TikTok, secondo Trump l'accordo con Xi è cosa fatta. Ma Pechino resta vaga

TikTok, secondo Trump l'accordo con Xi è cosa fatta. Ma Pechino resta vaga

Donald Trump annuncia un accordo con Xi Jinping per evitare un divieto nazionale di TikTok negli Stati Uniti, ma Pechino non conferma e parla di consultazioni in corso

di pubblicata il , alle 17:54 nel canale Web
TikTok
 

Donald Trump ha dichiarato di aver raggiunto un accordo con Xi Jinping per evitare un bando nazionale di TikTok negli Stati Uniti. Si tratta della seconda conversazione tra i due leader da quando il presidente americano è tornato alla Casa Bianca. In un post su Truth Social, Trump ha comunicato di aver condotto quest'oggi una telefonata “molto produttiva”, specificando che sono stati discussi temi che vanno dal commercio al traffico di fentanil, fino alla necessità di porre fine alla guerra in Ucraina, oltre a un’intesa sulla piattaforma video di proprietà cinese.

“Ho inoltre concordato con il presidente Xi – ha detto Trump – che ci saremmo incontrati al vertice APEC in Corea del Sud, che mi sarei recato in Cina all’inizio del prossimo anno e che il presidente Xi sarebbe venuto negli Stati Uniti in un momento appropriato”.

Nel frattempo l’agenzia ufficiale cinese Xinhua ha descritto il colloquio come “positivo” e “costruttivo”, pur non confermando la notizia di un accordo su TikTok. Il riassunto diffuso da Pechino parla piuttosto di “consultazioni tra i due team per risolvere correttamente la questione TikTok”. Xi ha colto inoltre l’occasione per invitare Washington a non ricorrere a restrizioni commerciali unilaterali.

I colloqui tra i team negoziatori si erano tenuti nei giorni scorsi a Madrid, dove era stato definito un accordo preliminare per la cessione delle operazioni statunitensi di TikTok a investitori americani, in attesa della decisione finale dei due leader nella telefonata di oggi. Senza un’intesa, TikTok avrebbe rischiato un divieto su tutto il territorio statunitense, in seguito alla legge approvata lo scorso anno dal Congresso che obbliga la società madre cinese ByteDance a cedere le sue attività negli USA per ragioni di sicurezza nazionale.

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