Seagate, l'ora della Perpendicular Recording

Seagate presenta il nuovo disco rigido da 2,5 pollici Momentus 5400.3 da 160 GB, riferimento in fatto di capienza della categoria e caratterizzato dalla tecnologia di scrittura perpendicular Recording, che permetterà di realizzare dischi molto capienti superando i limiti dell'attuale tecnologia
di Alessandro Bordin pubblicato il 28 Febbraio 2006 nel canale StorageSeagate
Effetto superparamagnetico alle spalle
E' sotto gli occhi di tutti la corsa all'elevata capacità del disco rigido che ha contraddistinto l'ultimo decennio. Se nel 1990 una capienza di 20 MB (Megabyte) era la norma, siamo giunti ad avere al giorno d'oggi dischi da 500 GB, ovvero dischi 250.000 volte più capienti. E' opportuno riflettere su questo numero, per poter capire come l'esigenza di spazio sia divenuta fondamentale per il progresso dell'intero settore informatico.
Perché passare alla modalità di scrirttura perpendicular recording? Il problema è semplice concettualmente ma abbastanza complesso a livello tecnico. Cercheremo un punto di incontro fra questi due modi di affrontare il problema per spiegare in breve la questione. Come accennato in precedenza, l'attuale tecnologia prevede la modalità di scrittura longitudinal recording, che permette di stipare le informazioni disponendole in modo parallelo rispetto alla superificie del piatto.
La ricerca delle maggiori capacità per unità di superficie ha portato a stipare sempre più dati in meno spazio, come testimonia l'aumento delle capienze medie registrato negli ultimi anni. Per memorizzare un bit occorrono dai 500 ai 1000 granuli cristallini contenuti nel materiale ferromagnetico. Aumentare la capienza a parità di superificie vuol dire giocoforza diminuire la grandezza di tali cristalli, in modo da averne un numero maggiore nella stessa area.
La corsa alla capienza di questi anni infatti ha coinvolto soprattutto questo aspetto, con un gran lavoro a livello di materiali, mantenendo fissa la tecnologia di archiviazione di base. Allo stato attuale delle cose siamo giunti al limite fisico tollerabile, oltre al quale si fa concreto il verificarsi dell'effetto superparamagnetico che, al di là del nome quasi da fumetto, è un fenomeno che può compromettere i dati contenuti sul disco.
Ad una riduzione drastica degli spazi fisici per l'archiviazione della singola informazione consegue un'inevitabile mutua influenza con le informazioni vicine, sia per effetto magnetico che per stato di agitazione termica da calore. Tale interazioni possono portare di fatto ad un orientamento della magnetizzazione diversa e casuale, cui conseguirebbe una perdita di dati. Allo stato attuale delle cose siamo giunti ad un punto in cui andare oltre significherebbe rischiare la perdita dei dati, incubo di ogni produttore di hard disk.
Come ovviare al problema? Limitando drasticamente l'interazione fra le informazioni, cambiandogli fisicamente disposizione. Entra in gioco la parallel recording.
La nuova modalità di scrittura permette di archiviare un numero maggiore di informazioni per unità di superificie senza incorrere nell'effetto superparamagnetico, in virtù proprio della diversa disposizione che permette di tenere ordinate e sotto controllo le informazioni. A tal fine viene aggiunto uno strato al di sotto di quello atto all'archiviazione dei dati, allo scopo di isolare ulteriormente i bit archiviati.
Il disco Momentus 5400.3 sfrutta proprio quest'ultima tecnologia per archiviare i dati, e sarà il primo di una lunga serie, indipendentemente dal produttore. 132Gbit contro i 120Gbit per pollice della precedente generazione potranno non sembrare questo gran salto, ma anche in questo caso la perpendicular recording raccoglie il testinome della precedente tecnologia, mantenendo volutamente la crescita della capienza costante per motivi di marketing. Non mancano infatti soluzioni perfettamente funzionanti anche di capienza doppia, ma ci si arriverà con il tempo.