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Old 12-01-2007, 10:19   #41
LucaTortuga
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Originariamente inviato da zerothehero
Ripeto: non è nè "brutto", nè "buono" che uno stato si affidi/non affidi o riconosca/non riconosca una corte internazionale...si tratta di decisioni che pongono in essere delle limitazioni della propria sovranità, quindi da ponderare con estrema attenzione...non sta scritto da nessuna parte che uno stato E' OBBLIGATO a riconoscere dei tribunali istituiti da convenzioni multilaterali..gli stati hanno delle obbligazioni solo per le consuetudini e per i trattati che vengono ratificati dai propi organi.
Il mandato di cattura europeo (che prevede il mutuo riconoscimento, principio nato per materie di ordine economico e non giuridico come si è voluto far passare) è uno scempio giuridico, perchè prevede l'assoluta "fiducia" nella magistratura di uno stato comunitario, togliendo di fatto la facoltà per un cittadino comunitario di avere una forma di tutela da parte della propria magistratura..(mutuo riconoscimento).

Passiamo al protocollo di Kyoto..cosa hanno fatto gli Usa e l'Italia..gli Usa (in assoluta libertà) hanno scelto di non firmare, l'Italia ha ipocritamente ratificato il trattato (che ha effetto dopo che un certo numero di paesi aderisce) e invece di diminuire le emissioni rispetto agli anni 90, le ha addirittura AUMENTATE...quindi la nostra classe politica ci ha esposto al pagamento di fortissime penali, per il non rispetto degli accordi (pacta sunt servanda, come dicevano i latini).
Ma continuiamo..l'Italia NON HA ALCUNA POSSIBILITA' di rispettare il trattato per la riduzione del CO2 rispetto agli altri paesi..perchè?
Perchè Germania, Francia, Inghilterra e compagnia bella usano in misura rilevante (Germania al 50% addirittura) il CARBONE e il nucleare (circa 1/3 dell'elettricità prodotta in europa è ricavata dalla fissione), quindi possono benissimo fare gli splendidi con l'eolico/fotovoltaico o altre fonti rinnovabili (che hanno un costo maggiore rispetto al carbone)..l'Italia, invece, che ha già un costo dell'elettricità MOLTO ELEVATO (per forza, usiamo gas e petrolio e niente carbone e/o nucleare) non può offrire champagne e ostriche in mancanza della mortadella (cioè nucleare e carbone)...infatti per non prostrare il sistema produttivo di fatto non si rispetta tale accordo firmato dai nostri politici..mica per caso..
Quindi ..è' peggiore l'atteggiamento americano (non firmo-> non sono obbligato) o quello italiano? (firmo, me ne fotto-> e poi pago sanzioni pecuniarie)
Hai idea di quante procedure di infrazione vi sono da parte della corte di giustizia europea contro l'Italia?
Chiaro che si possono chiudere tutte le aziende italiane, delocalizzarle in Cina e rispettare i parametri, peggiorando la situazione ambientale e peggiorando l'economia del paese ..
Dal momento che il protocollo di Kyoto ha l'obiettivo di ridurre i danni ambientali, la decisione se firmarlo o meno deve basarsi sulla gravità della situazione e non sulla convenienza economica.
Nessuno è obbligato, ovvio, ma può decidere di non firmare solo uno stato che sia tanto miope da pensare che sia preferibile un risparmio economico nel breve periodo a fronte della catastrofe ambientale alla quale andremo incontro se non si riducono, e in fretta, le attività inquinanti (costi quel che costi).
L'Italia ha fatto benissimo ad aderire: magari in un primo momento avremo delle difficoltà, ma ci siamo procurati uno stimolo a migliorare, invece di ignorare stupidamente il problema come chi è vittima del profitto e dello "sviluppo" (malamente inteso come aumento della produttività e non come miglioramento della qualità della vita).
Stessa cosa per quanto riguarda la gestione sovranazionale della giustizia.
E' utile, consente di perseguire reati che altrimenti resterebbero impuniti.
Le limitazioni della sovranità nazionale vanno accettate in nome di un più alto interesse (la giustizia).
Ovviamente anche in questo caso, ciascuno stato è libero di aderire o meno.
Ma l'unico valido motivo per non aderire, è la paura di essere giudicati da tribunali non manipolabili da un governo unita alla consapevolezza di aver agito in modo da meritarsi una condanna.
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"Personalmente non ho nulla contro chi crede in un Dio, non importa quale. Sono contrario a chi pretende che il suo Dio sia l’autorità che gli permette di imporre delle restrizioni allo sviluppo e alla gioia dell’umanità" (Alexander S. Neill, «Summerhill», 1960).
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Old 12-01-2007, 10:28   #42
FastFreddy
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La ratifica del protocollo di Kyoto è pura ipocrisia, con le sole firme non si risolve nessun problema ambientale. A 8 anni dall'entrata a regime non c'è ancora nessuno stato firmatario che abbia cominciato a prendere provvedimenti al riguardo, mentre (pensa un pò) ci sono degli stati usa che già sono molto più avanti...
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La mia config: Asus Z170 Pro gaming, Intel i5 6600k @4.5Ghz, cooler master 212x, corsair vengeance 8Gb ddr4 2133, SSD sandisk ultra II 480Gb, Gainward GTX960 4Gb, Soundblaster Z, DVD-RW, ali Corsair CX750M, Case Thermaltake Suppressor F31

Ultima modifica di FastFreddy : 12-01-2007 alle 10:31.
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Old 12-01-2007, 10:39   #43
Swisström
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Originariamente inviato da LucaTortuga
Dal momento che il protocollo di Kyoto ha l'obiettivo di ridurre i danni ambientali, la decisione se firmarlo o meno deve basarsi sulla gravità della situazione e non sulla convenienza economica.
Kyoto non è l'unico modo per "ridurre i danni ambientali", gli USA (esempio) posso benissimo ridurre le emissioni pure senza far parte del protocollo di kyoto.

Quanto alla gravità della situazione... io non la vedo così terribile. Ma, se anche lo fosse, non sarà certo il protocollo di Kyoto (di cui magari 1/5 dei paesi riuscirà a raggiungere gli obbiettivi) a salvare il pianeta.

Quote:
Nessuno è obbligato, ovvio, ma può decidere di non firmare solo uno stato che sia tanto miope da pensare che sia preferibile un risparmio economico nel breve periodo a fronte della catastrofe ambientale alla quale andremo incontro se non si riducono, e in fretta, le attività inquinanti (costi quel che costi).
Tralascio i commenti sulle imminenti "catastrofi ambientali" (per cui vale il discorso di prima). Uno stato può semplicemente decidere di ridurre le emissioni per proprio conto in modo accettabile, senza quindi dover proporre tasse e imposte per raggiungere risultati improponibili.
In questo modo favorerirà anche la propria economia, e potrà continuare con questi piccoli sforzi sul lungo periodo (oltre ad altri ovvi vantaggi, che non sto ad elencare, che porta la crescita economica).

Quote:
L'Italia ha fatto benissimo ad aderire: magari in un primo momento avremo delle difficoltà, ma ci siamo procurati uno stimolo a migliorare.
Avete bisogno di uno stimolo? Allora la situazione non è tanto grave.

Quote:
Stessa cosa per quanto riguarda la gestione sovranazionale della giustizia.
E' utile, consente di perseguire reati che altrimenti resterebbero impuniti.
Le limitazioni della sovranità nazionale vanno accettate in nome di un più alto interesse (la giustizia).
Ovviamente anche in questo caso, ciascuno stato è libero di aderire o meno.
Ma l'unico valido motivo per non aderire, è la paura di essere giudicati da tribunali non manipolabili da un governo unita alla consapevolezza di aver agito in modo da meritarsi una condanna.
Oppure l'unico motivo è la paura di veder calpestata l'opinione dei propri cittadini (chiamasi democrazia) in nome di una fantomatica "giustizia internazionale" e di principi che non sono i "nostri"/loro ?
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Old 12-01-2007, 10:39   #44
nomeutente
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Originariamente inviato da jumpermax
tempi rapidi... ha avuto un paio d'anni per parlare e dire quello che voleva, mi pare non sia emerso niente di sconvolgente. Quanto ai processi, Saddam non era l'unico imputato, del resto la stessa Norimberga si è fatta senza il furher mi pare.
Questi discorsi sul voler zittire ricordano tanto quelli analoghi su Mussolini
Può darsi che anche Mussolini sia stato zittito... Imho non c'è mai un solo colpevole in questi casi e quindi moltissimi hanno avuto vantaggi nel fatto che Mussolini sia stato giustiziato e poi si è messa una bella pietra sopra.

Riguardo a Saddam, penso sia innegabile che ha avuto molti sostegni e molti elogi mentre massacrava il suo popolo. Potranno gli iraqueni e i curdi avere giustizia anche dei suoi complici internazionali o no? Io penso di no, ed è questa l'unica cosa che mi dispiace di questo processo: non che un dittatore sia stato giustiziato (mi sembra la fine normale di un dittatore, a prescindere dalle mie opinioni personali sulla pena di morte) ma che quelli che lo invitavano a Detroit non siano nemmeno andati in Iraq a chiedere almeno scusa.
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Old 12-01-2007, 10:40   #45
Swisström
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Originariamente inviato da FastFreddy
La ratifica del protocollo di Kyoto è pura ipocrisia, con le sole firme non si risolve nessun problema ambientale. A 8 anni dall'entrata a regime non c'è ancora nessuno stato firmatario che abbia cominciato a prendere provvedimenti al riguardo, mentre (pensa un pò) ci sono degli stati usa che già sono molto più avanti...
Un piccolo staterello c'è...


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Old 12-01-2007, 10:45   #46
JackTheReaper
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Old 12-01-2007, 10:50   #47
JackTheReaper
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tornando in topic

non sò se qualcuno ha già parlato del fatto che bush stà inviando altri 20.000 uomini contro la volontà chiaramente espressa della maggioranza del popolo americano, contro il parere concorde di un comitato appositamente creato dai 2 partiti, contro i suggerimenti sempre più allarmati del suo stesso partito, contro i consigli dei vertici militari, insomma contro tutto e contro tutti... a me sembra proprio che un paragone con l'Hitler degli ultimi giorni ci stà proprio
paragone esclusivamente con l'hitler DEGLI ULTIMI GIORNI DEL BUNKER, si badi bene non stò paragonando bush a hitler in senso stretto.
Un capo politico-militare isolato nel suo centro di comando che perde progressivamente il contatto con la realtà e si rifiuta di riconoscere che una guerra di aggressione, che egli stesso ha scatenato senza alcuna reale necessità, è ormai persa malamente ed è persa soprattutto a causa delle sue stesse decisioni. Il capo rigetta quindi questa realtà che non gli piace e si rifugia sempre più in un suo mondo irreale, continuando a formulare strategie sempre più campate in aria e a emettere ordini sempre più insensati, ma che secondo lui dovrebbero inevitabilmente portare all’immancabile vittoria finale.

cioè, ditemi voi....
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Old 12-01-2007, 10:55   #48
FastFreddy
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Un piccolo staterello c'è...


Alla fine vi beccherete solo gli svantaggi di essere stati ligi agli accordi...
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Old 12-01-2007, 11:02   #49
Swisström
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Originariamente inviato da FastFreddy
Alla fine vi beccherete solo gli svantaggi di essere stati ligi agli accordi...

Già... se poi i nostri simpatici politici vogliono raggiungere questi obbiettivi a suon di tasse e imposte (chi ha detto "centesimo per l'ambiente" sulla benzina e 8 centesimi sull'olio da riscaldamento ? )... stiam freschi.
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Old 12-01-2007, 11:32   #50
BountyKiller
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Originariamente inviato da FabioGreggio
Per fortuna ci sono quotidiani come Libero che insegnano il giornalismo e l'educazione.


fg
lol una volta una ragazza mi chiese dei soldi per "Lotta comunista" in nome della libertà di stampa.....
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Old 12-01-2007, 11:38   #51
LucaTortuga
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Originariamente inviato da Swisström
Kyoto non è l'unico modo per "ridurre i danni ambientali", gli USA (esempio) posso benissimo ridurre le emissioni pure senza far parte del protocollo di kyoto.
Non sarà l'unico modo, ma continuo a non vedere validi motivi (se non puramente egoistici) per non aderire.

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Originariamente inviato da Swisström
Tralascio i commenti sulle imminenti "catastrofi ambientali" (per cui vale il discorso di prima). Uno stato può semplicemente decidere di ridurre le emissioni per proprio conto in modo accettabile, senza quindi dover proporre tasse e imposte per raggiungere risultati improponibili.
In questo modo favorerirà anche la propria economia, e potrà continuare con questi piccoli sforzi sul lungo periodo (oltre ad altri ovvi vantaggi, che non sto ad elencare, che porta la crescita economica).
In modo "accettabile" per chi?
Ma cos'è sta paura di tasse e imposte. Sono solo soldi che il privato cede alla comunità per perseguire un interesse comune (anche suo).
I vantaggi della crescita economica?? Vantaggi superflui, a fronte di svantaggi estremamente pesanti (che probabilmente non subiremo noi, ma le generazioni future, quindi chissenefrega, giusto?).

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Originariamente inviato da Swisström
Avete bisogno di uno stimolo? Allora la situazione non è tanto grave.
Anche le persone hanno bisogno di stimoli (multe) per adottare comportamenti (cinture di sicurezza in auto) che vanno a loro esclusivo vantaggio e che sarebbero comunque doverosi considerando il rischio.
La differenza è che se uno non mette la cintura si fa male solo lui.
Se uno stato se ne sbatte di ridurre l'inquinamento, ne ha un immediato vantaggio economico soltanto lui: i danni ambientali, invece, ce li becchiamo tutti.
Evidentemente ci vogliono stimoli enormi (megamulte, embarghi economici) perchè uno stato decida di ragionare in termini più lungimiranti (comunque a proprio vantaggio, anche se fa finta di non capirlo).

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Originariamente inviato da Swisström
Oppure l'unico motivo è la paura di veder calpestata l'opinione dei propri cittadini (chiamasi democrazia) in nome di una fantomatica "giustizia internazionale" e di principi che non sono i "nostri"/loro ?
I principi si possono discutere (a parte quelli fondamentali) e ci si può mettere d'accordo, così come hanno fatto gli stati aderenti al tribunale internazionale il quale giudica sulla base di principi condivisi.
Chiamarsi fuori è solo indice di arroganza, insofferenza alle regole e coda di paglia (ricorda molto da vicino l'atteggiamento processuale di un noto ex-presidente del consiglio).
Ti ricordo che gli USA pretendono di giudicare chi commette reati sul loro territorio, ma, allo stesso tempo, pretendono di sottrarre alla giustizia di paesi stranieri i cittadini americani che commettono reati all'estero.
Questa sì che è una cosa insensata, da camorristi di quartiere.
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Old 12-01-2007, 11:40   #52
LucaTortuga
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lol una volta una ragazza mi chiese dei soldi per "Lotta comunista" in nome della libertà di stampa.....
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E ogni volta sono 5€ ben spesi.
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Old 12-01-2007, 11:40   #53
zerothehero
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Originariamente inviato da JackTheReaper
Il capo rigetta quindi questa realtà che non gli piace e si rifugia sempre più in un suo mondo irreale, continuando a formulare strategie sempre più campate in aria e a emettere ordini sempre più insensati, ma che secondo lui dovrebbero inevitabilmente portare all’immancabile vittoria finale.

cioè, ditemi voi....
Non sono d'accordo..Bush ha ammesso i suoi errori..inoltre c'è differenza tra il mandare ad est delle divisioni fantasma e il mandarle veramente...senza contare che se analizziamo i numeri..3000 sono un numero molto basso di morti, neanche minimamente paragonabile alla perdita dell'armata di Paulus a Stalingrado..nella seconda guerra mondiale ne persero 10000 solo per conquistare un isoletta giappone (Iwo Jima)..il problema non è numerico, ma il lento stillicidio di perdite (oltre ai costi ingenti, circa 300mld di dollari )per via degli ied che alla lunga diviene insopportabile per l'opinione pubblica.
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Old 12-01-2007, 12:00   #54
JackTheReaper
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Originariamente inviato da zerothehero
Non sono d'accordo..Bush ha ammesso i suoi errori..inoltre c'è differenza tra il mandare ad est delle divisioni fantasma e il mandarle veramente...senza contare che se analizziamo i numeri..3000 sono un numero molto basso di morti, neanche minimamente paragonabile alla perdita dell'armata di Paulus a Stalingrado..nella seconda guerra mondiale ne persero 10000 solo per conquistare un isoletta giappone (Iwo Jima)..il problema non è numerico, ma il lento stillicidio di perdite (oltre ai costi ingenti, circa 300mld di dollari )per via degli ied che alla lunga diviene insopportabile per l'opinione pubblica.
il mio non era un discorso di meri numeri, ma di atteggiamenti.
entrambi (Hitler e Bush) agiscono senza ascoltare i consigli dei loro subordinati destituendo chiunque si oppone (Bush ha appena destituito il comandante in irak e il comandante del comando centrale per essersi opposti alla sua decisione)
entrambi sono strasicuri che le loro decisioni portano alla vittoria finale (possibile solo per loro, e non per i loro collaboratori).

il spostare divisoni reali e non fantasma non è indicativo in questo caso perchè, mentre avrebbero fatto la differenza sul fronte orientale nel 45 non ne fanno nell'irak del 2007 dove la forza buta non serve

Ultima modifica di JackTheReaper : 12-01-2007 alle 12:02.
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Old 12-01-2007, 12:01   #55
zerothehero
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Dal momento che il protocollo di Kyoto ha l'obiettivo di ridurre i danni ambientali, la decisione se firmarlo o meno deve basarsi sulla gravità della situazione e non sulla convenienza economica.
No, va valutato anche l'impatto economico su un paese e il fatto che Cina ed India non aderiscono.

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Nessuno è obbligato, ovvio, ma può decidere di non firmare solo uno stato che sia tanto miope da pensare che sia preferibile un risparmio economico nel breve periodo a fronte della catastrofe ambientale alla quale andremo incontro se non si riducono, e in fretta, le attività inquinanti (costi quel che costi).
L'Italia ha fatto benissimo ad aderire: magari in un primo momento avremo delle difficoltà, ma ci siamo procurati uno stimolo a migliorare, invece di ignorare stupidamente il problema come chi è vittima del profitto e dello "sviluppo" (malamente inteso come aumento della produttività e non come miglioramento della qualità della vita).
L'Italia non DEVE in alcun modo firmare dei trattati che non è poi in grado di rispettare, solo perchè i nostri politici si devono fregiare di far parte della cosidetta "europa, potenza civile".. nel 2013 o giù di lì l'Italia riuscirà mai ad rispettare il -7% di riduzione rispetto agli anni 90?
No, a meno di non comprare per migliaia di miliardi crediti ambientali o delocalizzare in Cina le produzioni più inquinanti. Per la Francia o la Germania la cosa è più agevole..tanto hanno elettricità a basso costo per via del carbone e del nucleare..inoltre l'Italia ha già una buona quota di rinnovabile (idroelettrico).

Quote:
Stessa cosa per quanto riguarda la gestione sovranazionale della giustizia.
E' utile, consente di perseguire reati che altrimenti resterebbero impuniti.
Le limitazioni della sovranità nazionale vanno accettate in nome di un più alto interesse (la giustizia).
Il mandato di cattura europeo è una grave limitazione delle garanzie giuridiche di cui gode un cittadino italiano, in nome di un principio di mutuo riconoscimento che è nato nell'AMBITO DEL MERCATO COMUNE (es. cassis de dijon) ed è stato esteso non si sa per quale motivo anche per il terzo pilastro dell'Ue (collaborazione giudiziaria).

Quote:
Ma l'unico valido motivo per non aderire, è la paura di essere giudicati da tribunali non manipolabili da un governo unita alla consapevolezza di aver agito in modo da meritarsi una condanna.
Magari si vuole mantenere la propria sovranità..non esiste che gli stati si debbano estinguere a favore di queste realtà sovrannazionali.
Ma sopratutto il discorso è un altro...non si ratificano dei trattati o delle convenzioni alla leggera, come ha fatto e continua a fare l'Italia.
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Old 12-01-2007, 12:06   #56
BountyKiller
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Originariamente inviato da LucaTortuga
Da me passano almeno una volta al mese.
E ogni volta sono 5€ ben spesi.
io invece non ho mai dato un centesimo per questo giornale e intendo continuare così,ci vuole un bel coraggio a spacciare lotta comunista come esempio di libertà di stampa... e quello che volevo dire in ogni caso è che domande da pseudo intellettualoni sinistroidi come quella che si pone il manifesto non meriterebbero un thread vista la faziosità e l'ipocrisia del giornale in questione.
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Old 12-01-2007, 12:07   #57
FabioGreggio
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Originariamente inviato da Lucrezio
Non ti sembra di aver generalizzato un po' troppo? Stai dicendo che metà della classe politica italiana è composta da ladri e traffichini, con tutto quello che può ripercuotersi su chi quella classe politica la vota... sei ammonito.
Io non ho capito l'ammonizione, forse è solo perchè sono di sinistra e tu no, anche se tu ormai mi ammonisci a prescindere.
Comunque per risponderti ti posto un petit promemoria, forse capirai meglio quello che ho detto:

Onorevoli wanted

di Peter Gomez e Marco Travaglio
Editori Riuniti, 2006

Prefazione
di Beppe Grillo

Che dei pregiudicati mi rappresentino in Parlamento e che siano pure pagati con le mie tasse, non l¹ho mai mandato giú. Estorsori, truffatori, evasori, mentitori, calunniatori. Il Parlamento è il nuovo Inferno di Dante con i suoi gironi, o meglio è il Paradiso dei delinquenti, dei prescritti, dei giudicati in primo e secondo grado in attesa di sentenza definitiva, degli indagati. Gente che fa le leggi dopo averle violate, o mentre le viola, o prima di violarle. È la via giudiziaria alla politica. Il Parlamento ridotto a comunità di recupero. Ho provato a mandarli a casa con l¹aiuto della Rete.

Con l¹iniziativa "Onorevoli Wanted". Ho pubblicato nomi-cognomi-reato dei parlamentari sul mio blog www.beppegrillo.it. Ho raccolto 60.000 euro grazie alle offerte dei lettori del blog per comprare una pagina su un quotidiano e denunciare questa situazione unica al mondo. Ho ricevuto il rifiuto degli editori italiani e di molte testate internazionali. Dopo mesi di tentativi, ho finalmente pubblicato la lista sull¹Herald Tribune. Ne hanno parlato la Bbc e giornali australiani e indiani. La Gandhi Peace Foundation, una tra le piú importanti organizzazioni nel mondo per la difesa dei diritti civili, mi ha citato e mi ha inviato una lettera: "Nel nostro Parlamento abbiamo scoperto 16 pregiudicati di cui alleghiamo le fotografie, ma li abbiamo subito cacciati via a calci nel sedere". Che, per dei non-violenti gandhiani, non è male.

Dall¹Uzbekistan mi hanno fatto sapere che il loro Parlamento arriva al massimo a 18 condannati: 25 parevano troppi anche a loro. Tutti i giornali italiani hanno dovuto scrivere dell¹iniziativa. Ma i parlamentari condannati sono ancora là, a ingrassarsi con i nostri soldi, a farsi chiamare onorevoli dal popolo piú servile del mondo. Anche loro, però, hanno una funzione sociale e un lato positivo. Quello di provocare scandalo e di far vendere libri a chi gli scandali li smaschera e li racconta, come gli ottimi Gomez e Travaglio con questo loro "Onorevoli Wanted".


Introduzione
di Peter Gomez e Marco Travaglio

Nel 79 dopo Cristo l¹eruzione del Vesuvio sommerge Pompei in piena campagna elettorale. Ancor oggi, sui muri della città pietrificata dalla lava, si possono leggere, perfettamente conservati, gli slogan di quella vigilia del voto. "Vi prego di eleggere Lucio Rusticelio Celere, è degno della municipalità". "Geniale invita a votare Bruttio Balbo, conserverà la cassa municipale". "Vi prego di eleggere Giulio Polibio edile, fa del buon pane". Cose cosí. Del resto, l¹etimologia della parola "candidato" deriva dalla veste bianchissima indossata dal cittadino che si presentava al popolo per farsi eleggere a una carica pubblica. La "candida". Immacolata. Simbolo di innocenza, di purezza, di pulizia, di sincerità.

Nella politica italiana di oggi, la candida è andata fuori moda. E anche il suo colore. A furia di parlare di "quote rosa", si rischia di trascurare una rappresentanza parlamentare ben piú rappresentativa, o ben piú rappresentata: quella degli eletti nei guai con la giustizia. Le "quote marron". I "diversamente onesti". Nella scorsa legislatura, fra Camera, Senato e Parlamento europeo, i soli pregiudicati erano 25, senza contare i condannati in primo e/o secondo grado, gli imputati rinviati a giudizio, gli indagati e i miracolati da prescrizioni, amnistie e leggi salvaladri. Nella nuova legislatura, fra conferme, bocciature e new entry, abbiamo mantenuto la quota di 25 condannati definitivi, piú 57 esponenti delle altre categorie penali: totale 82, ai quali vanno aggiunti i politici che prendevano soldi da Parmalat e che * come vedremo * incredibilmente non sono stati chiamati a risponderne (salvo un paio di eccezioni). Il che significa che, su 900 e rotti parlamentari, una novantina ha seri problemi con la legge. Uno su dieci. E la percentuale del 10 per cento è decisamente eccessiva anche per le aree piú disagiate del paese.

Non esiste quartiere a rischio, o periferia metropolitana in cui un abitante su dieci sia stato condannato o sotto processo. In Parlamento sí, tant¹è che forse varrebbe la pena dirottare i presunti "poliziotti di quartiere" lontano da quelle zone ingiustamente screditate, per impiegarli piú utilmente al pattugliamento delle aule parlamentari, dove statisticamente si rileva la presenza piú massiccia di devianza criminale. Un tempo i condannati si dedicavano a lavori socialmente utili, come intrecciare cestini di vimini, per reinserirsi nella società. In Italia, da un certo censo in su, i condannati entrano in Parlamento. Una condanna, provvisoria o meglio ancora definitiva, ma anche un rinvio a giudizio, e persino un avviso di garanzia, fanno curriculum. Il tutto in un paese dove chi ha un parente condannato non può fare il carabiniere. E chi è condannato in proprio non può fare il vigile urbano né il segretario comunale. Ma il parlamentare sí. Appena un facchino dell¹aeroporto di Linate viene sospettato di metter le mani nei bagagli dei viaggiatori, o un dipendente dell¹Anas finisce sotto inchiesta per qualche irregolarità, le rispettive società giustamente lo licenziano in tronco. Ma se sotto inchiesta o sotto processo ci finiscono i dirigenti delle società medesime, allora scatta il garantismo selettivo: presunzione d¹innocenza fino alla sentenza di Cassazione, e poi di solito non accade nulla nemmeno quando questa arriva.

Ogni anno la Corte dei conti segnala la presenza, nelle amministrazioni dei vari ministeri, di centinaia di condannati (non solo per reati contro la Pubblica amministrazione, ma anche per violenza sessuale e per pedofilia) e non c¹è verso di mandarli a casa. Idem per il Parlamento: chi corrompe i giudici o aiuta la mafia o incassa tangenti a tutto spiano e poi (ma anche prima) ha l¹accortezza di rifugiarsi in una delle due Camere, diventa intoccabile. Come i furfanti nelle chiese e nei conventi del Medioevo. La legge proibisce ai condannati a pene complessivamente superiori a 2 anni per delitti contro la Pubblica amministrazione di candidarsi nei consigli comunali, provinciali e regionali; e prevede la sospensione degli eletti nei tre enti locali in caso di condanna al primo grado, e la loro decadenza in caso di condanna passata in giudicato. La regola, però, non vale per i parlamentari, per i ministri, per i presidenti del Consiglio. Una strana dimenticanza che ha una sola spiegazione: le leggi non le fanno i consigli comunali, provinciali e regionali. Le fa il Parlamento. Cosí i condannati che non possono piú metter piede negli enti locali trasmigrano alla Camera, al Senato, al Governo e all¹Europarlamento. Lí si può tutto. Non si butta via niente.

Spesso ci raccontano che "abbiamo la classe politica che ci meritiamo". Può darsi che sia cosí, anche se le elezioni dovrebbero servire a selezionare il meglio che c¹è in giro, non il peggio. Altrimenti i parlamentari, anziché eleggerli con gran dispendio di denaro e di energie, tanto varrebbe sorteggiarli. Cosí, in un paese che ha tre regioni e mezza controllate dalla criminalità organizzata, verrebbe garantita un¹adeguata rappresentanza anche alla mafia, alla camorra, alla ¹ndrangheta, alla Sacra corona unita. Senza contare altri fenomeni criminali di un certo peso: pedofilia, stupri, furti, scippi, rapine, traffici di droga, di armi, di carne umana, terrorismo e cosí via. Ma forse la democrazia non è questo. Non è neppure andare a votare a scadenze piú o meno regolari. Democrazia è votare sapendo tutto di chi ci chiede il voto. In Italia, per i noti fattori che inquinano l¹informazione, soprattutto televisiva, questo è impensabile. E la nuova legge elettorale (proporzionale senza preferenza) ha di gran lunga peggiorato le cose, espropriando gli elettori del diritto di scelta. I cosiddetti "eletti" vengono in realtà nominati a tavolino dai segretari di partito, che decidono chi andrà in Parlamento e chi no a seconda dell¹ordine in cui i singoli candidati vengono inseriti nelle liste.

Il tutto ben prima che il presunto "popolo sovrano" si rechi alle urne: in quel momento ormai i giochi sono fatti, e all¹elettore non resta che vidimare con il suo voto una scelta fatta da altri, altrove, in precedenza, in base a criteri piú o meno imperscrutabili. Il candidato in pole position non ha alcun motivo per incontrare i suoi potenziali elettori e per convincerli a votarlo, visto che ha già la poltrona assicurata. Quello in mezzo o al fondo della lista, idem: ha la bocciatura assicurata. Cosí le liste diventano inutili crittogrammi che si possono tranquillamente dare per letti: l¹elettore infatti non ha alcuna possibilità di premiare il candidato meritevole e di punire il non meritevole. Si sceglie la lista, a scatola chiusa. Del resto nessuno può sapere chi sono, che storia hanno, che cosa han fatto o non fatto i personaggi che compaiono negli elenchi. Per scoprire quante liste, per dire, non contengono condannati o indagati, bisogna connettersi con il blog di Beppe Grillo. O andare a vedere uno spettacolo di Daniele Luttazzi o di Sabina Guzzanti.

Insomma rivolgersi ai comici, gli unici rimasti a parlare di cose serie in Italia. Maurizio Crozza, altro comico, ha chiesto che la scheda elettorale contenga, come il menu dei ristoranti per il pesce surgelato, un asterisco di fianco ai candidati nei guai con la giustizia e un rimando a piè di pagina con le imputazioni complete. In attesa che venga varata la sacrosanta (e dunque impossibile) riforma, abbiamo pensato di provvedere noi con questo libro. Le informazioni che contiene non si trovano, purtroppo, nella "Navicella ", la raccolta delle biografie ufficiali dei nostri parlamentari. Per le "quote marron" occorre una contro-Navicella, che abbiamo intitolato "Onorevoli Wanted". Oltre ai condannati e ai prescritti definitivi, la cui posizione giudiziaria non potrà piú mutare, abbiamo inserito anche i condannati provvisori, i rinviati a giudizio e i semplici indagati: questi, da un momento all¹altro, potrebbero pure essere assolti, o prosciolti, o archiviati, o a loro volta prescritti. E, a questo proposito, tre avvertenze s¹impongono.

Primo. Prescrizione non è sinonimo di assoluzione, anzi è il contrario: quando il giudice prescrive il reato, vuol dire che il reato c¹è stato e l¹indagato l¹ha commesso, ma non può piú essere sanzionato. Il prescritto, dunque, non è un innocente: è un colpevole miracolato. E chi non vuole uscire dal processo con la scappatoia della prescrizione può rinunciarvi (come del resto all¹amnistia) e chiedere di essere processato e assolto nel merito. Ma, per farlo, conviene essere innocenti.

Secondo. I lettori troveranno una bella galleria di personaggi e un variopinto campionario di reati, quasi tutti estranei all¹attività politico-parlamentare. Il solo delitto che abbiamo tenuto fuori dalla lista degli indagati è la diffamazione, anche se non sempre attiene alla sfera delle opinioni (e in ogni caso è giusto che il parlamentare che ha infamato un cittadino venga processato senz¹alcuna immunità o insindacabilità). Ci siamo concessi però un¹eccezione: quella del senatore Lino Jannuzzi, che della diffamazione dei migliori magistrati d¹Italia ha ormai fatto una professione; e quella dell¹onorevole Giovanni Mauro, che a una condanna definitiva per diffamazione aggiunge tre condanne in primo grado per delitti ben piú gravi.

Terzo. Il fatto di comparire in questo libro non significa essere colpevoli. Significa semplicemente che, al momento dell¹elezione, queste persone avevano sulle spalle quantomeno un pesante sospetto di aver violato la legge. Una condizione che, in un qualunque altro paese civile, ne avrebbe impedito o sconsigliato la candidatura e l¹elezione. Nei paesi civili, infatti, chi finisce sotto inchiesta abbandona la politica, o almeno la carica che ricopre, in attesa di chiarire la sua posizione dinanzi alla legge. Se poi la chiarisce, dopo essersi difeso con le nude mani, senza coinvolgere il partito o le istituzioni che rappresenta, ritorna in campo. Altrimenti se ne resta a casa, o eventualmente in carcere. In Parlamento, meglio di no. Il Parlamento come alternativa all¹ora d¹aria non è un bello spettacolo. Non c¹è nulla di peggio che vedere le Camere messe all¹asta al miglior offerente (dal caso Parmalat al caso Fiorani-Fazio, dalle leggi-vergogna di Berlusconi & C. ai tanti scandali di Tangentopoli) per ottenere leggi su misura. Parafrasando una fortunata campagna della nettezza urbana a Milano, "il Parlamento è anche tuo: aiutaci a tenerlo pulito".


QUOTE MARRON

Dove sono

Camera 49
Senato 26
Parlamento europeo 7

Categorie penali*

Condannati definitivi (o patteggiamenti) 25
Prescritti definitivi 10 Assolti per legge** 1
Prosciolti per immunità*** 1
Condannati in I grado 8
Imputati in I grado 17
Imputati in udienza preliminare 1
Indagati in fase preliminare 19

Totale 82

* Quando un parlamentare ha piú processi, abbiamo registrato quello in fase piú avanzata (la prescrizione prevale sulle indagini in corso, ma non sulle condanne anche provvisorie).
** Il dato non tiene conto dei casi Berlusconi, Previti, Brancher e altri, usciti dai loro processi in base a leggi da essi stessi votate, perché rientrano anche in altre categorie penali per altri processi.
*** Si tratta della insindacabilità che ha salvato il leghista Speroni da un processo per reati ritenuti compiuti nell¹esercizio delle funzioni parlamentari.

L¹hit parade dei partiti

Forza Italia 29
Alleanza nazionale 14
Udc 10
Lega Nord 8
Movimento per l¹autonomia 1
Dc 1
Psi 1
Gruppo misto **** 1

Totale Destra 65

Margherita 6
Ds 6
Udeur 2
Rifondazione comunista 2
Rosa nel pugno 1

Totale Sinistra 17

La classifica dei reati*****

Corruzione 18
Finanziamento illecito 16
Truffa 10
Abuso d¹ufficio, falso 9
Associazione mafiosa 8
Bancarotta fraudolenta, turbativa d¹asta 7
Associazione a delinquere, resistenza a pubblico ufficiale, falso in bilancio 6
Attentato alla Costituzione, attentato all¹unità dello Stato, struttura paramilitare fuorilegge 5
Favoreggiamento, concussione, frode fiscale 4
Diffamazione, abuso edilizio, lesioni personali 3
Banda armata, corruzione giudiziaria, peculato, estorsione, rivelazione di segreti 2
Omicidio, associazione sovversiva, istigazione a delinquere, favoreggiamento mafioso, aggiotaggio, percosse, violenza a corpo politico, incendio aggravato, calunnia, falsa testimonianza, voto di scambio, appropriazione indebita, violazione della privacy, oltraggio, fabbricazione di esplosivi, violazione diritti d¹autore, frode in pubblico concorso, adulterazione di vini 1

**** Andreotti, pur iscritto al Gruppo misto, è stato candidato del centrodestra alla presidenza del Senato.
***** Qui il totale dei reati non corrisponde a quello dei parlamentari "marron", perché abbiamo inserito tutti i reati di cui è accusato ciascuno, e molti devono rispondere di varie fattispecie delittuose.

Venticinque "diversamente onesti":
condanne e patteggiamenti definitivi

1. Berruti Massimo Maria (FI): favoreggiamento.
2. Biondi Alfredo (FI): evasione fiscale (reato poi depenalizzato).
3. Bonsignore Vito (Udc): corruzione.
4. Borghezio Mario (Lega Nord): incendio aggravato.
5. Bossi Umberto (Lega Nord): finanziamento illecito e istigazione a delinquere.
6. Cantoni Giampiero (FI): corruzione e bancarotta.
7. Carra Enzo (Margherita): falsa testimonianza.
8. De Angelis Marcello (An): banda armata e associazione sovversiva.
9. D¹Elia Sergio (Rosa nel pugno): banda armata e concorso in omicidio.
10. Dell¹Utri Marcello (FI): false fatture, falso in bilancio e frode fiscale.
11. Del Pennino Antonio (FI): finanziamento illecito.
12. De Michelis Gianni (Psi): corruzione e finanziamento illecito.
13. Farina Daniele (Prc): fabbricazione, detenzione e porto abusivo di ordigni esplosivi, resistenza a pubblico ufficiale, lesioni personali gravi e inosservanza degli ordini dell¹autorità.
14. Jannuzzi Lino (FI): diffamazione aggravata.
15. La Malfa Giorgio (FI): finanziamento illecito.
16. Maroni Roberto (Lega Nord): resistenza a pubblico ufficiale.
17. Mauro Giovanni (FI): diffamazione aggravata.
18. Nania Domenico (An): lesioni volontarie personali.
19. Patriciello Aldo (Udc): finanziamento illecito.
20. Pomicino Paolo Cirino (Dc): corruzione e finanziamento illecito.
21. Previti Cesare (FI): corruzione giudiziaria.
22. Sterpa Egidio (FI): finanziamento illecito.
23. Tomassini Antonio (FI): falso in atto pubblico.
24. Visco Vincenzo (Ds): abuso edilizio.
25. Vito Alfredo (FI): corruzione.





Ora rileggi il mio precedente post e ragiona sulla tua ammonizione.


fg
FabioGreggio è offline   Rispondi citando il messaggio o parte di esso
Old 12-01-2007, 12:11   #58
nomeutente
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Originariamente inviato da FabioGreggio
Io non ho capito l'ammonizione, forse è solo perchè sono di sinistra e tu no, anche se tu ormai mi ammonisci a prescindere.
Forse perché con il tuo post hai offeso genericamente tutto l'elettorato di destra, che invece è composto anche da persone oneste.

E visto che ti fa specie essere ammonito da un moderatore di destra, per contestazione pubblica della moderazione e spam ti ammonisco e sospendo 3 giorni io, che considero troppo di destra anche rifondazione.
nomeutente è offline   Rispondi citando il messaggio o parte di esso
Old 12-01-2007, 12:15   #59
JackTheReaper
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fabiogreggio ma che ragionamenti fai?

se la destra presenta esponenti accusati di evasione e corruzione, la sinistra presenta esponenti accusati di banda armata e omicidio!

a me pare che l'intera politica italiana sia da riformare

EDIT
non avevo notato il post di nomeutente, scusate
JackTheReaper è offline   Rispondi citando il messaggio o parte di esso
Old 12-01-2007, 12:16   #60
zerothehero
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Originariamente inviato da JackTheReaper
il mio non era un discorso di meri numeri, ma di atteggiamenti.
entrambi (Hitler e Bush) agiscono senza ascoltare i consigli dei loro subordinati destituendo chiunque si oppone (Bush ha appena destituito il comandante in irak e il comandante del comando centrale per essersi opposti alla sua decisione)
entrambi sono strasicuri che le loro decisioni portano alla vittoria finale (possibile solo per loro, e non per i loro collaboratori).
Il politico ha la responsabilità direttiva ed esecutiva, non chi è ha funzioni amministrative e/o di direzione militare..è sempre stato così...è quindi normale che chi si oppone al politico venga sostituito, avviene anche in Italia.
Inoltre quale sarebbe la soluzione?
Ritirarsi dall'Irak e negoziare con l'Iran e Siria (come se fossero loro i fomentatori degli scontri settari)?
Andiamo, su...

Quote:
il spostare divisoni reali e non fantasma non è indicativo in questo caso perchè, mentre avrebbero fatto la differenza sul fronte orientale nel 45 non ne fanno nell'irak del 2007 dove la forza buta non serve
Il monopolio della violenza legittima (per avere la pace) lo si ottiene con la forza, quindi i militari servono..non sono condizione sufficiente (occorre un accordo politico tra le controparti, un governo dotato di effettività e un ampliamento amministrativo in modo da avere consenso..costerà ), ma senza di essi è inutile anche solo sperare di porre in essere una pacificazione del paese.
Io tenterei subito con la creazione di qualche milione di statali in Iraq, in modo da rafforzare lo stato (e il controllo burocratico sul paese, secondo il modello centralizzato di stato napoleonico ) e avere consenso politico (simil-dc)..non è il massimo della vita, ma funziona.
zerothehero è offline   Rispondi citando il messaggio o parte di esso
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