G.Skill DDR2-1000: 4GB di memoria in un kit
I prezzi al ribasso dei chip memoria, uniti ai crescenti requisiti dei sistemi operativi di recente generazione, spingono verso dotazioni base di 4 Gbytes per i sistemi di fascia alta. G.Skill propone al pubblico memorie DDR2 certificate per operate a 1 GHz di clock con capacità di 2 Gbytes per singolo modulo.
di Paolo Corsini pubblicato il 13 Dicembre 2007 nel canale MemorieG.Skill
Analisi prestazioni
Abbiamo confrontato le prestazioni velocistiche delle memorie G.Skill utilizzando 3 differenti impostazioni: la prima è quella standard secondo le specifiche JEDEC, con frequenza di clock di 800 MHz e timings pari a 5-5-5-15. La seconda vede la stessa frequenza di clock con timings più spinti di 4-4-4-12, tollerati dal modulo senza ricorrere ad overvolt, mentre l'ultima impostazione è quella massima dichiarata dal produttore con frequenza di clock di 1.000 MHz e timings pari a 5-5-5-15. Come abbiamo evidenziato nella pagina precedente, i test sono stati eseguiti senza intervenire sulla frequenza di clock del processore, rimasta sempre pari a 3,2 GHz, grazie ai differenti divisori della frequenza di clock della memoria resi disponibili da bios.


Nell'analisi della bandwidth evidenziamo una notevole scalabilità con Sandra XII al variare sia della frequenza di clock che dei timings di accesso; è l'impostazione DDR2-1000 a permettere di ottener ei migliori risultati. Passando ad Everest Ultimate ritroviamo un generale allineamento delle prestazioni in termini di bandwidth in lettura, mentre evidenti benefici si ottengono in scrittura della memoria sia incrementando la frequenza di clock che diminuendo i timings.


Comportamento simile nei due test che valutano la latenza della memoria: ritroviamo prestazioni migliori, quindi tempi d'accesso inferiori, passando a frequenze di clock più elevate per la memoria DDR2, sempre senza variare in alcun modo la frequenza di funzionamento del processore o quella di bus. E' interessante evidenziare come anche in termini di latenza della memoria incoda di più un incremento della frequenza di clock del 25%, passando da 800 MHz a 1.000 MHz, rispetto ad una diminuzione generalizzata dei principali timings.

Evidenziamo incrementi prestazionali più ridotti con 7-Zip, tool di compressione che integra una modalità di benchmarking molto interessante con la quale analizzare quanti Kbytes al secondo di dati possono venir gestiti in situazione di comrpessione e decompressione. L'impatto della memoria è in generale ridotto, con una incidenza maggiore sulla compressione rispetto a quanto non sia sulla decompressione incrementando la frequenza di clock oppure diminuendo i timings di accesso.







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