Stampanti ad impatto

Stampanti ad impatto

Le stampanti ad impatto sono state le prime ad essere immesse sul mercato e in questa mini guida viene illustata la loro evoluzione nel tempo; specificati pregi e difetti delle attuali stampanti ad aghi

di pubblicato il nel canale Periferiche
 

Tecnica

Le stampanti ad impatto furono le prime ad essere introdotte nel mondo informatico e rivestirono un ruolo di assoluta supremazia per un ampio periodo di tempo.
Le prime stampanti commercializzate emulavano le caratteristiche di una tradizionale macchina da scrivere, dato che dall'impatto di una testina di stampa riproducente lefoto1.gif (13850 byte)ttere e caratteri vari con un nastro inchiostrato, si riuscivano a stampare sul foglio tutti i caratteri su di essa riportati; con queste particolari periferiche i possibili campi applicativi erano limitati ed in modo particolare era preclusa qualunque tipo di stampa grafica. Altre limitazioni erano rappresentate dalla notevole lentezza, dalla rumorosità, dall'ingombro eccessivo e dal fatto che la testina di stampa riproducendo i caratteri tipici dell'alfabeto, doveva subire una "personalizzazione" a seconda della nazione in cui veniva venduta; le testine potevano essere del tipo a margherita o rotante.
La qualità di stampa, per il testo ovviamente, era decisamente buona e al pari delle macchine da scrivere elettroniche.

Dalle stampanti ad impatto del tipo ora descritto si è poi passati alle più evolute ed attuali stampanti ad aghi che, come richiama la stessa denominazione, sono stampanti in cui la testina è realizzata con piccoli aghi di acciaio tali da generare con l'impatto sul foglio un singolo punto; combinando in modo opportuno i vari punti stampati, queste periferiche sono in grado di riprodurre tutti i caratteri possibili ed immaginabili, così come linee ed elementi grafici. E' ovvio che più elevato è il numero di punti resi disponibili nel processo di stampa, maggiore sarà la qualità della stessa, cioè la risoluzione; l'evoluzione in questo settore fu proprio dettato dall'aumento del numero di aghi finalizzato alla produzione di stampanti con una maggiore qualità e velocità di stampa; la velocità su queste periferiche è definita dal numero di caratteri stampati in un secondo e l'unità di misura è il "cps", caratteri per secondo.

Le prime stampanti erano caratterizzate da testine con 9 aghi, il che limitava il numero massimo di punti utilizzati per formare i caratteri; in effetti la qualità era abbastanza scarsa, dato che erano evidenti i singoli punti che formavano lo stampato. Si è poi passati a periferiche con 18 e 24 aghi, quelle attualmente commercializzate, in grado di generare un numero maggiore di punti durante la stampa e di rendere disponibili stampati di qualità prossima a quella delle macchine da scrivere, "NLQ" (Near Letter Quality), o analoga ad esse, "LQ ", (Letter Quality); queste periferiche garantiscono notevoli velocità in modalità "draft", cioè modalità di stampa economica che privilegia più la velocità che non la qualità.
La stampa viene realizzata con successivi passaggi orizzontali della testina, durante i quali gli aghi vengono "sparati" sul foglio in base agli impulsi elettrici che arrivano dal PC, il tutto abbinato ad un contemporaneo avanzamento, o passo verticale dello stesso foglio.

Da un punto di vista costruttivo le attuali stampanti ad aghi sono così costituite:

  • testina di stampa a 18 o 24 aghi

  • cassetto per l'introduzione dei fogli singoli

  • dispositivo per l'alimentazione dei moduli continui

  • doppio sistema di avanzamento carta uno a frizione (foglio trascinato da due rulli rotanti) per i fogli singoli e l'altro a trattore (dispositivo dentato che aggancia il foglio proprio nelle zone laterali riproducenti dei fori) per il modulo continuo

  • nastro inchiostrato inserito in una apposita "cassetta"; in genere il nastro può essere utilizzato più volte invertendone automaticamente il senso di avanzamento e questo sino a quando la qualità della stampa non scende al di sotto di livelli accettabili.

  • tasti per l'impostazione dei set di caratteri, qualità di stampa, densità di stampa, posizionamento foglio e così via, il tutto coadiuvato da una serie di LED, o da un display LCD, per verificarne la configurazione

Attualmente le stampanti ad aghi non sono le più vendute essendo state surclassate da quelle a getto d'inchiostro, ma sono ugualmente presenti in moltissimi uffici dove la velocità di stampa, l'economicità della stessa, la possibilità di stampare copie multiple ecc... rivestono un ruolo di primaria importanza; la possibilità di produrre documenti in più copie da 1+1 a 1+ 7 con l'uso di particolari supporti autoricalcanti e grazie alla forza del colpo impresso dalla testina di stampa, è una caratteristica delle sole stampanti ad impatto, particolarmente apprezzata da uffici commerciali ed amministrativi.

Le stampanti ad aghi possono essere a 80 oppure a 136 colonne e quindi danno la possibilità di stampare su tabulati di differenti  larghezze, sono in genere dotate di buffer interno ed emulano differenti linguaggi di stampa; hanno un numero più o meno elevato di font di caratteri residenti nella memoria ROM. Alcune di queste stampanti usufruiscono di una opzione colore attraverso l'uso di particolari nastri inchiostrati, ma il risultato finale non è certo esaltante.

 

Qualità, velocità di stampa, materiali di consumo, costi

Come detto in precedenza, la velocità di stampa si misura in "cps", cioè caratteri stampati in un secondo. Le prime stampanti ad aghi immesse sul mercato non erano particolarmente veloci, ma oggi è possibile trovare prodotti molto performanti ed in grado di stampare a più di 1100 cps in modalità draft 10 cpi (HDS - High Speed Draft) o 240 cps in modalità LQ 10/12 cpi e quindi prodotti decisamente veloci, più di quanto qualsiasi altra tipologia di stampante in commercio non sia in grado di fare.

In queste stampanti non si guarda certo la qualità di stampa quanto la velocità ed economicità dello stesso processo, anche se in modalità LQ, essendo stampanti a 18 o 24 aghi e con risoluzioni di 360x360 dpi, sono comunque in grado di offrire dei buoni risultati. Il costo di acquisto varia in genere dalle poche centinaia di mila lire ad alcuni milioni, anche 7 - 8, per i modelli più veloci, affidabili e progettati per reggere elevati volumi di stampa mensili. Poco costosi i materiali di consumo che sono in grado di offrire una buona autonomia di funzionamento e possono essere facilmente rigenerati, almeno quelli del tipo "nastri inchiostrati".

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