Guida monitor - Parte 3

Guida monitor - Parte 3

criteri di scelta di un monitor CRT, regolazioni, standard DDC, VESA etc

di pubblicato il nel canale Periferiche
 

Criteri di scelta

Questo è uno di quegli argomenti sempre difficili da trattare, perché sono molteplici i fattori che possono influenzare la scelta della nostra periferica; vediamo comunque di analizzarne i più importanti:

  • Iniziamo col dire che ci sono due tipi di monitor, quelli multimediali, con casse acustiche incorporate e quelli invece tradizionali. In generale sarebbe preferibile  privilegiare le unità standard per due importanti motivi:
    1) se non acquistate un monitor di fascia alta correte il rischio che le casse acustiche, poco schermate, possano influire con il loro campo magnetico sulla qualità dell'immagine a video;
    2) ben difficilmente con casse integrate, o applicate al monitor, potete disporre di prodotti di elevata qualità acustica, senza considerare il vincolo imposto per il loro posizionamento;
    foto7.gif (11022 byte) è preferibile, a pari costo, acquistare casse audio separate che potrete posizionare dove volete e che vi garantiranno una maggiore qualità sonora.

  • La presenza di dispositivi opzionali quali HUB USB che consentono di collegare al nostro monitor dei dispositivi USB quali tastiere, mouse etc. Vedi immagine allegata.

  • La dimensione del monitor è un altro punto importante che bisogna prendere in considerazione al momento dell'acquisto; la scelta ottimale è funzione del tipo di applicazioni utilizzate sul nostro PC ed è quindi legata alla necessità di poter disporre a video di un numero più o meno elevato di dettagli. Per fare un esempio, nel campo della grafica e del CAD (disegno con l'aiuto di un PC) è di fondamentale importanza disporre di un numero elevato di dettagli ben definiti e visualizzati sul video e quindi è necessario poter lavorare con risoluzioni elevate e pari almeno a 1280x1024; questo richiede un monitor da 19" o meglio ancora da 21".

  • In genere quando leggiamo la scheda tecnica di un monitor viene specificata la misura del dot pitch; questo rappresenta un importante parametro per valutare la precisione ed il dettaglio dell'immagine che il monitor può visualizzare. Ad un dot pitch minore corrisponde una migliore qualità dell'immagine che si potrà tanto più apprezzare quanto maggiore sarà la risoluzione di lavoro della nostra periferica. Ricordiamo che equivalenti al dot pitch, però specifici di altre tecnologie caratteristiche dei monitor CRT, sono lo stripe pitch e lo slot pitch; a valori più bassi di questi parametri corrispondono, in genere, monitor di maggiori qualità.

  • Altro importantissimo parametro da prendere in seria considerazione è la famiglia di tutte le frequenze caratteristiche del monitor e in particolare:
    a) la banda passante, che rappresenta l'insieme delle frequenze di refresh verticale ed orizzontale che da una indicazione su quella che sarà la massima risoluzione utilizzabile; viene espressa in MHz (Mega Hertz) e rappresenta la massima frequenza del segnale proveniente dalla scheda video che il nostro monitor è in grado di accettare e di conseguenza il numero di punti che l'unità è in grado di tracciare in un secondo. Per dare alcuni numeri di riferimento possiamo dire che con una banda passante di 80 MHz è possibili tracciare 1280x1024 punti per 60 volte al secondo, comunque questi valori sono molto legati alle caratteristiche elettroniche dei vari monitor e di conseguenza abbastanza variabili da unità ad unità; la cosa importante è scegliere un buon monitor che garantisca alla frequenza di lavoro scelta un refresh di almeno 85 Hz.
    b) la frequenza orizzontale che si misura in KHz (Kilo Hertz) e rappresenta il tempo che impiega il monitor a disegnare una linea orizzontale
    c) la frequenza verticale meglio nota come refresh rate, espressa in Hz (Hertz), che ci dice il numero di volte che nel tempo pari ad 1 secondo l'immagine a video viene completamente ridisegnata; questo è il parametro che può caratterizzare lo sfarfallio del monitor se non adeguato alla risoluzione impostata. L'analisi di queste frequenza deve essere coadiuvata dalla conoscenza delle caratteristiche della nostra scheda video e quindi da quelli che sono i valori massimi di refresh e le relative massime risoluzioni impostabili. Per evitare il classico e fastidioso sfarfallio che ci impedisce di poter usare il monitor ad alcune risoluzioni bisognerebbe verificare il valore di refresh per ogni risoluzione e assicurarsi che per ognuna di esse il refresh rate non scenda mai al di sotto degli 85 Hz.

  • Altro parametro da prendere in considerazione e che caratterizza i monitor dell'ultima generazione è la multifrequenza, cioè la capacità da parte della nostra periferica di autoregolarsi a seconda della frequenza che viene impostata direttamente dalla scheda video; abbinata a questa caratteristica abbiamo alcuni nomi commerciali che alcuni costruttori hanno dato ai loro prodotti come "multisync" o "multiscan".

  • Altro aspetto importantissimo è verificare se il monitor alla sua risoluzione ottimale di lavoro, o a quelle che avremo intenzione di sfruttare, funzioni in modalità non interlacciata, in pratica l'immagine a video si forma riga per riga è può essere costruita in due differenti modi:
    a) modalità interlacciata: vengono prima tracciate tutte le linee dispari e poi tutte le pari, quindi la riga 1, 3, 5, 7 ecc. e poi ripartendo sempre dalla parte alta del video le linee 2, 4 ,6 etc.
    b) modalità non interlacciata: le linee vengono tracciate in un solo passaggio una dopo l'altra e quindi la linea 1, 2, 3 ,4 etc.; questo comporta una maggiore stabilità dell'immagine e l'assenza dello sfarfallio, dato che si riesce a formare l'immagine a video in tempi più brevi. 

  • Altro aspetto importante sono le possibili regolazioni che possiamo operare sull'immagine a video. A seconda della risoluzione adottata, della scheda video collegata, a seconda dell'uso che si farà della periferica e della inevitabile e conseguente usura, spesso e volentieri dobbiamo ricorrere a delle regolazioni per ottimizzare l'immagine a video; per questo motivo dobbiamo disporre di alcune importanti possibilità di regolazione che ora andremo ad elencare. I comandi di regolazione possono essere di tipo analogico, ormai quasi scomparsi sulle unità più moderne, che consentono le varie regolazione attraverso delle piccole manopole, oppure di tipo digitale con le funzioni OSD (on screen display), ovvero con un pannello di controllo a video e soli 1 o 2 tasti di regolazione. Le regolazioni più importanti sono: la luminosità ed il contrasto, quelle per modificare l'area di visualizzazione, quelle per la correzione dei difetti geometrici quali il cosiddetto "effetto cuscino " o pincushion, o "l'effetto barile" o barrel, o la possibilità di ruotare l'immagine rispetto all'asse perpendicolare al video etc..
  • Altro importante comando è il degaussing, cioè la possibilità di smagnetizzare il monitor quando questo, per effetto di campi magnetici localizzati in prossimità dello stesso, non è più in grado di visualizzare in modo ottimale le immagini che risultano per tanto alterate nei colori e nella geometria. I campi magnetici possono avere svariate origini quali, ad esempio, la presenza di casse acustiche ai lati del monitor, oppure di apparecchiature elettriche in genere, oppure dovuti ad un uso intenso e prolungato dello stesso monitor. Il più delle volte i moderni monitor operano in modalità automatica il degaussing ogni volta che vengono avviati, altri invece dispongono di un comando manuale che permette all'operatore di effettuare la smagnetizzazione dell'unità anche durante l'uso dello stesso.

  • Altro parametro da considerare è il supporto del Plug & Play, quindi la possibilità per la periferica di essere riconosciuta e configurata in ambiente Windows. 

  • Da non sottovalutare sono gli aspetti legati al supporto che le varie case sono in grado di offrire, come driver e assistenza tecnica in genere, e la durata del periodo di garanzia. I principali costruttori di monitor offrono ormai 3 anni di garanzia di cui almeno il primo on site, cioè presso l'abitazione del cliente. Molti costruttori ora offrono addirittura tutti i 3 anni di garanzia on site con riparazioni in tempi massimi di 3-5 giorni lavorativi, oppure la sostituzione del monitor per consentire al cliente di proseguire la sua eventuale attività lavorativa senza interruzioni.

  • Per una scelta ottimale sarebbe preferibile poter visionare affiancati più modelli di monitor, che questi siano accesi da almeno 20/30 minuti ed abbiano quindi raggiunto la loro abituale temperature di lavoro, in questo modo sarà possibile valutare, oltre ai parametri precedentemente analizzati, anche la qualità effettiva dell'immagine.

0 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - info

Devi effettuare il login per poter commentare
Se non sei ancora registrato, puoi farlo attraverso questo form.
Se sei già registrato e loggato nel sito, puoi inserire il tuo commento.
Si tenga presente quanto letto nel regolamento, nel rispetto del "quieto vivere".

La discussione è consultabile anche qui, sul forum.
 
^