il seguente: quando la centrale di Caorso era ancora in funzione, in una vicina centrale termoelettrica capitò che un operaio si ferì in modo molto grave. Il ferito venne trasportato al presidio medico più vicino, ovvero quello della centrale di Caorso. Purtroppo il poveretto morì lo stesso, e i giornali locali intitolarono la prima pagina con un deviante «Caorso uccide ancora» … (la notizia ci è stata raccontata direttamente dal direttore della centrale di Caorso).
4) Un ritorno del nucleare non cambierebbe la situazione italiana nell'immediato, ma almeno la alleggerirebbe un poco (sono necessarie però almeno 7-8 centrali da 1500 MW). Sarebbe un grande sacrificio, ma con un certo ritorno nel lungo termine.

Che ne pensate ?
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I cattivi a volte si riposano, gli imbecilli mai

Ultima modifica di jumpermax : 14-10-2005 alle 00:32.
evelon è offline   Rispondi citando il messaggio o parte di esso
Old 13-10-2005, 12:42   #2
easyand
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che i verdi dicono cazzate, true and simple
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Old 13-10-2005, 16:34   #3
gpc
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Che oramai l'ignoranza è talmente radicata che qui non cambierà mai nulla.
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Old 13-10-2005, 16:48   #4
zappy
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Originariamente inviato da evelon
- che i verdi spesso dicono cazzate, ma IMHO le dice anche l'articolo postato;
- che i tempi ed i costi rendono la ripresa della tradizionale fissione nucleare in italia improponibile;
- che è comunque + sicuro e molto + conveniente economicamente importare elettricità dalla francia;
- che si dovrebbe puntare piuttosto su reattori sottocritici e fusione, nochè sulla riduzione dei consumi.
saluti
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Mai discutere con un idiota. Ti trascina al suo livello e ti batte con l'esperienza (O.W.)
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Old 13-10-2005, 16:58   #5
Swisström
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Quote:
Originariamente inviato da easyand
che i verdi dicono cazzate, true and simple
quello da sempre


Comunque avrei bisogno di qualche documenti che facic aun confronto tra i costi delle varie energie (nucleare, idroelettrica, etc etc) comprensiva dei costi di smaltimento e di costruzione dell'impianto... nessuno ha nulla?
Swisström è offline   Rispondi citando il messaggio o parte di esso
Old 13-10-2005, 17:03   #6
fabio80
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Quote:
Originariamente inviato da zappy
- che è comunque + sicuro e molto + conveniente economicamente importare elettricità dalla francia;
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Old 13-10-2005, 17:22   #7
gpc
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Quote:
Originariamente inviato da zappy
- che i tempi ed i costi rendono la ripresa della tradizionale fissione nucleare in italia improponibile;
Tempi e costi? Le regalano le centrali a combustibile?

Quote:
- che è comunque + sicuro e molto + conveniente economicamente importare elettricità dalla francia;
Eh?
Più conveniente? Mah...

Quote:
- che si dovrebbe puntare piuttosto su reattori sottocritici e fusione, nochè sulla riduzione dei consumi.
La fusione ancora non c'è, la riduzione dei consumi è fuffa, non risolve nulla.
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Old 13-10-2005, 17:54   #8
ALIEN3
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L'Avatar di ALIEN3
 
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Il futuro è nucleare. Ora senza far distinzione tra fissione e fusione l'energia dell'universo è frutto dell'energia nucleare. Mi sembra alquanto assurdo non puntare sul nucleare calcolando che i reattori hanno raggiunte soglie di sicurezza molto elevate.

BYezzzzzzzzzzzzzzz
ALIEN3 è offline   Rispondi citando il messaggio o parte di esso
Old 13-10-2005, 18:18   #9
Goldrake_xyz
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Messaggi: 972
Sono con voi.
L'economia mondiale di oggi è fondata soprattutto sull' industria,
e questa ha bisogno di molta energia.
Che competitività ci potrà mai essere se non c'è energia ?
Anche il 3° mondo ormai stà costruendo centrali nucleari, addirittura
in Iran, dove di petrolio ce nè in abbondanza.
(ok, forse pensano anche all' atomiqe .. )

e nel nostro paese cosa stiamo ancora aspettando ... ?

Ciao
Goldrake_xyz è offline   Rispondi citando il messaggio o parte di esso
Old 13-10-2005, 18:27   #10
Spazius
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come dice gpc ormai il popolo è stato reso troppo ignorante dai maledetti verdi, un sacco di miei amici ai quali ho spiegato che le centrali nucleari ormai sono sicure non mi credono, tutti ad aggrapparsi a cherobyl e le scorie... anche con prove della sicurezza delle centrali non vogliono saperne...mi sa che è troppo tardi...
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Old 13-10-2005, 18:46   #11
Mauro82
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Originariamente inviato da gpc
Tempi e costi? Le regalano le centrali a combustibile?
no, però il petrolio si
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Old 13-10-2005, 19:51   #12
jesusquintana
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Old 13-10-2005, 20:12   #13
xenom
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O Fusione o niente, la fissione produce ancora troppe scorie che decadono dopo troppo tempo.
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Old 13-10-2005, 20:20   #14
idum
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Prima di cadere nella trappola della propaganda pro-nucleare che non è da meno di quella contro-nucleare, forse dovreste tener conto di alcuni fattori.

Il primo fattore è che, nelle valutazioni sull'opportunità di una centrale, la sicurezza dell'impianto è di gran lunga il minore, buono solo per l'opinione pubblica ma non per chi con l'energia ci lavora. Infatti la sicurezza delle centrali atomiche attuali è pressochè totale.

Il secondo fattore è che, nelle valutazioni sul costo/opportunità, invece, gran peso ha il problema delle scorie. Le scorie sono un problema politico e sociale molto elevato e attualmente non risolvibile.

Il terzo fattore è che, nell'esame dell'energia in generale, si richiedono competenze molto ampie e si fanno valutazioni che vanno aldilà del prezzo momentaneo del barile di petrolio o del chilo di uranio, che anche quello costa e tende ad esaurirsi molto velocemente. Talmente tante competenze che è sicuramente sbagliato affrontare il discorso prendendo di petto l'opinione pubblica e facendogli pesare il costo del barile di petrolio, cosa molto approssimativa visto che non si sa quanto l'ENEL spende a comprare energia in Slovenia o in Francia e quanto tempo ci vuole per ammortizzare il costo di una centrale atomica ex-novo.

Aldilà di fare considerazioni di vario tipo, che richiederebbero dunque molti e complicati dati, vi faccio solo presente un fattore semplice semplice.

Secondo voi, è meglio avere delle scorie sotto casa e dei processori a 120W per videogiocare, oppure è meglio non avere scorie sotto casa e ridurre almeno un pochettino i consumi superflui, magari agendo sull'efficienza energetica?

Secondo voi, è meglio tirare un poco la cinghia oggi, o lasciare un problema a scadenza 100.000 anni, di pericolosità immensa, alle generazioni future?

Secondo voi, infine, è premiante una politica rivolta all'uso di risorse alternative di energia, magari un pizzico più costose nel breve termine ma pronte ad un salto di qualità posto che ci siano i fondi sufficienti, oppure è meglio far come la Francia, che si diverte ad esplodere nucleari sotto la Polinesia, e mettere mezzo miliardo di euro con punto di pareggio a 8-10 anni su una centrale nucleare?

Sicuramente i verdi non la raccontano tutta giusta. Però basta con la superficialità, a volte non è del tutto tempo perso prendersi dei libri di fisica e di energetica e chiarirsi la mente di cosa si parla quando si parla di nucleare.

Scusate per il post, è solo la mia opinione. Mi perdoni chi inavvertitamente ho offeso con il tono del mio post, ma sono molto sensibile all'argomento.

Idum
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Old 13-10-2005, 20:36   #15
gpc
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A parte che non c'è nessun nesso tra i test atomici in polinesia e il nucleare civile... Il discorso è molto semplice: le fonti alternative sono pezze, non possono assolutamente sostenere una nazione. Non è questione di investimenti, è questione che l'eolico, il solare e il geotermico hanno una produzione energetica ridicola, e non per investimenti scarsi ma per intrinseche potenzialità.
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Old 13-10-2005, 20:49   #16
fabio80
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Originariamente inviato da idum
Secondo voi, è meglio avere delle scorie sotto casa e dei processori a 120W per videogiocare, oppure è meglio non avere scorie sotto casa e ridurre almeno un pochettino i consumi superflui, magari agendo sull'efficienza energetica?
processori che dissipano 120 W sono uno spreco ma parimenti non è possibile pensare di risolvere il problema in quel modo. per ridurre sensibilmente il consumo energetico si tratta di fare delle concrete rinunce che nessuno allo stato attuale è disposto a fare.


e poi anche l'enel non aiuta, la tariffa per promuovere l'uso notturno degli elettrodomestici pesanti te la danno in cambio di un aggravio dei costi sulla tariffa diurna. a conti fatti a noi non è convenuta. e se l'energia mi costa lo stesso, chi me lo fa fare di avere la lavastoviglie che va di notte e rompe le pelotas quando la mattina mi costa lo stesso e non disturba nessuno?

egoistico? forse, ma nessuno, dal singolo cittadino alle grandi istituzioni, regala nulla per nulla.

sarà un caso che la leva principale per il risparmi energetico è la riduzione della bolletta? fosse solo per una questione etica le lampadine a basso consumo non avrebbero mercato

quindi sta bene sensibilizzare l'opinione pubblica e diffondere questa cultura indorando la pillola col risparmio ma tutto sommato non si può fare poi molto.

senza contare che il costo della forza motrice in italia influisce molto nell'industria perchè i francesi non sono fessi, condividono il rischio nucleare coi cugini italiani ma non gli utili
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Old 13-10-2005, 20:56   #17
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[...]

Il secondo fattore è che, nelle valutazioni sul costo/opportunità, invece, gran peso ha il problema delle scorie. Le scorie sono un problema politico e sociale molto elevato e attualmente non risolvibile.

Il terzo fattore è che, nell'esame dell'energia in generale, si richiedono competenze molto ampie e si fanno valutazioni che vanno aldilà del prezzo momentaneo del barile di petrolio o del chilo di uranio, che anche quello costa e tende ad esaurirsi molto velocemente. Talmente tante competenze che è sicuramente sbagliato affrontare il discorso prendendo di petto l'opinione pubblica e facendogli pesare il costo del barile di petrolio, cosa molto approssimativa visto che non si sa quanto l'ENEL spende a comprare energia in Slovenia o in Francia e quanto tempo ci vuole per ammortizzare il costo di una centrale atomica ex-novo.

[...]

Secondo voi, è meglio avere delle scorie sotto casa e dei processori a 120W per videogiocare, oppure è meglio non avere scorie sotto casa e ridurre almeno un pochettino i consumi superflui, magari agendo sull'efficienza energetica?

[...]

Secondo voi, è meglio tirare un poco la cinghia oggi, o lasciare un problema a scadenza 100.000 anni, di pericolosità immensa, alle generazioni future?

Idum

Sono d'accordo con questi punti, tuttavia sono anche d'accordo con gpc sul fatto che le fonti rinnovabili non possono supportare le esigenze energetiche di una nazione... O meglio, i prezzi e lo spazio richiesto sarebbero molto elevati.
Tuttavia, finché non si risolvono i problemi legati alle scorie, la fissione continuerà a starmi sui coglioni.
Propongo di rimanere così finchè non viene messo a punto il primo reattore a fusione in stile ITER.

Ecco il motivo principale per cui le scorie sono un male: si accumulano di anno in anno e decadono dopo milioni di anni. Ora, quante centrali ci sono in tutto il mondo? 400? bene, 400 metri cubi all'anno, moltiplicate tutto per 100 anni... Fra 100 anni saremo pieni di MERDA. E avanti così dato che decadono dopo milioni di anni. E in un arco di tempo così lungo ne possono succedere di cose... Senza contare che i siti di stoccaggio possono essere presi di mira da eventuali terroristi per costruire le cosiddette "bombe sporche" o per liberare un po' di radiottività in giro creando panico.
xenom è offline   Rispondi citando il messaggio o parte di esso
Old 13-10-2005, 21:00   #18
gpc
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Xenom, ma secondo te, 400 metri cubi all'anno per un secolo sono tanto? Sai che credo che poche famiglie assieme producano singolarmente più spazzatura?
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Old 13-10-2005, 21:03   #19
fabio80
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Originariamente inviato da xenom
Sono d'accordo con questi punti, tuttavia sono anche d'accordo con gpc sul fatto che le fonti rinnovabili non possono supportare le esigenze energetiche di una nazione... O meglio, i prezzi e lo spazio richiesto sarebbero molto elevati.
Tuttavia, finché non si risolvono i problemi legati alle scorie, la fissione continuerà a starmi sui coglioni.
Propongo di rimanere così finchè non viene messo a punto il primo reattore a fusione in stile ITER.

Ecco il motivo principale per cui le scorie sono un male: si accumulano di anno in anno e decadono dopo milioni di anni. Ora, quante centrali ci sono in tutto il mondo? 400? bene, 400 metri cubi all'anno, moltiplicate tutto per 100 anni... Fra 100 anni saremo pieni di MERDA. E avanti così dato che decadono dopo milioni di anni. E in un arco di tempo così lungo ne possono succedere di cose... Senza contare che i siti di stoccaggio possono essere presi di mira da eventuali terroristi per costruire le cosiddette "bombe sporche" o per liberare un po' di radiottività in giro creando panico.

si potrebbe pensare a un sito europeo di stoccaggio, non è poi fuori dal mondo no? meglio poi un residuo solido che la porcheria che ci riversano in aria le centrali termoelettriche tanto amate dei verdi ( di bile? )

per il terrorismo... beh guarda, allora non facciamo più case oltre i due piani, si sa mai che qualcuno non voglia tirarle giù con un boeing.... insomma, non si può farsi condizionare da quattro imbecilli, non credi?
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Old 13-10-2005, 21:07   #20
gpc
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Originariamente inviato da fabio80
si potrebbe pensare a un sito europeo di stoccaggio, non è poi fuori dal mondo no? meglio poi un residuo solido che la porcheria che ci riversano in aria le centrali termoelettriche tanto amate dei verdi ( di bile? )

per il terrorismo... beh guarda, allora non facciamo più case oltre i due piani, si sa mai che qualcuno non voglia tirarle giù con un boeing.... insomma, non si può farsi condizionare da quattro imbecilli, non credi?
Il problema è che in Italia le decisioni le prende la plebe bloccando ferrovie e autostrade...
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