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07-09-2015, 15:52 | #541 | |
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Ogni qual volta un sistema non si ritiene più valido, la Sicurezza Informatica (in termini generali, diciamo così, accademici) alza l'asticella e studia sistemi di protezione ancor più difficili da superare. Si è passati dalla semplice password ai pin, dai certificati all'SSL, dalla crittografia ai token; il ivello di sicurezza è sempre, gradualmente, aumentato ma, puntualmente, prima o poi, ogni sistema mostra i suoi limiti (e la cosa è scientificamente accettabile) e viene bucato. Adesso siamo ormai alle porte (anzi le stesse si sono già aperte) di una nuova frontiera della Sicurezza: i dati biometrici. Questi dati non rappresentano uno scudo per proteggere le nostre informazioni o, in generale, la nostra riservatezza (come un pin, un certificato o un token): questi dati siamo noi, questi dati sono la nostra persona fisica. Farsi rubare una password o un pin o un certificato può rivelarsi un evento sgradevolissimo per chi lo subisce ma rubare i dati biometrici equivale a perdere la propria identità. I dati biometrici (dalle impronte digitali alla scansione della retina, dall'impronta vocale alla scansione della firma, dalla forma dell'orecchio alla conformazione scheletrica) non ci separano più dall'applicazione che stiamo usando, siamo noi stessi che diventiamo parte integrante del software stesso. I dati clinici (p.e. analisi) rappresentano lo stato psicofisico di un individuo e per quanto siano dati estremamente sensibili (possono contribuire a definire in maniera precisa lo stato di salute del soggetto) esiste ancora un certo grado di separazione tra i dati e il soggetto a cui essi appartengono (anche quando gli stessi dati siano legati al soggetto tramite, per esempio, il codice fiscale). Nei dati biometrici, questi e l'individuo sono sullo stesso livello: dal singolo dato (che quasi sempre garantisce l'unicità) risalgo al singolo individuo, una specie di prova del DNA. Se ci rubano la voce, le impronte, la retina, stanno rubando il nostro corpo e per quanto la possibilità, per esempio nel DNA, che due profili coincidano sia di 1 su 100 miliardi circa (quindi un grado di affidabilità altissimo), l'integrità di questi dati è fortemente a rischio al punto tale da portare, come si è già verificato negli USA, a incredibili colpi di scena giudiziari. Mi fermo qua per non rendere complesso, più del necessario, il discorso. |
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07-09-2015, 16:57 | #542 | |
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Acer 756 Samsung NC10 |
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07-09-2015, 17:33 | #543 | |
Senior Member
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Così mi è difficile capire come dalla possibilità di crimini informatici di dipendenti disonesti, si arrivi ad accettare tranquillamente la violazione della privacy. Se è violazione è sbagliata per definizione, quindi non accettabile.
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Intel i7-4770; Arctic i30 CO; ASRock Fatal1ty H87; Corsair DDR3 1600 2*8GB; Gigabyte WindForce 780TI; Corsair AX760; Dell U2410; TP-Link Archer D5 Ultima modifica di DukeIT : 07-09-2015 alle 17:36. |
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07-09-2015, 17:38 | #544 | |
Senior Member
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Forse tu non hai figli ma ti assicuro che chi è padre vede le cose in maniera differente; per me non esiste dire "Non c'è alcuna possibilità, è tutto finito", è un lusso che non mi posso permettere. Durante la Seconda Guerra Mondiale, sotto i bombardamenti, mi raccontava mio nonno, la gente si sposava e sognava un futuro: che futuro poteva esserci se il presente era pieno di morte, di sangue, di violenza, di deportazione, di paura, di povertà e desolazione? Che senso aveva sposarsi e che senso avevano i bambini che nascevano a casa con le bombe che cadevano centinaia di metri poco lontano, venendo alla luce, magari, nello stesso momento in cui il padre moriva in uno sperduto campo di battaglia? Non possiamo permetterci di farci prendere dallo sconforto, non possiamo accettare passivamente tutto questo oscurantismo (da Medio Evo), non possiamo darci per vinti prima ancora di combattere... Quali armi abbiamo? In primis la Cultura, l'arma più potente che esiste al Mondo. Chi vuole rimanere ignorante (leggasi non vuole conoscere) correrà a sotterarsi la testa, chi conosce comprende e si fa una idea e le idee sono un virus terribile per chi sogna una Umanità senza cervello: le idee si diffondono anche sotto le più oscure dittature. Farsi una idea vuol dire pensare, pensare vuol dire valutare, assumere un senso critico, vuole dire capacità di distinguere: la Cultura illumina la Vita di una persona, la libera dalla paura del buio (oscurantismo) e la rende consapevole delle proprie capacità. Dopo la Cultura abbiamo gli Ideali: spesso sono praticamente impossibili da raggiungere ma, come la Stella Polare, indicano la retta via, la direzione più giusta. Una persona senza ideali non è un essere umano, è solo un corpo che soddisfa i suoi bisogni psicofisici (dal mangiare al dormire, dall'accoppiarsi al socializzare) ma non costruisce nulla, niente per cui valga la pena essere ricordato da qualcuno. Dopo la Cultura e gli Ideali esiste la Volontà e l'abnegazione: andare avanti anche quando tutto sembra andarci contro. Nessuno può cambiare il Mondo, tutti potenzialmente possono farlo ma devono conoscere ed essere mossi da ideali così forti da non abbattersi: la Storia dell'Umanità è piena zeppa di periodi temporali ove era impensabile anche solo avere la libertà di pensiero eppure l'Umanità è andata avanti ugualmente. E' il mondo che abbiamo creato ma nessuno l'ha mai voluto: nel mio piccolo cerco di disegnare un piccolo insignificante puntino bianco in una lavagna nera. |
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07-09-2015, 17:43 | #545 | |
Bannato
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E la cosa comica (o tragica dipende dai punti di vista...) è che anche il mondo open source con Ubuntu , che volenti o nolenti è in assoluto una delle distribuzioni più diffuse al mondo per varie ragioni tra cui il discorso user friendly piuttosto di quello di avere la Canonical alle spalle , ha abbracciato per così dire questa filosofia tanto che migrare da Win 10 o altri sistemi operativi antecedenti di MS a una distro Ubuntu con l' obiettivo di non essere tracciati significa , pur con tutte le differenze del caso, passare dalla padella alla brace.... Con rispetto parlando RAEL70 i tuoi interventi sono molto interessanti e sicuramente dicono delle verità innegabili ,ma a mio avviso sono anche molto filosofici e teorici ,la realtà purtroppo è ben diversa e la loro applicazione a livello pratico è un discorso ben differente... |
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07-09-2015, 18:38 | #546 | ||
Senior Member
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Sintetizzare l'importanza e il valore dell'Open Source con la vicenda Canonical è pretestuoso e lo è ancor di più perché è stato proprio il movimento GNU nonché lo stesso movimento Linux che hanno aspramente (direi ferocemente) criticato la visione e le intenzioni dell'azienda inglese. E' evidente quindi che Canonical non ha rispettato i fondamenti dell'Open Source e del Software Libero e come tale non può essere presa ad esempio di cosa sia l'Open Source. Società che, in più periodi, hanno abbracciato l'Open Source sono state: - IBM; - Sun; - Apache Foundation; - Red Hat; - Oracle; - Novell; sono le prime che mi vengono in mente. Alcuni di questi nomi rappresentano la Storia dell'Informatica e degli Elaboratori, altro che Canonical. Quote:
Ne prendo atto. |
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07-09-2015, 19:12 | #547 | |
Bannato
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cè bisogno di gente come te che sa parlare facendosi capire da tutti e spiegando benissimo tutte le cose tanto microsoft ha cominciato la strada (senza ritorno se non cambia)del fallimento e chiusura del baraccone |
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07-09-2015, 19:20 | #548 | |
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07-09-2015, 19:37 | #549 | |
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cos'è la realtà nella società? la realtà nella società è quella cosa che viene accettata dal maggior numero di persone 800 anni fa la realtà era che il sole girava intorno alla terra, oggi è il contrario 200 anni fa la realtà era che se volevi parlare con uno in america dovevi farti delle settimane in nave, ora bastano 30 secondi con uno smartphone 20 anni fa la realtà era che se qualcuno voleva le informazioni su ogni tua abitudine, gusto o preferenza politica doveva chiedertelo, ora basta farti installare un app con i mille permessi ed il gioco è fatto quindi se la maggior parte delle persone nel mondo la pensa come te la realtà sarà quella da te descritta, se le persone invece decideranno di fare un po' di fatica per se e per i propri figli, allora decretando la morte economica di certi progetti, boicottandoli, sarà diversa, perchè le società vivono di utili e se non ne fanno, o cambiano strategie (magari tornando a vendermi un prodotto, invece che farsi i fatti miei) o chiudono se pensi che tu non puoi cambiare il mondo, hai ragione, ma se tu cambi te stesso e modelli le tue abitudini per come ti piacerebbe che il mondo fosse, in un contesto sociale scontroso come quello attuale, e fai conoscere questa realtà ad altri, allora cambiando te stesso, riuscirai a cambiare il mondo... e se proprio non ci riuscirai, beh almeno sarai un essere umano degno di questo nome, e non un ameba che si prostra ai voleri del potente di turno ps: io così ho fatto, smartphone con android AOSP (android open source project) SENZA app invasive, quello che mi serve passa dal browser, linux sul pc come sistema principale, ed informazione di quanto accade alle persone che conosco, risultato? oltre me gia un paio di persone hanno deciso di mettere linux, ed un altro sta pensando a modificare lo smartphone, e sono sicuro che quando gli altri vedranno che questi con linux faranno tutto quello che facevano con windows, senza chissà quale sforzo, si convinceranno anche loro, e magari ne parleranno con qualcun altro, che ne parlerà con qualcun'altro che farà altrettanto... io non sono un fanboy di linux (l'ho messo 10 giorni fa) non amo portare nessuna bandiera differente da quella con la mia faccia come stemma, linux, windows, android e chi piu ne ha piu ne metta, non mi interessa, io ho le mie idee e quello che uso e che mi circonda deve essere in armonia con esse, e non viceversa |
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07-09-2015, 20:12 | #550 | |
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Per inciso ho anche io dei figli e sono anni che rifletto sulla questione.. e penso che ci siano solo 2 modi in cui può finire la storia: 1) Evento esterno (collasso economico\sociale- Catastrofe naturale) 2) Chi ha creato lo stato di cose decida di cambiare il sistema con cui fotterci.. A voi la scelta. PS: siamo veramente off topic.. Ritornando al discorso Open Source, io a livello aziendale sceglierei sempre software closed.. per uso personale invece va benissimo l'open.
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07-09-2015, 20:17 | #551 | |
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Di fatti una volta che si va su Internet viene totalmente a mancare la propria riservatezza (sia con l'open che con il closed)
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vendo > NOKIA gsm - MOTOROLA smartphone - LOGITECH mouse e tastiera - CPU 1155, RAM DDR3 ecc | ultime trattative > dedofeatbritney, MUZ, chris, 4HwGenXX, GDT, SabbaPC, Apple_81... |
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07-09-2015, 20:24 | #552 | |
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E' opinione comune che la Filosofia apre le menti. Si certo, ma l'Informatica non è da meno: la Scienza degli Algoritmi aiuta ad esplorare te stesso, la rigidità strutturale della tua mente, aiuta a comprendere come tu stesso imposti un ragionamento. Ti aiuta a capire che un problema complesso, irrisolvibile, che ti può sovrastare psicologicamente (vedasi la situazione attuale della società), in realtà, è un insieme di n problemi semplici: devi partire dal tutto per arrivare al singolo (Top Down Analysis), devi osservare il fenomeno in generale e, gradualmente, scomporlo in sottinsiemi sempre più semplici ed elementari e scoprire così che la soluzione non era unica ma era l'insieme di n soluzioni semplici ad effetto domino (la prima ti permette di arrivare alla seconda e così via). L'Informatica ti aiuta anche a conoscere il percorso inverso (Bottom Up Analysis), a partire da dei piccoli, a volte insignificanti particolari, e procedendo per associazione e correlazione, inizi a capire lo schema più generale, più globale. Queste metodologie le ho sempre applicate nell'Open Source e mi sono state molto utili, nel lavoro ma anche e soprattutto nella Vita. L'Open Source mi ha insegnato che la conoscenza va condivisa senza secondi fini perché se oggi tu hai appreso da me, un giorno accadrà sicuramente l'inverso. L'Open Source spesso mi ha fatto uscire fuori dagli schemi, utilizzando soluzioni non proprio ortodosse ma che mi sodisfacevano molto di più di quelle scritte nelle guide, nei manuali, nei tutorial (a volte non capivo letteralmente cosa ci fosse scritto). L'Open Source mi ha insegnato il valore degli errori perché ad ogni malfunzionamento impari sempre più come funziona un programma (tipico del PHP per esempio) e come è stato concepito. L'Open Source mi ha insegnato che io sono al centro e il software dipende da me e non il contrario. Sono tutte parole, lo so, ma corrispondono ad insegnamenti applicati a vita vissuta. |
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07-09-2015, 20:47 | #554 | |
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Un software proprietario per gestire 20-30 utenti? Si può fare, se economicamente è conveniente perchè no? Un software proprietatio per gestire 200-300 utenti? Direi si vuol dire legarsi mani e piedi al produttore e tanti saluti; se un domani si volesse cambiare i costi sarebbero altissimi. Meglio valutare fin da subito una soluzione Open Source se disponibile, se praticabile, se accettata. |
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07-09-2015, 21:08 | #555 | |
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07-09-2015, 21:13 | #556 |
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07-09-2015, 21:47 | #557 | |
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ci riprovo ne IO ne TU ne le PERSONE NORMALI abbiamo voluto ne contribuito a questo sistema, poichè noi vogliamo semplicemente avere una tecnologia che sia al nostro servizio, e ciò sarebbe possibile se il sistema operativo facesse quello che deve fare, ovvero far girare i programmi, e non inviare dati senza il consenso delle persone chi è che ha permesso tutto cio? tu? sei tu che in microsoft ha deciso questa politica? se la risposta è si allora hai ragione tu, sei tu il responsabile, e lo sarai se appoggerai questo modello di business, e sia chiaro, questo vale anche per altre società informatiche non solo ms ora TU hai una scelta che fai per te ed i tuoi figli, quella di non avallare un sistema di questo tipo, e se ne TU ne IO e ne altri miliardi di SINGOLI INDIVIDUI senza attendere che le cose accadano, decidano con LA PROPRIA TESTA, allora questo modello di business morirà e tutto cambierà, poichè anche i potenti devono sottostare alle leggi di mercato nessuno è stato abbagliato da porcherie sulla privacy o backdoor su codice proprietario, la tecnologia per un utente deve riguardare solo l'utilizzo della tecnologia stessa, non il funzionamento, quindi tu vuoi essere connesso con il mondo, anche se non conosci la programmazione dei sistemi che ti permettono di farlo, vuoi usare il navigatore, lo smartphone, la realtà virtuale, senza essere un ingegnere, ma questo devi volerlo senza dover rinunciare ai tuoi diritti i computer possono risolvere i problemi dell'umanità, la tecnologia è stupenda, il problema sono le persone che ci stanno dietro, che hanno come unico obbiettivo quello di far soldi con le tue informazioni per fortuna ci sono le alternative, usiamole e sopratutto facciamo informazione ho lasciato poi nel quote anche il discorso dell'offtopic, perchè a mio parere siamo piu in topic con questo argomento che con altre cose, il mio motivo di passaggio a sistemi open è legato proprio a questo, nessun altro motivo di natura tecnica ho visto il documentario suggeritomi revolution os (o qualcosa di simile) è molto bello e assurdamente rivoluzionario il concetto di GNU e quello che stallman ha fatto, e lui stesso lo dice, che la cosa piu importante è l'etica ps: grazie anche a chi mi ha consigliato il film "thank you for smoking" l'ho visto ed è molto bello, perchè molto vero, ne consiglio anche io la visione |
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08-09-2015, 06:32 | #558 |
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Nulla, intendevo che gli applicativi proprietari girano sotto Eclipse, Office viene usato per scrivere e creare report.
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Acer 756 Samsung NC10 |
08-09-2015, 06:45 | #559 |
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08-09-2015, 07:06 | #560 | |
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Tornando in tema, più leggo il thread su W10 e la Privacy, più cerco di comprendere i motivi per cui un utente voglia (o debba) installare il nuovo prodotto Microsoft. Da un punto di vista squisitamente tecnico non c'è un motivo valido, pregnante, insindacabile per cui l'adottare W10 sia imprescindibile: quello che si fa con Seven lo si fa anche con Windows 8/8.1, che si tratti di giocare o lavorare, nulla cambia. Se poi penso a quanti sforzi stanno facendo alcuni utenti per "purgare" W10 e renderlo meno "spione", sforzi sicuramente apprezzabili da un punto di vista tecnico ma, concretamente, paradossali nel loro essere: A) mi costringo ad usare un SO di cui, praticamente, non ho bisogno, le cui impostazioni di default della Privacy sono decisamente discutibili (e ne sono cosciente); B) metto in atto tutti quei meccanismi per proteggere, per quanto sia possibile, la mia riservatezza pur sapendo, dentro di me, che questi sforzi potrebbero risultare vani; C) volontariamente customizzo, di fatto, un SO eliminando praticamente del tutto alcune funzionalità spacciate dal marketing di MS come rivoluzionarie (Cortana, Edge, etc.); D) con cosa mi ritrovo? Con una copia "castrata" di W10 che sa molto, moltissimo, quasi tutto di Windows 8/8.1 (che anch'esso, se vogliamo essere coerenti, dovrebbe essere castrato). Non era meglio lasciare installato quest'ultimo? Qui mi riallaccio al discorso dell' "aggiornite" di Dario; finora, a chiunque abbia chiesto i motivi di questa fretta a passare a W10, la maggior parte, a mio parere si è : tutta una serie di "è più moderno e quindi è più sicuro", "ha più funzioni", "ha le DX12 e quindi i giochi gireranno meglio", "Edge è meglio di Explorer", "Cortana è comoda e molto utile", "Ha il tasto START!!!" e via dicendo... Sarà, ma per me queste motivazioni, ad una analisi oggettiva di W10, sembrano sciogliersi come neve al sole. Lungi da me consigliare Linux (credetemi non lo faccio mai) bensì cerco di capire quali siano i meccanismi psicologici che scattano negli utenti per scatenare questa corsa all'aggiornamento, all'upgrade, al "nuovo"...nuovo? Secondo me è un meccanismo irrefrenabile, una pulsione non controllabile, un pensiero nel cervello che dice "Non posso non aggiornare, non posso rimanere indietro rispetto agli altri", un "istinto" (aggiornite) che, oggettivamente, non è motivato da questioni tecniche. Da qui al discorso di usare la propria testa il passo è breve: quanto risentiamo del condizionamento mediatico quando un nuovo SO viene lanciato? Ultima modifica di RAEL70 : 08-09-2015 alle 07:10. |
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