Netflix presenta il bilancio: colpa del Brasile se gli utili mancano il target di Wall Street

Netflix ha pubblicato martedì i risultati relativi al terzo trimestre 2025, chiudendo il periodo luglio-settembre con un utile netto pari a 2,5 miliardi di dollari e un utile per azione diluito di 5,87 dollari. Le cifre si collocano al di sotto delle aspettative di Wall Street, che stimava rispettivamente 3,0 miliardi di dollari e 6,97 dollari per azione e c'è un elemento che ha pesato sui conti: un onere tributario inatteso proveniente dal Brasile, quantificato in circa 619 milioni di dollari.

La performance sui ricavi si è rivelata invece più solida, attestandosi a 11,5 miliardi di dollari e risultando sostanzialmente allineata alle previsioni degli analisti. Il margine operativo della compagnia si è fermato al 28% per il trimestre in questione, ma la società ha sottolineato come, in assenza dell'onere fiscale brasiliano, avrebbe ampiamente superato la guidance aziendale del 31,5%. Il CFO Spencer Neumann ha chiarito durante la presentazione dei risultati che nessun altro mercato in cui opera la piattaforma presenta una tassazione di questo tipo e che non vi sono attese di impatti significativi sui risultati futuri.

La spesa imprevista deriva da una disputa legata al Contributo per l'Intervento nel Dominio Economico (CIDE), una tassa nazionale del 10% applicata su specifici pagamenti effettuati da aziende brasiliane verso entità straniere, e in questo caso la filiale brasiliana di Netflix ha versato pagamenti alla casa madre statunitense per i servizi che consentono di fornire abbonamenti ai clienti locali. La questione si era complicata dopo una sentenza favorevole di un tribunale nel 2022, che aveva stabilito l'esenzione dal pagamento della tassa, portando l'azienda a ritenere di non dover accantonare fondi per tale eventualità.

Il margine operativo effettivo del 28% registrato nel trimestre rappresenta quindi un risultato depresso rispetto alle potenzialità reali della compagnia. La reazione di Wall Street non si è fatta attendere, con le azioni che hanno perso oltre il 6% nelle contrattazioni successive all'annuncio dei risultati finanziari. Neumann ha ribadito che la problematica non interessa altri mercati rilevanti e che l'impatto dovrebbe limitarsi al trimestre appena concluso, senza ripercussioni strutturali sul business.

Per quanto riguarda le previsioni sul quarto trimestre 2025, Netflix si attende ricavi per 11,96 miliardi di dollari, leggermente superiori rispetto agli 11,90 miliardi stimati dagli analisti di Wall Street. L'utile per azione diluito è previsto a 5,45 dollari, con un margine di superamento di un centesimo rispetto al consensus. La compagnia ha superato quota 300 milioni di abbonati globali e sta puntando con decisione su nuovi segmenti di business come pubblicità e videogiochi, settori che al momento contribuiscono in modo limitato ai ricavi complessivi ma che rappresentano direzioni strategiche per la crescita futura.

La società ha annunciato che tra novembre e dicembre rilascerà l'ultima stagione di "Stranger Things", una delle serie di maggior successo nella storia della piattaforma. Inoltre, il giorno di Natale trasmetterà in diretta due partite della National Football League, consolidando l'espansione nei contenuti live e sportivi. Durante il terzo trimestre, il film d'animazione "K-Pop Demon Hunters" è diventato il contenuto più visto nella storia di Netflix.