Criptovalute e stablecoin verso Wall Street: dopo Coinbase arriva Circle

Criptovalute e stablecoin verso Wall Street: dopo Coinbase arriva Circle

La società che sviluppa e mantiene la seconda stablecoin più importante, USD Coin, si prepara ad entrare in borsa tramite la fusione con un'altra società

di pubblicata il , alle 16:31 nel canale Apple
 

Circle, società fintech supportata da Goldman Sachs e focalizzata sullo sviluppo di stablecoin, ha annunciato nel corso della giornata di ieri i piani per la quotazione in borsa. Circle è il principale sviluppatore di USD Coin (USDC), la seconda stablecoin più grande alle spalle di Tether (USDT). Dopo Coinbase, un'altra realtà legata al mondo delle criptovalute si appresta ad entrare a Wall Street.

La quotazione avverrà a seguito di un'operazione di fusione con Concord Acquisition Corporation, che porterà il valore della società a 4,5 miliardi di dollari. Secondo i termini dell'accordo sarà una nuova holding irlandese ad acquisire sia Concord, sia Circle, e diventerà una società che potrà approdare alla borsa di New York, nel listino NYSE, con il simbolo "CRCL". Una volta completata l'operazione gli attuali azionisti di Circle saranno in possesso dell'86% della proprietà.

Jeremy Allaire, cofondatore di Circle, resterà nella posizione di CEO, mentre il presidente di Concord, Bob Diamond, enterà a far parte del consiglio di amministrazione. L'operazione è stata approvata all'unanimità dal consiglio di amministrazione di Concord e di Circle e verrà perfezionata nel quarto trimestre dell'anno in corso, anche se prima è necessario attendere l'approvazione degli azionisti delle due società. All'inizio di quest'anno Allaire ha previsto che USDC della società è sulla buona strada per superare il gigante dei pagamenti PayPal in termini di valore transato in dollari.

Intanto all'interno della documentazione ordinaria depositata presso la SEC Circle ha fatto sapere di essere stata vittima di un incidente di sicurezza lo scorso mese di giugno che ha condotto al furto di 2 milioni di dollari. La società dichiara che il problema è originato da una frode perpetrata tramite e-mail, ma che account o fondi dei clienti sono stati raggiunti e nemmeno i sistemi informativi della società sono stati compromessi.

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