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Senior Member
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La sinistra che distrugge il popolo
Vi posto un'articolo un pò lunghetto ma molto interessante.
Una piccola premessa: ho votato Prodi, e me ne sto pentendo! Senza vergogna: nella finanziaria di Prodi, di Padoa-Schioppa e degli altri miliardari di Stato ci sono incentivi per chi cambia il frigorifero. Guarda caso, fa notare un blog ben informato (1), nella Commissione attività produttive c’è Maria Paola Merloni, figlia del produttore marchigiano di cucine, eletta nell’Ulivo. Essendo la fabbrica quotata in Borsa, il regalo è doppio. Anche i titoli Fiat sono saliti, grazie alla Finanziaria, dell’1,63 %. Merito degli incentivi per chi compra una Euro-4, e dei disincentivi per chi ha un SUV (domanda un lettore non ingenuo: qual è la sola casa automobilistica nel pianeta che non fabbrica SUV? La Fiat), ma anche del regalo che rende possibile il prepensionamento degli operai. Chi ha i soldi per l’auto nuova ha l’esenzione dal bollo per 5 anni. Chi ha un vecchio diesel, viene bastonato col superbollo: che, fra l’altro, distrugge il valore dell’usato, nota l’imprenditore dai pensieri in libertà. Domanda: chi è più ricco? Chi compra l’auto nuova, o chi deve tenersi una vecchia auto diesel? Visco afferma: non abbiamo reintrodotto la tassa di successione. No, l’ha semplicemente sostituita con una tassa di registro. Chi passa il bilocale al figlio sarà sur-tassato. Ovviamente non i ricchi, che passano ai figli beni che risultano di società, magari all’estero, azioni e fondi neri in Liechtenstein. Nella Finanziaria non manca un colossale falso in bilancio: viene conteggiata come «entrata» il debito (perché è un debito) costituito dalle liquidazioni (TFR) dei dipendenti , forzosamente trasferite dalle aziende all’INPS. L’avesse fatto Tremonti, sarebbero stato tuoni e fulmini. Invece l’ha fatto Prodi, e tutti zitti: sindacati, economisti dei grandi media, giornalisti (opportunamente scesi in sciopero per garantire il silenzio-stampa alla protesta popolare), radicali (hanno avuto il loro regalo), la Chiesa (ha avuto i suoi), insomma tutte le lobby, poteri costituiti, burocrazie inadempienti che s’ingrassano sui soldi nostri, mentre noi diventiamo più poveri ogni giorno. Padoa-Schioppa parla persino di «equità»: senza vergogna. I BOT sono tassatissimi, il prelievo dal 39 al 43 % colpisce quel ceto medio dipendente che è la forza della nazione, tipicamente i medici ospedalieri, i quadri, i piccoli dirigenti, i tecnici specializzati. I senza-vergogna rispondono: «Solo l’1,5 % percepisce oltre i 70 mila euro, solo il 2,5 % ha un reddito imponibile oltre i 50 mila». Per far credere che sono pochi privilegiati ad essere stangati. Ma rileva l’imprenditore: già, ma quel 2,5 % rappresenta il 17 % del reddito totale, e produce ben il 31 % del gettito complessivo IRPEF (dati 2001, non sostanzialmente cambiati da allora). E’ il 2,5 % che lavora e paga di più. Questo 2,5% produce circa un quinto del reddito nazionale. E questa «piccola fascia privilegiata» è quella che paga già più tasse di tutti, e che non evade niente: tanto è vero che mentre ha il 17% del reddito, contribuisce alle spese dello Stato (e agli stipendi dei suoi miliardari) per il 31%. Altro che privilegiati. L’inasprimento fiscale su questa categoria è un’ingiustizia bruciante, perché colpisce precisamente la classe che da sempre paga troppe tasse: lo mostra la differenza su quel che prendono (il 17% del reddito nazionale) e quel che pagano in tasse (il 31%). Non è abbastanza grande il loro contributo alla «solidarietà nazionale»?, scherza amaro l’imprenditore. Senza contare che l’aumentata progressività diventa poi piatta: pagherà il 43 % chi ha 70 mila euro lordi annui come chi ne prende 700 mila o 1,5 milioni (Ciampi, Draghi, Padoa-Schioppa). Ma ovviamente è diverso vivere con 3 mila euro netti l’anno, o con 30 mila. Ma i ricchi, i veri ricchi, non devono piangere: sono loro, quelli che ci hanno stangato. Oltretutto, la supertassazione di questa classe media produrrà l’effetto ben noto e studiato: non l’aumento, bensì il calo del gettito. Non c’è bisogno di esibire ancora una volta la «curva di Laffer», né l’esperienza di questi ultimi anni in tutti i sistemi fiscali del mondo: diminuire la progressività del prelievo è il solo modo sano per accrescere il gettito. Specie per questa categoria già tartassata, infatti, l’aggravio stronca la propensione a guadagnare di più con straordinari e piegando ancor più la schiena. Non conviene studiare, manca l’incentivo a intraprendere e ad avere nuove idee. Conviene evadere, rifugiarsi nel nero. Persino Visco deve saperlo. Non può non saperlo. Perciò, la conclusione da trarre è una sola: la casta dei miliardari di Stato che si autodefinisce «la sinistra» vuole deliberatamente liquidare la classe media che non l’ha votata. Ed è pronta a pagare un prezzo in arretramento dell’economia e della nazione. Per gli stessi motivi ideologici per cui Stalin provocò la più grande carestia mai vista al mondo, nel 1937, per liquidare i kulaki, i coltivatori diretti produttivi, relativamente benestanti, che occupavano braccianti. Il dubbio non è più possibile dopo aver letto l’ottimo pezzo di Claudio Bianchini su queste pagine. Per i nostri neo-stalinisti con lo yacht, il nemico di classe sono «le partite IVA», questa categoria nata per necessità e per la globalizzazione: auto-impiegati, spesso precari e tutt’altro che benestanti, a cui i datori di lavoro fanno aprire una partita IVA per non stipendiarli né pagar loro i contributi. Questa categoria non sta coi sindacati, né con la sinistra, questa categoria ha votato, per sua disgrazia, il Polo, va punita. Anzi, va eliminata dal panorama sociale. Giustamente dice Bianchini: la stangata è rivolta specificamente contro le attività minime, di sopravvivenza, marginali. Un grande consulente o professionista, una «partita IVA da un milione di euro», non sarà aggravata dagli obblighi nuovi, di aprire un conto corrente per le sue attività, o di acquistare un computer, o di farsi assistere da un commercialista. L’aggravio stroncherà le partire Iva da 10, 20, trentamila euro l’anno. Specie le attività di sopravvivenza giovanili sono colpite: appunto il caso di studenti che aprano una piccola attività.Essi dovranno pagare in anticipo le imposte per il primo anno, come acconto d’imposta per l’anno successivo, su un reddito che non hanno ancora cominciato a percepire, e che forse non percepiranno. Come non capire che questo meccanismo - leninista - uccide sul nascere ogni conato di micro-imprenditorialità, ogni inizio di attività basato su poco o nullo capitale, ma su qualche idea? E così tutte le attività commerciali e artigianali minime, calzolai e artigiani di servizio, saranno stroncate.I «piccoli» devono sparire, solo la grande distribuzione e le COOP - il feudo rosso sostanzialmente esentasse - devono restare. Si tratta di attività il cui sviluppo, nel clima della concorrenza globale, è addirittura necessario: uno dei pochi sbocchi rimasti a una gioventù che non ha che vaghe possibilità di occupazione fissa, nel mondo dove la grandi aziende si mutano in finanziarie per l’arricchimento di pochi signori, o trasferiscono i posti di lavoro là dove le paghe sono bassissime. Prodi, Visco e Padoa-Schioppa lo sanno benissimo. E stroncano apposta queste possibilità dei giovani. Perseguono deliberatamente l’aumento della spaccatura sociale che il libero mercato globale già determina in sè: quella fra gli esposti alla competizione globale, e i «garantiti» che ne sono al riparo. Quelli il cui salario cala verso i 70 euro mensili dei cinesi, e quelli che possono arricchirsi scandalosamente, perché non sono in concorrenza con la Cina. Il liberismo globale ha infatti divaricato tragicamente la situazione di coloro che producono merci o servizi «vendibili» da quella di chi si occupa di beni e servizi «non vendibili». I beni «vendibili» per eccellenza sono le merci industriali e artigianali: scarpe, tessili, parti meccaniche, motori. Sono merci «commerciabili», che possono essere esportate, e che per questo subiscono la concorrenza di importazioni, ossia di merci, fabbricate a prezzi competitivi all’estero. Per contro, beni e servizi «non vendibili» sono quelli che hanno solo un mercato interno. Di che si tratta? Sono servizi «non vendibili» alcune attività di basso profilo sociale e di modesta redditività, come quella di taxista o barbiere (non conviene andare a farsi tagliare i capelli da un barbiere cinese), i servizi «alla persona» (manicures, badanti, para-sanitari) e i servizi alberghieri (cameriere, donna delle pulizie) o di vendita al dettaglio (commessi). Ma il grosso dei servizi «non-vendibili» veramente lucrosi è costituito dall’insieme delle attività pubbliche. Per quanto le nostre ferrovie o autostrade facciano schifo, non possiamo che servirci di quelle, e dunque dobbiamo sopportarne il personale e le inefficienze. Allo stesso modo, non possiamo servirci di magistrati francesi o svedesi, benchè migliori dei nostri: dobbiamo tenerci quelli che abbiamo, che lavorino o no, che siano serii o no. Non possiamo importare dalla Cina insegnanti, né statali meno fancazzisti. Draghi è sicuramente meno competitivo del capo della Banca Centrale USA Bernanke (che guadagna tre volte meno), ma dobbiamo continuare a pagarlo.Né possiamo liberarci dei grand commis, dei dirigenti statali italiani, «esternalizzando» il loro lavoro in Albania o a Taiwan. Né sostituire Padoa Schioppa o l’inutile senatore a vita Ciampi con tre o quattrocento indiani, quanti potremmo assumerne con il loro emolumento. Ciò significa che i produttori di merci e di servizi vendibili devono diventare sempre più produttivi e «flessibili» nel tentativo di sostenere la competizione di produttori cinesi; e il tentativo è per lo più vano, essendo le paghe in Cina e India così basse, da consigliare ai capitali di aprire là le fabbriche ed «esternalizzare» le produzioni, chiudendo le fabbriche della nazione. Sicchè, nonostante gli sforzi, le dedizioni e le genialità consumate, le classi produttive di beni «vendibili», ineluttabilmente, si impoveriscono e diventano ogni giorno più precarie. E le loro paghe reali, irresistibilmente, calano sotto i livelli di povertà. Per contro, chi si occupa di servizi «non vendibili» non ha da temere concorrenza alcuna. Perciò gli statali, i Ciampi e i giudici non hanno alcun incentivo a migliorarsi, a rendere servizi più efficienti, a non degradare le ferrovie o le autostrade oltre un certo limite. Le attività «pubbliche» o «sociali» per il presunto «bene collettivo» possono guastarsi all’infinito, senza che chi se ne occupa debba pagare alcun prezzo. Il numero degli insegnanti può aumentare, anche se per le note ragioni demografiche il numero degli alunni diminuisce. Il loro stipendio (degli insegnanti, ma non dei grand commis) sarà modesto, ma almeno è sicuro e perenne. La vita di tutti coloro che si occupano di servizi «pubblici», non vendibili, diventa ogni giorno più facile - almeno in rapporto alle fatiche e prospettive calanti della parte di società che è esposta nei servizi e merci «vendibili». Questo è di per sé un dramma anche in Paesi dove i pubblici dipendenti mantengono un alto livello di lealtà ed efficienza. Come ha spesso notato Pat Buchanan, ciò che il grande capitale mirava ad ottenere imponendo il liberismo globale (l’abolizione dei dazi sulle importazioni) non è mai stato «il commercio», né tanto meno «la disponibilità al consumatore di merci a basso prezzo». Ciò che voleva il capitale era sbattere fuori i lavoratori nazionali ormai troppo costosi rispetto ai cinesi, non pagare più la sicurezza sociale e i costi di pensione e di sanità. E’ la tragica rottura del patto sociale che univa le società occidentali in quanto comunità di destino: dove cioè ricchi e poveri, produttori e capitalisti, servitori dello Stato e privati, erano in qualche misura «nella stessa barca». Ma c’è di peggio. Come nota Paul Craig Roberts, vice-ministro del Tesoro sotto Reagan, si sta verificando un impoverimento più fatale di quello economico: l’impoverimento culturale, intellettuale delle società occidentali ad alto reddito. (2) In USA, tra il 2001 e il 2005, le paghe nel settore della «computer science» sono calate del 12,7 %, nella «computer engineering» del 10,2 %, nel marketing, un calo del 6,5%; nell’amministrazione gestionale, del 5,7 % e nonostante la «competitività» accresciuta a spese di questi lavoratori, l’America ha perso 100 mila posti nell’«engineering». Insomma anche i mestieri «alti», ad alto contenuto tecnologico o di competenza, sono colpiti dalla concorrenza estera dei Paesi a basso salario. Al punto che «non vale la pena» e il costo di studiare, di laurearsi in ingegneria o in settori scientifici, di apprendere competenze più ricche di contenuti. E non parliamo nemmeno dei lavori operai: il settore tessile USA ha perso il 43 % dei posti, quello meccanico il 20 %. L’America crea ancora nuovi posti di lavoro, un milione e 50 mila tra il 2001 e il 2006: ma di questi, un milione e 9 mila sono nati nel settore pubblico. Il resto, nei «servizi alla persona», alberghieri, para-sanitari. E non abbastanza da coprire l’offerta: se in Italia a un concorso di scritturale comunale o netturbino si presentano diecimila giovani, è accaduto che a Chicago, per 325 posti per il grande magazzino Wal-Mart si sono presentati 25 mila disoccupati. Ma ovviamente nessuna nazione è mai prosperata annullando i propri posti da ingegnere, tecnico, operaio specializzato, e rimpiazzandoli con posti da netturbino, cameriere, portinaio, donna delle pulizie, servitore domestico e commesso. La qualità della società decade. La classe media scompare.E la società si polarizza fra i pochi enormemente ricchi (che non pagano più tasse né contribuiscono ai costi sociali nazionali, avendo i loro interessi in Cina) e un sottoproletariato sempre più de-qualificato e sempre più precario. Questo sottoproletariato ignorante, ad un certo punto, «produce» violenza e criminalità: non a caso gli USA contano 2,5 milioni di detenuti, ma basta guardare ad esempi nostrani, come Napoli. Questo in USA. Ma in Italia, abbiamo in più una patologia morale aggiuntiva: i garantiti, gli occupanti dei servizi «non vendibili» e non esposti alla competizione, diventano i veri ricchi. In USA almeno i super-ricchi sono i signori del settore privato, che in qualche modo producono idee o muovono capitali; in Italia, i soli miliardari veri sono ormai i parassiti improduttivi: i Ciampi, i direttori generali, i manager delle università, i dirigenti regionali, i capi di partito e di sindacato, i magistrati inamovibili. O i cosiddetti «imprenditori» che si sono fatti assegnare dai burocrati pubblici dei monopoli pubblici e li hanno privatizzati, come Tronchetti o il losco mister Tod’s e le lobby più o meno occulte cui fanno riferimento. Una categoria che si deve comprendere sotto una etichetta complessiva: le burocrazie inadempienti. «Inadempienti» perché, essendo al riparo dalla competizione, hanno cessato del tutto di eseguire i loro lavori e di provvedere a servizi pubblici di qualità. Ma in compenso, si assegnano da sé - unici nel panorama sociale - aumenti di paghe e di privilegi, scandalosamente, senza vergogna. Insomma: in Italia, la sinistra - che si identifica non più con gli operai, ma con le alte burocrazie inadempienti - non solo fa il lavoro distruttivo che fanno, nel liberismo avanzato anglo-americano, i finanzieri e gli imprenditori che là si arricchiscono pagando meno i lavoratori del Terzo Mondo; non solo la «sinistra» aggrava e spacca il patto sociale storico, non solo tiene bordone alla dittatura della globalizzazione finanziaria. In più, da noi, la «sinistra» che è nient’altro che la burocrazia pubblica e le sue lobby complici o alleate, si accomoda come casta apertamente parassitaria ed esibisce ricchezze sempre più scandalose - come in certi Stati sudamericani - risucchiandole dalle tasche di una popolazione in via di impoverimento. Gli avidi finanzieri americani, almeno, non traggono i loro profitti ributtanti dall’esazione fiscale: i nostri «nuovi padroni» sì. Sono i miliardari di Stato. E’ con le finanziarie che si arricchiscono. A loro, il superbollo sul diesel non costerà nulla, perché hanno l’auto blu, da noi pagata. Il balzello sull’eredità non li riguarda, perché hanno appartamenti lussuosi in comodato pubblico, o con affitti risibili (perchè sono in posizione di approfittare dei favori immobiliari degli enti previdenziali), e ai loro figli trasferiscono posti privilegiati super-pagati. Così, loro additano come «ricchi» e nuovi kulaki chi guadagna tremila euro al mese e ne dà altri 3 mila al fisco; mentre loro ne guadagnano 30 mila, e non hanno spese di auto, di casa e nemmeno di cellulare. E per di più (per il solo fatto di essersi autonominati «di sinistra») ci dicono che le loro stangate servono a migliorare le condizioni dei poveri, sono «equità», che dunque loro sono «sociali» e non egoisti. Ci stanno riducendo un sottoproletariato disoccupato e ignorante, e si atteggiano a riformatori sociali. Sono parassiti, e danno dei parassiti agli altri, a chi paga i loro emolumenti scandalosi. Non pagano tasse nemmeno lontanamente in proporzione ai loro redditi principeschi (per loro, niente progressività), e bollano come evasori quelli che pagano per loro. Li paghiamo perché devastino la società e la comunità di destino che ci tiene insieme. Li paghiamo troppo per servizi «non vendibili» di cui, a questo punto, possiamo fare a meno: a che servono magistrati che lasciano impuniti il 98 % dei furti e il 72 % degli omicidi? USL che per una tac vi mettono in lista d’attesa per otto mesi? Senatori a vita da 1,5 milioni di euro l’anno che votano come voterebbe un robot? Sindacati che estraggono dalle buste-paga di quel che resta della classe operaia 900 milioni di euro l’anno, per impedire poi a quella classe la rivolta, ed anche la coscienza dello sfruttamento? E’ questo il problema politico primario in Italia, la vera ultima lotta di classe: come eliminare questi parassiti che, oltre a sfruttarci, ci distruggono socialmente, moralmente e intellettualmente? FONTE |
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#2 |
Senior Member
Iscritto dal: Aug 2002
Città: Agrigento
Messaggi: 1451
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Tagliare spese e sprechi ovviamente no.
Disgustoama. ![]()
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>>IL MIO BLOG<< PTP FansubTradotti: GTO.(Live),UnaTomba.per.le.Lucciole (Live),Fruits.Basket,Fragola.100%, ecc... irc://irc.azzurra.org:6667/ptp |
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#3 |
Member
Iscritto dal: Jan 2006
Città: casalecchio di reno
Messaggi: 310
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Ga.
*sviene* *si riprende* Emigra in lapponia. Tra i lapponi (o erano i lamponi? ![]() ![]()
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Mi chiedete perchè non posso prendere sul serio questa Europa? Perchè il grado di sviluppo e maturità dei cocomeri va determinato in modo congruo e l'indice rifrattometrico della polpa, misurato al centro della polpa, nella sezione massima normale dell'asse deve essere uguale o superiore all'8° brix. |
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#4 |
Senior Member
Iscritto dal: Apr 2001
Città: Milano
Messaggi: 3736
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sarà in grado il popolo di distruggere la sinistra ?
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#5 |
Registered User
Iscritto dal: Oct 2005
Messaggi: 361
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#6 |
Senior Member
Iscritto dal: Jul 2001
Città: Chantun Grischun
Messaggi: 913
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Siamo in attesa di una risposta di Luvi...ma dirà senz'altro che è un articolo scritto da un destroide, quindi non ne vale la pena di leggerlo.
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#7 |
Member
Iscritto dal: Jul 2006
Città: ITALIA
Messaggi: 45
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comunque, signori, mi dica chi si sarebbe aspettato una manovra leggera...
nessuno, bene. allora potreste dire: dove è la questione? la questione è che Prodi ha avuto la faccia tosta di NEGARE TUTTO quello che sta facendo ora ![]() ![]() ![]() ![]() ![]()
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PARLA POCO ODI ASSAI ET GUARDA AL FINE DI CIÒ CHE FAI -Abbazia di Chiaravalle di Fiastra- |
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#8 | |
Senior Member
Iscritto dal: Oct 2001
Città: Lazio Età: 52 ex mod
Messaggi: 9300
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Fatti che lo provano ce ne sono tanti, purtroppo in italia c'è troppa tifoseria politica: http://www.hwupgrade.it/forum/showthread.php?t=1297799 Sinistra ![]() ![]()
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#9 | |
Senior Member
Iscritto dal: Aug 2006
Città: Messina
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#10 |
Senior Member
Iscritto dal: May 2004
Città: Lucca
Messaggi: 1666
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pensate veramente che con silvio le cose sarebbero diverse? ha gia dimostrato in 5 anni di che pasta è fatto... il punto è che finche nn arriviamo a un punto di rottura le cose continueranno ad andare avanti cosi destra o sinistra è la solita cosa (sara un discorso qualunquista ma è cosi...)
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#11 | |
Senior Member
Iscritto dal: Mar 2004
Messaggi: 1451
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Prima quelli di sx alla dx, ed ora viceversa. I governi si sono alternati, ma abbiamo visto che è sempre lo stesso schifo, la classe politica è malata e si riflette nella tifoseria da stadio tra la gente.
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Ciao ~ZeRO sTrEsS~ |
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#12 | |
Senior Member
Iscritto dal: Sep 2005
Messaggi: 3759
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Quando rientrerà, _non_ potrete fare tutte le faide che volete, adesso vediamo di _non_ fare tutte le polemiche a senso unico che volete. Grazie. |
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#13 |
Senior Member
Iscritto dal: Nov 2002
Città: Mission world: Napoles, Milan, Madrid, Paris, London, Now AMSTERDAM!!!!! yahoooo!!! Next stop: California, Tnx TNS-NIPO!!
Messaggi: 2150
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mi candido io mi votate?
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La libertá sopratutto di parola é un lusso che non ci si puo' permettere in italia, per la strada come su internet. |
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#14 | |
Senior Member
Iscritto dal: Feb 2002
Messaggi: 2723
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Io ho votato la sinistra perchè non ero affatto contento del governo di centro-destra ma, a quanto pare la musica non cambia affatto, anzi........ Mi sono pentito di aver VOTATO, la prossima volta me ne sto a casa a dormire. Che schifo...........quì bisognerebbe fare tabula rasa dall'estrema destra all'estrema sinistra. ![]() |
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#15 |
Bannato
Iscritto dal: Sep 2001
Messaggi: 3918
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Nei paesi civilizzati chi perde le elezioni si dimette, permettendo il giusto ricambio dirigenziale nei partiti. Qua no,
Avere sempre gli stessi è un problema, sono troppo intortati con multinazionali ecc.ecc. L'articolo postato dice cose molte giuste ma ha anche parecchie forzature. Alla fine però silvio non lo rivoglio, grazie. Quello era troppo troppo. |
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#16 |
Senior Member
Iscritto dal: Jul 2004
Città: GRRC010002
Messaggi: 1764
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CERTE VOLTE NON VI CAPISCO PROPRIO...
FATE UN PO' DUE CONTI... il debito pubblico e' mille volte una finanziaria... secondo vio le finanziarie servono a risollevare il paese? ma credete a ste favole? lo volete capire che ormai non dipende ne' dalla destra ne' dalla sinistra? ormai co ste finanziarie paghiamo neanche gli interessi del debito pubblico...quindi rassegnatevi...ci saranno stangate a vita... ricorderete che alcuni anni addietro si disse che dividendo il debito pubblico per la popolazione, il risultato era 30 milioni delle vecchie lire... significa che ogni italiano per azzerare il debito dovrebbe versare adesso circa 16 mila euro... immaginiamo la famiglia di 4 perosne...piu' di centoventi milioni delle vecchie lire... volete ancora parlare di destra e sinistra...??? premetto che sono di sinistra...e ho ripetuto la stessa cosa quando era berlusconi al governo... stiamo pagando colpe commesse dalla generazione dei nostri genitori... lo sapete vero che le pensioni di chi comincia a lavorare adesso saranno calcolate al 50/60% dell'ultimo stipendio e andra' a scomparire pure la liquidazione? si salvi chi puo'... e non ditemi che sono pessimista...perche' io per natura sono ottimista...ma spesso la realta' supera la piu' pessimistica delle ipotesi... |
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#17 | |
Senior Member
Iscritto dal: Jan 2000
Città: Modena (provincia)
Messaggi: 2571
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#18 | |
Senior Member
Iscritto dal: Aug 2000
Città: Guantanamo Beach
Messaggi: 423
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Ma siamo in italja e molti di questi "signori" ADDIRITTURA sono stati eletti dai partiti* anzichè dal popolo come vuole la Costituzione. La sx gridava allo scandalo quando fu approvata questa legge elettorale! e adesso... zitti e mosca ![]() *eletti dai partiti... ciò è aberrante. I partiti sono sponsorizzati privatamente dalle lobbies delel concessionarie pubbliche (appalti edilizia pubblica, autostrade, luce, gas, telecomunicazioni, etc.), cosa vietatissima ad esempio in Spagna. I partiti sono finanziati a pioggia senza limiti pubblicamente dalla LEGGE (che viene fatta da loro stessi) checchè ne dicano milioni e milioni di elettori tramite referendum popolari
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È un bene che gli abitanti della nazione non capiscano abbastanza il nostro sistema bancario e monetario, perché se lo facessero, credo che ci sarebbe una rivoluzione prima di domattina. Henry Ford Ultima modifica di twinpigs : 07-10-2006 alle 12:02. |
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#19 |
Junior Member
Iscritto dal: Apr 2006
Messaggi: 15
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Ciao a tutti,
secondo me la cosa che fa ridere (o piangere) non è che il mitico Romano stia facendo cose che negava in campagna elettorale, ma che stia facendo queste cose e le rinneghi adesso. Fa ridere che lui neghi quello che ha scritto sulla finanziaria con i suoi amichetti.. Che poi voglio dire... ma che mi frega a me della macchina euro 4? o del frigorifero super mega luciccante con distribuisci bevande integrato, se tanto i soldi per cambiare ste cose non li ho comunque? dico così perchè secondo gli stretti collaboratori del solito Romano (mitico lo aggiungo anche qui) questa finanziaria va totalmente e "pesantemente" in favore dei redditi bassi. ma se son cosi bassi come faranno a cambiare l'auto?... secondo me è anche sbagliato parlare di destra o sinistra...ideologicamente potrei capire cheloro vogliano aiutare i meno abbienti, ma allora tutto il caos creato con le liberalizzazioni? dovrebbe essere una cosa forse piu da centrodx.. li dividono i simboli ma li accomunano le palle, tanto non le hanno, nessuno di loro. |
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#20 | |
Member
Iscritto dal: Jul 2006
Città: ITALIA
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PARLA POCO ODI ASSAI ET GUARDA AL FINE DI CIÒ CHE FAI -Abbazia di Chiaravalle di Fiastra- |
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