Windows Sandbox: maggiore sicurezza nel prossimo aggiornamento di Windows 10

Microsoft sta testando una nuova funzionalità per un futuro aggiornamento che implementerà una macchina virtuale di Windows isolata con dei file temporanei per non danneggiare il vero OS.
di Riccardo Donati pubblicata il 21 Dicembre 2018, alle 08:21 nel canale Sistemi OperativiMicrosoftWindows
Già da qualche mese si vocifera in casa Microsoft di questa nuova funzione per aumentare la sicurezza degli utenti contro eventuali azioni dannose per il sistema operativo. Già sentita come InPrivate Desktop, ma che prenderà il nome di Windows Sandbox, creerà un nuovo sistema operativo in parallelo a quello principale, permettendo di lavorare in un nuovo ambiente Windows.
Per chi è più esperto nel settore, possiamo definirla una macchina virtuale proprietaria del sistema operativo che viene creata senza l'utilizzo di software terzi. La macchina virtuale partirà con una versione pulita di Windows 10 e all'interno di essa sarà possibile eseguire ogni tipo di software, anche quelli per i quali si sospetta la presenza di codice malevolo, senza dover temere per l’incolumità del computer e dei dati in essa contenuti; una volta chiuso Windows Sandbox non sarà più possibile accedere ai file creati al suo interno.
Ciò che abbiamo spiegato adesso è espresso con maggior chiarezza sul sito di Microsoft, infatti Windows Sandbox ha le seguenti proprietà:
- Ogni funzionalità è fornita con Windows 10 Pro ed Enterprise.
- Ogni volta che viene eseguito, Windows Sandbox creerà una nuova installazione di Windows pulita.
- Nulla persiste sul dispositivo, tutto viene scartato dopo aver chiuso l'applicazione.
- Viene considerato più sicuro: utilizza la virtualizzazione basata sull'hardware per l'isolamento del kernel, che si basa sull'hypervisor di Microsoft per eseguire un kernel separato che isola Windows Sandbox dall'host
- È più efficiente: utilizza lo scheduler del kernel integrato, la gestione intelligente della memoria e la GPU virtuale
- Windows 10 Pro o Enterprise con build 18305 o successiva;
- architettura AMD64;
- capacità di virtualizzazione abilitate nel BIOS;
- almeno 4 GB di RAM (consigliati 8 GB);
- almeno 1 GB di spazio libero su disco fisso (consigliato SSD);
- CPU almeno dual core (consigliato quad core con Hyper-Threading).
54 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoNiente che non si possa già fare con virtual box chiaramente, ma è comodo avere una macchina virtuale da tirare su al volo per fare dei test.
Funzione molto comoda devo dire, ottima notizia
Basta correre rischi di partizioni o intere cartelle cancellate.
Ben fatto MS!
Non funziona con processori Intel? i più diffusi?
Non funziona con processori Intel? i più diffusi?
i processori intel usano le estenzioni amd a 64bit quindi AMD64 significa tutte le cpu sul mercato
Sono stati i primi ad arrivare al 64 bit. E si sono acchiappati l'onore di dare il nome all'architettura in barba ad intel.
rimane da capire quanto tempo ci impiega a preparare la nuova macchina e se c'è la possibilità, volendo, di renderla persistente al boot.
Sono stati i primi ad arrivare al 64 bit. E si sono acchiappati l'onore di dare il nome all'architettura in barba ad intel.
in verita i nomi che i usano sono x64, x86_64, AMD64 e Intel 64 e sono riferiti tutti alla stessa cosa
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