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#1 |
Bannato
Iscritto dal: Aug 2001
Città: Berghem Haven
Messaggi: 13526
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Ecco gli studi su cannabis e psicosi
Usciti i risultati di uno studio molto esteso, da fonte sicura (niente siti di parte o scienziati improvvisati):
http://sciencenow.sciencemag.org/cgi...07/727/3?rss=1 ------------------------------------------- Avviso per proibizionisti e antiproibizionisti: col thread non c'entrano: *morte *incidenti stradali *liberalizzazione Si parla di SVILUPPO DI PSICOSI ------------------------------------------- Toking up may not kill you, but it could trigger mental illness. People who use marijuana are 40% more likely to develop some form of psychosis than are those who just say no, according to a new analysis, and the risk soars for the heaviest users. The findings could put a new spin on the debate raging over legalizing the drug. For many years, studies have hinted at a link between smoking cannabis and psychosis, a mental illness characterized by hallucinations and delusions that can lead to schizophrenia. A clear relationship has remained elusive, however, in part because researchers have used different methods and time frames to address the question. Seeing the need for a systematic review of the evidence, a team of researchers from four British universities combed through 35 studies of children and adults from New Zealand, the United States, and Europe. All tracked groups of people initially free of mental illness over periods of up to 30 years and compared the incidence of new mental symptoms in cannabis users and nonusers. The findings of the individual studies varied, but when the team, led by psychiatrist Theresa Moore of the University of Bristol, U.K., pooled the data and controlled for confounding variables, it found a 41% increase in psychosis among cannabis users. According to the authors, the psychosis risk for occasional users is roughly 3% to 4%, compared with a 2% to 3% lifetime risk in the general population. Among heavier users--people who smoked pot more than 100 times--the odds of developing psychosis increased an average of more than 200% compared to the general population. The risk of schizophrenia jumped as well, from 1% in the general population to roughly 2% in heavy users, the team reports in this week's issue of The Lancet. That risk is still relatively low, says co-author Stanley Zammit, a psychiatrist at Cardiff University in Wales, but it might be enough to prompt some users to cut back or stop smoking. The researchers also looked at the relationship between cannabis and anxiety, depression, and suicidal thoughts, but links between marijuana and these disorders were less consistent than for psychosis. The authors agree that some uncertainty remains and concede that their analysis is based only on observational studies rather than on more reliable randomized controlled studies like those used to test new drugs. In addition, they note that the incidence of schizophrenia in the general population has not increased with rates of marijuana use, as would be expected if marijuana was a causal agent in the disease. However, for many researchers, the review comes as confirmation of a long-recognized trend. The study "is an important ... contribution to the debate on the association between cannabis use and psychosis," says Nadia Solowij, a psychologist at the University of Wollongong in Australia. Neurobiologists have previously shown an overlap in the location and functioning of the parts of the brain sensitive to marijuana's active ingredient, THC, with regions implicated in psychosis and schizophrenia, she says, and the new findings help solidify the linkage on a clinical level. Ultima modifica di lowenz : 28-07-2007 alle 17:11. |
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#2 |
Junior Member
Iscritto dal: Sep 2006
Messaggi: 13
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non sono in grado di muovere critiche verso lo studio, ma dico solo una considerazione personale, se tutti quelli che per ogni stronzata prendono uno Xanax o altre benzodiazepine simili si facessero una canna credo che starebbero meglio ed avrebbero meno controindicazioni.
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#3 | |
Bannato
Iscritto dal: Aug 2001
Città: Berghem Haven
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#4 |
Junior Member
Iscritto dal: Sep 2006
Messaggi: 13
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allora ce ne sono tanti messi male, perchè vengono prescritte con un non nulla, diversi dosaggi, ma sempre di quello si parla.
Chi ha appena un pochino di attacchi di panico o ansia generale o difficolta a dormire, e zack la prescrizione arriva in un attimo. |
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#5 | |
Bannato
Iscritto dal: Aug 2001
Città: Berghem Haven
Messaggi: 13526
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#6 | |
Senior Member
Iscritto dal: Jul 2006
Messaggi: 1022
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indubbiamente sia le benzodiazepine che la cannabis fanno male , e questo è vero anche nei confronti del fumo e dell'alcol. |
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#7 |
Junior Member
Iscritto dal: Sep 2006
Messaggi: 13
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Che la cannabis agisca sul sistema nervoso è consolidato e quindi non c'è da stupirsi se spuntino fuori danni provenienti dall'abuso, solo che ancora mi chiedo come mai sia scoppiato tutto questo interessamento da parte della comunita' medica sul danno della cannabis "fumata" e poco interesse sull'eventuale utilizzo in campo medico. Ho sempre sentito pareri contrastanti, diciamo chi si schiera a favore e chi contro, ma ancora non ho capito nulla sulla veridicità degli studi.
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#8 | |
Bannato
Iscritto dal: Aug 2001
Città: Berghem Haven
Messaggi: 13526
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Quote:
![]() -> http://www.molecularlab.it/news/view.asp?n=5477 Buona lettura ![]() Il nostro organismo produce naturalmente sostanze che svolgono azioni simili a quelle dei principi attivi contenuti nella marijuana e nell’hashish, derivati della canapa indiana (cannabis): sono i cosiddetti cannabinoidi endogeni o endocannabinoidi. Tali principi attivi quando sono assunti esternamente con l’uso di droghe hanno, notoriamente, effetti stupefacenti; nel caso di persone affette da sclerosi multipla possono però migliorare il decorso della malattia. Sulla base di tale osservazione, come potenziali agenti terapeutici si sperimenta da alcuni anni l’utilizzo controllato di composti in grado di stimolare i recettori per gli endocannabinoidi. Ora una ricerca congiunta della Fondazione Santa Lucia e dell’Università di Roma “Tor Vergata” si è concentrata per la prima volta sugli effetti della sclerosi multipla sul sistema che produce i cannabinoidi endogeni, modificandone quantità ed attività all’interno dell’organismo colpito. Uno studio innovativo che ha capovolto il punto di osservazione sulla relazione tra questa patologia e i benefici indotti da sostanze cannabinoidi. Il lavoro ha avuto la supervisione del professor Giorgio Bernardi, direttore della Clinica Neurologica dell’Università Tor Vergata e responsabile delle Attività di Neuroscienze Sperimentali della Fondazione Santa Lucia nel Centro Europeo di Ricerca sul Cervello. I risultati, già disponibili on line, saranno pubblicati sulla prestigiosa rivista scientifica internazionale “Brain”. Lo studio condotto negli istituti romani ha dimostrato che l’infiammazione del sistema nervoso centrale, causa degli attacchi di sclerosi multipla, aumenta la produzione di endocannabinoidi all’interno del cervello e nelle cellule del sistema immunitario; inoltre ha permesso di identificare negli enzimi che producono e che eliminano tali sostanze dei nuovi bersagli per farmaci, già in fase di sviluppo, privi degli effetti collaterali degli agenti cannabinoidi al momento disponibili. Attualmente il composto più utilizzato a fini terapeutici nei pazienti affetti da sclerosi multipla è il THC (delta-9-tetraidrocannabinolo), il maggior principio della marijuana, che oltre ad essere uno stupefacente possiede numerose proprietà (antidolorifica, antinausea, anticinetosica, stimolante per l'appetito e in grado di abbassare la pressione endoculare). Purtroppo il ricorso al THC, o ad altri agenti che eccitano direttamente i recettori per i cannabinoidi, situati diffusamente nel cervello, è fortemente limitato dalle ripercussioni negative sulle funzioni cognitive e mentali dei pazienti. La ricerca ha visto la stretta collaborazione tra il laboratorio di Neurofisiologia Sperimentale della Fondazione Santa Lucia e il Centro Studi sulla Sclerosi Multipla dell’Università Tor Vergata, entrambi diretti dal dottor Diego Centonze. Un importante contributo è venuto da un altro laboratorio della Fondazione: quello di Neurochimica dei Lipidi, diretto dal professor Mauro Maccarrone. “Il nostro studio rappresenta un primo passo verso lo sviluppo di farmaci che non agiscano indiscriminatamente su tutti i recettori dei cannabinoidi nel cervello e nel sistema immunitario, ma – sottolinea Centonze – che funzionino piuttosto da ‘bombe intelligenti’ sulle alterazioni del sistema endocannabinoide specifiche della sclerosi multipla”. Ultima modifica di lowenz : 28-07-2007 alle 16:38. |
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#9 | |
Junior Member
Iscritto dal: Sep 2006
Messaggi: 13
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Una domanda a questo punto, vidi una trasmissione su appunto malati di sclerosi multipla che denunciavano ad una trasmissione sulla Rai la difficolta' nel reperire appunto un farmaco derivato dalla cannabis e facevano richiesta al ministro della Salute di velocizzare l'arrivo in Italia. Ora al di la' del discorso scentifico, tutti erano daccordo sul fatto che la loro condizione migliorasse a livello di dolore, di blocco delle funzioni motorie etc. Tutto questo per dirti, si' c'è l'eventuale effetto placebo lo so, solo che uno non sa mai come regolarsi. Certo che lo studio e gli enti coinvolti nella ricerca da te postata non sono o almeno non "dovrebbero" (escludendo eventuali sponsor della ricerca etc che non sono stato a controllare) essere contestati però poi magari spunta fuori un'altra ricerca che bla bla bla... |
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#10 |
Senior Member
Iscritto dal: Jan 2004
Messaggi: 1384
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meno adatti, sostituibili da cose migliori, ma definirli insensati... mah
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#11 |
Bannato
Iscritto dal: Aug 2001
Città: Berghem Haven
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#12 |
Senior Member
Iscritto dal: Nov 2003
Messaggi: 1831
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Legalizzarla sarebbe follia pura
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#13 | |
Bannato
Iscritto dal: Aug 2001
Città: Berghem Haven
Messaggi: 13526
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Del resto non ho nulla in contrario alla sperimentazione, come ho più volte detto, semplicemente sono contrario a chi parte in quinta dicendo "Fa male" o "fa bene". |
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#14 |
Bannato
Iscritto dal: Aug 2001
Città: Berghem Haven
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#15 |
Junior Member
Iscritto dal: Sep 2006
Messaggi: 13
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#16 | |
Senior Member
Iscritto dal: Nov 2003
Messaggi: 1831
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Altro articolo Prima il mea culpa del quotidiano The Independent, poi gli allarmi lanciati da molti scenziati e ora le conferme sperimentali: altro che droga leggera, la cannabis e i suoi derivati sono stupefacenti a tutti gli effetti e con tutte le conseguenze nefaste del caso. L’ultima conferma arriva da una ricerca pubblicata dall’inglese The Lancet, una delle più autorevoli riviste scientifiche del mondo, secondo cui anche un uso minimo di canapa indiana - anche un solo spinello - aumenta del 41% il rischio di malattia psicotiche come la schizofrenia. Per i consumatori abituali, questo rischio sale a una percentuale che va dal 50 al 200%, dicono i ricercatori britannici, Theresa Moore (Università di Bristol) e Stanley Zammit (Università di Cardiff). I due hanno passato in rassegna i 35 studi più recenti sull’argomento, osservando il legame tra cannabis e stati psicotici e notando «un aumento importante dei casi di psicosi tra le persone che usano questa sostanza». I ricercatori non escludono che ci siano altre spiegazioni per questo aumento delle patologie, «ma, malgrado le incertezze, il pubblico deve essere informato su questa droga molto diffusa». Lancet, nel suo editoriale, ricorda un suo commento pubblicato nel 1995 nel quale sosteneva che non c’erano rischi, neanche a lungo termini, legati al fumo della cannabis: «Ma i lavori pubblicati da allora portano a concludere che la cannabis accresce il rischio di malattie psicotiche. Il governo dovrebbe investire in campagne d’educazione lunghe ed efficaci sui rischi che la cannabis presenta per la salute». Oltretutto, il tipo più recente di cannabis - lo skunk - ha una potenza molte volte maggiore rispetto ai tipi che si fumavano, ad esempio, negli anni Ottanta. Elementi che hanno fatto scoppiare una campagna per rivedere le politiche di lotta alla cannabis, che nel Regno Unito è depenalizzata. Da noi invece, a quanto pare, c’è ancora chi prende alla leggera i rischi legati ad hashish e marijuana. Ad Arenzano, presso Genova, tre giorni fa è stato arrestato un uomo che, insieme alla droga, aveva una specie di «gioco dell’oca» dei pusher, in cui, inutile dirlo, si vincono le dosi. Un gioco da tavolo che si compra su internet a 70 euro. http://www.ilgiornale.it/a.pic1?ID=195808 e ancora (ANSA) - ROMA, 25 LUG - Gli adolescenti trovano piu' piacevole la cannabis rispetto agli adulti, e sono anche piu' esposti ai suoi effetti dannosi. E' il risultato di uno studio condotto sui topi dall'universita' di Sidney. Una differenza riscontrata dai ricercatori e' nell'effetto della sostanza sul cervello: esaminando la regione chiamata ippocampo, hanno trovato cambiamenti in molte piu' proteine nelle cavie giovani che risultano, pertanto, piu' vulnerabili. Per il resto,sono d'accordo sul suo uso in ambito terapeutico
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#17 |
Senior Member
Iscritto dal: Jun 2006
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non entro nel merito degli effetti in sè ma che uno che si fuma n canne tutti i giorni sia soggetto a psicosi lo si potrebbe giò sospettare dal comportamento, considerare scientificamente rileva-nte\bile se la cannabis sia in grado di produrre psicosi o meno mi sembra più allucinogeno di qualsiasi delle centinaia di specie e combinazioni, esistenti, passate e future
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#18 |
Bannato
Iscritto dal: Aug 2001
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Smettiamola di linkare Il Giornale dai, si vede lontano un km che l'articolo è cannato!
Lì dice uno spinello, l'articolo vero dice bel altro!!!!!!!!!!! ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() Non vedi che è lo stesso che ho postato io ma DEFORMATO ![]() L'ennesima prova che il Giornale sfalsa tutto. Ultima modifica di lowenz : 28-07-2007 alle 17:08. |
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#19 |
Senior Member
Iscritto dal: Jun 2006
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#20 | |
Bannato
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