AVM e lo stato dell'arte delle connessioni LTE

AVM e lo stato dell'arte delle connessioni LTE

In questo articolo ci concentreremo soprattutto sulle tecniche di trasmissione legate a LTE, ma cureremo anche la parte wi-fi e valuteremo gli sviluppi futuri. Per andare più in profondità abbiamo contattato due esperti di AVM, Flavio Patria e Tom Vierke.

di pubblicato il nel canale Periferiche
AvmFritz
 

LTE, prima scelta in assenza di ADSL

in collaborazione con AVM

Come noto, LTE è ormai lo standard di riferimento per quanto riguarda le comunicazioni mobile. Ma alcune sue caratteristiche peculiari lo rendono adatto, in certe condizioni, anche alle reti domestiche. Con LTE si intende sfruttare gli investimenti fatti per l'approntamento delle reti 3G con l'obiettivo di raggiungere velocità di comunicazioni wireless nell'ordine del Gbit/s. Per questi motivi lo standard LTE si oppone a WiMAX, superandolo in termini di disponibilità su larga scala. Una situazione che ormai si sta evolvendo nella direzione di adottare LTE come standard di riferimento non solo in Europa, ma anche a livello mondiale.

LTE nasceva per sopperire all'esigenza di dare durabilità allo standard di connessione, dopo che negli anni precedenti si erano avvicendate diverse tecnologie in brevi intervalli di tempo. Proprio per questo venne chiamata Long Term Evolution. Abbiamo contattato, Flavio Patria, uno dei tecnici di riferimento di AVM, l'esperta società di soluzioni di connettività, per farci spiegare qual è lo stato dell'arte della tecnica di connessione LTE oggi. Flavio, che occupa la posizione di Project Manager per AVM, è solito tenere webinar e approfondimenti tecnici per chi vuole approfondire gli argomenti più ostici legati ai temi degli standard di connessione, per cui quella odierna è un'ottima occasione per andare più a fondo su qualcuno di questi argomenti. Insieme a Flavio, ci ha risposto anche Tom Vierke, European product manager.

"Precedentemente c'era stata un'evoluzione fin troppo rapida fra le varie tecnologie", ci ha detto Flavio. "Si pensi che sono passati solo 10 anni dal GSM al 3G. Quindi alla base del progetto LTE c'era uno scenario in cui si prevedeva di veicolare tramite connessione mobile non solo la voce ma anche la trasmissione dei dati alla base, ad esempio, dei contenuti multimediali. Quindi si pensava sostanzialmente a una replica rispetto a ciò che stava avvenendo nel mondo della tecnologia di comunicazione fissa. LTE si porta dietro, infatti, degli standard che definiscono la trasmissione della voce senza più utilizzare un circuito a commutazione come avviene per lo standard GSM, ma un circuito dati vero e proprio".

Esiste uno standard che si chiama VoLTE, ovvero Voice over LTE, che è la declinazione del tipico VoIP ma che utilizza un canale e delle caratteristiche tipiche della rete mobile LTE. "Tutto questo si configurava attorno a un'esigenza, ovvero quella di superare il problema del digital divide attraverso una rete mobile che si propagasse via etere", sostiene Flavio. Come ben sappiamo, soprattutto nel nostro paese si sono create frequentemente le condizioni di digital divide, perché magari stendere un cavo di fibra è risultato particolarmente gravoso o perché l'installazione è risultata anti-economica perché la zona non sufficientemente abitata. "Tutto questo ha fatto sì che ci fosse un investimento importante da parte degli operatori verso questa tecnologia", è il parere di Flavio Patria.

In Italia gli operatori non erano interessati a rimpiazzare la linea fissa con tecnologie mobili come LTE. Da un lato quindi l'utente si ritrova con un'offerta commerciale studiata in modo tale da non poter soppiantare quella vigente nell'ambito delle comunicazioni con terminale fisso, ovvero fondamentalmente l'ADSL. Anche qui un altro limite del nostro paese, visto che nella maggior parte dei casi la fibra arriva ancora solo fino al cabinet, mentre poi viene trasmessa fino a casa con il tradizionale doppino. Offerta commerciale da considerarsi alternativa relativamente alle modalità di pagamento e al modo in cui viene conteggiato il consumo, mantenendo però allo stesso tempo caratteristiche di velocità e di prestazioni paragonabili a quelle dell'ADSL. Tali tipi di contratti possono rivelarsi particolarmente utili per quei clienti che hanno bisogno di connettività, ad esempio, solo in certi periodi dell'anno (si pensi alle infrastrutture ricettive o nell’ambito delle applicazioni M2M (machine2machine). Dall'altro LTE può diventare la soluzione ideale in tutte quelle condizioni per cui è impossibile recapitare un cavo fisico. In assenza dell'infrastruttura, quindi, anche in queste condizioni limite, l'utente può godere di una connessione a internet performante grazie a LTE.

Nonostante questo LTE è un mercato in crescita che si rivela molto interessante e appetibile per gli operatori e per i produttori di dispositivi come AVM. Le tipologie di accesso a questo tipo di rete possono rappresentare delle occasioni favorevoli e offrono benefici importanti, anche in termini di offerta al cliente. "Per questi motivi, un'azienda come AVM non può non seguire questo trend tecnologico, proprio perché offre delle modalità d'accesso che costituiscono un'alternativa particolarmente interessante rispetto alle connessioni fisse".

"AVM agisce sul mercato dei router LTE sin dal 2011 quando ha lanciato il modello 6840", ha aggiunto Tom Vierke. "Diversi ISP internazionali usano oggi di FRITZ!Box LTE per portare la connettività a banda larga e la telefonia agli utenti che si trovano in aree remote nelle quali non arrivano le connessioni a linea fissa. La versatilità dei prodotti della linea FRITZ!Box rende questi ultimi la scelta migliore per i centri di comando mobile dei vigili del fuoco e per le organizzazioni per le situazioni d'emergenza, nonché per le società di costruzione".

 
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