Caso Pantani e analisi Intelligenza Artificiale: nuove teorie, fra cui l'omicidio

Non c'è pace sulla questione Marco Pantani e, purtroppo, nemmeno per la sua famiglia. Un dibattito che probabilmente non finirà mai, nemmeno dopo sentenze e commissioni definitive, ma che si arricchisce di un elemento col sapore dell'attualità più tecnologica, l'Intelligenza Artificiale. Siamo ben consapevoli che c'è IA e IA (abbreviamo, per comodità): quella che ci permette di scattare foto migliori è ben diversa da quella che prende in esame la cura di una malattia grave partendo dallo storico di 200.000 pazienti, scegliendo quella statisticamente di maggior successo.

Come applicarla, per cosa e con quale potenza elaborativa alle spalle può far assurgere l'IA a strumento inedito per la soluzione di problemi, così come degradarla a funzionalità frivola. Ad attirare la nostra attenzione è stato un articolo del Sole 24 Ore, accessibile a pagamento, in cui, in buona sostanza, si dice che l'IA ha portato a considerazioni aggiuntive sul caso Pantani, sulla squalifica per doping e soprattutto sulla morte. Servono obbligatoriamente due parole sulla Fondazione Olitec, che ha utilizzato il proprio algoritmo di IA Interceptor: attiva in Italia fin dal 1981 e fino a 2 anni fa nel settore della Difesa con soluzioni hi-tech, da qualche tempo si propone pro bono al servizio di casi giudiziari irrisolti.

Interceptor ha analizzato diversi video con Pantani in gara: essendo in grado di analizzare espressioni facciali, prestazioni, comportamenti, movimenti del corpo e altri elementi, è giunto alla considerazione che non sussista l'ipotesi di doping, venendo a mancare picchi prestazionali anomali o comunque in contrasto con altri parametri. Ricordiamolo subito: per fortuna, in Italia, la AI non è il Verbo, quella che chiude definitivamente discorsi estremamente complessi e dubbi, come in alcuni stati USA. Per ora, e in queste applicazioni, è uno strumento aggiuntivo nelle mani di professionisti e organi competenti.

Doping o meno, però, a buttare ancora una volta un grosso sasso nel melmoso stagno delle vicende del Pirata sono le considerazioni legate alla morte. L'algoritmo ha riscontrato anomalie rispetto all'ordinario per posizione del corpo e macchie di sangue, ipotizzando la presenza di altre 2 o 3 persone nella stanza. Quindi omicidio. Ci siamo rinfrescati un po' la memoria: ufficialmente Marco Pantani è deceduto per overdose di cocaina a cui sono seguiti edema polmonare e cerebrale. Si tratta ovviamente di considerazioni che non sostituiscono affatto il mestiere di criminologo, così come sarà molto difficile che questi nuovi dubbi, mossi dalla IA, possano in qualche modo far ripartire tutte le indagini dal principio. 

Quello che sappiamo per certo è che i criminologi del presente e soprattutto quelli del futuro avranno più strumenti per arrivare alla verità, grazie ad algoritmi sempre più precisi e analisi dei Big Data. Anche in questo campo la tecnologia ha permesso di fare grossi balzi in avanti, nei vari periodi storici. Si pensi ad esempio all'analisi delle impronte digitali. Nella consapevolezza però che l'ultima parola spetti sempre ad una persona vera, senziente per natura biologica. Ci sperano anche gli iper tecnologici della Fondazione Olitec.