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Old 01-03-2005, 14:38   #1
teogros
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Fonte: Il sole 24 ore

Deficit pubblico al 3% del Pil nel 2004
L'indebitamento netto delle amministrazioni pubbliche ha raggiunto lo scorso anno il 3% del Pil, a fronte del 2,9% (rivisto dal precedente 2,4%) del 2003. Il risultato è leggermente superiore all'obiettivo del Governo (2,9%), contenuto nell'aggiornamento di fine autunno del Programma di stabilità, poi trasmesso alla Commissione europea di Bruxelles. L'avanzo primario, in particolare, si è attestato al 2% del Pil (in calo dal 2,4%), mentre gli interessi sul debito pubblico sono scesi al 5%, effetto dei tassi al minimo storico. Il rapporto debito/Pil si è, inoltre, ridotto al 105,8% dal precedente 106,3%, grazie a dismissioni patrimoniali e operazioni di tesoreria.


Quote:
Fonte: Repubblica.it

ROMA - Nel 2004 l'indebitamento netto dello Stato in rapporto al prodotto interno lordo è al 3 per cento. Il dato è stato appena pubblicato dall'Istat. Rispettato dunque, il patto di stabilità Ue, ma non, anche se di poco, le previsioni del governo, che erano per il 2,9 per cento. Tuttavia il dato è in linea con gli obiettivi di Maastricht, e un comunicato del ministero dell'Economia lo sottolinea: il deficit del 2004, si legge nella nota, "si colloca al 3 per cento del Pil, rispettando il valore di riferimento del Trattato Europeo, come da impegni del Governo. Il rispetto della Soglia del 3 per cento riguarda anche tutti gli anni dal 2001". "C'è motivo di soddisfazione perchè il debito pubblico scende e il deficit è dentro il famoso tetto del 3 per cento", ha ribadito il ministro dell'Economia Domenico Siniscalco. "Aggiungo che Eurostat - ha detto ancora il ministro - cioè l'ufficio statistico europeo ci ha chiesto di rivedere la classificazione di alcune voci come le Ferrovie: se questa riclassificazione non ci fosse stata staremmo al 2,7 per cento, meglio di quanto promesso in sede europea a luglio".
Ha espresso soddisfazione per i dati sulla contabilità nazionale anche i vice presidente del consiglio, Marco Follini. "Il calo del debito pubblico - ha detto Follini - rientra fra i fondamentali doveri del Paese e del suo goveno. Tutti sappiamo e diciamo da tempo che se non si riduce quella montagna di debito non c'è futuro. E dunque ogni passo che si compie in questa direzione merita di essere apprezzato e sottolineato".
Mentre invece l'ex ministro delle Finanze, Vincenzo Visco, parla di "Dati manipolati a fini elettorali e ottimismo irresponsabile". "I dati resi noti dall'Istat - dice il parlamentare Ds - sono pessimi e confermano tutto l'allarme che le opposizioni avevano lanciato sulla probabile manipolazione dei conti pubblici. Il fatto che per gli anni passati venga effettuata una correzione di circa mezzo punto di Pil nei dati del disavanzo, nonostante tutte le una tantum, significa semplicemente che il Governo ha perso il controllo della finanza pubblica e che non sono escluse ulteriori correzioni al rialzo. Alla luce delle revisioni
degli anni precedenti il dato 2004, miracolosamente fermo al 3 per cento, conferma una probabile consapevole manipolazione effettuata a fini elettorali. Ed è certo che quel 3 per cento nei prossimi mesi crescerà, come da noi previsto, verso il 3,5 per cento".
Il debito pubblico si è attestato al 105,8 per cento del Pil alla fine del 2004. Le ultime stime del governo prevedevano per la fine del 2004 un debito pubblico al 106 per cento del Pil; nel 2003 il dato si era attestato al 106,3 per cento. Pertanto si è avuta una riduzione, sottolinea il Tesoro, "nonostante la bassa crescita".
Il saldo primario è risultato positivo e pari al 2 per cento del Pil. E' inferiore alle stime del governo, che erano per un 2,4 per cento, e peggiore rispetto a quello dell'anno scorso, che era appunto del 2,4 per cento (rivisto dal precedente 2,9 per cento).
La pressione fiscale - sempre secondo i dati Istat - nel 2004 è diminuita di un punto percentuale, passando dal 42,8 per cento del 2003 al 41,8 per cento dello scorso anno. L'Istat ha spiegato che il calo è dovuto "alla diminuzione della posta dei condoni".
L' istituto ha anche rivisto il dato del deficit pubblico italiano nel 2003 portandolo dal 2,4 per cento del Pil al 2,9 per cento. Riviste anche le stime del 2002 (dal 2,3 al 2,6 per cento) e quelle del 2001 (dal 2,6 al 3,0 per cento).
Oggi era atteso anche il dato definitivo del Pil del 2004, che non potrà però essere diffuso "a causa di importanti guasti informatici". L'Istitituto si è limitato a fornire il dato della crescita a prezzi correnti: il Pil nel 2004 è stato pari a 1.351.794 milioni di euro correnti con un aumento del 3,9 per cento sul 2003.
L'Istat ha anche pubblicato i dati per il 2004 sull'occupazione nelle grandi imprese, che è diminuita dello 0,6 per cento rispetto all'anno precedente. Le retribuzioni hanno fatto segnare una crescita del 2,1 per cento rispetto al 2003. L'Istat ha precisato che l'aumento è più contenuto se si considerano le retribuzioni lorde medie per ora lavorata (+1,7 per cento).


Quote:
Fonte: Tgcom.it

Deficit, l'Italia riesce, seppur a malapena, a rispettare i parametri del Patto di stabilità dell'Unione europea. Gli ultimi dati dell'Istat segnalano un rapporto tra il deficit e il Pil pari al 3% nel 2004, proprio al limite della soglia concessa dalle regole firmate a Maastricht. Il risultato è comunque superiore al 2,9% stimato dal governo e anche al 2,9% che era stato registrato nel 2003.
"Il deficit del 2004" si legge nel comunicato diffuso dal ministero dell'Economia sui dati Istat "si colloca al 3% del Pil, rispettando il valore di riferimento del Trattato europeo, come da impegni del governo. Il rispetto della soglia del 3% riguarda anche tutti gli anni dal 2001".
L'indebitamento netto delle amministrazioni pubbliche in valore assoluto nel 2004 è aumentato di 3.125 milioni di euro, attestandosi sul livello di 40.877 milioni. Il saldo primario (ovvero l'indebitamento netto al netto della spesa per interessi) è risultato positivo e pari al 2% del Pil. Il risparmio delle amministrazioni pubbliche, dato dal saldo delle partite correnti, secondo l'Istat è lievemente positivo, pari a 131 milioni di euro rispetto al valore negativo registrato nel 2003 e pari a 6.458 milioni di euro.
Le spese in conto capitale sono diminuite del 4,1% sul 2003. "Determinanti a questo fine" spiega l'Istat "sono stati il contenuto aumento delle spese per investimenti fissi lordi, cresciute del 2,2%, e la significativa diminuzione delle altre uscite in conto capitale. Tale diminuzione è dovuta principalmente alla riduzione dell'apporto di capitale dello Stato al gruppo Ferrovie (2.665 milioni nel 2004 a fronte dei 6.934 milioni del 2003)".
La dinamica degli investimenti fissi lordi è stata invece influenzata dalla dismissione del patrimonio immobiliare pubblico realizzata con il conferimento a un fondo immobiliare privato di uno stock di edifici pubblici non residenziale per un valore di oltre tre miliardi di euro. L'operazione ha avuto un impatto positivo sull'indebitamento netto pari all'ammontare incassato dallo stato nel 2004 (2.987 milioni di euro).
Le uscite di parte corrente hanno invece registrato un tasso di crescita del 2,9%; il loro rapporto sul Pil è sceso al 44,2% (44,7 nel 2003). "Tale risultato" spiega l'Istat "deriva da un aumento del 3,5% delle uscite correnti al netto degli interessi e a una contrazione di questi ultimi, che fra il 2003 e il 2004, sono diminuiti del 2% e rappresentano il 5% del Pil".

SCENDE IL DEBITO PUBBLICO
Il debito pubblico del 2004 "si riduce dal 106,3 al 105,8% del Prodotto interno lordo nonostante la bassa crescita". Ed è stato rivisto il dato del deficit pubblico italiano nel 2003, salito dal 2,4% del Pil al 2,9%. Riviste anche le stime del 2002 (dal 2,3 al 2,6%) e quelle del 2001 (dal 2,6 al 3,0%).
A voi!
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Old 01-03-2005, 15:30   #2
yossarian
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Old 01-03-2005, 15:32   #3
teogros
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Old 01-03-2005, 15:40   #4
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vero avrei dovuto scrivere about invece di for

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Old 01-03-2005, 15:40   #5
teogros
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vero avrei dovuto scrivere about invece di for

Che è "ado"?
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Old 01-03-2005, 15:44   #6
yossarian
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Che è "ado"?

la traduzione è "molto rumore per nulla" ed è riferito all'enfasi data al PIL come indice di benessere di un Paese (cosa strumentalmente fuorviante)
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Old 01-03-2005, 15:50   #7
teogros
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la traduzione è "molto rumore per nulla" ed è riferito all'enfasi data al PIL come indice di benessere di un Paese (cosa strumentalmente fuorviante)
Ahhhh!
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Old 01-03-2005, 16:07   #8
LittleLux
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Old 01-03-2005, 16:28   #9
zakzakit
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la traduzione è "molto rumore per nulla" ed è riferito all'enfasi data al PIL come indice di benessere di un Paese (cosa strumentalmente fuorviante)
Ma la questione principale qui non è il PIL, ma il bilancio dello Stato.
41,8% di pressione fiscale e 5% di interessi sul debito significa che il 12% circa delle tasse che paghiamo vengono bruciate nella voragine del debito pubblico, e che questo 12% è una specie di dono divino dovuto al fatto che i tassi di interesse di mercato sono al minimo storico.
Solo due anni fa l'interesse complessivo sul debito era al 7% (una discesa portentosa che ci fa capire come mai non abbiamo fatto la fine dell'Argentina), e nonostante questo il rapporto debito/PIL supera ancora il 105%, di questo passo, non considerando condoni, vendite di patrimonio statale e trucchi contabili, ci vorrebbero altri 90 anni per rientrare nel parametro di Maastricht del 60%.
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Old 01-03-2005, 16:30   #10
teogros
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Originariamente inviato da zakzakit
Ma la questione principale qui non è il PIL, ma il bilancio dello Stato.
41,8% di pressione fiscale e 5% di interessi sul debito significa che il 12% circa delle tasse che paghiamo vengono bruciate nella voragine del debito pubblico, e che questo 12% è una specie di dono divino dovuto al fatto che i tassi di interesse di mercato sono al minimo storico.
Solo due anni fa l'interesse complessivo sul debito era al 7% (una discesa portentosa che ci fa capire come mai non abbiamo fatto la fine dell'Argentina), e nonostante questo il rapporto debito/PIL supera ancora il 105%, di questo passo, non considerando condoni, vendite di patrimonio statale e trucchi contabili, ci vorrebbero altri 90 anni per rientrare nel parametro di Maastricht del 60%.
Era più o meno la triste stima che avevo fatto anche io qualche tempo addietro!
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Old 01-03-2005, 16:57   #11
teogros
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Sinceramente quello che mi sgomenta sono le dichiarazioni di Visco:

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"I dati resi noti dall'Istat - dice il parlamentare Ds - sono pessimi e confermano tutto l'allarme che le opposizioni avevano lanciato sulla probabile manipolazione dei conti pubblici. Il fatto che per gli anni passati venga effettuata una correzione di circa mezzo punto di Pil nei dati del disavanzo, nonostante tutte le una tantum, significa semplicemente che il Governo ha perso il controllo della finanza pubblica e che non sono escluse ulteriori correzioni al rialzo. Alla luce delle revisioni
degli anni precedenti il dato 2004, miracolosamente fermo al 3 per cento, conferma una probabile consapevole manipolazione effettuata a fini elettorali. Ed è certo che quel 3 per cento nei prossimi mesi crescerà, come da noi previsto, verso il 3,5 per cento".
Non capisco proprio come si possa parlare di manipolazione consapevole quando i dati sono stati emessi dall'ISTAT e non dal governo. Vabbè che anche l'ISTAT è di Berlusconi, ma non capisco perchè quando i dati sono negativi, sono corretti, quando i dati sono positivi (o comunque in linea con quelli che ci si aspetta!), sono sbagliati e manipolati. Fortuna che è il governo che fa propaganda....
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Old 01-03-2005, 17:42   #12
zakzakit
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Originariamente inviato da teogros
Sinceramente quello che mi sgomenta sono le dichiarazioni di Visco:



Non capisco proprio come si possa parlare di manipolazione consapevole quando i dati sono stati emessi dall'ISTAT e non dal governo. Vabbè che anche l'ISTAT è di Berlusconi, ma non capisco perchè quando i dati sono negativi, sono corretti, quando i dati sono positivi (o comunque in linea con quelli che ci si aspetta!), sono sbagliati e manipolati. Fortuna che è il governo che fa propaganda....
Visco non si riferisce alla manipolazione dei dati istat, ma alla manipolazione del bilancio dello stato, raddrizzato a forza di vendita di patrimonio pubblico, condoni e di quelle che "il sole 24 ore" definisce eufemisticamente "operazioni di tesoreria".
zakzakit è offline   Rispondi citando il messaggio o parte di esso
Old 01-03-2005, 17:45   #13
teogros
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Originariamente inviato da zakzakit
Visco non si riferisce alla manipolazione dei dati istat, ma alla manipolazione del bilancio dello stato, raddrizzato a forza di vendita di patrimonio pubblico, condoni e di quelle che "il sole 24 ore" definisce eufemisticamente "operazioni di tesoreria".
Non credo si riferisca a quello...
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Old 01-03-2005, 18:25   #14
andreamarra
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Sinceramente quello che mi sgomenta sono le dichiarazioni di Visco:



Non capisco proprio come si possa parlare di manipolazione consapevole quando i dati sono stati emessi dall'ISTAT e non dal governo. Vabbè che anche l'ISTAT è di Berlusconi, ma non capisco perchè quando i dati sono negativi, sono corretti, quando i dati sono positivi (o comunque in linea con quelli che ci si aspetta!), sono sbagliati e manipolati. Fortuna che è il governo che fa propaganda....
L'hai postato tu stesso, non hai letto bene forse.

Non ha detto che i dati ISTAT sono manipolati (come tu asserisci), ma "pessimi"

"I dati resi noti dall'Istat - dice il parlamentare Ds - sono pessimi


si riferisce alla manipolazione dei conti pubblici (cosa arcinota) e a condoni e vendita di patrimonio pubblico ad esempio

...e confermano tutto l'allarme che le opposizioni avevano lanciato sulla probabile manipolazione dei conti pubblici".

Praticamente ha detto che i dati non sono certamente brillanti anche perchè sono "viziati" da una manipolazione a monte. Non che sono manipolati. Praticamente, il conteggio è giusto ma lo stesso conteggio parte, per lui, da una manipolazione dei conti pubblici.


Si può discutere su quel "pessimo".

Io non li considererei "pessimi" i dati, ma naturalmente l'indicatore del PIL è da prendere davvero con le molle. E' un discreto segnale, ma come è stato detto può dire tutto e il contrario di tutto.
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"Il potere non te lo dà un distintivo, o una pistola. Il potere te lo danno le bugie, grandi bugie e convincere il mondo a parteggiare per te. Se riesci a fare accettare a tutti di quello che in cuor loro sanno essere falso, li tieni per le palle..."

Ultima modifica di andreamarra : 01-03-2005 alle 18:31.
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Old 01-03-2005, 18:30   #15
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Originariamente inviato da andreamarra
L'hai postato tu stesso, non hai letto bene forse.

Non ha detto che i dati ISTAT sono manipolati (come tu asserisci), ma "pessimi"

"I dati resi noti dall'Istat - dice il parlamentare Ds - sono pessimi


si riferisce alla manipolazione dei conti pubblici (cosa arcinota) e a condoni e vendita di patrimonio pubblico ad esempio

...e confermano tutto l'allarme che le opposizioni avevano lanciato sulla probabile manipolazione dei conti pubblici".


Si può discutere su quel "pessimo".

Io non li considererei "pessimi" i dati, ma naturalmente l'indicatore del PIL è da prendere davvero con le molle. E' un discreto segnale, ma come è stato detto può dire tutto e il contrario di tutto.
Hai letto solo una parte:

Quote:
. Alla luce delle revisioni
degli anni precedenti il dato 2004, miracolosamente fermo al 3 per cento, conferma una probabile consapevole manipolazione effettuata a fini elettorali. Ed è certo che quel 3 per cento nei prossimi mesi crescerà, come da noi previsto, verso il 3,5 per cento
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Old 01-03-2005, 18:38   #16
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Hai letto solo una parte:
Ho letto tutto, non viene detto che i dati Istat sono stati manipolati. Viene detto che i dati Istat sono stati gonfiati a monte, e poi questo rigonfiamento è stato calcolato.

Significa semplicemente che per ora si è riusciti a stare nel famoso 3% grazie a traccheggi sui conti pubblici, e che quando questi poi non verrano più fatti i dati Istat partiranno da basi più reali.

Che poi sia così non lo, ma di certo non mi sembra abbia detto che i dati Istat sono stati manipolati.


E' come se in uno studio di funzione un gruppo fa i calcoli, e un altro fa i grafici grazie alle equazioni ottenute dagli altri.

Se il primo gruppo sbaglia all'inizio, la funzione sviluppata dagli altri sarà corretta dal punto di vista metematico-logico, ma errata dal punto di vista pratico.


Sinceramente però non so se i dati Istat vengono presi da tesoreria di stato o da altro.
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Old 01-03-2005, 18:40   #17
teogros
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Originariamente inviato da andreamarra
Ho letto tutto, non viene detto che i dati Istat sono stati manipolati. Viene detto che i dati Istat sono stati gonfiati a monte, e poi questo rigonfiamento è stato calcolato.

Significa semplicemente che per ora si è riusciti a stare nel famoso 3% grazie a traccheggi sui conti pubblici, e che quando questi poi non verrano più fatti i dati Istat partiranno da basi più reali.

Che poi sia così non lo, ma di certo non mi sembra abbia detto che i dati Istat sono stati manipolati.


E' come se in uno studio di funzione un gruppo fa i calcoli, e un altro fa i grafici grazie alle equazioni ottenute dagli altri.

Se il primo gruppo sbaglia all'inizio, la funzione sviluppata dagli altri sarà corretta dal punto di vista metematico-logico, ma errata dal punto di vista pratico.


Sinceramente però non so se i dati Istat vengono presi da tesoreria di stato o da altro.
A me comunque pare, al di la delle interpretazioni, un discorso fazioso e fuori luogo (propagandistico): avrebbe dovuto discutere, come dici te, della cifra ma evitare divagazioni di questo tipo.
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Old 01-03-2005, 18:47   #18
yossarian
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Originariamente inviato da zakzakit
Ma la questione principale qui non è il PIL, ma il bilancio dello Stato.
41,8% di pressione fiscale e 5% di interessi sul debito significa che il 12% circa delle tasse che paghiamo vengono bruciate nella voragine del debito pubblico, e che questo 12% è una specie di dono divino dovuto al fatto che i tassi di interesse di mercato sono al minimo storico.
Solo due anni fa l'interesse complessivo sul debito era al 7% (una discesa portentosa che ci fa capire come mai non abbiamo fatto la fine dell'Argentina), e nonostante questo il rapporto debito/PIL supera ancora il 105%, di questo passo, non considerando condoni, vendite di patrimonio statale e trucchi contabili, ci vorrebbero altri 90 anni per rientrare nel parametro di Maastricht del 60%.

su questo siamo d'accordo (tranne sulla stima della pressione fiscale reale che non è del 41,8% ma di circa 10 punti percentuali superiore); però il problema non è relativo alla sola economia italiana.
Alla base c'è quella che può definirsi "convivenza simbiotica tra due filosofie antitetiche": da una parte quella monetaristica (il parassita, in cui finiscono anche elementi non produttivi che fanno aumentare il PIL), dall'altra quella dello sviluppo dell'economia reale (l'organismo portatore, in cui concorrono solo elementi realmente produttivi). La prima serve a gonfiare le statistiche, la seconda a mandare avanti il Paese.
La svolta neoliberista non ha fatto altro che enfatizzare la prima mettendo in crisi la seconda
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Old 01-03-2005, 18:48   #19
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Originariamente inviato da teogros
A me comunque pare, al di la delle interpretazioni, un discorso fazioso e fuori luogo (propagandistico): avrebbe dovuto discutere, come dici te, della cifra ma evitare divagazioni di questo tipo.

Di primo acchitto ovviamente una cosa del genere può far pressupporre faziosità e propaganda. Ma per me solo e solo se i dati istat NON sono viziati a causa di manipolazioni dei conti pubblici. Che, ripeto, ci sono stati.

Occorre vedere se successivamente una cosa del genere salterà fuori.

Definire adesso se sia propaganda felicitarsi dei dati o denunciare l'opposto adesso non è cosa facile.

Anche perchè come ho già detto il calcolo del PIL è un dato non affidabile del tutto.

Vediamo un pò..

Ovviamente, ripeto il concetto: non so se l'Istat si basi o meno in base a dei dati di massima presi dal governo o se si affida ad altro.
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Ultima modifica di andreamarra : 01-03-2005 alle 18:50.
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Old 01-03-2005, 18:51   #20
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Originariamente inviato da andreamarra
Di primo acchitto ovviamente una cosa del genere può far pressupporre faziosità e propaganda. Ma per me solo e solo se i dati istat NON sono viziati a causa di manipolazioni dei conti pubblici. Che, ripeto, ci sono stati.

Occorre vedere se successivamente una cosa del genere salterà fuori.

Definire adesso se sia propaganda felicitarsi dei dati o denunciare l'opposto adesso non è cosa facile.

Anche perchè come ho già detto il calcolo del PIL è un dato non affidabile del tutto.

Vediamo un pò..
Io ancora devo capire perchè si parla di "manipolazione" dei conti pubblici... questo termine mi sembra assurdo se per manipolazione si fa riferimento a ciò che dice zakzakit!
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