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26-07-2021, 07:16 | #1 |
www.hwupgrade.it
Iscritto dal: Jul 2001
Messaggi: 75175
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Link alla notizia: https://www.hwupgrade.it/news/scienz...udi_99437.html
Il team di Sandia ha rivalutato la composizione delle sostanze chimiche in gioco per abbassare drasticamente le temperature di esercizio e di conseguenza costi di gestione e di realizzazione. Click sul link per visualizzare la notizia. |
26-07-2021, 08:25 | #2 |
Senior Member
Iscritto dal: May 2008
Messaggi: 10370
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entro 5-10 anni.. e quindi fra 10-15 forse utilizzabili anche come prezzo/prestazioni.. ma resta il problema della temperatura.. 110° non è bassa
p.s. nell'articolo è scritto "con tra l'altro un funziona" credo vada corretto.. |
26-07-2021, 08:40 | #3 |
Senior Member
Iscritto dal: Apr 2001
Città: reggio calabria
Messaggi: 4027
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credo quelle temperature possono essere ottenute tramite i fluidi di raffreddamento presenti in molti processi industriali. Aumenterebbe anche il loro rendimento
Peccato che usare materiali derivati dal gallio vanifichi tutto. Troppo raro e costoso |
26-07-2021, 08:49 | #4 |
Member
Iscritto dal: Sep 2014
Messaggi: 202
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Chissà se si raffreddano che fine fa l'energia stoccata.
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26-07-2021, 08:57 | #5 |
Senior Member
Iscritto dal: Sep 2001
Città: Saronno (VA)
Messaggi: 20610
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Aspetta.. vero che 110 non è "bassa" ma bisogna vedere quale è l'ambito di impiego: se parliamo di un blocco di accumulo per residenze o industrie è una cosa più che gestibile.
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DEMON77 La mia galleria su Deviant Art: http://aby77.deviantart.com/gallery/?catpath=/ |
26-07-2021, 09:03 | #6 |
Senior Member
Iscritto dal: May 2012
Messaggi: 2592
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Dovrebbero usare il grafene,
non lo sapete che è il futuro ? |
26-07-2021, 09:07 | #7 |
Senior Member
Iscritto dal: Feb 2019
Città: Origgio
Messaggi: 1483
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In effetti la temperatura non mi sembra un grosso problema, immagino ci siano diversi siti produttivi dove quelle temperature si raggiungono senza àumenti di costi ma semplicemente sfruttando il normale ciclo produttivo
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26-07-2021, 09:07 | #8 |
Member
Iscritto dal: Dec 2001
Messaggi: 140
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La temperatura è un non problema dato che una volta archiviata può essere mantenuta con il processo stesso e il giusto isolamento se poi pensiamo ai 300\400 gradi attuali, 110 sono un niente anche per l'eventuale sporadica partenza a freddo.
C'è poi da considerare l`utilizzo di queste ultime che vanno pensate per l`utilizzo in supporto a solare e eolico, non nel telefono |
26-07-2021, 09:46 | #9 |
Senior Member
Iscritto dal: Feb 2006
Città: Modena
Messaggi: 1032
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Nel campo delle batterie al momento il Sacro Graal è una batteria adatta alle auto e questa non lo è. Potrebbe essere utile nell'industria o nella distribuzione dell'energia in rete come polmone, ma dipende da tanti fattori che non sono in questo articolo.
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26-07-2021, 10:41 | #10 | |
Member
Iscritto dal: Feb 2014
Messaggi: 99
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Quote:
La carica rimane. |
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26-07-2021, 10:52 | #11 | |
Senior Member
Iscritto dal: Aug 2013
Messaggi: 2772
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Quote:
Mentre per l'accumulo energetico di un paese stiamo ancora a caro amico. Ci sono sistemi per l'accumulo stagionale come i bacini idrici artificiali (In italia usati solo per questo e non più per produrre energia idroelettrica) o il più costoso ciclo chiuso Idrogeno-Metano. MA per l'accumulo giornaliero questi sistemi sono altamente inefficienti, serve usare le batterie. Per questo scopo non serve che le batterie siano piccole, si può prendere un edificio di 10 piani, riempirlo di batterie per contenere centinaia di MWh, ma farlo con le batterie al Litio estremamente troppo costoso e soprattutto le materie prime non sarebbero sufficienti. La strada giusta sono quelle ai sali liquidi, e finché non avremmo un sistema di accumulo efficiente sia dal punto di vista energetico che economico per l'accumulo giornaliero, diventa impossibile superare il 60% di energia prodotta da fonti rinnovabili. Quindi i Sacro Grall è una batteria per 'accumulo giornaliero, non per le vetture elettriche.
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26-07-2021, 14:57 | #12 |
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26-07-2021, 15:37 | #13 | |
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Pensa che in casa abbiamo sia la candeggina che l'ammoniaca, se le mischi crei i gas Cloro e Cloroformio il primo mortale ed il secondo soporifero, ma finché stanno ognuno nel suo flacone separati non fanno danni.
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26-07-2021, 17:46 | #14 |
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26-07-2021, 17:49 | #15 | ||
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no, ma se si buca... Quote:
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26-07-2021, 18:02 | #16 |
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Ovvio che sia la candeggina che l'ammoniaca che trovi al supermercato non sono certo quelle di laboratorio ma ampiamente diluite, così come gli acidi.
Non sono da maneggiare alla leggera ma certamente siamo a ben altri livelli rispetto a prodotti puri. Comunque puoi provare (ALL'APERTO OVVIAMENTE). Prendi candeggina e ammoniaca e mischiale in parti uguali in un bicchiere, aspetta 30 secondi e sentirai che il bicchiere è caldo per via della reazione.
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26-07-2021, 18:10 | #17 | ||
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26-07-2021, 22:32 | #18 |
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non saprei..
ma mi sento di sconsigliarlo..
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26-07-2021, 22:51 | #19 |
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Concordo con chi ha detto che le batterie per aumentare il ricorso alle rinnovabili (escluso l'idro) dovrebbero essere soprattutto economiche. In particolare le batterie al litio che costano un centinaio di euro al kWh e hanno 1000 cicli di durata (carica/scarica e 80%) hanno un costo enorme per ogni ricarica.
100€/kWh/1000 cicli= 10 €cent/kWh per ciclo vuol dire che la batteria fa costare in più l'energia elettrica di 10 centesimi di euro per ogni kWh accumulato. Considerando 2000 cicli e quindi una capacità della batteria finale di molto inferiore all'80% (60%?) si ha: 5 centesimi di euro per ogni kWh accumulato.
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27-07-2021, 00:17 | #20 |
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Ma perché ci devi buttare l'acqua sopra?
In una ipotetica centrale di accumulo chiaramente le stanze dove sono presenti questa tipologia di batterie non ci sono sorgenti di acqua e ovviamente ci saranno le dovute segnaletiche. Gli estintori saranno a CO2 o di schiuma. In quasi tutti centri elaborazioni dati, le server farm, c'è una sala batterie necessarie per mantenere i servizi per quei 30/60 secondi necessari a far entrare il gruppo elettrogeno. Le batterie utilizzate sono quasi sempre ad acido solforico. Se ci butti acqua sopra, sviluppi per reazione un enorme quantità di calore che porta velocemente ad ebollizione l'acido solforico i vapori possono in questi ambienti incontrare facilmente ferro e alluminio e produrre idrogeno. L'acqua potrebbe anche provocare un corto circuito generando un incendio e che farebbe bruciare poi l'idrogeno nell'aria. Insomma se butti dell'acqua su delle batterie ad acido solforico in un CED, avresti dopo pochi secondi un'esplosione. Successe anni fa nella centrale Fastweb a monte sacro sulla nomentana. Un alluvione aveva allagato la centrale e dopo un piccolo incendio sono susseguite diverse esplosioni, per fortuna era notte fonda e nessuno si è fatto male.
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