L'IA può prevedere l'Alzheimer 7 anni prima dei primi sintomi

Un innovativo sistema di intelligenza artificiale sviluppato da ricercatori americani promette di rivoluzionare l'approccio alla diagnosi del morbo di Alzheimer, offrendo la possibilità di prevedere l'insorgenza della malattia con anni di anticipo e un'accuratezza superiore.
di Nino Grasso pubblicata il 04 Luglio 2024, alle 11:31 nel canale Scienza e tecnologiaNel campo della ricerca medica l'IA promette di cambiare radicalmente il modo in cui affrontiamo una delle malattie neurodegenerative più diffuse e devastanti: il morbo di Alzheimer. Un team di ricercatori dell'Università della California ha sviluppato un sistema di intelligenza artificiale in grado di prevedere l'insorgenza dell'Alzheimer fino a sette anni prima rispetto ai primi sintomi, con un'accuratezza del 70%.
Il risultato è stato ottenuto analizzando le cartelle cliniche elettroniche di oltre 250 mila individui, raccolte in un arco temporale di oltre 40 anni. Il sistema di IA è stato addestrato sul 70% di questi dati, che includevano sia pazienti affetti da Alzheimer sia soggetti di controllo, mentre il restante 30% è stato utilizzato per valutare l'efficacia del modello. Una volta messo all'opera, il sistema è stato ing rado di prevedere l'insorgenza dell'Alzheimer con un alto grado di precisione.
L'IA può prevedere l'Alzheimer 7 anni prima dei primi sintomi
L'importanza di questa ricerca risiede nella possibilità di anticipare notevolmente la diagnosi, aprendo così la strada a interventi precoci che potrebbero rallentare o addirittura arrestare la progressione della malattia prima che causi danni irreversibili. Considerando che attualmente non esiste una cura per l'Alzheimer, la prevenzione e il trattamento tempestivo diventano cruciali.
Un aspetto particolarmente interessante dello studio è l'identificazione di alcuni predittori precoci del rischio di Alzheimer. Tra questi figurano alti livelli di colesterolo e altri grassi nel sangue, insufficienza cardiaca congestizia, vertigini, cataratta e deterioramento della cartilagine tra le articolazioni ossee. Sorprendentemente, l'osteoporosi è emersa come un predittore specifico per le donne. L'accuratezza del modello di IA migliora ulteriormente quando vengono inclusi dati demografici di base come l'anno di nascita, il sesso, l'etnia e la razza, raggiungendo una precisione del 90%, un elemento che potrebbe suggerire che fattori socio-demografici possono giocare un ruolo importante nello sviluppo della malattia e nella sua previsione.
L'utilizzo dell'intelligenza artificiale nell'ambito medico sta dimostrando un potenziale sempre maggiore. Recentemente, altri studi hanno evidenziato come dispositivi di uso comune, come Apple Watch e iPhone, possano aiutare i medici a rilevare precocemente i segni del morbo di Parkinson, un'altra grave malattia neurodegenerativa. Nonostante i risultati promettenti, comunque, è importante sottolineare che questa tecnologia è ancora in fase di sviluppo e richiederà ulteriori studi e validazioni prima di poter essere implementata su larga scala nella pratica clinica, ma è chiaro che potrebbe facilmente condurre verso un approccio più proattivo e personalizzato nella gestione dell'Alzheimer e di altre malattie simili.
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