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Old 30-10-2008, 11:52   #1
Fil9998
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consumiamo un terzo di Pianeta in più

http://www.repubblica.it/2008/09/sez...ng-report.html

"Deficit ecologico sempre più grave
consumiamo un terzo di Pianeta in più"

Lo studio sottolinea che "possiamo ancora invertire questa situazione di recessione ambientale"
di VALERIO GUALERZI


Il direttore del Wwf James Leape
ROMA - Viviamo al di sopra delle nostre possibilità. La Terra sta concedendo a tutto l'Occidente l'equivalente dei generosi mutui subprime elargiti dalle banche Usa, permettendo alle società del benessere basato sul consumismo sfrenato un tenore di vita insostenibile, ma il rischio è che dopo aver ipotecato il Pianeta, quando scoppierà la "bolla" dei consumi, non ci sarà nessuno che verrà a ripianare i debiti o a nazionalizzare le perdite, perché a quel punto occorrerebbe un'altra Terra. A lanciare l'allarme è il Wwf in occasione della presentazione del Living Planet Report, il consueto studio dell'associazione ambientalista sullo stato di salute dei sistemi naturali globali e gli effetti causati su di essi dall'intervento umano.

"Se la nostra domanda continuerà a crescere alla stessa velocità, entro metà del decennio 2030-2040, avremo bisogno dell'equivalente di due Pianeti per mantenere i nostri stili di vita", mette in guardia il direttore generale del Wwf Internazionale James P. Leape. "Così come uno spendere sconsiderato sta causando la recessione, i consumi eccessivi - dice ancora Leape - stanno dando fondo al capitale naturale del Pianeta al punto tale da mettere a rischio il nostro benessere futuro: negli ultimi 35 anni abbiamo perduto quasi un terzo del capitale della vita selvatica sulla Terra".

Living Planet Report 2008 è stato presentato oggi in contemporanea in tutto il mondo. Quella di quest'anno è un'edizione ancora più accurata e dettagliata. Sono stati infatti ulteriormente perfezionati i due indici "tradizionali", ovvero il "Living planet index" (che dà conto della biodiversità sulla Terra) e l'indice della "Impronta ecologica" (misura la domanda dell'umanità sulla biosfera). Inoltre è stato introdotto un terzo indice, "l'Impronta idrica" che somma i consumi di acqua di ogni Stato insieme al volume di risorse idriche necessarie a produrre servizi e beni, compresi quelli importati.

Il quadro come detto è preoccupante e per restare alla metafora finanziaria l'Outlook stilato dal Wwf assegna alla Terra un rating decisamente negativo. Il rapporto fornisce anche un'analisi dettagliata dell'andamento paese per paese. Gli Stati Uniti hanno l'impronta ecologica nazionale maggiore. Ogni americano vive infatti con le risorse di 4,5 pianeti. L'Italia si piazza al 24esimo posto, conducendo uno stile di vita che richiederebbe a ogni cittadino di avere a disposizione 3,5 ettari in più di quelli esistenti in realtà.

Un pessimo dato, ma molto più negativa è la nostra "Impronta idrica". L'Italia in termini di consumo procapite (2.332 metri cubi annui) è infatti in quarta posizione nella classifica mondiale. A pesare sono sia un uso dissennato delle risorse interne, sia un ricorso a importazioni ad altissima intensità idrica, come ad esempio la carne di manzo che richiede per ogni chilo l'utilizzo di ben 15mila litri d'acqua.

Ma all'orizzonte non ci sono solo nuvole. "La buona notizia - esorta Leape - è che possiamo ancora invertire questa situazione di forte diminuzione del credito ecologico e non è ancora troppo tardi per evitare un'irreversibile recessione ecologica. Il rapporto identifica le aree chiave necessarie per cambiare i nostri stili di vita e indirizzare le nostre economie verso percorsi sostenibili". La strategia suggerita dal Wwf per innescare la retromarcia è quella dei cunei. Un sistema mutuato dalle politiche di contrasto del riscaldamento globale che prevede una sequenza di azioni mirate, dall'agricoltura alla pesca, dalle politiche forestali a quelle energetiche, ognuna in grado di contribuire a ridurre di una fetta (o meglio di un cuneo) il deficit che stiamo contraendo nei confronti della Terra.

Il primo passo per andare in questa direzione è però quello di considerare la biosfera, quindi terreni fertili, foreste, mare e acque interne, una risorsa che non si può ricapitalizzare con un semplice tratto di penna su un assegno. Esattamente il contrario dell'approccio italiano al problema del riscaldamento globale e la polemica con l'Unione Europea sull'urgenza dell'introduzione delle politiche di contrasto contenute nella direttiva 20-20-20. "Quello che ci suggerisce di fare il governo - denuncia il direttore del Wwf Italia Michele Candotti - è di ipotecare ulteriormente il capitale naturale utilizzando le sue risorse come un sussidio permanente all'economia nazionale e alle imprese in difficoltà, ma questo significa ammettere l'incapacità del Sistema Paese a trovare vere soluzioni alla crisi".

"La recessione mondiale appena iniziata - aggiunge il direttore scientifico del Wwf Italia, Gianfranco Bologna - allenterà sicuramente la pressione umana sul Pianeta, ma noi ci auguriamo atteggiamenti innovativi basati sull'apprendimento piuttosto che sulla costrizione, soluzioni adottate sulla scia della presa di coscienza piuttosto che sullo shock. Siamo convinti che uno sviluppo sostenibile sia possibile, ma il vero problema è che dobbiamo confrontarci con interlocutori che mancano completamente di conoscenze scientifiche: giuristi e avvocati divorano il campo politico con una cultura del bla-bla che emargina la cultura ecologica, che pure ha in Italia punte di eccellenza assoluta".

(29 ottobre 2008)
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Old 30-10-2008, 12:25   #2
Valuk
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L'ho letto sul Corriere. Quasi nessuno dice che siamo in troppi e consumiamo troppo. Non ci aspetta un bel futuro, di questo passo.
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Old 31-10-2008, 18:17   #3
sid_yanar
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interessante il fatto che questo thread, che riporta una notizia oggettivamente grave, non venga cagato da nessuno
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Old 31-10-2008, 18:20   #4
akyra
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interessante il fatto che questo thread, che riporta una notizia oggettivamente grave, non venga cagato da nessuno
perchè non c'è la parola "Berlusconi"

3/4 degli utenti che scrivono in off-topic premono il tasto cerca ed inseriscono "Berlusconi" e poi rispondono a tutti i thread che escono
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Old 31-10-2008, 18:31   #5
sid_yanar
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perchè non c'è la parola "Berlusconi"

3/4 degli utenti che scrivono in off-topic premono il tasto cerca ed inseriscono "Berlusconi" e poi rispondono a tutti i thread che escono
sarà ma non credo che, in assenza di berlusconi, il destino di questo thread sarebbe stato diverso...
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Old 31-10-2008, 18:36   #6
GUSTAV]<
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ma che scoperta...
con i nuovi paesi emergenti saranno caxxi...
"qualcuno" si lamentava della societa' industriale occidentale, che tutto sommato
produceva e consumava per 600milioni di persone,
ora invece, con l'arrivo dei nuovi emergenti, saranno ben 3 miliardi.
insomma aspettiamoci nei prossimi 30 anni una mezza catastrofe...
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Old 31-10-2008, 18:40   #7
s-y
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il problema e' comunque globale.
e la battaglia va combattuta a livello internazionale. ma certo il voler ridiscutere il protocollo di kyoto non e' un bel viatico...

io mi trovo in india ad esempio, e se continua il livello di prima motorizzazione e di industrializzazione in atto adesso, avremo presto una cina-due, quanto a emissioni. per non parlare dello sfruttamento delle risorse.

e per non parlare degli stati uniti, dove forse solo graze alla crisi della finanza inizieranno a guardare in faccia al problema dell'uso smodato delle risorse.

dopodiche' il tutto e' anche un problema di coscienza personale, che certo andrebbe aiutata con sovvenzioni e finanziamenti agevolati ma anche qui, pare che si vada nel verso diametralmente opposto.
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Old 31-10-2008, 19:02   #8
Fil9998
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io credo che la soluzione che si sta adottando (anche se ancora in modo blando) sia quella indicata in certi ambienti già trenta anni fa...

riduzione DRASTICA delle cavallette umane.
troppi schiavi non lavorano di più, consumano e basta.



vedremo ... ma troppe guerre e epidemie e carestie e crisi ....
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Ultima modifica di Fil9998 : 31-10-2008 alle 19:06.
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Old 31-10-2008, 19:15   #9
FastFreddy
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riduzione DRASTICA delle cavallette umane.
troppi schiavi non lavorano di più, consumano e basta.
Una bella guerra termonucleare globale in effetti sarebbe una mano santa
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Old 31-10-2008, 19:20   #10
Ferdy78
 
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io credo che la soluzione ceh si sta adottando (anceh se ancora in modo blando) sia quella indicata in certi ambienti già trenta anni fa...

riduzione DRASTICA delle cavallette umane.
troppi schiavi non lavorano di più, consumano e basta.



vedremo... ma troppe guerre e epidemie e carestie sono sospette.

concordo....qualche atomica ad est ed oriente e poniamo le basi per un mondo migliore

Follie a parte ritengo che la rivoluzione industriale e qualche scoperta scientifica nell'ultimo secolo e mezzo, abbia condotto l'umanità in una condizione di NON ritorno...

In Italia tra industrie fuori norma, caldaie centralizzate massiccio uso di caldaie a gas, centrali a carbone, uso della macchina anche per andare nell'isolato adiacente...la situazione è davvero insostenibile...

si sono deforestate foreste, deviati corsi di fiumi, prosciugati laghi...sminchiato coste, insomma si è distrutto un pianeta che di certo fino al 1850 circa era ancora PROFONDAMENTE MIGLIORE

Il problema è ora cercare di trovare alternative....le ipotesi possibili sono:

1) sperare che nel 2012 avvenga qualcosa...
2) come sopra che nel 2036 si schianti un asteroide (almeno sarebbe una ottima scusa..per Dare una sfoltita senza sporcarsi le mani...)
3) sperare che arrivino gli omini grigi, verdi, marroni e che ci portino in altre dimensioni, pianeti....
4) rimboccarsi le maniche, rinunciare DA SUBITO a gran parte del "benessere"
acquisito in questi ultimi 100 anni e tornare all'età delle candele, delle coltivazioni, della pastorizia e della vita semplice

IN questo periodo stanno uscendo giochi che come scenario hanno un mondo distrutto, lotta per il petrolio etc....chissà che cosa ci stanno nascondendo sti scellerati...

Ultima modifica di Ferdy78 : 31-10-2008 alle 19:22.
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Old 31-10-2008, 20:05   #11
Banus
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4) rimboccarsi le maniche, rinunciare DA SUBITO a gran parte del "benessere"
acquisito in questi ultimi 100 anni e tornare all'età delle candele, delle coltivazioni, della pastorizia e della vita semplice
Neppure, perché la popolazione globale è sostenibile solo con le moderne tecniche di agricoltura meccanizzata, che a loro volta dipendono dall'infrastruttura industriale. La soluzione l'ha già data FastFreddy, una guerra termonucleare per sfoltire la popolazione

Scherzi a parte, i problemi di sostenibilità sono un difetto delle attuali tecnologie, non una conseguenza inevitabile dell'industrializzazione. L'energia può essere ricavata da fonti rinnovabili e non inquinanti, i materiali possono essere riciclati invece di essere dispersi nell'ambiente, le risorse naturali consumate a una velocità inferiore a quella di rinnovamento, e così via.
Molte delle tecnologie necessarie sono in sviluppo, e basta favorirle con opportune scelte politiche, prima che l'inevitabile esaurimento delle risorse ci costringa a una transizione più costosa e difficile.
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echo 'main(k){float r,i,j,x,y=-15;while(puts(""),y++<16)for(x=-39;x++<40;putchar(" .:-;!/>"[k&7])) for(k=0,r=x/20,i=y/8;j=r*r-i*i+.1, i=2*r*i+.6,j*j+i*i<11&&k++<111;r=j);}'&>jul.c;gcc -o jul jul.c;./jul |Only Connect| "To understand is to perceive patterns" Isaiah Berlin "People often speak of their faith, but act according to their instincts." Nietzsche - Bayesian Empirimancer - wizardry
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Old 31-10-2008, 20:17   #12
Fil9998
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guardate che tanto pr cominciare è l'alimentazione non vegetariana uno dei maggiori problemi. con quello che costa in terreni e inquinamento coltivare roba da dar da mangire alle bestie per poi cibarcene e per tutta l'acqua che questo consuma ci potremmo serenamente sfamare tutti e sei i miliardi di persone e ancora di più se fossero tutti vegetariani.


poi

automobili... secondo voi è pensabile che al mondo possan girare 6 miliardi di veicoli ??

onestamente non mi pare che nè idrogeno nè nucleare siano le soluzioni.


e intanto il pianeta si surriscalda...

e l'acqua dolce sarà sempre più costosa e rara...
e fra un po' tocherà pure depurarla da inquinanti...

io non voglio esser cinico a tutti i costi...

ma ragazzi:
qua il sistema di vita alla occidentale lo vogliono tutti e nessuno molla l'osso ...

e l'unica soluzione mi pare veramente una bella riduzione ma molto forte della popolazione mondiale...

e non credo che africani asiatici e sud americani si suicideranno per far contenti noi...

e visto ceh attualmente le cavallette bianceh han il coltello dalla parte del manico, prima che quelle colorate abbiano il fucile dalla parte del calcio ...


E NON STO DICENDO CHE LO AUSPICO O CHE LO CONDIVIDO ...
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Old 31-10-2008, 20:19   #13
FastFreddy
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Altrimenti se l'opzione nucleare la considerate troppo cruenta, si potrebbe cominciare a sterilizzare tutte le persone che superano il metro e settanta, così nel giro di qualche generazione sparirebbero gli inutili stampelloni (buoni solo a far canestro) che mangiano troppo e cagano di più







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Old 31-10-2008, 20:25   #14
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interessante, ma non risolutivo
http://web.radicalparty.org/pressrev...etail&par=2065
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Old 31-10-2008, 20:27   #15
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Altrimenti se l'opzione nucleare la considerate troppo cruenta, si potrebbe cominciare a sterilizzare tutte le persone che superano il metro e settanta, così nel giro di qualche generazione sparirebbero gli inutili stampelloni (buoni solo a far canestro) che mangiano troppo e cagano di più
te ci scherzi ma era una antica preghiera andina quella di non avere un corpo che necessitasse di molto cibo...





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Old 31-10-2008, 20:29   #16
ozeta
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ci penseranno le leggi demografiche cinesi a fare il lavoro sporco.. :sisi:
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Old 31-10-2008, 20:31   #17
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L'energia può essere ricavata da fonti rinnovabili e non inquinanti, i materiali possono essere riciclati invece di essere dispersi nell'ambiente, le risorse naturali consumate a una velocità inferiore a quella di rinnovamento, e così via.
Molte delle tecnologie necessarie sono in sviluppo, e basta favorirle con opportune scelte politiche, prima che l'inevitabile esaurimento delle risorse ci costringa a una transizione più costosa e difficile.
questa mi sembra l'unica possibilita', o meglio l'ultima speranza.

certo e' che vivendo da sette mesi in una zona dell'india dove l'agricoltura e la pastorizia sono le attivita' principali, ho toccato con mano quanto io occidentale sia dipendente da cose che qui per la stragrande maggioranza nemmeno conoscono o quasi. una per tutte, l'energia elettrica.
ci sono minimo due ore al giorno di black-out, e vivo in un capoluogo di distretto, non in un villaggio tribale, e ogni volta mi viene l'angoscia o quasi (fatto salvo che lavoro coi computer e quindi e' in effetti un problema), loro... 'what to do...' e la vita di quasi tutti prosegue praticamente senza differenze.

il problema e' che a grandi balzi stanno cercando di imitare il nostro imbecille stile di vita.

Ultima modifica di s-y : 31-10-2008 alle 20:33.
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Old 31-10-2008, 20:31   #18
Fil9998
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altro spunto di discussione

e qua si aprirà il cielo


"Memorandum 200": il genocidio diventa politica estera americana
Tratto da libro di Franco Adessa "ONU: gioco al massacro"

Nel 1965, il presidente degli USA, Johnson, dichiarava che 5 dollari, investiti nel controllo della popolazione, valevano quanto 100 dollari investiti nello sviluppo economico; Nixon, il 18 luglio 1969, in un messaggio al Congresso sulla popolazione, sottolineava: «Crediamo che le Nazioni Unite (...) dovranno prendere l’iniziativa di reagire contro la crescita della popolazione mondiale. Gli Stati Uniti collaboreranno interamente ai loro programmi in questo senso. Sono fortemente impressionato dalla forza del recente rapporto, prodotto dal gruppo di specialisti dell'Associazione delle Nazioni Unite, di cui John Davidson Rockefeller III è il presidente».

Nel 1970, l 'Amministrazione Nixon emise una direttiva che chiedeva una serie di studi per la diminuzione della popolazione mondiale.
Il 24 aprile 1974, venne pubblicato, con la firma di Henry Kissinger, il “National Security Study Memorandum 200”, che venne indirizzato, tra l'altro, al presidente americano Gerald Ford, ai Ministeri della Difesa, dell'Agricoltura, al Direttore della CIA e agli amministratori della AID (Agency for International Development). Il "Memorandum" è «(...) uno studio sull'impatto della crescita della popolazione mondiale sugli interessi strategici esteri americani. (...) (e) mette a fuoco le implicazioni politiche ed economiche internazionali della crescita della popolazione, più che (i relativi) aspetti ecologici, sociologici o di altra natura»(1).

Il 16 ottobre 1975, il "Memorandum" viene inviato al Presidente Ford, insieme a raccomandazioni confidenziali di Henry Kissinger, che incoraggiavano il Presidente a prendere una decisione sulla necessità «della leadership degli Stati Uniti sulle questioni concernenti la popolazione mondiale».
Questo cinico documento, che apertamente riconosce la relazione esistente tra la potenza politico-economico-militare di una nazione e il suo incremento demografico, in piena malafede, propone lo spopolamento di intere nazioni come unica soluzione in grado di mantenere i privilegi americani nel commercio di materiali strategici per il settore industriale e di conservare la supremazia militare americana. La crescita demografica di questi paesi viene additata come il peggior nemico da combattere con determinazione e con ogni mezzo! Lo studio sottolinea il pericolo, rappresentato dal crescente ruolo politico e strategico, sulla scena mondiale, delle nazioni più popolose del pianeta, e fornisce un elenco di questi paesi ai quali gli Stati Uniti devono dedicare una particolare attenzione; essi sono: India, Bangladesh, Pakistan, Nigeria, Messico, Indonesia, Brasile, Filippine, Tailandia, Egitto, Turchia, Etiopia, Colombia.

Agli elevati costi in aiuti economici, indispensabili per aumentare la produzione agricola dei paesi popolosi, viene fornita questa alternativa: «una serie di disastri nei raccolti potrebbe trasformare alcune di queste nazioni (in via di sviluppo) in casi di malthusianesimo classico, con carestie che potrebbero coinvolgere milioni di persone».
Il Rapporto, pur riconoscendo storicamente che le nazioni in fase di industrializzazione sono accompagnate da un desiderabile incremento demografico: «...la loro popolazione, generalmente, subisce una fase di rapida crescita demografica...dovuta alla relativa facilità nell'applicazione di politiche sanitarie che determinano un declino della mortalità, mentre il tasso delle nascite rimane alto», insiste sulla politica di spopolamento, giustificandola con queste parole: «dal punto di vista degli interessi americani, la riduzione delle richieste di cibo dei paesi in via di sviluppo (dovuta alla limitazione della crescita demografica) è vantaggiosa (perché questo) riduce solo le loro richieste di aiuti economici, mentre non intacca lo scambio commerciale»(2)

Il Memorandum riporta il "problema della resistenza delle Nazioni in via di sviluppo" ai piani di riduzione della popolazione, contenuti nel "World Population Conference Plan Action", presentato alla Conferenza Mondiale sulla Popolazione di Bucarest, nell'agosto del 1974, lamentando i cinque tremendi attacchi dell'Algeria, con l'appoggio di diversi paesi africani; dell'Argentina, sostenuta dall'Uruguay, Brasile, Perù e, più limitatamente, da altri paesi latino-americani; del gruppo dell'Europa dell'Est (meno la Romania ); della Repubblica Popolare Cinese e della Santa Sede.
Il Memorandum sottolinea la necessità di applicare pressioni sui governi stranieri e sui loro leaders, in modo sottile ed efficace, al fine di erodere queste opinioni e queste resistenze, offrendo anche la collaborazione del Governo americano alle Organizzazioni dell'ONU, quali: OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità), UNFPA (Fondo per le Attività sulla Popolazione delle Nazioni Unite), Banca Mondiale e UNICEF, in altre attività che includono anche la pianificazione familiare.

Un'altra direttiva del "Memorandum" richiede che gli Stati Uniti si occupino di programmi di familiarizzazione di questi obiettivi di contenimento e di riduzione della popolazione dei paesi in via di sviluppo, da tenere presso la sede centrale delle Nazioni Unite a New York, e indirizzati a ministri, ad alti incaricati governativi, a responsabili politici ed altri leaders privati che abbiano una certa influenza sull'opinione pubblica.
Nello studio, viene previsto anche il ruolo della Banca Mondiale che, con le sue risorse e con la sua stretta collaborazione con agenzie dell'ONU, quali la AID (Agency for Intemational Development) e la UNFPA (Fondo per la Popolazione delle Nazioni Unite), potrebbe promuovere, con efficacia, l'accettazione di queste politiche anti-demografiche presso i responsabili dei paesi in via di sviluppo.

Dopo aver individuato il pericolo di determinati paesi popolosi e ricchi di materie prime, perché, in futuro, "capaci di sostenere un'espansione demografica", il "Memorandum" indica le linee d'azione per indurre queste popolazioni ad accettare un cambiamento radicale di mentalità e imporre il modello della famiglia ridotta e quello di società a basso tasso di natalità.
Il documento espone al Presidente degli Stati Uniti e al Segretario di Stato il problema della crescita della popolazione come una questione di estrema importanza, raccomandando loro l'obiettivo strategico di ridurre drasticamente i tassi di fertilità nel terzo mondo.
Nulla viene escluso per ottenere i risultati desiderati: viene raccomandato il trasferimento della "tecnologia contraccettiva", la sterilizzazione, l'aborto, il condizionamento della popolazione e dei leaders politici; viene persino consigliato l'uso di propaganda da trasmettere nel mondo, via satellite. Tutto questo - viene suggerito - dovrà essere fatto in modo sottile senza rischiare di suscitare reazioni ed opposizioni, scegliendo la strada del propagandare più i benefici della riduzione della popolazione, quali la libertà di scelta individuale, l'assistenza sanitaria e lo sviluppo economico dei paesi più poveri, che i lati negativi.

Se tutto questo non bastasse, si prospetta anche che gli aiuti economici e il cibo dovranno essere condizionati all'impegno, dimostrato dal paese richiedente, sul fronte della riduzione del tasso di fertilità interno!
Il documento include, infine, una breve analisi sugli aspetti razziali, etnici, culturali e religiosi che possono portare a conflitti e a rivoluzioni politiche. In modo particolare, dove la densità demografica non sia rilevante, viene esaminata la capacità di destabilizzazione del diverso tasso di crescita demografica dei diversi gruppi etnici: «Pertanto, differenze nel tasso di crescita di queste popolazioni possono esercitare un ruolo determinante nel causare cambiamenti politici e conflitti, laddove la densità demografica, la "sovrappopolazione" di cui si parla, sia molto meno importante» 99.

Il 26 novembre 1975, le raccomandazioni politiche del "Memorandum 200", insieme ai suggerimenti proposti da Kissinger, vennero accolti dall'Amministrazione americana. Lo spopolamento di intere nazioni della terra entrava, così, a far parte della politica estera degli Stati Uniti! A firmare e a ufficializzare questo atto era stato il Direttore del Consiglio per la Sicurezza Nazionale, e intimo di Kissinger, Brent Scowcroft. Subito dopo, Kissinger creava lo “0ffice of Population Affairs", presso il Dipartimento di Stato, e lo "Ad Hoc Group on Population Policy", presso il Consiglio di Sicurezza Nazionale, per la messa in atto delle politiche genocide proposte dal "Memorandum 200".
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Old 31-10-2008, 20:36   #19
greasedman
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Originariamente inviato da akyra Guarda i messaggi
perchè non c'è la parola "Berlusconi"

3/4 degli utenti che scrivono in off-topic premono il tasto cerca ed inseriscono "Berlusconi" e poi rispondono a tutti i thread che escono
l'altro quarto cerca tutti i tread dove non è contenuta quella parola, e li seppelliscono di cazzate
greasedman è offline   Rispondi citando il messaggio o parte di esso
Old 31-10-2008, 20:36   #20
cocis
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con la recessione mondiale .. i consumi ora caleranno di brutto...
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