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Gli impresentabili
La lista Prodi viene presentata in “cento città”, ci sono tutti tranne quelli del correntone
Roma. A via Nazionale, gli uomini di Fassino assicurano che è solo un caso, e nient’altro. “Non c’è un problema politico e nessun veto, abbiamo chiesto a tutti di partecipare e di esserci”. Fatto sta che la paginata pubblicitaria di ieri sull’Unità, con tutti gli appuntamenti del prossimo mese in “cento città” per far conoscere la lista “Uniti nell’Ulivo” colpiva per un particolare: l’assenza di esponenti del correntone. A parte un sospiro di Giovanni Lolli a Sulmona, e un paio di iniziative nel pomeriggio del 29 di Giovanna Melandri, tra Grosseto e La Spezia (un perfido compagno di partito: “Si vede che era a Forte dei Marmi per il week end”). Nemmeno l’ombra dei big della minoranza: né Fabio Mussi (che nella pagina seguente rilascia una conciliante intervista: “Facciamo vincere il listone e il centrosinistra”), né Pietro Folena (nella sua Puglia pensa a tutto Massimo D’Alema), né Cesare Salvi. C’è un inedito terzetto – Violante, Castagnetti, Intini – che ha in programma ben dieci iniziative dieci. Presenti in massa anche Angius, ovviamente Fassino, Livia Turco. E Morri e Minniti e Angela Finocchiaro. E poi Visco, Lucà, Chiti e Bersani. E il correntone, che fine ha fatto? Alcuni esponenti della minoranza, quando hanno avuto sotto gli occhi il calendario delle iniziative sono rimasti di sasso. Gloria Buffo dice: “Non è una novità. Anche a molti convegni nazionali del partito non vengono invitati quelli del correntone”. Dice Piero Di Siena: “Non mi stupisce. Io non sono stato consultato. Può darsi che qualcuno dei nostri sia stato invitato e potrebbe anche intervenire. Se si fossero rivolti a me, non avrei aderito con grande entusiasmo”. Katia Zanotti è un’altra parlamentare della minoranza diessina. Anche lei mostra grande sorpresa: “Mi sembra strano, molto strano… Un brutto segnale politico”. Dice Vannino Chiti, coordinatore della segreteria ds: “Francamente non ci avevo fatto caso”. Poi assicura: “Non è assolutamente una scelta politica, e poi quelle non sono tutte le iniziative in cantiere. Il punto dirimente saranno le candidature per le europee: lì sarà rappresentato l’insieme dei Ds con il suo pluralismo”. E si assicura che “altri appuntamenti verranno inseriti, anche con diversi dirigenti della minoranza”. fonte: il foglio.it
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