Masterizzatore esterno LiteOn LXR-40122

La taiwanese LiteOn propone una nuova famiglia di masterizzatori esterni: prendiamo in esame il primo della serie, modello LXR-40122, dotato di interfaccia USB 2.0, 40X in scrittura CD-R, 12 CD-RW e 40X in lettura
di Alessandro Bordin pubblicato il 28 Marzo 2003 nel canale StorageCaratteristiche tecniche - parte 1
Esteticamente il masterizzatore LiteOn si presenta come un lettore CD portatile: lo chassis è di materiale plastico blu, mentre lo sportello presenta una colorazione grigio-argento. E' facile trovare in commercio alcune varianti di questo modello (differenze limitate al colore, a nostro avviso), di case diverse, come Waitec e Iomega, per esempio.
La zona posteriore del masterizzatore è dotata di un connettore proprietario USB (quello centrale), la presa per l'alimentazione (a sinistra) ed un terzo connettore utilizzato dalla casa per configurazioni particolari.
Nella parte laterale è possibile trovare un minijack line/out e relativa rotella di regolazione volume.
La velocità massima di scrittura CD-R è di 40X, corrispondente a 6000KB/sec., quella di riscrittura di 12X (1800 KB/sec.); la velocità massima di lettura è 40X, cioè 6000 KB/sec. Per raggiungere velocità in riscrittura oltre 4X è necessario utilizzare i supporti riscrivibili High Speed, che utilizzano materiali diversi dai riscrivibili di prima generazione.
Nella tabella sottostante vengono indicate le caratteristiche tecniche principali dichiarate.
Interfaccia | USB 1.1/2.0 |
Formato | Esterno |
Velocità
Scrittura Velocità Riscrittura Velocità Lettura |
40X
- 4X (USB 1.1) 12X - 4X (USB 1.1) 40X - 6X (USB 1.1) |
Tempo medio di accesso | 80 millisecondi |
Memoria buffer | 2 MB con buffer underrun protection |
Formati supportati | CD-DA,
CD-ROM, CD-ROM XA ( Photo CD e Video CD), CD-I, CD-Digital, CD-Bridge, Audio CD, CD-Extra e Video CD |
Compatibilità | PC
IBM Compatibili: Win 9X, ME, 2000 OS 2 Warp |
L'interfaccia utilizzata per il collegamento al PC è l'ormai diffusissima USB. Il dispositivo inoltre può essere collegato sia utilizzando lo standard USB 2.0 che il "vecchio" USB 1.1, seppur a scapito delle prestazioni. Questa opzione non è da sottovalutare, in quanto la nuova generazione di porte USB 2.0 è da poco integrata di serie sulle motherboards e di gran lunga maggiore è la diffusione delle porte USB 1.1, in particolar modo sui notebook.
Per meglio comprendere le differenze fra l'USB 2.0 e l'USB 1.1 riassumiamo quanto detto nell'articolo specifico dicendo che con l'USB 2.0, grazie alla bandwidth massima teorica di 60MB al secondo, è possibile connettere periferiche ad alte prestazioni senza pericolo di limitarne le performance a causa della lentezza della porta. L'USB 1.1 invece risulta limitante a causa della esigua quantità di dati che è possibile scambiare nell'unità di tempo (1,5MB), che costituisce un vero e proprio collo di bottiglia per le periferiche ad essa commesse, come avremo modo di osservare nel corso della nostra prova.
Nell'immagine sopra riportata è possibile notare l'interno del dispositivo: è ben visibile il modello serigrafato sul PCB.