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Old 13-03-2005, 22:14   #101
Mailandre
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Originariamente inviato da Freeride
Dato che li prevede anche la comunità europea per tutelare il mercato interno (ma per lungaggini varie ci mette anni ad applicarli) non vedo perchè non bisogna usarli correttamente.

Ci sarebbe però di mezzo il WTO.(l'Organizzazione Mondiale del Commercio)
Il suo compito, risiede nel meccanismo impositivo che gli stati sono disposti ad accettare , e quindi con il proposito di trarre benefici dal commercio dei mercati globali.
L'attuale processo di globalizzazione, ed il WTO, però , hanno in contrapposizione accuse di riscrittura delle regole, in senso di deregolamentazione, a vantaggio delle multinazionali e dei grandi investitori mettendo a rischio la sopravvivenza di economie locali e nazionali.
Il caso che citi , dovrebbe configurarsi dolo in caso di falsificazione o di Dumping,.....
Fatto stà che il bello della vicenda , è che la maggior difficoltà ,stia proprio nel far rispettare alla Cina , le regole dettate dal WTO...dicono!!
ciao
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Old 13-03-2005, 22:18   #102
Freeride
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Originariamente inviato da dantes76
personalmente non risolvono niente: almeno in italia..
...avrei preferito l'eliminazione di tutti i diritti acquisiti dei lavoratori italiani in modo da diventare competitivi!
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Old 13-03-2005, 22:20   #103
Mailandre
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Originariamente inviato da Freeride
...avrei preferito l'eliminazione di tutti i diritti acquisiti dei lavoratori italiani in modo da diventare competitivi!
non diciamo eresie,...!!
Questa non è la strada da seguire,...già abbiamo sul groppone i poki diritti del nuovo mercato del lavoro,...
ciao
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MâíÎÅñÐrë ®
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Old 13-03-2005, 22:20   #104
dantes76
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Originariamente inviato da Freeride
...avrei preferito l'eliminazione di tutti i diritti acquisiti dei lavoratori italiani in modo da diventare competitivi!
mai, avrei preferito avere un industria difficimente copiabile invece di produrre lustrini, mutande, calzette...

e dopo a vedere gli imprenditori del nordest, sono loro che seguono il tuo punto...
est europa docet
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Old 13-03-2005, 22:22   #105
-kurgan-
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Originariamente inviato da Freeride
...avrei preferito l'eliminazione di tutti i diritti acquisiti dei lavoratori italiani in modo da diventare competitivi!
già li stiamo eliminando, chi lavora oggi e si guarda un pò attorno non può fare a meno di notare l'enorme aumento di persone "assunte" in partita iva.
chi ha un lavoro in partita iva non ha nessun supporto sindacale, e ovviamente non stiamo parlando di imprenditori, ma anche di giovani al primo impiego.
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Old 13-03-2005, 22:31   #106
Freeride
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Ho sbagliato faccina, era una provocazione... non una affermazione!
Perchè alla fine le alternative sono o i dazi che è una misura dall'alto, o la ricerca/sviluppo/competitività/blablabla che è una misura del basso e la PMI italiana può difficilmente attuare in tempi brevi ...o mettersi socialmente alla pari con la Cina!
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Old 13-03-2005, 22:35   #107
dantes76
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Originariamente inviato da Freeride
Ho sbagliato faccina, era una provocazione... non una affermazione!
Perchè alla fine le alternative sono o i dazi che è una misura dall'alto, o la ricerca/sviluppo/competitività/blablabla che è una misura del basso e la PMI italiana può difficilmente attuare in tempi brevi ...o mettersi socialmente alla pari con la Cina!

be a mettersi alla pari con l est europeo so stati veloci...

riportassero a casa tutto..

lo stato non puo solo parare il sederino..

ritornassero a casa,.,,
dopo i daZZi
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Old 13-03-2005, 23:20   #108
Mailandre
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Ecco chi decide i daZZi !!

L'UE alla battaglia commerciale con gli Usa
Il Financial Times, riporta la notizia che l'Unione Europea avrebbe deciso (31 agosto 2004) di pubblicare una lista di prodotti Usa sui quali applicare sanzioni commerciali.(daZZI)
Ricordiamo che nei mesi scorsi il "tribunale" del Wto aveva dato ragione (autorizzato) all'UE e ad altri paesi, tra cui Corea del Sud e Giappone, nella loro disputa commerciale contro gli Usa. Questi ultimi erano stati condannati per il loro cosiddetto "emendamento Byrd", una legge che prevede che i soldi recuperati dagli Usa nell'applicazione di misure anti-dumping vengano devoluti alle imprese che avrebbero subito i danni commerciali legati a queste misure.
Il Wto ha sentenziato che questo emendamento in realtà permetteva di dare un sussidio alle imprese contrario alle regole del libero commercio dello stesso Wto.
Secondo i regolamenti di questa istituzione, i paesi vincitori della disputa possono ora applicare delle sanzioni tariffarie su prodotti di loro scelta, per compensare il danno subito e/o costringere gli Usa ad abrogare l'emendamento in oggetto.
L'UE ha ricevuto il via libera ad applicare delle sanzioni commerciali già ad agosto, ma ha atteso qualche mese per permettere al Congresso Usa di prendere eventuali provvedimenti (e secondo diversi osservatori per non inasprire eccessivamente i rapporti UE - Usa in vista delle elezioni americane). Nella lista sembra che siano particolarmente presi di mira il settore tessile e l'industria del legno, ma anche l'agricoltura.
L'importo esatto delle sanzioni applicabili dipende da quanto gli Usa hanno raccolto grazie all'emendamento Byrd, e non è quindi ancora stato determinato. Al momento il Congresso non sembra comunque intenzionato a rivedere questa norma.
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Old 13-03-2005, 23:25   #109
SaMu
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Originariamente inviato da wolf64
Concordo con questa osservazione, nonostante pensiamo che la maggior parte dei lavoratori italiani sia assorbita da meeting, conferenze, colazioni di lavoro, ecc, ecc, la realtà è che invece la maggior parte della nostra forza lavoro è composta da operai, che sono quelli che stanno soffrendo di più questa situazione, non so, "progettazione, ingegnerizzazione, vendite, ecc", se vai a chiedere un lavoro in questi settori ti vengono richiesti requisiti quali "età non superiore ai 30 anni, laurea con master, esperienza decennale, ecc, ecc" (avrete capito che il mio è un esempio provocatorio , non lontanissimo dalla realtà però...), così adesso si propone per il sciur Rossi, che ha lavorato per 30 anni in catena alla PincoPallo di diventare un progettista, o di occuparsi di marketing in tale azienda, forse piacerebbe anche al sciur Rossi la cosa!
Non è un caso che per l'esempio hai scelto uno che lavora da 30 anni in catena, ma in prospettiva cosa dici? Quanti giovani in uscita dalle scuole oggi desiderano fare 40 anni in un'industria manifatturiera a cadenza 30 secondi?

Penso che la risposta sia intuibile..

Non è vero nemmeno che TUTTO il manifatturiero va in Cina. Ci vanno solo alcune produzioni, e dipende dal prodotto. Per dire la gran parte dei prodotti non ha senso portarli in Cina perchè costa più il trasporto, o sono custom su esigenze del cliente, o sono costruiti su ordine.. se così non fosse, già oggi mezza italia sarebbe finita là, cosa che non è.

A chi lavora in un'impresa che per il genere di prodotti che fa DEVE andare a produrre in Cina (e se non lo fa chiude, perchè i concorrenti o i cinesi stessi si mettono a fare quel che fa lui) non si chiede di reinventarsi progettista o finanziere, più realisticamente di passare a produzioni diverse che sono e rimangono in Italia.

Per farlo lo stato può sicuramente dare una mano, con ammortizzatori sociali mentre uno cerca il posto e corsi di formazione per dargli una mano.. se invece di mandare in pensione baby milioni di persone (i sindacati dov'erano allora? Non lo sapevano? Perchè non si sono opposti) qualche anno fa, si fossero tenuti i soldi per fare queste cose, oggi la transizione sarebbe molto meno amara.
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Old 13-03-2005, 23:30   #110
SaMu
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Originariamente inviato da -kurgan-
mi pare che tu sia imbottito di tanta bella teoria ma di poca pratica.
non esiste solo personale specializzato e ultrapreparato, esistono pure le persone "normali", che finiscono e finiranno inevitabilmente in mezzo ad una strada.
Vabbè se lo dici tu che sei pieno di pratica.. corriamo tutti a suicidarci, che ti devo dire
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Old 13-03-2005, 23:31   #111
SaMu
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Originariamente inviato da Enel
Questo dato è buona parte costituito da lavoratori precari e soprattutto dagli immigrati regolarizzati.
i contratti a tempo -indeterminato- sono passati dal 70% del 1997 al 72% del 2003, dati IRES-CGIL, saranno imbottiti anche loro di teoria?

Immigrati regolarizzati si sono molti, perchè non contano? Non sono lavoratori?
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Old 13-03-2005, 23:33   #112
SaMu
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Originariamente inviato da Enel
Che ne dici di forti investimenti nell'energia eolica? Ci sono molti luoghi ventosi in Italia (uno su tutti Trieste), perchè non servirsene? I generatori eolici moderni non rovinano affatto il paesaggio, anzi, sono molto belli da vedere (a mio modesto parere).

Qualche generatore eolico pure qui sul forum, con tutto il fiato che si spreca.. ci alimentiamo una cittadina di 200.000 abitanti.. :lol:
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Old 13-03-2005, 23:36   #113
Enel
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Originariamente inviato da dantes76
l rumore dell’energia eolica può creare danni alla salute

GWN - Gli impianti eolici sono una minaccia per la salute di chi vive nei dintorni. La notizia è apparsa il 25 gennaio sul quotidiano britannico The Telegraph.

Le turbine eoliche o, meglio, il rumore a bassa frequenza da loro emesso, sarebbero causa di gravi disturbi per la salute dei residenti entro un raggio di 1 miglio dagli impianti 6.

Uno studio condotto nei pressi di Padstow in Cornovaglia, dove è attivo da due anni un impianto con 16 turbine, ha evidenziato che 13 su 14 persone residenti nei pressi di Bears Down hanno avuto un aumento del numero di crisi di cefalea, e 10 hanno avuto problemi di sonno ed ansia.

La dottoressa Amanda Harry, che ha condotto le ricerche, ha dichiarato al Telegraph che le persone hanno manifestato un ventaglio di sintomi che vanno dalla cefalea all’emicrania, nausea, vertigini, palpitazioni, difficoltà nel sonno, ansia e depressione. Il rumore a bassa frequenza, secondo la dottoressa Harry, è in grado di disturbare il sonno e la veglia anche a livelli molto bassi e venne utilizzato come strumento di tortura dai nazisti durante la seconda guerra mondiale.

A causa di questo fastidiosissimo rumore molti dei residenti hanno dovuto cambiare casa ed i prezzi delle abitazioni sono scesi vertiginosamente.

Analoghi problemi si sono riscontrati nei pressi di un altro impianto eolico a Moel Maelogan, nel Galles del Nord. Qui ad effettuare le ricerche è stata la dottoressa Bridget Osborne che ha presentato al Royal College of General Practitioners il suo lavoro in cui si evidenzia un marcato aumento dei casi di depressione. La Osborne, intervistata dalla giornalista del Telegraph, ha puntato il dito sul fatto che le valutazioni preliminari all’insediamento dell’impianto si siano basate solo sulle frequenze udibili dall’orecchio umano e non abbiano mai misurato gli ultrasuoni, mentre le basse frequenze possono essere dannose quanto quelle alte. La sensibilità è individuale ma chi è sensibile può soffrire di enormi disturbi.

Il clamore suscitato ha indotto la British Wind Energy Association e il Department of the Environment, Food and Rural Affairs a commissionare all’università di Salford una ricerca sugli effetti delle turbine eoliche sulla salute umana.

In Gran Bretagna ci sono oltre 1000 turbine in 80 impianti eolici: il loro numero è cresciuto molto negli ultimi 10 anni, in accordo con la volontà del governo di ottenere da fonti rinnovabili il 10% del fabbisogno energetico nazionale entro il 2010. Per raggiungere quest’obiettivo sarebbero necessarie almeno 5000 turbine.

Il problema oggi evidenziato in Gran Bretagna è già stato affrontato in Danimarca, dove le turbine eoliche sono state introdotte 30 anni fa: il governo danese, in risposta alle proteste dell’opinione pubblica, ha interrotto la costruzione di nuovi impianti.

Secondo quanto riferisce il Telegraph, la National Wind Power, la compagnia che costruisce le turbine, raccomanda che esse vengano poste ad almeno 600 iarde, pari a 584,64 metri, dall’abitato, ma il governo britannico ne permette la costruzione a 400 iarde, pari a 365,76 metri.

Il portavoce della British Wind Association, Alison Hill, promette che, entro 6 mesi, si avranno i risultati dello studio sull’impatto delle turbine eoliche sulla salute umana. (Rita Bettaglio).

basta?


http://www.lavocedellago.it/n7/pag8.htm

A me pare puro terrorismo psicologico...
Ho parlato con diversi danesi riguardo questi generatori e nessuno si è mai lamentato. Anzi, molta gente ha acquistato un generatore di proprietà (molto + piccolo, ovviamente).
Poi non è vero che in Danimarca si è smesso di costruire nuovi generatori, perchè basta andare a vedere in un qualisiasi porto e vedi che è pieno di pale ecc.
I generatori moderni (come nella foto precedente) sono costruiti in modo tale da avere una velocità di rotazione MOLTO bassa ed il rumore che producono è MOLTO ridotto in corrispondenza e si confonde con quello dell'aria dopo soli 200 metri....
Per chi vuole approfondire
Enel è offline   Rispondi citando il messaggio o parte di esso
Old 14-03-2005, 00:28   #114
-kurgan-
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Originariamente inviato da SaMu
Vabbè se lo dici tu che sei pieno di pratica.. corriamo tutti a suicidarci, che ti devo dire
sara' perche' lavoro e giro aziende da dieci anni che faccio queste considerazioni?

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Originariamente inviato da SaMu
i contratti a tempo -indeterminato- sono passati dal 70% del 1997 al 72% del 2003, dati IRES-CGIL, saranno imbottiti anche loro di teoria?
non e' che c'e' anche una lista di queste aziende, visto che gli ultimi colloqui nel mio settore (miei e di miei colleghi) mi pare dicano l'esatto opposto?
almeno risparmio tempo nello spedire i curriculum.
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Old 14-03-2005, 00:45   #115
wolf64
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Originariamente inviato da SaMu
Non è un caso che per l'esempio hai scelto uno che lavora da 30 anni in catena, ma in prospettiva cosa dici? Quanti giovani in uscita dalle scuole oggi desiderano fare 40 anni in un'industria manifatturiera a cadenza 30 secondi?

Penso che la risposta sia intuibile..
Beh Samu, io ne conosco tanti di giovani che lavorano in catena (o in lavori analoghi), ho anche lavorato in Whirlpool per un mesetto come interinale quando ho chiuso l'attività, e ti assicuro che di giovani ce n'erano non pochi, se è (più o meno) vero che ogni persona ambisce a migliorarsi, è anche vero che tanti di quei giovani ringraziavano Dio di avere quel posto di lavoro in quanto "posto di lavoro", capisci?
Forse tu frequenti solo persone la cui aspirazione è diventare amministratore delegato di un'azienda , però ti assicuro che c'è tantissima gente tra i 20 e i 40 a cui andrebbe bene anche un posto in una fabbrica, se poi a tempo indeterminato sarebbe la manna.

Scusa, tu dici di guardare i giovani per vedere le cose "in prospettiva", ok, e quelli che sono meno giovani? Non esistono quelli? O pensi che il "sciur" Rossi sia un caso sporadico?
Cosa facciamo, chi rimane disoccupato dopo i 40 le diamo una pensione e pensiamo solo ai 20enni?

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Non è vero nemmeno che TUTTO il manifatturiero va in Cina. Ci vanno solo alcune produzioni, e dipende dal prodotto. Per dire la gran parte dei prodotti non ha senso portarli in Cina perchè costa più il trasporto, o sono custom su esigenze del cliente, o sono costruiti su ordine.. se così non fosse, già oggi mezza italia sarebbe finita là, cosa che non è.
Mezza Italia? beh, se andiamo avanti di questo passo...
..boh, sarò solo io che sento e vedo aziende che hanno un certo peso per l'economia di magari una parte di una provincia andar via (non per forza in Cina), sarò pessimista di natura, che ti devo dire!

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A chi lavora in un'impresa che per il genere di prodotti che fa DEVE andare a produrre in Cina (e se non lo fa chiude, perchè i concorrenti o i cinesi stessi si mettono a fare quel che fa lui) non si chiede di reinventarsi progettista o finanziere, più realisticamente di passare a produzioni diverse che sono e rimangono in Italia.
Beh, da come scrivi sembra che sia facile la cosa, a leggerti sembra di sentire quei politici (di tutti gli schieramenti) che predicavano che i lavoratori dovevano adeguarsi a più flessibilità, e poi non hanno mosso un dito per rendere il sistema altrettanto flessibile, creando così intere schiere di cittadini di serie B, senza accesso al credito o, in alcuni casi (P. IVA, co.co.co -> Co.Pro, ecc), ad alcuni diritti conquistati a duro prezzo nell'arco delle generazioni.

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Per farlo lo stato può sicuramente dare una mano, con ammortizzatori sociali mentre uno cerca il posto e corsi di formazione per dargli una mano.. se invece di mandare in pensione baby milioni di persone (i sindacati dov'erano allora? Non lo sapevano? Perchè non si sono opposti) qualche anno fa, si fossero tenuti i soldi per fare queste cose, oggi la transizione sarebbe molto meno amara.
Su ques'ultima parte invece ci avviciniamo.
Sulle pensioni baby sono il primo a essere d'accordo che è uno dei nostri maggiori mali, come le false invalidità, l'apparato statale elefantiaco e inefficiente, i posti di lavoro in certe zone d'Italia che servono solo a passare dei sussidi e non a creare posti produttivi per lo stato, le mille dispersioni, tra cui i lussi dei nostri politici, vedi l'infinità di auto blu, alcune (poche) relamente utili, la maggior parte per portare in giro dei parassiti, mi scusino i moderatori, ma quando io uso una risorsa dello stato senza che ce ne sia un reale bisogno sfrutto lo stato e pertanto sono un parassita.
Per quanto riguarda il lavoro nello specifico possiamo tirare in ballo la storia già detta e ridetta dei pochi investimenti in ricerca (questa una delle cause principali a mio avviso), la mancanza di incentivazione di quelle isole felici di quelle parti del paese più indietro, in modo che "le isole" si trasformassero in "un solo continente", le poche risorse dedicate alla lotta alla criminalità in certe zone, anche questo uno principali cancri dell'Italia, e altre cose...

Ma il problema è che "il latte è versato", e sinceramente non so se c'è più tempo per raccoglierlo, mi sono espresso in un post precedente sui dazi, in questo posso solo ricapitolare dicendo che a mio avviso non è una bella cosa, ma se non troviamo una soluzione entro breve tempo, bella o brutta che sia, con una struttura e una situazione dispersiva come quella che ha l'Italia (vedi quanto ho scritto sopra), rischiamo veramente grosso.
Penso che se il governo stia arrivando a promuovere questo tipo di soluzione è perchè si sono attivati già diversi campanelli d'allarme, anche se spererei che avessero ragione quelli che come te vedono il paese in crescita, che grondiamo ricchezza da tutti i pori (questa è provocatoria, intendiamoci! ), però quello che vedo con i miei occhi è un po diverso Samu...

Ultima modifica di wolf64 : 14-03-2005 alle 00:47.
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Old 14-03-2005, 00:50   #116
Mailandre
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Originariamente inviato da SaMu
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Per farlo lo stato può sicuramente dare una mano, con ammortizzatori sociali mentre uno cerca il posto e corsi di formazione per dargli una mano.. se invece di mandare in pensione baby milioni di persone (i sindacati dov'erano allora? Non lo sapevano? Perchè non si sono opposti) qualche anno fa, si fossero tenuti i soldi per fare queste cose, oggi la transizione sarebbe molto meno amara.

Certo che con le "fisse" che hai , la lungimiranza è tua ,solo quando i fatti sono all'obitorio.
Sempre con questo antisindacalismo gratuito,....perchè se è vero questo , è anche vero che la DC c'era,..il PSI c'era,...AN c'era,...il PCI c'era,...c'era uno Stato ,..e c'erano anche gli elettori (tu cosa votavi ?? DC ?? ..o eri troppo giovane x farlo??,.Tuo padre c'era,..lui votava DC oppure PSI ??
E se è vero che si son mandate persone in pensione "anticipata",..è anche vero che erano le aziende a volerlo.
Lo Stato pagava le "ristrutturazioni" aziendali,....erano ammortizzatori sociali x persone qusi "fuori" dal mondo del lavoro (parlo dei privati) si davano 3 anni di prepensionamento a chi aveva lavorato x 32 anni , ...e comunque le eventuali "formazioni" , non avrebbero dato un nuovo posto di lavoro.
Penso quindi che le risorse che "invochi" agli spiriti dell'aldilà,...siano servite ANCHE alle aziende che puntualmente si fanno i propri interessi, ...ai Governi per ovvi motivi di "gradimento" elettorale.
Quindi se colpe vuoi dare,...dividi la "torta" in parti uguali,...non accusare di ingordigia la triplice sindacale.
Dai...dai SaM .....che c'è la fai !!!
ciao

P.s. Anche OGGI i lavoratori estromessi dalle aziende , beneficiano di corsi "accelerati"di riqualificazione ,..che non trovano sbocchi , se non con qualche saltuario lavoro socialmente utile......speriamo qualcuno riesca , x merito dei corsi formativi , ad essere appetibile ad un mercato che "spulcia" anche i giovani .
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Old 14-03-2005, 11:46   #117
plut0nz
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per come la vedo io...BENVENUTA CINA!!

le industrie italiane vogliono i dazi? sto caxxo!

perchè io consumatore dovrei pagare di più un prodotto se posso ottenere lo stesso con un prezzo minore?
Voi mi potete rispondere: è per l'Italia..le industrie italiane ne hanno bisogno!

E allora perchè non si mettono a fare concorrenza abbassando i prezzi e aumentando la qualità?? è ovvio che un consumatore è sì tentato dai prezzi bassi ma anche dalla qualità del prodotto...quindi che investano nella ricerca!

Poi io ste proposte della Lega nord proprio non le capisco..ragazzi non è che dobbiamo fare una nazione slegata da tutto con aziende che prendono il 90% del loro guadagno dal mercato locale...ormai l'Italia (entrata in Europa) deve fare in modo che la sua economia si basi sempre di più sull'estero ..altro che Lega Nord (Calderoli spara caxxate una dopo l'altra..oggi tra l'altro ha ne ha sparata un'altra : PENA DI MORTE per chi fa crimini gravissimi....ah Calderoli MAVVATTELA A PIA' IN DER CUL! ...poi le taglie per i criminali..ma che siamo nel West??? puah..che schifo..anche se è al governo rimane sempre un partito di contadinotti arricchiti..ma che si facciano una cultura... )

Quindi se le aziende vogliono non farsi schiacciare dalla Cina (dato che sarà sempre peggio..e non ci sarà solo la Cina..ma prima o poi raggiungeranno lo sviluppo altri paesi...ragazzi immaginatevi se tra 40 anni l'Africa si sarà risollevata...con tutte le risorse che ha ci manda tutti affanculo... )
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Old 14-03-2005, 12:27   #118
CYRANO
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Originariamente inviato da SaMu

Non è vero nemmeno che TUTTO il manifatturiero va in Cina. Ci vanno solo alcune produzioni, e dipende dal prodotto. Per dire la gran parte dei prodotti non ha senso portarli in Cina perchè costa più il trasporto, o sono custom su esigenze del cliente, o sono costruiti su ordine.. se così non fosse, già oggi mezza italia sarebbe finita là, cosa che non è.
E' tutto il contrario di quel che affermi.
per es nell'industria calzaturiera l'unico prodotto che non è andato in produzione all'estero , 5 anni fa ( ora è possibile sia andato anche quello , era nei piani della benetton ) , era lo scarpone da sci , perchè necessitava di una tecnologia di produzione tale che la qualità non era garantita nelle fabbriche cinesi.
tutto il resto della produzione , a parte il campionario o qualche produzione d'elite ( mi ricordo di certi scarponi da montagna , ma con una produzione davvero risibile in quanità... per es prodotti da una fabbrichetta da 10-20 operai ) era demandata all'estero , fra est europa ( romania in primis ) e far east.
Non è altresì vero che il trasporto costerebbe troppo , perchè comunque utilizzando containers su nave ( dal far east ) , si ha sempre un grandissimo risparmio rispetto alla produzione in italia .

Nel vestiario sportivo è la stessa cosa. tutta produzione estera pure lì.

PS parlo del tessile e calzature perchè sono le produzioni che , a detta dei tg , risentono maggiormente della concorrenza cinese.


Ciaozzz
__________________
FINCHE' C'E' BIRRA C'E' SPERANZA !!!
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Old 14-03-2005, 16:23   #119
plut0nz
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ma allora..perchè il problema "cina" lo si sente SOPRATTUTTO in Italia?
in paesi come Germania e Francia il problema sussiste..ma le industrie stanno contrattacando aumentando la qualità dei prodotti non mettendo tasse sulle importazioni

Molte aziende italiane si sono trasferite in paesi come quelli dell'europa dell'est per abbassare i prezzi..perchè quei soldi risparmiati non li investono per migliorare ciò che producono facendo ricerca?
Secondo me questo è solo l'ennesimo tentativo (tentativo perchè penso..e spero, che non venga nemmeno considerato dalla maggioranza) di salvaguardare i conti in banca degli imprenditori che fino ad oggi si sono trovati in una situazione di stallo positivo.

Per quanto riguarda gli operai..purtroppo non sono loro che decidono, ma ci sono aziende (con dei dirigenti che riescono ad affrontare simili problemi) che hanno messo rimedio a questo non causando danni agli operai investendo i guadagni magari non nella villetta al mare ma dandoli al settore ricerca...

ciaoooo
plut0nz è offline   Rispondi citando il messaggio o parte di esso
Old 14-03-2005, 16:42   #120
nicovent
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Originariamente inviato da plut0nz
per come la vedo io...BENVENUTA CINA!!

le industrie italiane vogliono i dazi? sto caxxo!

perchè io consumatore dovrei pagare di più un prodotto se posso ottenere lo stesso con un prezzo minore?
Voi mi potete rispondere: è per l'Italia..le industrie italiane ne hanno bisogno!

E allora perchè non si mettono a fare concorrenza abbassando i prezzi e aumentando la qualità?? è ovvio che un consumatore è sì tentato dai prezzi bassi ma anche dalla qualità del prodotto...quindi che investano nella ricerca!

Poi io ste proposte della Lega nord proprio non le capisco..ragazzi non è che dobbiamo fare una nazione slegata da tutto con aziende che prendono il 90% del loro guadagno dal mercato locale...ormai l'Italia (entrata in Europa) deve fare in modo che la sua economia si basi sempre di più sull'estero ..altro che Lega Nord (Calderoli spara caxxate una dopo l'altra..oggi tra l'altro ha ne ha sparata un'altra : PENA DI MORTE per chi fa crimini gravissimi....ah Calderoli MAVVATTELA A PIA' IN DER CUL! ...poi le taglie per i criminali..ma che siamo nel West??? puah..che schifo..anche se è al governo rimane sempre un partito di contadinotti arricchiti..ma che si facciano una cultura... )

Quindi se le aziende vogliono non farsi schiacciare dalla Cina (dato che sarà sempre peggio..e non ci sarà solo la Cina..ma prima o poi raggiungeranno lo sviluppo altri paesi...ragazzi immaginatevi se tra 40 anni l'Africa si sarà risollevata...con tutte le risorse che ha ci manda tutti affanculo... )

In Italia si vorrebbero le 35 ore, si sciopera un giorno si e l'altro pure perchè si vorrebbero salari più adeguati ma si compra il made in cina perchè cosa meno.

Io sono un micro-imprenditore e sono pronto a dimostrarti di saper produrre meglio ed a prezzi addirittura inferiori se messo in condizione di operare nelle stesse condizioni di un mio concorrente cinese.
Permettimi di scaricare nell'ambiente qualsiasi cosa senza dover spendere miliardi per gli impianti di depurazione...
Permettimi di pagare gli operai con una ciotola di riso...
Permettimi di far lavorare gli stessi senza alcun tipo di tutela e senza alcuna garanzia di sicurezza...
Permettimi tutto ciò e sono pronto ad esportare io in Cina!!!

Tempo fa ad un rappresentante Rifondazione Comunista della mia zona chiesi: "Portami un bilancio di una società che paga i suoi operai secondo il metro che meglio ti aggrada, che applichi le 35 ore, che produca un qualsiasi bene ad un prezzo competitivo sul mercato e che abbia il bilencio in utile. Quando me lo avrai presentato ti giurò che ti voterò! "

Sto ancora aspettando...
nicovent è offline   Rispondi citando il messaggio o parte di esso
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