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Old 30-12-2004, 15:35   #121
jumpermax
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L'Avatar di jumpermax
 
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Originariamente inviato da beppegrillo
Ma dai ragà stiamo scherzando? Credete davvero che l'intento è quello di favorire l'aiuto alle altre popolazioni?? O forse è solo un tentativo vano di mostrare al mondo che l'India è un paese forte e non ha bisogno di nessuno? Ed intanto la povera gente muore...
Ma d'altronde cosa aspettarsi da un paese poverissimo che ha investito nella costruzione di un arma nucleare anzichè pensare ai bisogni primari dellla gente..
Anche a me sa di orgoglio nazionalista più che di decisione razionale. Ma visto che sotto sotto è vero che sono in grado di far fronte al problema molto meglio degli altri paesi colpiti il problema non è poi così grave. Molto peggio la situazione in Birmania. Cmq discorso OT
jumpermax è offline   Rispondi citando il messaggio o parte di esso
Old 30-12-2004, 15:41   #122
Lucio Virzì
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Città: Roma Status:Superutente Messaggi totali:38335 Auto:Fiat Stilo 1.9 MJT Moto:Ducati Sport 900 IE
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Quote:
Originariamente inviato da jumpermax
Molto peggio la situazione in Birmania. Cmq discorso OT
A conoscerla!
Lucio Virzì è offline   Rispondi citando il messaggio o parte di esso
Old 30-12-2004, 15:43   #123
SaMu
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L'Avatar di SaMu
 
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Messaggi: 991
Sono nazioni sovrane, se hanno bisogno di qualcosa lo richiedono, se c'è un terremoto in Giappone mica gli inviamo gli euro e i pacchi di vestiti, non facciamo del neocolonialismo d'accatto.

Bene piuttosto che agiscano le associazioni, se richieste e di concordo con i governi locali.
SaMu è offline   Rispondi citando il messaggio o parte di esso
Old 30-12-2004, 15:46   #124
jumpermax
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L'Avatar di jumpermax
 
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Originariamente inviato da SaMu
Sono nazioni sovrane, se hanno bisogno di qualcosa lo richiedono, se c'è un terremoto in Giappone mica gli inviamo gli euro e i pacchi di vestiti, non facciamo del neocolonialismo d'accatto.

Bene piuttosto che agiscano le associazioni, se richieste e di concordo con i governi locali.
No ma magari inviamo personale medico e della protezione civile... e li gli euro servono non poco. Lo si è fatto anche per i disastri naturali qua da noi, non ci vedo niente di strano nel dare una mano a ricostruire ed ad affrontare l'emergenza.
jumpermax è offline   Rispondi citando il messaggio o parte di esso
Old 30-12-2004, 15:50   #125
beppegrillo
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L'Avatar di beppegrillo
 
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Messaggi: 1453
Quote:
Originariamente inviato da SaMu
Sono nazioni sovrane, se hanno bisogno di qualcosa lo richiedono, se c'è un terremoto in Giappone mica gli inviamo gli euro e i pacchi di vestiti, non facciamo del neocolonialismo d'accatto.

Bene piuttosto che agiscano le associazioni, se richieste e di concordo con i governi locali.
Questo è poco ma sicuro, che siano liberi delle loro azioni.
Ma permettimi di dispregiare le loro classi politiche, che per stupidi principi politici fanno morire le loro popolazioni.
Come se questa tragedia non sia già di per sè un immensa sciagura che ha colpito regioni molto povere se ci aggiungiamo pure l'egoismo ed il fanatismo politico, credo che otteniamo l'amplein. (se così si scrive..).
__________________
Ciao ~ZeRO sTrEsS~
beppegrillo è offline   Rispondi citando il messaggio o parte di esso
Old 30-12-2004, 15:57   #126
jumpermax
Senior Member
 
L'Avatar di jumpermax
 
Iscritto dal: Mar 2001
Messaggi: 1910
A proposito di India e USA... l'india ha addirittura mandato aiuti nello Sri Lanka...

dal foglio del 30 dicembre 2004, pagina 1
Quote:
La leadership dei “tirchi”

Per il dopo tsunami Bush
crea una “coalition”
di aiuti (senza l’Onu)
Con Australia, Giappone, India e chi ci
sta per “prevalere sulla devastazione”.


Subito 35 mln di dollari, è “solo l’inizio”
Lo scatto d’orgoglio dell’India


Roma. Gli aiuti oggi ammontano a 35 milioni
di dollari, ma è “soltanto l’inizio”, “gli
Stati Uniti sono generosi, gli americani sono
e saranno generosi”. George W. Bush ieri,
esprimendo il suo cordoglio per “il disastro
terribile al di là della nostra comprensione”
nel sud-est asiatico, il cui bilancio
ha superato le 70 mila vittime, ha risposto
per le rime a chi, nei giorni scorsi,
ha detto che l’America è “stingy”, spilorcia,
cioè il norvegese Jan Egeland, vicesegretario
generale delle Nazioni Unite e
coordinatore degli aiuti nell’area devastata
dallo tsunami. “La persona che ha fatto
queste dichiarazioni deve essere stato
fuorviato e decisamente mal informato”,
ha detto Bush, prima di lanciare le
sue accuse avrebbe dovuto
dare un’occhiata ai dati:
“2,4 miliardi di dollari
nel 2004 in cibo e denaro”
versati dal governo
americano,
“circa il 40 per cento
degli aiuti mondiali”.
Per non
parlare del fatto
che gli Stati Uniti
sono i principali
contribuenti di
quelle Nazioni Unite
che si permettono
di sottolinearne la “manacanza
di generosità” mentre
già si vantano di poter raccogliere
quasi 2 miliardi di dollari, molto più
di quanto mai messo a disposizione dall’Onu,
persino più dei 1,6 miliardi di dollari
stanziati in Iraq.
Non è soltanto una questione di numeri.
Il dissidio tra Nazioni Unite e Stati Uniti è
aperto da tempo, tanto che prima della rielezione
di Bush il segretario generale, Kofi
Annan, aveva più di una volta definito “illegale”
la campagna irachena, confermando,
scriveva ieri il New York Sun, “la tendenza
di funzionari internazionali non eletti
a criticare gli Stati membri, anche se in
realtà dovrebbero essere al loro servizio”.
Bush però non ha voluto entrare in polemica
diretta con le Nazioni Unite né con coloro
che l’hanno tacciato di “insensibilità”
per non aver lasciato il ranch di Crawford,
dove sta trascorrendo le vacanze. Il presidente
ha preferito confermare i “fatti” già
definiti da membri della sua Amministrazione:
“Continueremo a collaborare con i
governi toccati dalla sciagura, staremo con
loro finché non ricostruiscono le loro comunità”.
E ha lanciato una “coalizione di
soccorso” per coordinare gli aiuti. In questo
gruppo d’azione le Nazioni Unite semplicemente
non compaiono.
“Prevarremo sulla distruzione”, ha detto
Bush con la stessa enfasi con cui ha dichiarato
guerra al terrorismo e, seguendo
lo stesso schema, ha fatto l’elenco dei suoi
alleati – Australia, che ha stanziato 35 milioni
di dollari, Giappone, che prevede un
sostegno pari a circa 30 milioni di dollari,
e India, che ieri ha detto di non aver bisogno
di aiuti internazionali e, anzi, di aver
già inviato medici e medicinali in Sri
Lanka – restando aperto a diverse modalità
d’aiuto: “Prendiamo in considerazione
tutte le richieste. Siamo ancora nella fase
dell’aiuto immediato: piano piano le dimensioni
del problema diventeranno note,
soprattutto nel momento in cui dovranno
essere ricostruite le infrastrutture e le
comunità dovranno essere messe nella
condizione di poter camminare sulle loro
gambe”. Bush ha detto di voler predisporre
team in grado di dare una stima accurata
dei danni, militari della Marina cui
seguiranno in un secondo momento altre
forze “di lungo periodo” per organizzare
la ricostruzione e ha dichiarato di voler
valutare anche la proposta del cancelliere
tedesco Gerhard Schröder, che chiede una
sospensione del debito dell’Indonesia e
della Somalia.
Le inefficienze dell’Itic (delle Nazioni Unite)
Ma le Nazioni Unite, incastrate dai pregiudizi
nei confronti dell’aggressività americana
e di quei paesi così “ossessionati dal
taglio delle tasse” da essere terribilmente
tirchi, si perdono a guardare il dito. Le parole
di Egeland sono state piuttosto offensive
(oltre che smentite dai numeri) e Colin
Powell – di cui Bush ha sottolineato ieri “lo
straordinario lavoro” – ha diplomaticamente
risposto che avrebbe preferito non
averle mai sentite pronunciare, e infatti sono
state smentite dallo stesso Egeland, vittima
di un fraintendimento. La critica rivolta
dall’Onu assume però un significato
ancor più pesante se calata nel contesto attuale,
che vede l’organismo sconvolto dagli
scandali – “Sex for food” titolava un polemico
editoriale del Wall Street Journal ieri
– e in crisi di credibilità, oltre che di legittimità.
La decisione di Bush di ignorare
le accuse dell’Onu e di creare una coalizione
tra chi ha mostrato una concreta intenzione
d’impegno è l’ennesimo segnale dell’inefficienza
operativa e diplomatica delle
Nazioni Unite, oltre che di una relazione
logorata da tempo con gli Stati Uniti.
L’inefficienza è stata rilevata anche in
occasione di questa catastrofe naturale. Bush
ha ribadito ieri la necessità di “sviluppare
un nuovo sistema di prevenzione e
d’allarme disponibile per tutti gli Stati”, ma
le Nazioni Unite, impegnate a fare una distinzione
tra paesi ricchi dal braccino corto
e paesi poveri non in grado di dotarsi di
boe acustiche, sensori, satelliti, dinamiche
computerizzate che potessero prevedere,
minuto per minuto, l’evoluzione dello tsunami,
hanno dimenticato di sottolineare
che i prodigi della tecnica non erano necessari
domenica scorsa per prevenire, almeno
in parte, il disastro nell’Oceano Indiano.
Il terremoto che ha causato l’onda
anomala è avvenuto a ovest dell’isola di Sumatra
e ha toccato il nono grado: la scossa
è stata così forte che ha spostato l’isola di
una trentina di centimetri. Per tracciarlo
non servivano i raffinatissimi strumenti
del Pacific Tsunami Warning Center.
Tutti i sismografi del mondo hanno rilevato
entità e posizione del sisma, esattamente
come fecero quasi 100 anni fa per il terremoto
di Messina. Il centro d’allarme antitsunami
è subito entrato in azione, esattamente come
fa dal 1949, quando ha iniziato a funzionare,
senza boe di rilevamento e senza computer. Il
direttore delle operazioni, Charles McCreery,
ha avvisato Laura S. L. Kong, responsabile
dell’International Tsunami Information Center
(Itic), che dal 1965 allerta le nazioni del
pacifico dal rischio
di maremoti:
l’Itic fa
parte delle Nazioni
Unite, anche se
a pagarne l’attività sono quasi
interamente gli Stati Uniti. Mc-
Creery ha fornito informazioni
chiare, sottolineando che l’onda
avrebbe avuto effetti limitati sul
Pacifico e devastanti sull’Oceano
Indiano. L’allarme a quel punto
ha raggiunto 26 paesi, tra cui anche
Thailandia e Indonesia, che fanno
parte del network collegato con il centro,
la dottoressa Kong ha informato anche
India e Sri Lanka. Da questo momento in
poi è diventata una questione di orologi: si
trattava di far allontanare il maggior numero
di persone dalle coste nel minor tempo possibile.
La Thailandia è stata colpita dopo
un’ora, lo Sri Lanka dopo due e mezza, l’India
dopo tre. Per dare l’allarme non erano indispensabili
elaboratori e satelliti, sarebbero
serviti anche messaggi alla televisione e alla
radio, un sistema di altoparlanti nelle città e
un piano prestabilito.
Ma la reazione non è stata né immediata
né visibile, e questo fa supporre che ci sia
stata un’inefficienza proprio dell’Itic, che
ha lanciato l’allarme soltanto nei paesi appartenenti
al suo network.
jumpermax è offline   Rispondi citando il messaggio o parte di esso
Old 30-12-2004, 16:15   #127
jumpermax
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L'Avatar di jumpermax
 
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a proposito della questione errori e inefficenze
Quote:
http://www.agi.it/news.pl?doc=200412...nline.dalmondo
MAREMOTO:INDIA,ALLERTA TSUNAMI SI PERSE NEI MEANDRI BUROCRAZIA
(AGI/AFP) - New Delhi, 30 dic. - La mattina del 26 dicembre, a New Delhi l'allerta sul rischio di un maremoto arrivo', ma si perse nei meandri della burocrazia indiana. E' quanto scrivono stamane i quotidiani nazionali, ripercorrendo gli attimi decisivi che precedettero l'arrivo del terrificante tsunami sulle coste indiane: un susseguirsi di leggerezze e tragici errori costati la vita a migliaia di persone.
L'aeronautica fu allertata alle 07:30 ora locale dalla base militare di Car Nicobar travolta dal maremoto. "Ci dissero che c'era stato un gigantesco sisma al largo delle Andamane e delle Nicobare", ha raccontato un alto ufficiale dell'Air Force, S.
Krishnaswamy all'Indian Express. "Ma poi la comunicazione cadde: l'ultimo messaggio da Car Nicobar diceva che l'isola stava affondando e che c'era acqua dappertutto". Solo alle 08:15, l'ufficiale chiese al suo assistente di avvertire il ministero della Difesa. Intanto, in maniera pero' del tutto autonoma, si allertava anche il Servizio Meteorologico indiano: alle 08:54 qualcuno penso' di avvisare il governo, ma il destinatario era sbagliato: il fax fu spedito all'ex ministro della scienza, Murli Manohar e non al responsabile del ministero, Kapil Sibal, insediatosi dopo il cambio di governo del maggio scorso. Quando al servizio meteorologico si accorsero dell'errore, era trascorsa quasi un'ora: alle 09:41 fu spedito un altro fax, stavolta al sala della protezione civile del ministero del'Interno; e solo alle 10:30, il centro di controllo informo' il governo. Ma a quel punto migliaia di persone, lungo le coste sud-orientali del Paese, erano gia' state travolte dalla furia delle acque. Intanto anche i sismografi indiani avevano registrato il terremoto, ma poiche' era stato registrato all'estero non si preoccuparono. (AGI) Bia 300808 DIC 04 .
301432 DIC 04
jumpermax è offline   Rispondi citando il messaggio o parte di esso
Old 30-12-2004, 16:53   #128
evelon
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Quote:
Originariamente inviato da beppegrillo
Già verrebbe quasi voglia di non aiutarli per nulla...
Però siccome sono sicurissimo che le popolazioni coinvolte non la pensano come i benestanti politici che stanno al sicuro nei loro palazzi, allora ben vengano gli aiuti umanitari non richiesti..
Inviare aiuti non è un dovere.
Rifiutare aiuti è un diritto.

Poste queste chiunque aiuti, in qualunque misura, è da ringraziare, se qualcuno rifiuta (posto che non sia una dittatura) è da considerare come il volere della maggioranza.

Mi rendo conto che sembrano parole forti ma non ho nessun intento di fare polemica, è solo come la penso.

Anche per me i governanti indiani forse sbagliano ma probabilmente per prendere una decisione avranno ponderato più di noi informazioni che noi non abbiamo.
__________________
I cattivi a volte si riposano, gli imbecilli mai
evelon è offline   Rispondi citando il messaggio o parte di esso
Old 30-12-2004, 16:54   #129
evelon
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Quote:
Originariamente inviato da SaMu
Sono nazioni sovrane, se hanno bisogno di qualcosa lo richiedono, se c'è un terremoto in Giappone mica gli inviamo gli euro e i pacchi di vestiti, non facciamo del neocolonialismo d'accatto.

Bene piuttosto che agiscano le associazioni, se richieste e di concordo con i governi locali.

__________________
I cattivi a volte si riposano, gli imbecilli mai
evelon è offline   Rispondi citando il messaggio o parte di esso
Old 30-12-2004, 20:03   #130
lowenz
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Originariamente inviato da beppegrillo
Come se questa tragedia non sia già di per sè un immensa sciagura che ha colpito regioni molto povere se ci aggiungiamo pure l'egoismo ed il fanatismo politico, credo che otteniamo l'amplein. (se così si scrive..).
Sai cos'è l'Union Carbide?
La memoria del passato deve essere considerata in questi giudizi, semplicemente non si fidano degli americani: 30.000 morti stimati (3.800 subito) e 500.000 contaminati grazie ad una multinazionale statunitense nel 1984 non si dimenticano.

http://www.bhopal.com/

O cerca in giro (Google), troverai molto materiale usando la chiave di ricerca "Bhopal".

Notare che ti ho dato il link di quelli che la pensano come te (il sito è stato creato dalla Union Carbide.....chissà come mai.....mah.....), cerca pure quelli della controparte se vuoi la verità intera

Ultima modifica di lowenz : 30-12-2004 alle 21:30.
lowenz è offline   Rispondi citando il messaggio o parte di esso
Old 30-12-2004, 21:09   #131
lowenz
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Quote:
Originariamente inviato da evelon
Anche per me i governanti indiani forse sbagliano ma probabilmente per prendere una decisione avranno ponderato più di noi informazioni che noi non abbiamo.
Lo penso anch'io.
lowenz è offline   Rispondi citando il messaggio o parte di esso
Old 30-12-2004, 21:11   #132
jumpermax
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Originariamente inviato da lowenz
Sai cos'è l'Union Carbide?
La memoria del passato deve essere considerata in questi giudizi, semplicemente non si fidano degli americani: 30.000 morti stimati (3.800 subito) e 500.000 contaminati grazie ad una multinazionale statunitense nel 1984 non si dimenticano.

http://www.bhopal.com/

O cerca in giro (Google), troverai molto materiale usando la chiave di ricerca "Bhopal".

Notare che ti ho dato il link di quelli che la pensano come te (il stio è stato creato dalla Union Carbide.....chissà come mai.....mah.....), cerca pure quelli della controparte se vuoi la verità intera
Fosse questa la questione avrebbero detto di no agli aiuti americani e stop. Hanno semplicemente detto di non aver bisogno di aiuti e anzi ne hanno inviati loro ai paesi vicini. Considerando le risorse che un gigante in crescita come l'India dispone credo che possa essere anche vero.
jumpermax è offline   Rispondi citando il messaggio o parte di esso
Old 30-12-2004, 21:27   #133
lowenz
Bannato
 
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Quote:
Originariamente inviato da jumpermax
ìHanno semplicemente detto di non aver bisogno di aiuti e anzi ne hanno inviati loro ai paesi vicini. Considerando le risorse che un gigante in crescita come l'India dispone credo che possa essere anche vero.
Potrebbe essere una mossa politica: non vedo perchè vederci del fanatismo o egoismo però.
lowenz è offline   Rispondi citando il messaggio o parte di esso
Old 30-12-2004, 21:35   #134
majin mixxi
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L'Avatar di majin mixxi
 
Iscritto dal: May 2001
Città: Milano Tokyo , purtroppo Utente con le palle fracassate
Messaggi: 2371
dal corsera

Gli aiuti di istituzioni, governi e privati per le vittime del maremoto
- Banca Mondiale: 250 milioni di dollari

- Stati Uniti: 25,5 milioni di euro, che si sommano ai 296 mila euro degli aiuti immediati. La casa farmaceutica Pfizer ha annunciato l’invio di dieci milioni di dollari contanti e venticinque milioni di dollari in medicinali.

- Unione Europea: un primo aiuto di 3 milioni di euro, poi 20 milioni di euro in due tranches; l’Unione si è detta in grado di donare fino a 30 milioni di euro.

- Giappone: 22 milioni di euro e 7 milioni circa di euro per sostenere le azioni delle proprie Ong.

- Canada: altri 25,2 milioni di euro sbloccati che portano la donazione complessiva a 40 milioni di dollari.

- Regno Unito: 21,3 milioni di euro; inoltre la cifra record di 28,2 milioni di euro in donazioni private raccolte da un Comitato d’urgenza per la catastrofe (DEC).

- Australia: 20 milioni di euro. Le donazioni private si sono avvicinate ai 13 milioni di euro.

- Francia: annunciato inizialmente un aiuto pubblico totale di 22,16 milioni di euro, cui si è aggiunto lo stanziamento di altri 20 milioni di euro per la prevenzione delle epidemie.

- Italia: 500.000 euro in una prima tranche di aiuti, a cui si aggiungono i 3 milioni di euro annunciati dal ministero degli Esteri. Le donazioni private via Sms hanno raggiunto giovedì 30 a mezzogiorno quasi 13 milioni di euro.

- Norvegia: 12 milioni di euro.

- Arabia Saudita: 7,4 milioni di euro.

- Qatar: 7,4 milioni di euro.

- Germania: 20 milioni di euro. Le donazioni private raggiungono per ora qualche milione di euro.

- Svezia: 55 milioni di euro. La Svezia ha inoltre già versato 5,8 milioni di euro a diverse organizzazioni internazionali, tra cui l'Unicef e la Croce Rossa internazionale

- Portogallo: 8 milioni di euro.

- Cina: 2,6 milioni di dollari. Pechino ha annunciato un aumento sostanziale della cifra pur senza precisarne l’importo.

- Paesi Bassi: 2 milioni di euro donati alla Croce Rossa internazionale. Il governo ha quindi sbloccato altri venticinque milioni di euro. Le donazioni private hanno raggiunto quota di 2.7 milioni di euro.

- Kuwait: 1,4 milioni di euro.

- Danimarca: 1,3 milioni di euro.

- Irlanda: 1 milione di euro.

- Svizzera: ventidue milioni di dollari.

- Iran: 464.000 euro.

- Repubblica Ceca: 328.000 euro.

- Grecia: 300.000 euro.

- Finlandia: 300.000 euro.

- Polonia: 250.000 euro.

- Ungheria: 245.000 euro

- Principato di Monaco: 100.000 euro.

- Romania: 30.000 euro.

- Cambogia: 30.000 euro.

- Russia: ha annunciato l’invio di 25 tonnellate di aiuti umanitari allo Sri Lanka.

- Argentina: ha promesso 2,5 milioni in pastiglie per rendere l’acqua potabile.

- Giordania: diciassette tonnellate di aiuti umanitari.

- Marocco: ha inviato medicine, vaccini e coperte.

DONAZIONI PRIVATE

- Tarbucks, la più grande catena di caffetterie al mondo, ha annunciato che donerà due dollari per ogni libbra (circa 450 grammi) di caffé Sumatra venduto nel mese di gennaio.

- La libreria online Amazon.com ha già annunciato di avere raccolto 3,8 milioni di dollari per mezzo dell’appello pubblicato sul proprio sito internet.

- Il fondatore di Microsoft, Bill Gates, ha donato tre milioni di dollari ad organizzazioni non governative impegnate nei soccorsi per mezzo della Bill Melinda Gates Foundation.

- Tre milioni di dollari sono stati messi a disposizione, nella serata di ieri, anche dai vertici di Citigroup.

- La compagnia petrolifera Exxon Mibil ha ufficializzato questa mattina di voler contribuire all’emergenza sisma con cinque milioni di dollari.

- Il miliardario di Hong Kong Li Ka-Shing ha annunciato una donazione di 3,1 milioni di dollari Usa

- La donazione più cospicua fino a questo momento resta quella del colosso farmaceutico Pfizer che ha messo a disposizione 35 milioni di dollari in contanti e medicinali per le aree colpite dal disastro.
__________________
Kotoshi mo yoroshiku onegai-itashimasu
majin mixxi è offline   Rispondi citando il messaggio o parte di esso
Old 30-12-2004, 22:02   #135
silversurfer
Senior Member
 
L'Avatar di silversurfer
 
Iscritto dal: Jan 2002
Messaggi: 371
dal foglio di oggi:

Sono poche le cose da salvare dentro
le Nazioni Unite, e tra queste ci sono
le agenzie di aiuti umanitari. Svolgono
compiti insostituibili, nonostante la gestione
burocratica o ideologica dei loro
funzionaricchi. La rivista scientifica The
Lancet ha recentemente criticato la direttrice
dell’Unicef per aver trasformato
il Fondo per l’infanzia in un collettivo
femminista che si occupa di salvaguardare
i diritti delle bambine invece di aiutarle
a sopravvivere. Siamo ancora in attesa,
poi, dei risultati dell’inchiesta sul
più grande scandalo di corruzione di tutti
i tempi: i 21 miliardi di dollari di aiuti
ai bimbi iracheni scomparsi sotto gli occhi
degli uomini (e del figlio) del segretario
generale, Kofi Annan. Nonostante tutto
ciò, il grande sistema degli aiuti targato
Onu è il più conveniente che ci sia ed
è molto più che utile: sfama 100 milioni
di persone l’anno, previene l’Aids, cura
le malattie e affronta le calamità della
Terra. Il motivo per cui le agenzie umanitarie
non sono disastrose come il Consiglio
di sicurezza o l’Assemblea generale
è evidente: l’impegno degli Stati Uniti
d’America. Il 22 per cento del budget dell’Onu,
due miliardi e 900 milioni di dollari
l’anno, è pagato da Washington (la
Russia 1,2 per cento, la Cina 1,5). L’America
paga il 57 per cento del bilancio del
World Food Programme, il 33 per cento
dei costi dell’Agenzia per i profughi, il 27
per cento delle spese di peacekeeping e
più di metà dell’attività della Croce rossa.
Quest’anno il governo americano ha
donato 2 miliardi e 400 milioni di dollari
in aiuti umanitari. Negli ultimi quattro
anni, ha detto Colin Powell, gli Stati Uniti
hanno donato più di tutti gli altri paesi
del mondo messi insieme. Dal 1945 nessun
paese ha mai donato più degli Usa
dentro l’Onu. Nelle prime ore successive
al maremoto in Asia, Washington ha finanziato
i soccorsi e gli aiuti con una prima
e doppia tranche da 35 milioni di dollari,
mettendo a disposizione aerei e le
navi della marina militare. Nessuno s’è
esposto tanto (Francia e Cina 34 volte di
meno, la Russia 30). Eppure un burocrate
norvegese dell’Onu, Jan Egeland, ha
criticato la scarsa generosità, anzi l’avarizia,
di quei leader americani (ed europei)
che avrebbero il braccino corto perché
impegnati a ridurre le tasse. Il funzionaricchio
scandinavo annoti che, anche
grazie a quelle politiche fiscali, i cittadini
americani, privatamente, donano
ogni anno al mondo 34 miliardi di dollari.
Una decina di volte l’intero budget annuale
delle Nazioni Unite.
silversurfer è offline   Rispondi citando il messaggio o parte di esso
Old 30-12-2004, 22:12   #136
jumpermax
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Originariamente inviato da lowenz
Potrebbe essere una mossa politica: non vedo perchè vederci del fanatismo o egoismo però.
io ci vedo più che altro del nazionalismo, cosa non estranea alla cultura indiana, anzi.
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Old 30-12-2004, 23:06   #137
SaMu
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Originariamente inviato da silversurfer
Il funzionaricchio
scandinavo annoti che, anche
grazie a quelle politiche fiscali, i cittadini
americani, privatamente, donano
ogni anno al mondo 34 miliardi di dollari.
Una decina di volte l’intero budget annuale
delle Nazioni Unite.
Val la pena quotarlo, in tutte queste classifiche di aiuti tra paesi spesso ci si dimentica.

Ci sono stati che lasciano in tasca più soldi ai cittadini, che rendono fiscalmente deducibili le donazioni, col risultato che i privati cittadini di quegli stati donano, donano, donano.. mentre i burocrati di altri parlano, parlano (e consumano).
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Old 30-12-2004, 23:44   #138
ulk
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Città: WOLF 389 VULCANO ** Ho scelto di vivere per sempre............................ per ora ci sono riuscito.
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Originariamente inviato da silversurfer
dal foglio di oggi:

Sono poche le cose da salvare dentro
le Nazioni Unite, e tra queste ci sono
le agenzie di aiuti umanitari. Svolgono
compiti insostituibili, nonostante la gestione
burocratica o ideologica dei loro
funzionaricchi.
Tempo fa ho visto una trasmissione di Report piuttosto illuminante, sulle Nazioni Unite etc. ; mi spiace deluderti ma la corruzione all'interno delle Nazioni Unite riguarda un po tutti i livelli, chi più chi meno rubano un po tutti.

E' un vero peccato che probabilmente non ci saranno filmati tipo quelli di Striscia la notizia sulla missione *umanitaria* in Albania.




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Old 31-12-2004, 10:11   #139
teogros
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Iscritto dal: Apr 2000
Città: Strada in Chianti, Firenze
Messaggi: 12998
Re: dal corsera

Quote:
Originariamente inviato da majin mixxi
Gli aiuti di istituzioni, governi e privati per le vittime del maremoto

- Il fondatore di Microsoft, Bill Gates, ha donato tre milioni di dollari ad organizzazioni non governative impegnate nei soccorsi per mezzo della Bill Melinda Gates Foundation.
Il nostro Bill non è nuovo a iniziative di questo tipo se non erro... direi che la cosa gli fa onore visto che è fra i pochi che lo fanno!
__________________
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Old 31-12-2004, 10:27   #140
flisi71
Senior Member
 
Iscritto dal: Feb 2001
Città: a casa mia
Messaggi: 900
Mi sembra che la fondazione Bill&Melinda Gates si da anni il massimo ente di beneficenza americano.

Ciao

Federico
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