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#81 |
Senior Member
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13,7 miliardi di anni
![]() Boh, per un osservatore il tempo passa...
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#82 | |
Senior Member
Iscritto dal: Feb 2002
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#83 | |
Senior Member
Iscritto dal: Sep 2005
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approssimando l'universo al solito fluido isotropo ed omogeneo, si può operare un cambio di coordinate nella metrica di robertson-walker, in questa metrica la misura dell'estensione dell'universo è data da una coordinata temporale, che per esattezza misura il tempo proprio di un osservatore solidale all'espansione dell'universo... e da quì si ottiene il valore di 13.7 miliardi di anni ps. va detto che l'universo non è ne omogeneo ne isotropo (nemmeno alle grandi scale), ma questa è un altra storia ![]() Ultima modifica di fabrylama : 06-10-2008 alle 22:20. |
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#84 | |
Senior Member
Iscritto dal: Apr 2000
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Gli esperimenti finora spiegatimi e quelli trovati su internet non li ho trovati convincenti ne tanto meno chiarificatori. |
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#85 |
Senior Member
Iscritto dal: Apr 2000
Città: Versilia
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Un paradosso di relatività. Uno sciatore ha gli sci lunghi quanto un buco nel terreno. Se va a velocità relativistica, vede il buco contrarsi e quindi non può finirci dentro. Ma il buco vedrà gli sci contrarsi e quindi lo sciatore ci cadrà dentro! Lo sciatore cade nel buco oppure no?
Il paradosso proposto nella domanda è una versione "invernale" del cosiddetto paradosso dell'asta, una delle obiezioni che già all'epoca furono opposte ad Einstein per criticare la coerenza della sua interpretazione delle trasformazioni di Lorentz. Dalla sopravvivenza della Teoria della Relatività fino ai nostri giorni si intuisce che questo paradosso è stato risolto senza eccessive difficoltà. Per capire per bene come funzioni questo problema mettiamoci nel caso generale in cui la buca sia appena più corta di n volte la lunghezza degli sci (S0). Per semplificare la trattazione matematica immaginiamo che la forza di gravità agisca in un modo un po' diverso dal solito: un corpo si muove di moto rettilineo finché sente un qualche appoggio sotto di sé, altrimenti cade verticalmente. In realtà bisognerebbe tenere conto del moto del centro di massa, per cui lo sciatore potrebbe cadere nella buca anche se parte della punta o della coda degli sci sono ancora appoggiati al bordo della buca. Ma considerare questa eventualità più realistica rende solo più complessi i calcoli senza aggiungere nulla alla comprensione della soluzione dell'apparente paradosso. Quando un oggetto si muove a velocità v la sua lunghezza si contrae da L0 (lunghezza da fermo) a ![]() Per non cadere nella buca è sufficiente che lo sciatore si muova ad una velocità tale che la lunghezza della buca si contragga ad un suo n-mo. In tal modo nel suo sistema di riferimento la buca (di lunghezza propria appena al di sotto di nS0) si muove verso di lui ad alta velocità e quindi, dal suo punto di vista, essa si contrae al di sotto della lunghezza degli sci ed egli riesce a superare la buca senza problemi, dato che la punta degli sci si appoggia aldilà della buca prima che la coda degli sci abbandoni la soglia della buca. Per fare questo è sufficiente che la velocità sia ![]() Ora se ci mettiamo dal punto di vista di un osservatore solidale con la buca il discorso sembra non reggere più. In questo sistema di riferimento la buca è sempre lunga appena al di sotto di nS0, mentre gli sci si contraggono fino alla lunghezza di S0/n. Come è possibile allora che lo sciatore non cada nella buca? Sembra di trovarsi di fronte ad un paradosso: se effettivamente la contrazione delle lunghezze è un fenomeno con una realtà fisica sembra che due osservatori diversi vedano accadere due eventi diversi a partire dalla stesse condizioni iniziali. In realtà questo paradosso appare solo perché stiamo trascurando un dettaglio molto importante che bisogna tenere presente in Relatività Ristretta: un evento può essere influenzato solo da quegli eventi passati da cui è possibile inviare un raggio luminoso all'evento da influenzare. Se due eventi A e B sono troppo ravvicinati nel tempo o troppo distanziati nello spazio da non permettere che un raggio di luce parta da A e giunga in B allora questi eventi non possono influenzarsi. In particolare, nel caso in esame è giusto osservare che, nel sistema di riferimento della buca, quando la coda degli sci abbandona la soglia della buca la loro punta deve ancora appoggiarsi all'altro bordo, ma il moto della punta degli sci (e a ritroso quello degli altri punti dello sciatore) non può essere influenzato dal mancato appoggio finché qualche segnale non la raggiunge con l'informazione che la coda ha perso l'appoggio. Supponiamo, come ipotesi estrema, che tale segnale vada alla velocità c della luce (più veloce non può viaggiare), tuttavia questo segnale deve rincorrere la punta degli sci che si muove a velocità vn. Quindi questo segnale, nel sistema della buca, impiega un tempo pari a ![]() per raggiungere la punta. Essa del frattempo procede nel suo moto rettilineo in avanti come se nulla fossa accaduto e quindi si avvicina al bordo della buca su cui dovrebbe appoggiarsi. Per raggiungerlo impiega un certo tempo che è facile da calcolare: è il tempo che ci vuole a percorrere una distanza di ![]() (lunghezza buca ─ lunghezza sci nel sistema della buca) con una velocità vn. Questo tempo è quindi ![]() . È di immediata verifica che t2<t1 per qualunque valore di n. Pertanto lo sciatore supera la buca anche dal punto di vista della buca. Questo insegna un aspetto molto importante della Teoria della Relatività: gli eventi visti accadere da un osservatore devono essere visti accadere allo stesso modo da tutti gli altri osservatori, però osservatori diversi possono avere spiegazioni diverse per lo stesso evento. - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - E poi vi stupite che "non credo" alla relatività.... Questo paradosso viene risolto tramite un assunto alquanto pretestuoso, mi pare! ![]() Ultima modifica di TonyManero : 07-10-2008 alle 09:49. |
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#86 |
Senior Member
Iscritto dal: Sep 2006
Messaggi: 7030
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Pretestuoso, ma è la realtà
Piglia uno sciatore, una buca larga il necessario e fai la prova e indovina cosa succederà? (te lo dico io, lo sciatore viene incenerito dall'attrito dell'aria causato dall'elevata velocità ![]()
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#87 | ||
Senior Member
Iscritto dal: Sep 2005
Messaggi: 1168
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peratro questo problema dovrebbe farti capire quanto è fondamentale l'invarianza di c, perchè essa è la velocità a cui viaggia l'informazione, cioè a cui viaggiano le interazioni (le forze). Ultima modifica di fabrylama : 07-10-2008 alle 19:32. |
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#88 | |
Senior Member
Iscritto dal: Jul 2006
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#89 |
Senior Member
Iscritto dal: Apr 2000
Città: Versilia
Messaggi: 569
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Vabbhè... finisce come è finita all'università? Tutti a dirmi che la teoria è giusta e sono io l'unico a non averla capita? Guarda cosa però come allora non c'è nessuno in grado di mostrarmi un esperimento chiarificatore. E parlatemi pure di integrali, di differenziali o di rotori... non ho problemi.
Comincio a capire che forse tutti l'avete "accettata" ma nessuno l'ha capita... per lo meno in senso critico. ![]() Rimarrò per sempre con il mio dubbio finchè qualcuno mi mostrerà/spiegherà un esperimento ricreato in laboratorio da cui si evince che c è una costante. ![]() P.S. Per quelarion: la tua prova potrebbe essere ok ma vorrei vedere i conti... Così a senso non dovrebbe esserci un legame tra la frequenza osservata e la velocità con cui mi arriva la luce. ![]() P.S.S. Per Helyanwe: il problema è che in questa discussione mi si chiede di credere... e nessuno è capace di dimostrarmi. ![]() |
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#90 | |
Senior Member
Iscritto dal: Aug 2005
Messaggi: 2052
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![]() O meglio non lo e' sempre, la luce puo' viaggiare per brevissimi tratti a velocita' maggiori o inferiori a c perche' esiste un principio in meccanica quantistica chiamato principio di intederminazione di Heinsengber.. non possiamo conoscere con precisione sia la posizione che la velocita' di una particella (in questo caso si prende in considerazione la teoria fotonica della luce, quindi la particella e' il fotone). Inoltre si sta anche studiando se le perturbazioni energetiche del vuoto possano avere effetti sulla velocita' della luce e come l'energia (o frequenza) dei fotoni cambi l'interazione di tali perturbazioni e la loro velocita'. In generale si puo' asserire che la velocita' media della luce equivale a c ed e' una costante. E' la dimostrazione pratica non esiste, e' una costante sperimentale, misurata, come lo e' la costante di Coloumb o la costante gravitazionale. Chiedere una dimostrazione su una costante non ha senso, perche' non esiste dimostrazione. Esistono anche teorie che spiegano l'inflazione e l'origine dell'Universo sostenendo che c durante l'inflazione valeva migliaia di volte il valore attuale. Per quanto riguarda la teoria della relavita', finora si e' rivelata un modello soddisfacente e ha permesso la creazione di tante cose (ad esempio il GPS) utile all'uomo e la spiegazione di tutti i fenomeni macrofisici. Nel futuro potremmo scoprire che esistono modelli e spiegazioni migliori della relativita', che coprano anche il nano-mondo (ad esempio la teoria delle stringhe) .. La scienza non e' fatta di certezze, ma di dubbi e da infinite domande. ![]()
__________________
ciao |
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#91 |
Senior Member
Iscritto dal: Apr 2000
Città: Versilia
Messaggi: 569
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Uhmmm... si, ma ci sono delle prove che c non si somma... ma tutte le vole che trovo scritto "e dunque questa è la prova che c non si somma" riguardando la "dimostrazione" trovo delle contraddizioni o delle obbiezioni che mi fanno cadere tutto.
![]() Ma al nostro amico Einstein a quele punto gli è venuto il dubbio che "Galileo" funzionasse solo per velocità basse? Cos'è che ha smosso tutto??? Dopo che hanno capito che l'etere non esisteva cos'è che ha fatto pensare che c non si somma? |
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#92 |
Senior Member
Iscritto dal: Apr 2000
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Avete riaperto una piaga non ancora guarita...
![]() Qualcuno ha letto uno di questi libri? O uno di quelli che si trovano su Unilibro cercando "relatività"? L'ABC della relatività(Libri) Autore: Russell Bertrand Editore: TEA Genere: fisica Data pubbl.: 2004 Teoria della relatività(Libri) Autore: Pauli Wolfgang Editore: Bollati Boringhieri Genere: fisica Data pubbl.: 2008 Verità relativismo relatività (1)(Libri) Autore: non specificato Editore: Quodlibet Genere: letteratura Data pubbl.: 2008 La relatività di Einstein(Libri) Autore: D'Inverno Ray Editore: CLUEB Genere: fisica Data pubbl.: 2001 Relatività: esposizione divulgativa(Libri) Autore: Einstein Albert Editore: Bollati Boringhieri Genere: fisica Data pubbl.: 1980 La relatività e la falsa cosmologia(Libri) Autore: De Paoli Marco Editore: Manni Genere: Data pubbl.: 2008 Fisica dello spazio-tempo. Introduzione alla relatività speciale. Per le Scuole(Libri) Autore: Taylor Edwin F. - Wheeler John A. Editore: Zanichelli Genere: Data pubbl.: 1996 L'universo e l'atomo. Racconto della relatività e dei quanti(Libri) Autore: Mafrici Arcangelo Editore: Gangemi Genere: fisica Data pubbl.: 2007 -50% Relatività speciale(Remainders) Autore: Tyapkin Aleksej Editore: Jaca Book Genere: fisica Data pubbl.: 1993 Relatività atomi quanti. Einstein 1905-2005(Libri) Autore: non specificato Editore: Il Poligrafo Genere: fisica Data pubbl.: 2006 Me ne consigliate uno? ![]() Ultima modifica di TonyManero : 08-10-2008 alle 08:49. |
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#93 | |||||
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vediamo che fai ora: http://www.perimeterinstitute.ca/Out...peed_of_Light/ Quote:
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inoltre, anche senza esperimenti, il solo fatto che la relatività sia una teoria estremamente predittiva e che abbia resistito un centinaio d'anni senza falle, implica che sia fisicamente accettata (fino a prova contraria), pertanto, visto che l'invarianza della velocità della luce è un postulato della RR... anche se non fosse possibile fare esperimenti, tutti i fisici crederebbero nell'invarianza. ps. http://prola.aps.org/abstract/PRL/v39/i17/p1051_1 Ultima modifica di fabrylama : 08-10-2008 alle 09:38. |
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#94 | |
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#95 |
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Chiariamo subito un punto... la scrittura sul forum spesso non trasmette lo spirito con cui si scrive. Questo per dire che se mostro dell'arroganza/superbia è del tutto involontario. E' ovvio che non sono convinto che si sbagli tutto il mondo tranne che me!
![]() ![]() Ritornando all'argomento. Il link che mi hai postato. La prte dei "pions" per ora trascuriamola. Riguardo alle stelle binarie... riassumento: vedendole io in perfetto sincrono vuol dire che la luce ci arriva sempre a velocità c. Se invece c si sommasse le vedremmo non sincrone. Ok. Questa è una prova... non possi dire nulla. ![]() Ma non esiste un esperimento "da laboratorio"? Domanda sempre sulle stelle binarie. La stella che si allontana sappiamo che emette una radiazione "affetta" da redshift per effetto del suo allontanamento. Un osservatore posto sulla stella però dovrebbe percepire che vengono emesse radiazioni shiftate! O non se ne accorge in quanto il suo spazio è "accorciato"? ![]() |
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#96 |
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#97 |
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Il redshift penso sia un'altra storia, che c'entra con la frequenza e la lunghezza d'onda, è come l'effetto doppler
![]() http://it.wikipedia.org/wiki/Spostamento_verso_il_rosso
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#98 | |
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#99 | |
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Città: Trento, Pisa... ultimamente il mio studio...
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Tu non sei davvero del 91, vero? ![]() Eventualmente... ![]() Complimenti ![]() Alla tua eta' sapevo a mala pena che cos'era la relativita' ![]() ![]()
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"Expedit esse deos, et, ut expedit, esse putemus" (Ovidio) Il mio "TESSORO": SuperMicro 733TQ, SuperMicro X8DAI I5520, 2x Xeon Quad E5620 Westmere, 12x Kingston 4GB DDR3 1333MHz, 4x WD 1Tb 32MB 7.2krpm ![]() |
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#100 |
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no, lo spostamento verso il rosso è causato dalla variazione della frequenza della radiazione, non della sua velocità di propagazione. Una radiazione a 1 Hz si propaga esattamente come una radiazione a 1 MHz, solo che l'onda, nello stesso spazio, ha avuto, nel primo caso, un milionesimo dei ventri/picchi del secondo caso
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