Non si sa cos'è, ma questo nuovo materiale potrebbe sostituire le protezioni aerospaziali

Non si sa cos'è, ma questo nuovo materiale potrebbe sostituire le protezioni aerospaziali

Atomic-6 ha presentato Space Armor, un nuovo materiale composito per proteggere satelliti e veicoli spaziali. Sviluppato in due varianti, Lite e Max, il nuovo materiale punta a sostituire dopo decenni gli scudi Whipple

di pubblicata il , alle 13:02 nel canale Scienza e tecnologia
 

Atomic-6 ha annunciato un innovativo materiale composito destinato alla protezione esterna di satelliti e veicoli spaziali, una soluzione che potrebbe rappresentare un notevole passo avanti rispetto ai tradizionali scudi Whipple utilizzati da decenni nelle missioni spaziali.

Gli scudi Whipple sono costituiti da più strati di alluminio separati da uno spazio vuoto: un sistema capace di assorbire l'energia di micro-proiettili ad altissima velocità – come i detriti spaziali, un inconveniente piuttosto frequente. Sebbene il design sia estremamente efficace, presenta due limiti evidenti: la produzione di detriti metallici dopo un impatto e un peso non trascurabile per le missioni che devono contenere al massimo i costi di lancio.

Atomic-6 propone due varianti del suo nuovo materiale. Space Armor Lite è pensato per sostituire i semplici pannelli in alluminio e offre una protezione equivalente contro impatti a "ipervelocità" di particelle fino a 3 mm di diametro, con un peso inferiore rispetto di oltre il 50%. Un vantaggio cruciale, considerando i costi di ogni chilogrammo lanciato in orbita.

La versione Space Armor Max punta invece a rimpiazzare direttamente lo scudo Whipple con la sua protezione da proiettili fino a 12,5 mm di diametro. L’azienda non ha ancora fornito dati precisi sul peso, ma sottolinea che il nuovo materiale genera una quantità di detriti notevolmente inferiore, il che migliora la sicurezza dei satelliti circostanti e riduce il rischio di collisioni nello spazio.

Un altro punto di forza del materiale è la resistenza agli agenti ossidanti dell’atmosfera terrestre e alla radiazione ultravioletta del vuoto spaziale, oltre al fatto che non interferisce con le trasmissioni di segnale. Ciò consente di proteggere anche antenne e moduli di comunicazione senza compromettere le prestazioni.

Naturalmente, questo non rivoluzionerà il panorama dell'industria aerospaziale, ma si tratta di un importante passo avanti nell'ambito dei materiali. Al momento, però, si tratta più che altro di prototipi e non è chiaro quando le soluzioni di Atomic-6 potrebbero effettivamente essere impiegate.

1 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - info
Mo4222 Ottobre 2025, 13:38 #1
Avranno semplicemente applicato una pellicola in più. - semi cit.

Devi effettuare il login per poter commentare
Se non sei ancora registrato, puoi farlo attraverso questo form.
Se sei già registrato e loggato nel sito, puoi inserire il tuo commento.
Si tenga presente quanto letto nel regolamento, nel rispetto del "quieto vivere".

La discussione è consultabile anche qui, sul forum.
 
^