Meglio aggiornare, che sostituire: la filosofia di Kingston per aziende e organizzazioni

La filosofia di Kingston per aziende e infrastrutture IT in generale è chiara e può essere riassunta con il suo motto: "Upgrade it, don't replace it!". Secondo l'azienda ci sono diversi vantaggi in termini di costi, prestazioni e sostenibilità, offrendo anche supporto mirato affinché i sistemi aggiornati siano in grado di stare al passo e affinché vengano prese decisioni IT più consapevoli, come la valutazione olistica dei bisogni aziendali, piuttosto che concentrarsi solo sui problemi derivati da hardware e software
di Redazione pubblicata il 19 Dicembre 2023, alle 10:03 nel canale MemorieKingston
La pandemia COVID-19 è ormai lontana, ma è evidente come abbia portato a una significativa rivoluzione in molti settori, evidenziando inoltre l'importanza cruciale delle infrastrutture e delle strategie IT per le organizzazioni moderne. Con l'adozione diffusa di modelli di lavoro ibridi e remoti, la necessità di connettività e prestazioni è notevolmente aumentata e, in un contesto così mutevole, i responsabili IT si trovano di fronte a una domanda fondamentale: è meglio aggiornare le infrastrutture IT esistenti o sostituirle completamente con nuovi sistemi? E per Kingston la risposta è chiarissima e può essere riassunta nel motto "Upgrade it, don't replace it!", cioè "Aggiornalo, non sostituirlo!".
"Aggiornate l'hardware, non sostituitelo", il suggerimento di Kingston alle aziende
Come per la maggior parte delle decisioni aziendali complesse, la risposta non è sempre necessariamente binaria. Piuttosto, dipende da una serie di fattori contestuali. Per trovare una risposta il più possibile efficace l'azienda ha consultato diverse esperti del settore. Secondo Rafael Bloom, che ha occupato diversi ruoli determinanti in aziende tecnologiche, "ha senso prolungare il ciclo di vita dei dispositivi esistenti e ridurre i costi totali di proprietà (TCO)" dati i vincoli di bilancio che molte aziende si trovano ad affrontare. Gli aggiornamenti mirati di memorie e unità SSD possono offrire miglioramenti significativi delle prestazioni a una frazione del costo della sostituzione dell'intero sistema. Le velocità rese possibili dalle unità SSD NVMe moderne, ad esempio, possono trasformare le prestazioni dello storage e dell'intero sistema senza richiedere costosi aggiornamenti hardware/software.
Allo stesso tempo, aggiungere ulteriore capacità di memoria RAM può consentire alle applicazioni di elaborare e accedere ai dati in modo più rapido ed efficiente, il che è particolarmente importante per le nuove tecnologie ad alta intensità di dati come l'intelligenza artificiale. Oltre ai risparmi sui costi, gli aggiornamenti contribuiscono anche agli obiettivi di sostenibilità estendendo la durata dei dispositivi esistenti ed evitando rifiuti elettronici. Come sottolinea Bloom, le organizzazioni dovrebbero mirare a "ottenere di più con meno" piuttosto che acquistare semplicemente le ultime funzionalità alla moda.
Ma gli aggiornamenti hardware da soli sono sufficienti per garantire che i sistemi legacy possano gestire efficacemente tecnologie emergenti come 5G, Internet of Things (IoT) e calcolo edge? Secondo un altro esperto con oltre 35 anni di esperienza a cui fa riferimento l'azienda, Neil Catermull, la risposta è sì, almeno nel breve-medio termine. Catermull ha dichiarato che RAM e unità SSD sono i due "pilastri che sostengono le tecnologie operative", e che sono indispensabili per offrire l'"agilità e la capacità operativa" per i nuovi casi d'uso che si stanno affacciando in maniera sempre più prepotente sul mercato. Indipendentemente dal contesto, aggiornamenti mirati di questi componenti fondamentali possono sbloccare miglioramenti delle prestazioni su qualsiasi piattaforma.
Ciononostante, Catermull avverte anche che le aziende dovrebbero essere consapevoli dei limiti dell'aggiornamento. Ad esempio, il passaggio alle nuove memorie DDR5 ad alte prestazioni potrebbe richiedere la sostituzione dell'intero sistema piuttosto che un semplice aggiornamento, dato che DDR5 non è retrocompatibile con le schede madri DDR4 esistenti. Pertanto, a meno che le applicazioni business-critical non richiedano specificamente DDR5, Catermull consiglia di "ottenere il massimo da una infrastruttura DDR4" esistente dal punto di vista del rapporto costi-benefici, piuttosto che cambiare un intero sistema solo per passare alle tecnologie più recenti.
Entrambi gli esperti sono concordi nel sottolineare, comunque, l'importanza per i responsabili IT di valutare i bisogni e gli obiettivi aziendali nel loro complesso quando prendono decisioni strategiche. Acquistare semplicemente le ultime tecnologie alla moda o risolvere "problemi" isolandoli dal resto rischia di portare a spese superflue o mal allineate con le priorità fondamentali del business. Al contrario, Bloom raccomanda di "sviluppare una strategia olistica per tecnologia e dati in tutta l'azienda". Solo comprendendo a fondo come si inseriscono infrastruttura e dati nel modello di business complessivo è possibile prendere decisioni realmente informate sul futuro. Sia gli aggiornamenti mirati che la sostituzione completa possono avere un ruolo, ma la chiave è collegarli agli obiettivi e alle necessità specifiche piuttosto che vederli semplicemente come "costi IT".
Questa prospettiva più ampia aiuterà i responsabili IT a bilanciare al meglio valore, prestazioni, costi e sostenibilità sia a breve che a lungo termine. E con il supporto di partner esperti come Kingston Technology, possono anche accedere alla conoscenza e alle risorse necessarie per tradurre questa strategia in realtà.