107.000 GPU (e oltre) utilizzate per il mining troveranno nuova vita con l'IA
La società Io.net che fornisce servizi di calcolo aggregato intende ridare vita alle centinaia di migliaia di GPU rimaste inutilizzate in seguito al crollo del mining. Al momento sono circa 107.000 le schede video inserite nella lista dai provider che proveranno a capitalizzarne l'acquisto.
di Vittorio Rienzo pubblicata il 09 Novembre 2023, alle 11:37 nel canale Schede VideoNVIDIAAMDGeForceRadeongaming hardware
Una rete decentralizzata distribuita in tutto il globo, cluster personalizzabili dai clienti e impostazioni di sicurezza su misura. È il progetto di Io.net, una società che punta a trovare un nuovo indirizzo per le centinaia di migliaia di schede video rimaste inutilizzate dopo il crollo del mining di criptovalute.
Di cosa si tratta? In sostanza, con l'avvento dell'intelligenza artificiale, Io.net intende utilizzare le sue tecnologie per il calcolo aggregato in modo da fornire un servizio per ingegneri e aziende impegnate nello sviluppo dell'IA. In sostanza, ciò che fa la rete distribuita è unire la potenza di calcolo di schede video sparse in tutto il mondo così da soddisfare le esigenze del singolo cliente.

In particolare, la società ha sviluppato una rete di infrastrutture fisiche decentralizzate (DePIN) che supporta il raggruppamento della potenza di calcolo proveniente da data center o singoli miner – o più precisamente ex miner. Per attirare i proprietari di GPU ad aderire al progetto, Io.net ha stanziato 700.000 dollari di incentivi: in pratica retribuirà chiunque decida di mettere a disposizione la propria o le proprie GPU.
Naturalmente, non parliamo dell'unica società a fornire questo tipo di servizio, anzi le reti distribuite caratterizzano alcune ricerche già da molti anni. Tuttavia, Io.net ritiene di poter raggruppare risorse GPU provenienti da aree diverse in pochi minuti.

I principali vantaggi della soluzione di Io.net sono due. In primo luogo consente di scegliere esattamente il numero di GPU per ogni cluster, a differenza dei concorrenti che propongono "pacchetti" da 8 a 32 GPU. Inoltre, il cliente potrà anche decidere da quale area geografica la potenza di calcolo debba provenire nonché le impostazioni di sicurezza.
Infine, i pagamenti ai soggetti che mettono a disposizione la propria GPU saranno effettuati attraverso il sistema blockchain di Solana. Quest'ultima consente di gestire in maniera più rapida ed efficace le piccole transazioni, con tempistiche ridotte rispetto ad altre società. Naturalmente, l'intenzione è quella di incentivare anche i provider di GPU più piccoli a partecipare.










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5 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoE noi andremo sulle 4060
TU ANDRAI
E allora, vai di steam deck. O console. O geforce now...
Loro andranno
Era per dire.
Io ormai sono a posto per i prossimi 6 anni almeno. Per allora si vedrà il da farsi secondo il mercato
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