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Iscritto dal: Jul 2003
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Siamo al crollo finanziario, negli USA?
Vi riporto questo articolo di Blondet: Qualcuno può confermare?
Ma soprattutto: sono a rischio anche i nostri fondi pensione? http://www.effedieffe.com/interventi...metro=economia << Il crollo finanziario Maurizio Blondet 03/07/2007 Prima le buone notizie: se volete comprare casa in California, fatelo. I prezzi sono calati del 37%. Anzi, è meglio che aspettiate, caleranno ancora. Di questi tempi, nel mondo finanziario americano, tornano di moda vecchi modi di dire. Uno suona: «Nessuno previde la grande depressione anni ‘30». Un altro dice: «Non c’è mai un solo scarafaggio». Ossia: se vedete uno scarafaggio schiacciato, vuol dire che la vostra cucina ne è piena. Lo scarafaggio morto (che ne annuncia altri) è la banca d’affari Bear Stearns, che per sostenere due suoi fondi speculativi (hedge fund) appena nati e già in fallimento, ha dovuto iniettarvi un quarto del proprio capitale. Come spiega flemmatico il Financial Times, quei due fondi «s’erano indebitati per comprare derivati garantiti da mutui sub-prime» (ossia mutui concessi a persone che hanno una storia di insolvenza). Quando il prezzo dei derivati è caduto, i creditori dei fondi hanno chiesto indietro i loro soldi, il che significava che quei fondi avrebbero dovuto vendere un po’ di quelle loro obbligazioni garantite da mutui. La vendita si è dimostrata molto difficile». Celeste eufemismo britannico! Nessuno si è fatto avanti a comprare quelle obbligazioni garantite da insolventi. Nessuno. Per questo la Bear Stearns ha dovuto metterci i capitali suoi. Infatti, spiega il FT, «il mercato per queste obbligazioni è cresciuto in modo esponenziale… ma c’è poco scambio e poca liquidità in prodotti come questi, e di conseguenza non ci sono prezzi di mercato. E’ possibile che questi prodotti siano sistematicamente sopravvalutati nei libri contabili dei fondi speculativi, assicuratori e banche, e la loro nuova valutazione può far male». Dunque, il giornale dell’altissima finanza riesce a parlare di un mercato «cresciuto in modo esponenziale» che però ha «pochi scambi e poca liquidità». Un grandissimo mercato dove si scambia poco è, nella dimenticata scienza chiamata logica, una «contraddizione in termini». Ciò richiede un chiarimento preliminare. I mutui «subprime» (contratti da gente con passato di insolvenza) sono acquistati dalle banche d’investimento - con denaro preso a prestito, a basso costo grazie alla politica lassista della Federal Reserve - e «confezionati» in obbligazioni chiamate «Residential Mortgage Backed Securities» (RMBS). Ciascuna di queste obbligazioni può contenere migliaia di mutui, ossia di debiti su cui i debitori pagano (se possono) un interesse. Per di più, esse sono suddivise in varie «tranches» di rischio, ed ogni «tranche» - proprio perché ha poco mercato, non è normalmente scambiata - riceve una valutazione da una delle agenzie di rating, Moody’s, Standard & Poor, Fitch. Dunque, non è il «mercato» che fa i prezzi, ma le agenzie che assicurano: se comprate questa «tranche» essa vale tot. Sulla parola. O meglio: le tranches che ricevono il rating più alto sono le prime che riceveranno i soldi ricevuti dal fondo; poi c’è la linea seconda, terza e quarta, fino alle ultime che saranno pagate se le cose andranno male. Le tranches dell’ultima fila sono chiamate «i rifiuti tossici» della finanza. La tranches mediana ha di solito un rating BBB. Ora, questa tranches, non la più rischiosa, è crollata di valore, da gennaio, del 42%. Il fatto è che ora c’è il prezzo di mercato, ed è –42%. Lo stesso ribasso lo subiscono tutte le banche, fondi e istituzioni che possiedono la stessa tranches con lo stesso rating. Sicchè dopo il bagno di Bear Stearns, quando Merrill Lynch ha provato a vendere un po’ dei suoi «attivi» coperti (diciamo così) da quel tipo di debito, i prezzi offerti dal mercato sono stati un trauma per la banca. Anzi, per la maggior parte degli «attivi» non c’è stata offerta. Non un’offerta bassa, ma nessuna offerta affatto. Merrill Lynch ha ritirato i suoi gioielli di sterco dal mercato… Il FT si domanda, flemmatico, se questo può «danneggiare i mercati del credito più ampi», e conclude di no, state tranquilli. Tranquilli i lavoratori. I loro fondi pensione americani hanno comprato quello sterco al prezzo valutato dalle agenzie di rating. Il General Retirement System di Detroit, per esempio, ha 39 milioni di quegli «attivi» nel suo portafoglio, il fondo pensioni degli insegnanti del Texas ne ha 63 milioni. Ma la lista è lunga, e comprende istituzioni europee e asiatiche. Perché hanno comprato quella roba? Perché quei debiti collateralizzati con mutui (di semi-insolventi) pagavano interessi oltre il 10% più alti del LIBOR. O almeno così assicuravano le banche come Bear Stearns. «Le maggiori agenzie di rating sorvegliano queste obbligazioni», diceva la sua pubblicità. Ora le «maggiori agenzie» prendono le distanze. Moody’s ha dichiarato: «C’è qui un equivoco molto diffuso. In realtà, noi forniamo solamente una valutazione del credito e un commento». Fitch: «Noi non forniamo alcuna sorveglianza». Standard & Poors: «Ci limitiamo a dare un rating alle transazioni che gli emittenti ci portano, basandoci sui nostri criteri pubblicati». C’è la fondata speranza che il crollo seppellirà anche la reputazione delle agenzie di rating: ecco la seconda buona notizia. Queste obbligazioni si sono dimostrate sterco per un semplice motivo: 2,2 milioni di americani che hanno contratto un mutuo «subprime» dal 1998 ad oggi hanno perso la loro casa per impossibilità di pagare i ratei dell’ipoteca. Si tratta di un debitore su cinque di quelli che hanno ottenuto tali prestiti nel 2005: una percentuale di fallimenti mai visto nella storia americana. E ovviamente, mentre i sequestri immobiliari aumentano, così il «mercato» finanziario dei CDO, le obbligazioni garantite da quelle ipoteche è crollato. Tanto più che nei «pacchetti» chiamati CDO, in media il 45% del composto è fatto di prestiti «subprime» (di potenziali insolventi). Precipitosamente svalutate dalla rispettate agenzie di rating, queste obbligazioni dovranno essere vendute da chi le ha comprate (a credito, ricordiamolo): ciò, secondo Bloomberg, «prosciugherà il mercato delle obbligazioni coperte da mutui subprime, che vale 800 miliardi di dollari, e i trilione di dollari di CDO, obbligazioni coperte da debiti, che sono la parte in più rapida crescita del mercato». O lo erano. Ora è il mercato in più rapida de-crescita. Alla fine, sui CDO si rischia di perdere il 25%, ossia 250 miliardi di dollari, o anche più: nessuno può dirlo. Si spera solo che il letame sia sparso tra migliaia di fondi, privati e istituzioni, in modo da spalmare il danno. Ma la KKR ha rimandato l’offerta di obbligazioni «sane» di una delle ditte che ha in portafoglio, la US Foodservice, per mancanza di capitalisti sottoscrittori. Il gruppo di analisi Lombard Street Research ha fatto una nera previsione: «L’eccesso di liquidità nel sistema globale sarà disseccato. Il capitale delle banche può essere decimato, il che richiederà il richiamo di una quantità di prestiti. Ciò aggraverà l’atterraggio duro in USA» («Baaaanks set to call in swathe of loans», Telegraph, 26 giugno 2007). L’economista Henry C. K. Liu, su Asia Times, conclude: «Il boom della liquidità scatenato dai bassi tassi della FED ha fornito una forte crescita consistente in inflazione degli attivi finanziari, senza aggiungere un’espansione dell’economia reale in proporzione. Diversamente dai beni fisici reali, i miraggi finanziari che nascono dall’aria possono evaporare nell’aria senza preavviso. Via via che l’inflazione prende velocità, il boom della liquidità e l’inflazione degli attivi finirà, lasciando un’economia vuota di sostanza». Secondo lui, «una crisi finanziaria globale è inevitabile». Il Financial Times dice di no. Tranquilli. Copyright © - EFFEDIEFFE - all rights reserved.>>
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Iscritto dal: Jun 2006
Città: Roma-Milano Utente:Deberlusconizzato Iscritto:20/2/2000 Status:SuperUtenteAdm Messaggi totali:107634 Auto:BMW X3 3.0 SD M
Messaggi: 1722
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Impressionante.
Non riesco a capire dove si voglia arrivare cercando di fare soldi sui debiti degli altri; è ovvio che prima o poi qualcosa imploderà. Unica buona notizia, IMHO: "C’è la fondata speranza che il crollo seppellirà anche la reputazione delle agenzie di rating: ecco la seconda buona notizia." LuVi
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#3 |
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Senior Member
Iscritto dal: Mar 2003
Messaggi: 740
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#4 |
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Senior Member
Iscritto dal: Feb 2002
Città: Castelli Romani - Ostia
Messaggi: 1458
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Basta andare su qualsiasi sito di finanza e vedere qual'è l'opinione generale su Blondet.
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Ho trattato con: Corrado83, ronald0, wizard83, Il programmatore, jonbonjovanni, themac, ciccio89, DT854, semmy83, numbhead, vinc07 e altri 2 utenti. |
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#5 |
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Iscritto dal: Jul 2003
Messaggi: 145
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...io non intendevo un giudizio sull'autore, ma su quello che ha riportato! Vi chiedo apposta lumi perché so che le cose che dice si devono prendere con le pinze. Però ci sono anche i riferimenti, sotto.
Ergo: a prescindere dall'autore, quello che è stato riportato nell'articolo è fondato oppure no? E soprattutto: sono a rischio anche i nostri fondi pensione?
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#6 |
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Senior Member
Iscritto dal: Sep 2006
Messaggi: 3398
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A me questi "analisti" finanziari mi hanno sempre fatto ridere. In pratica sparano a caso, poi se ci azzeccano bene, altrimenti fa nulla. Sono anni che sento parlare di "bolle", praticamente dal 2003/2004, cioè da quando la borsa è in rialzo dopo i record negativi toccati nel periodo anteguerra in Iraq. Non si fa altro che parlare di bolle speculative del mercato azionario e immobiliare e soprattutto di quando scoppieranno.
Quello che invece non mi convince dell'economia americana e che potrebbe portare a un ridimensionamento (una crisi come quelle che favoleggiano questi forse è eccessiva) è il doppio deficit, pubblico e commerciale.
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#7 | ||
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Senior Member
Iscritto dal: Mar 2003
Messaggi: 740
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è vero che c'è aria di crisi negli usa, ma queste crisi sono cicliche.. blondet invece prende alcuni dati reali, li gonfia, e fa articoli catastrofistici mettendo sue deduzioni a condire il tutto.
25/6 http://www.soldi.it/map/show/default/src/4831623.htm Quote:
http://www.soldi.it/map/show/default/src/4832063.htm Quote:
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#8 |
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Senior Member
Iscritto dal: Aug 2006
Città: Busto Arsizio (Va)
Messaggi: 553
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l'economia usa crollerà quando i cinesi rivorranno i loro soldi.
è così che si finanziano guerre e forze armate, con investimenti cinesi sul territorio americano |
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#9 |
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Member
Iscritto dal: Dec 2000
Messaggi: 260
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E soprattutto le racconta con una cadenza un po' troppo frequente.
Che gli Usa crollino non lo teme nessuno ma, in cuor loro specie qui dentro, lo spererebbero in molti (senza comprendere il dramma che li investirebbe anche personalmente). |
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#10 |
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Senior Member
Iscritto dal: Mar 2003
Messaggi: 740
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è pur vero che non tira una bella aria da quelle parti ultimamente, ma non la vedo così nera.. l'economia non può crescere sempre, è ovvio che ci sono alti e bassi ciclici
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#11 |
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Bannato
Iscritto dal: Aug 2001
Città: Berghem Haven
Messaggi: 13526
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Blondet?
![]() Quello che vede massoni anche sotto i sassi? |
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#12 |
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Bannato
Iscritto dal: Feb 2001
Città: outside italy
Messaggi: 1202
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#13 |
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Senior Member
Iscritto dal: May 2004
Città: Como (PDN)
Messaggi: 428
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Cercati in rete un po' di articoli di Blondet degli ultimi anni, leggi un po' quello che ha scritto anche solo negli ultimi 12 mesi.
A vedere quello che scriveva, visto che abbiamo già superato la metà del 2007, da qualche mese gli USA dovrebbero essere in preda alla crisi economica più totale, con milioni di gente affamata per le strade delle più grandi metropoli, con "campi" dove l'esercito radunerebbe la popolazione per controllarla meglio e porre un freno alla guerra civile che si starebbe combattendo proprio mentre stai leggendo queste righe. Ecco, se ancora ti pare credibile un elemento del genere, dai pur retta a quell'articolo. Il mio consiglio è di leggere analisi economiche più serie e fatte da persone che capiscono qualcosa di quello che stanno scrivendo... (e con questo non voglio mica dire che l'economia americana vada a gonfie vele eh!)
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Qualcuno qui dentro ritiene di essere l'illuminato, di avere la saggezza e che gli altri siano un branco di poveri idioti. Per questo se non è in grado di argomentare seriamente delle risposte, se non la pensi come lui o se provoca e gli rispondi fugge dal thread e ti mette in ignore list |
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#14 |
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Senior Member
Iscritto dal: Jul 1999
Città: Monza
Messaggi: 2791
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mi suona male, molto male, che il przzo della case in California e' calato del 37%.
Pensa che il sindaao di San Jose, a sud S. francisco, non abita nella citta' perche' non riesce a comprare casa...
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Mathusalem Member - Intollerante con gli intolleranti Devo lavorare, non ho tempo per fare carriera |
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#15 |
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Senior Member
Iscritto dal: Sep 2004
Città: Padova
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don'ta worry ... tempo cinque anni e una bella guerra usa-cina risolverà tutto...
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mac user = hai soldi da buttare; linux user = hai tempo da buttare; windows user = hai soldi e tempo da buttare |
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#16 |
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Senior Member
Iscritto dal: Sep 2004
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casomani i sassi sopra i massoni (intesi come massi enormi)
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#17 |
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Registered User
Iscritto dal: Sep 2002
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#18 |
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Senior Member
Iscritto dal: Aug 2006
Città: Busto Arsizio (Va)
Messaggi: 553
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direi di si, lo strumento militare americano è molto provato dai conflitti odierni (soprattutto iraq) ma la vera arma dei cinesi stà nei loro soldini negli USA.
soldini che servono a bush per giocare alla guerra, se i soldini vengono meno tutte le loro belle navi se ne stanno in porto e tutti i loro aerei a terra. |
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#19 |
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Senior Member
Iscritto dal: Mar 2001
Città: Milano
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commenti a distanza di un anno e mezzo ?
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W.E.R.E.W. : Worker Engineered for Repair and Efficient Warfare | |
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#20 |
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Senior Member
Iscritto dal: Dec 2002
Città: AnTuDo ---------- Messaggi Totali: 10196
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gli stessi di prima, blondet parli di alieni di sionisti, e di altre cavolate...
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“ Fiat iustitia, et pereat mundus”-המעז מנצח -
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