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#1 |
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Member
Iscritto dal: Feb 2008
Città: maremmana che studia a firenze
Messaggi: 82
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"Io Non Ho Paura" mode on.
Due anni fa ho subito un tentato stupro da un tizio che era a cena da me.
Riuscì a strapparmi di netto i jeans, era un ex pugile. Ma non riuscì nel suo intento, mi so difendere piuttosto bene, e sono una che in qualsiasi situazione reagisce. Non mi lasciò addosso nessun segno, mentre quando scappò lui recava addosso diversi lividi che gli feci. Lo denunciai. Lui mi controdenunciò, mostrando i segni che gli lasciai addosso. A distanza di due anni è stata fissata l'udienza preliminare per la denuncia che feci io a lui. Tutte le carte delle indagini fatte (per entrambe le denunce), nonchè tutte le carte depositate nei miei confronti, nonchè la sua versione dei fatti, nonchè l'archiviazione o meno della denuncia nei miei confronti (che comporterebbe, se non archiviata, un altro processo in cui io sarei l'accusata), nonchè i suoi precedenti o quelli in corso (perchè risulta essere recidivo); tutto ciò io non posso visionarlo a meno che non paghi un avvocato che le vada a reperire. E gli avvocati costano, e non poco. Per il processo in cui lui è l'accusato io potrei anche non cercarmi un avvocato, a meno che non voglia sapere queste cose in anticipo e arrivar lì preparata. Ma anche lì, potrei decidere di essere solo testimone, come parte offesa, del processo da parte dello stato contro di lui. A meno che non decida di costituirmi parte civile. Ma queste son cose lunghe da spiegare. E son cose da decidere ragionandoci strategicamente (dopo aver potuto visionare il materiale, a pagamento). Ciò che invece vorrei sottolineare è che per la legge, ovviamente, sarebbe stato molto meglio se mi fossi fatta violentare, perchè almeno esisterebbero referti medici come prova. Per la legge, per come funziona, il fatto che io mi sia difesa bene, che sia riuscita a sventare il fatto, che abbia addirittura lasciato dei segni addosso a lui, tutto ciò è qualcosa che la difesa ha il diritto di usare contro di me per farmi passare per una troia pazza e lui per una vittima dei miei ormoni in subbuglio. Per non parlare del fatto che io indossassi dei jeans. Era un uomo che era a cena da me. Un uomo divorziato e con una figlia poco più giovane di me. Un uomo a cui nulla ho dato a intendere. Anzi, fra i vari argomenti trattati durante la serata parlammo anche del mio ragazzo e di quanto ci stessi bene. Un uomo che non ho provocato nessun modo, verso cui non ho avuto nessun atteggiamento equivoco. Un uomo davanti al quale stetti pure un quarto d'ora al telefono col mio ragazzo mentre la cena cuoceva. Un uomo che a un certo punto, mentre parlavamo, tentò di baciarmi e al quale mi negai. Ne parlammo, misi esplicitamente i puntini sulle "i" e lui parve anche accettare tranquillamente la situazione. Un uomo al quale subito dopo dissi che lo accompagnavo alla porta perchè la mattina dopo dovevo alzarmi presto. Un uomo che sulla porta per salutarmi tentò di baciarmi ancora e al quale io risposi ridendo di andare e smetterla. Un uomo che a quel punto cambiò faccia, sbattè la porta, mi prese di forza, mi buttò sul letto in camera e mi piombò addosso come una furia tentanto di tirarmi via i jeans, di schivare la mia difesa, di annichilire il mio attacco. Un uomo che più e più volte in tutto questo mi ha ripetuto "no, ora te me la dai". Un uomo che è scappato dicendomi "che cazzo urli troia". Un uomo che dieci minuti dopo è tornato a citofonarmi scusandosi, dicendomi che non sapeva come fosse potuto succedere, che gli dispiaceva e che sentendomi tutto fuorchè incline ad accettare le scuse mi chiese addirittura di farlo salire nuovamente per parlarne. Un uomo che al citofono mandai a fanculo e al quale dissi di scappare se voleva arrivare al giorno dopo intero, perchè stava arrivando un mio amico calabrese che di certo non avrebbe gradito trovarlo ancora lì. In aula cercheranno di farmi passare per una troia, appunto, che lo ha ammaliato e provocato per tutto il tempo e che gli ci è stata. Dopodichè per una isterica che ci ha ripensato all'ultimo momento, quando lui poverino era ormai in preda all'ormone libero e gustava già il bel banchetto che ero; un'isterica che invece di dirgli di fermarsi lo ha aggredito e ha cominciato a malmenarlo, e lui poverino ripresosi dall'inaspettato mio atteggiamento è scappato pieno di segni addosso, vittima di questa pazza furiosa sfruttatrice di uomini. Pazza furiosa che dopo ha deciso di denunciarlo e per avere un qualche straccio di prova ha strappato da sola i jeans che indossava. E di sentenze in cui son riusciti a far tutto questo ne esistono a sfacelo. Poi ci si chiede perchè tante vittime non denunciano questi fatti. Tutto ciò parrebbe anche voler insegnare che è meglio non reagire e subire. Io non ci sto. Io reagisco. Io preferisco rischiare di farmi ammazzare piuttosto che permettere a qualche essere schifoso di farmi ciò che vuole, di trattarmi come una cosa senza volontà alla quale poter fare quel che vuole. Se io non voglio, nessuno deve permettersi. Se io non voglio lotto in qualunque modo possibile per impedire che mi venga fatto. Non devo scusarmi proprio con nessuno se ho reagito pensando a non farmi violentare, piuttosto che star lì pensando a quanto sarebbe stato complicato ottenere giustizia. Ripeto, io non ci sto. Io reagisco. E sapete cosa? IO NON HO PAURA. Io voglio vederlo andare in galera per aver provato a farmi una cosa del genere. Io ho deciso di non dargliela vinta sul momento. Io ho deciso di non dargliela vinta in nessun modo, nè prima, nè ora, nè mai. Potrei perdere. Ma non gli darò mai la vittoria di farmi spaventare. Io non ci sto. Io reagisco. Io mi difendo. Io decido di non avere paura e di non permettergli di farmene. E ne vado fiera. Anche in barba alle conseguenze. Questo volevo dire. Un sorriso la eli
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A volte il vento taglia la pelle con tale dolcezza... e leccando la ferita puoi assaggiare il gusto folle della passione... |
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#2 |
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Senior Member
Iscritto dal: Jan 2002
Città: Viareggio
Messaggi: 10743
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solo una cosa: complimenti per il coraggio dimostrato in tutta la vicenda (che, purtroppo, non è ancora terminata
Spero davvero che questo non finisca per essere un ulteriore caso di malagiustizia, e che alla fine venga punito chi ha davvero commesso il tentato crimine. un in bocca al lupo per tutta la faccenda |
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#3 |
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Member
Iscritto dal: Jul 2008
Messaggi: 115
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Cioè la protagonista della storia è fidanzata ed invita a cena un uomo?
Se lo fa la mia ragazza entro in BERSERK. Inoltre non capisco la storiella dell'amico calabrese.. come se fossero tutti super sayan... scommetto che tra l' "ex-pugile" ed il "calabrese" l'avrebbe vinta il primo. Ovviamente pensando al calabrese medio, ovvero una persona normale.. Infine credo che questa vicenda non sia reale. Un ex pugile ti aggredisce, ti strappa i pantaloni e tu sei completamente illesa? Un'abrasione? Un livido? No, non tornano parecchie cose a mio avviso. |
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#4 |
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Senior Member
Iscritto dal: Aug 2006
Messaggi: 14061
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Hai la mia solidarietà.
Purtroppo la legge italiana fa acqua da molte parti, a mio parere per reati del genere ci vorrebbero pene devastanti...
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Ryzen 9600X / ASUS TUF Gaming B850M-Plus / Corsair 2x16 GB DDR5 6000 MHz CL30 / RTX 5070 FE / Crucial P5 Plus 1 TB / Crucial MX500 1 TB / Seasonic Focus GX-750 / Dell S2417DG / Edifier R1280T / Synology DS220+ / Pixel 6 / Steam Deck |
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#5 |
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Senior Member
Iscritto dal: Jun 2003
Città: Near Trento
Messaggi: 2783
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Io non capisco una cosa... da quel che leggo, non lo conoscevi molto questo uomo... tu sei fidanzata... e fai una cena a 2 in casa tua ?
Scusa ma rimango perplesso ,anche se ti faccio i migliori auguri. |
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#6 |
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Senior Member
Iscritto dal: Apr 2002
Città: milano
Messaggi: 4275
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E poi dicono che non bisogna pensare che gli uomini vogliono solo una cosa...
Ma perchè... senza sapere nulla di queste due persone è così assurdo cenare insieme in 2 senza secondi fini? Ok li aveva lui ma lei per forza li ha accettati se ci ha cenato insieme? Ma cosa dite? Per forza candele e roba afrodisiaca deve esserci? E su... Per il resto... se va male... paga qualche incappucciato per massacrarlo cercando di non essere scoperta e fornendo un alibi al tuo ragazzo se non sa nulla.
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Non bisogna mai contraddire una donna. Basta aspettare, lo farà da sola La statistica è quella scienza che dice che se hai i piedi nel congelatore e la testa nel forno, mediamente stai bene |
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#7 |
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Registered User
Iscritto dal: Aug 2002
Città: SaTuRn
Messaggi: 1597
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Cmq massima solidarieta' e stima nei tuoi confronti.
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#8 |
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Bannato
Iscritto dal: May 2009
Città: Italia
Messaggi: 12
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#9 |
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Senior Member
Iscritto dal: Nov 2006
Città: a casa mia
Messaggi: 467
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Devi assolutamente essere fiera di te stessa, per come hai affrontato l'aggressione e per il modo in cui stai gestendo la faccenda, onestamente non avrei avuto la stessa forza, la stessa volontà che hai invece hai avuto tu. Purtroppo per l'ennesima volta la giustizia italiana si rivela per quello che è.
Un grande in bocca al lupo
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Still every night I burn, every night I scream your name... Every night I burn, every night the dream's the same... Take me out tonight, Take me anywhere, I don’t care, I don’t care, I don’t care...* Una persona che nasconde una pentola incrostata è per forza di cose una persona speciale * Disorder Where is my mind |
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#10 | |
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Messaggi: n/a
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prudenza, prima di sparare giudizi... |
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#11 | |
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Messaggi: n/a
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in qualità di parte offesa, in fase post chiusura delle indagini preliminari, di cui all'avviso ex art. 415 bis c.p.p., hai il diritto di accedere agli atti, gratuitamente, anche senza la nomina di un difensore (difensore per la parte offesa, per chi di queste cose non ne capisce). se vuoi estrarre copie degli atti, dovrai ovviamente corrispondere i diritti di segreteria per le copie che fai. devi presentare un'istanza al P.M., se il fascicolo è ancora nella sua disponibilità, ovvero al G.I.P., sempre che non sia stata già celebrata l'udienza preliminare. puoi inoltre, in qualsiasi momento, conoscere la posizione del procedimento, facendo un'interrogazione al Re.Ge. (Registro Generale) del Tribunale ove è iscritto il procedimento; anche in questo caso, pagherai i meri diritti di segreteria. è chiaro, invece, che se intendi costituirti parte civile (ed è una cosa da fare, se l'indagato è solvibile), devi obbligatoriamente avvalerti dell'assistenza di un legale, che dovrai pagare (ma se viene, in sentenza di condanna, stabilito un primo risarcimento dei danni, fatta salva l'azione risarcitoria civile, i soldi per l'avvocato escono da li) |
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#12 | |
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Senior Member
Iscritto dal: Jan 2002
Città: Viareggio
Messaggi: 10743
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io non sono l'avvocato difensore della controparte; esprimo semplicemente il mio giudizio sulla base di ciò che un utente del forum ha scritto (e partendo dal presupposto che la stessa sia in buona fede) |
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#13 |
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Senior Member
Iscritto dal: Sep 2006
Messaggi: 7030
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Bel racconto, poco immediato ma... c'è un possibile futuro come scrittore
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#14 | |
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Senior Member
Iscritto dal: Jun 2003
Città: Near Trento
Messaggi: 2783
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#15 | ||
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Member
Iscritto dal: Aug 2008
Messaggi: 60
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Se basta così poco mi trasformo anch'io in uno scrittore. Ultima modifica di McLovin : 03-10-2009 alle 22:01. |
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#16 |
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Senior Member
Iscritto dal: Apr 2002
Città: milano
Messaggi: 4275
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Possono esserci tante cose dietro... tante situazioni diverse...e non mi sembra che sia stato spiegato bene chi fosse no?
Quante volte capita di fidarsi di qualcuno che poi si dimostra tutt'altro? A me è capitato tante volte di invitare a cena una ragazza fidanzata che però era solo una amica. Mi piaceva vantarmi di alcuni piatti e lei scherzava con sua mamma perchè diceva che cucinavo meglio di lei lol Ok qui si parla di una generazione forse più "avanzata" perchè ci sono matrimoni e figli... ok... ma comunque può succedere che ad esempio una collega di lavoro inviti a cena un collega... Non mi sembra che sappiamo bene tutto no? Se non è un fake potrebbe essere tranquillamente verosimile in alcune situazioni imho
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Non bisogna mai contraddire una donna. Basta aspettare, lo farà da sola La statistica è quella scienza che dice che se hai i piedi nel congelatore e la testa nel forno, mediamente stai bene Ultima modifica di ciriccio : 03-10-2009 alle 21:38. |
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#17 | |
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Senior Member
Iscritto dal: Apr 2002
Città: milano
Messaggi: 4275
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Beh in effetti qui la corda si tira un po' troppo :\ Avevo capito che fossero quasi coetanei lei e lui.
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Non bisogna mai contraddire una donna. Basta aspettare, lo farà da sola La statistica è quella scienza che dice che se hai i piedi nel congelatore e la testa nel forno, mediamente stai bene |
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#18 |
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Senior Member
Iscritto dal: Oct 2005
Messaggi: 1059
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si ragazzi ma qualsiasi sia la situazione, il comportamento di quell'uomo non è in alcun modo giustificabile (sempre che la storia sia vera ovviamente)
Ultima modifica di Energy++ : 03-10-2009 alle 22:15. |
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#19 |
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Senior Member
Iscritto dal: May 2009
Città: Desio (MB)
Messaggi: 1426
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mmmhhh.... poco credibile come storia
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#20 |
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Member
Iscritto dal: Feb 2008
Città: maremmana che studia a firenze
Messaggi: 82
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Innanzitutto grazie per la solidarietà e crepi il lupo.
Veramente grazie a markk0 per le informazioni. Non ne ero a conoscenza. Sono un'ignorante in materia, e quel poco che so è solo perchè in questi giorni ho cercato informazioni un po' ovunque per capire cosa significasse tutto quel che era scritto nella notifica del tribunale. Per quanto riguarda le critiche, io non sto qui a fare scarica-barile delle responsabilità per la mia ingenuità, ma a portare la testimonianza della mia esperienza SENZA VERGOGNA. Sono stata un'ingenua, su questo non ci piove. Ero fin troppo smaliziata. Prima. Adesso ho imparato la lezione. Ma la storia è questa. Vengo da un paesino piccolissimo in cui tutti ci si conosce, in cui da una vita capita di passare una serata in compagnia di persone di tutte le età; in cui è normale trovarti a cena con qualcuno di molto più piccolo di te così come di qualcuno che ha l'età dei tuoi genitori, a parlare del più e del meno. Da un paesino, insomma, in cui è normale fidarsi delle persone. E arrivando da questo paesino, sono una studentessa universitaria fuori sede. Ovvio, non ero del tutto idiota da dare confidenza e fiducia a ogni perfetto sconosciuto, ma sicuramente mi fidavo fin troppo delle persone. E per raccontare dell'uomo in questione la storia va presa un po' più alla larga. Qui a Firenze io ho convissuto 3 anni col mio fidanzato. Ogni volta che tornava da lavoro si fermava a fare l'aperitivo in un bar vicino casa, e a fare due chiacchiere col barista, che era un nostro amico, e coi vari clienti abituali; con alcuni di loro ci siamo trovati anche un paio di sere per andare al pub. A volte, ma non spesso, lo raggiungevo anche io al bar e mi fermavo a fare due chiacchiere. Non ho mai legato abbastanza, infatti nemmeno i nomi ricordavo, ma ricordavo un po' le facce a distanza di tempo se mi capitava di incrociarli. Bene. Io e il mio fidanzato ci lasciammo. Io me ne tornai per un po' di tempo a casa dei miei. Lui restò lì per un po' a sbrigare tutte le sue cose, poi tornò a vivere a Roma. Passò tutta l'estate, e io rientrai a Firenze. Stavo cercando lavoro, così passai al bar per salutare il nostro amico e per sentire se sapeva di qualcuno nei paraggi che cercasse una cameriera. Trovo lì anche il solito gruppo di clienti abituali. Mi salutano e, insieme a Vittorio (l'amico barista), mi chiedono anche notizie di quello che ormai è il mio ex (sapevano già che eravamo rimasti in buoni rapporti comunque); esprimono in generale dispiacere per come sono andate le cose ma sapevano i problemi che avevamo a monte e comprendevano. Si finisce così, fra una chiacchiera e l'altra a parlare anche di me e della mia situazione attuale; racconto di avere un nuovo ragazzo, da poco, ma che ci sto molto bene ecc ecc. In tutto questo nel gruppo c'era anche quest'uomo (gruppo comunque estremamente vario per età dei componenti), che per comodità chiamerò G. E partecipava anche lui alle chiacchiere e anche lui mi dava confidenza. Per me quindi era uno di loro, uno di quelli con cui il mio ex (Valerio) si fermava tutte le sere. Intanto continuavamo ad aperitivare. Il tempo scorreva e pian piano se ne vanno quasi tutti e restiamo a chiacchierare e bere ancora qualcosa io, Vittorio (il barista) e G (l'uomo in questione). Dopodichè io ho detto qualcosa tipo "bene regà, io vado a preparare la cena che poi domattina ho da fare un sacco di giri"; e G "che prepari di buono?"; io: "filetti di nasello in padella col pomodoro e il vino"; G: "ah! quasi quasi... io non ho niente a casa mi toccherebbe ordinare una pizza.."; io: "se vuoi venire a cena non ci son problemi, tanto sono abituata, le cene coi miei amici si fanno sempre da me, con la scusa che mi piace cucinare se ne approfittano sempre" G: "non me lo faccio dire due volte, guarda" Così salutammo Vittorio e andammo a cena da me. Nel tragitto verso casa mi cade di nuovo il discorso per un attimo su Valerio (il mio ex), e G mi risponde "ma chi è Valerio?", e io "ah, ma te non lo conoscevi Valerio?" e lui risponde che è da poco che frequenta il bar. Così comincio a raccontare in generale della nostra storia, dei problemi che abbiamo avuto come coppia e del nuovo ragazzo. Lui altrettanto della sua ex moglie, dei problemi che hanno avuto come coppia, di sua figlia, di un'altra compagna che aveva avuto ma con la quale poi era finita. In tutto questo parlare eravamo arrivati a casa e stavo preparando la cena. Mentre la cena cuoceva ho sentito anche per telefono il mio ragazzo (quello nuovo con cui stavo... ad oggi è un ex anche lui, la storia non andò, durò poco, e questo forse fu in parte dovuto anche alle mie reazioni psicologiche alla vicenda), gli ho raccontato della giornata, della serata, di G che era a cena lì (e tutto questo davanti a lui) e ci siamo scambiati anche un po' di effusioni, concludendo la telefonata dicendo che ci saremmo sentiti quando sarei andata a dormire. Tutto in tranquillità, anche da parte del mio ragazzo nessun rimprovero perchè comunque mi conosceva: sono una persona estremamente socievole e estremamente fedele, se sto con una persona è perchè mi interessa quella, punto, e tutte le altre che frequento, cene o non cene, adulte, coetanee o più piccole, è solo in amicizia. Così si è cenato, si è bevuto anche un po' e abbiamo parlato un po' di tutto, di musica, di giocoleria (ne sono un'appassionata), della sua attività da elettricista. E in tutto questo non c'è stato nessun atteggiamento equivoco. Il resto della storia parte dal tentato bacio di cui narro nel primo post, e non credo ci sia bisogno di ripeterla. Detto questo, ok, sicuramente ingenua io a pensare che anche l'altro fosse interessato solo a una piacevole cena in amicizia e che avesse anche altri fini. Ma mi chiedo: è un motivo valido per cercare di violentarmi? Io mi rispondo di no. Non solo. Mi rispondo che se anche avessi avuto pure io secondi fini (non è il caso, ma supponiamo) e in ultimo ci avessi ripensato, non ho il diritto di ripensarci e dire "No"? Credo che in un caso del genere anche non ci siano giustificazioni per tentare di violentare una ragazza. Quindi racconto senza vergogna, sì. Avrò peccato di ingenuità, ma nulla giustifica l'intento di stupro. Cosa è, avrei dovuto pagare il prezzo della poca malizia? Pagare il prezzo del fidarsi ingenuamente delle persone? Me lo sarei meritato? Mi "spiace", ma penso proprio di no. E dovrei vergognarmi e stare zitta al riguardo, accettare di fargliela passare liscia, perchè il mio errore è stato cenare a casa mia con qualcuno conosciuto in giornata? Scusate, ma quanti qui sono studenti universitari e possono dire di non aver mai cenato con qualche perfetto sconosciuto? Non sto qui a dire che si fa bene così, quanto a far presente che capita come situazione, e che quando va male come è successo a me di certo impari a non fidarti più. E sinceramente è la più orribile lezione di vita che ho imparato: ho imparato che non bisogna fidarsi delle persone. Lo sapevo, ma non del tutto. E l'ho imparato. Ed è tristissima questa cosa. E nonostante tutti i punti sui quali mi si possa attaccare, ne parlo e la racconto perchè ritengo giusto che certi fatti vadano raccontati, che il silenzio su certe cose da solo la possibilità a troppi di passarla liscia e incatena le vittime a una condizione in cui si debbano sentire loro colpevoli dell'accaduto. Io non ci sto. Io mi ribello a questo meccanismo malato. E spero che la testimonianza dia una spinta anche a chi ne ha bisogno. Detto questo, avrei dovuto aggiungere che G era un ex pugile amatoriale, di certo non professionista. Ma di sicuro aveva la sua mole e era almeno il doppio di me. Non gli è stato difficile riuscire a strappare i jeans e sostenere i miei attacchi di difesa mentre mi teneva sul letto. Ma ho avuto la meglio io, e sono riuscita a non farmi fare del male. Come detto, mi so difendere molto bene, per dirla tutta c'ero abituata: ho subito per anni un altro tipo di violenza, domestica. Il fatto dell'amico calabrese è questo: è un carissimo amico, ed è la prima persona che ho chiamato appena sono riuscita ad alzarmi dal letto, dopo che G era scappato. Gli dissi solo "c'era uno a cena da me, ha cercato di violentarmi e è appena scappato". Lui mi rispose che arrivava subito. Il mio amico è uno che non ci va leggerino per queste cose. Quando il citofono ha suonato pensavo fosse lui, invece era G che come ho sopra raccontato era tornato indietro. Il mio amico mi ha trovata totalmente frastornata quando è arrivato. Mi fece una camomilla, mi mise il pigiama e restò a dormire a casa mia. La mattina doveva andar via presto e mi disse che se non me la sentivo di andare a fare la denuncia da sola, verso mezzogiorno quando si sarebbe liberato sarebbe venuto con me, ma io gli dissi che me la sentivo. Lui mi disse che verso mezzogiorno sarebbe venuto lo stesso. E così fu. Io feci la denuncia, tornai a casa, e dopo poco arrivò anche lui insieme a due altri nostri amici pugliesi. Mi prepararono il pranzo, mi rassettarono casa e in tutto questo discutevano fra loro sul da farsi. Fu un'impresa convincerli a non andare a cercare G, e lascio all'immaginazione di chi legge cosa gli avrebbero fatto se solo io avessi detto loro dove poterlo andare a cercare. Per ora credo non ci sia altro da aggiungere. Un sorriso la eli
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A volte il vento taglia la pelle con tale dolcezza... e leccando la ferita puoi assaggiare il gusto folle della passione... |
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