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Old 06-10-2008, 14:53   #801
Teox82
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Israele compra 25 F-35

Il Governo d'Israele ha acquistato dagli Usa 25 jet F-35 Joint Strike Fighter, fabbricati dalla Lockheed Martin, con l'opzione per la vendita di altri 50 jet nei prossimi anni, sulla base di un accordo dal valore complessivo di 15,2 miliardi di euro. Lo riporta il sito web del quotidiano israeliano Haaretz.

La Defense Security Cooperation Agency (DSCA) del Pentagono, che controlla la vendita di armi all'estero, ha detto che è di vitale importanza per la sicurezza degli Stati Uniti aiutare Israele a sviluppare e mantenere "una forte capacità difensiva".


http://www.loccidentale.it/articolo/...+uniti.0058873

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Lockheed Martin: F-35A conclude con successo il 50° volo

Forth Worth, Usa - F-35B verso il volo in configurazione Stovl
(WAPA) - L’F-35A Lightning II della Lockheed Martin, a decollo e atterraggio convenzionale (Ctol) ha compiuto la scorsa settimana il suo 50° volo in vista del test presso la Edwards Air Force Base in California. Sono nel frattempo iniziate le modifiche per l’F-35B, la variante a decollo breve e atterraggio verticale (Stovl), secondo un piano intervallato che porterà il modello Stovl a volare all’inizio del prossimo anno.

In attesa del suo dispiegamento presso la base Edwards, l’F-35A sta conducendo una serie finale di prove di rifornimento in volo dalla sua base di Fort Worth: lo scorso 25 settembre il caccia ha infatti caricato 12.000 libbre di carburante durante le tre ore di volo. L'aereo ha inoltre volato per la prima volta il 16 settembre con l’equipaggiamento completo di armi in dotazione sistemato nei suoi scomparti interni. I mock-up delle armi riproducono le dimensioni e il peso di un carico tipico di un F-35 in missione d’attacco in piena configurazione stealth: due Jdam (Joint Direct Attack Munitions) di 2000 libbre e due sofisticati missili aria-aria a medio raggio.

Le oltre 5000 libbre di armi e munizioni nei suoi comparti interni non influiscono sulle prestazioni dell'aereo che rimangono notevoli, senza alcuna percepibile indicazione di degradazione, che invece qualche volta si avverte negli attuali caccia a causa della resistenza aerodinamica.

“Durante il decollo, la massima accelerazione con post-bruciatore era rapida”, ha detto Jon Beesley, F-35 Chief Test Pilot. “La salita con l’equipaggiamento completo di armi in dotazione interno era particolarmente impressionante. E’ molto piacevole vedere un caccia salire con tali ratei e angoli mentre trasporta un carico”.
I piloti svolgeranno dei test presso la base Edwards per verificare la capacità dell’F-35A di spegnere e riaccendere i motori durante il volo.

Mentre si sta preparando il dispiegamento dell’AA-1 per la base Edwards, lo Stovl F-35B si sta sottoponendo a una serie di test sulla qualità della sua maneggevolezza, sul passaggio dei motori dal minimo al massimo della potenza, sull’estensione della sonda retrattile del carburante e sull’apertura e chiusura dei portelloni associati al sistema di propulsione dello Stovl.

“Il velivolo funziona esattamente come noi avevamo previsto con i portelloni dello Stovl nelle loro varie posizioni. Nei quattordici voli sinora compiuti si è andati oltre le nostre aspettative e questa era una pietra miliare decisiva da raggiungere prima dell’inizio delle operazioni in modalità Stovl, che avverrà nei prossimi mesi”, ha affermato Dan Crowley, Lockheed Martin executive vice president e General Manager dell’F-35 Program. “I test hanno confermato le previsioni del modello e delle simulazioni fatte al computer e hanno permesso all’aereo di fare un passo avanti verso il primo volo verticale atteso nei primi mesi dell’anno venturo”.

L’F-35B inizia ora un periodo di dodici settimane di modifiche per le valutazioni del sistema, le calibrature e gli aggiornamenti del software e dell’hardware, compresa l’installazione di un motore Pratt e Whitney F135, che è certificato per i decolli in spazi brevi, per il volo a punto fisso, per gli atterraggi verticali, per la piena autonomia del modello Stovl, nonché per il volo convenzionale. La pianificazione dei test prevede il passaggio alle operazioni di volo verticale all’inizio del 2009.

Con quattro aerei nella fase Sdd ultimati e i rimanenti quindici in produzione, la Lockheed Martin prevede di iniziare l’invio di un F-35 al mese per tutti questi velivoli il cui completamento è previsto nel 2009.

In aggiunta:

• Il secondo aereo F-35B è già passato dalla produzione alla flight line e si sta sottoponendo ai test a terra prima del suo volo iniziale previsto nei primi mesi del 2009.
• Anche il primo F-35A strutturalmente ottimizzato è nella fase conclusiva dell’assemblaggio nella nuova linea di montaggio completata recentemente.
• Il primo F-35 dedicato unicamente alle attività delle prove a terra ha testato i componenti strutturali ben oltre i limiti di carico progettati.
• Il programma prevede di iniziare la consegna alle forze armate del modello base degli aerei a partire dal 2010

L’F-35 Lightning II è un velivolo multiruolo di quinta generazione, un caccia stealth supersonico, realizzato in tre varianti, che nascono da un design e uno sviluppo comune, oltre ad un’unica infrastruttura per il supporto, destinato a sostituire almeno 13 tipi di velivolo inizialmente per 11 Paesi. Un livello di efficienza dei costi tale da fare del Lightning II il programma di caccia più economicamente efficiente nella storia dell’aviazione.

Con quartier generale a Bethesda, Maryland, Lockheed Martin ha oltre 140.000 dipendenti in tutto il mondo ed è impegnata principalmente nelle attività di ricerca, progettazione, sviluppo, produzione e mantenimento di sistemi, prodotti e servizi ad alto contenuto tecnologico. Nel 2007 il Gruppo ha registrato un fatturato pari a 41,9 miliardi di dollari. (Avionews)


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Lockheed Martin e Alenia firmano il primo contratto di produzione per l'F-35

Vale 15 milioni di dollari il primo contratto di produzione per le ali del caccia F-35 Joint Strike Fighter firmato poco fa da Robert Bolz e Giancarlo Anselmino per Lockheed Martin e Alenia Aeronautica. Nessun dettaglio per ora sugli altri sviluppi italiani del programma, dall’acquisto di due esemplari LRIP allo stabilimento di Cameri (NO), il cui finanziamento dovrà essere deciso con la finanziaria 2009 attualmente in discussione.
L’Aeronautica Militare e la Marina Militare pianificano al momento l’acquisto di 74 F-35A convenzionali e 57 F-35B a decollo corto/atterraggio verticale, destinati a sostituire dal 2013-2014 gli AMX del 32° Stormo e gli AV-8B imbarcati.
Il contratto siglato oggi a Roma copre per ora i non ricorrenti e le attrezzature ed è il primo di una serie che gradualmente, attraverso i lotti Low Rate Initial Production (LRIP) da 2 a 6, porterà l’azienda torinese a diventare la seconda fonte di produzione per le ali del JSF: un ruolo che allo stato attuale potrebbe raggiungere le 1.200 serie per un valore di sei miliardi di dollari nell’arco di 25 anni. Nella LRIP 2 saranno coinvolti gli stabilimenti Alenia di Nola (NA) e Foggia. Nella LRIP 3 inizierà la produzione di parti in metallo e in compositi. Nella 4, che coinvolgerà anche Caselle (TO) e Casoria (NA), sarà prodotto il cassone alare centrale e nella 5 i cassoni delle semiali esterne. La produzione di ali complete arriverà nella LRIP 6.
Dalla fase LRIP 3 partiranno anche i contratti per i sottosistemi, nella quale saranno coinvolte aziende italiane quali Selex Galileo, Selex Comms, Sirio Panel e Aerea. «Rispetto a quando firmammo il primo Memorandum of Understanding due anni fa, il valore delle opportunità di business per le aziende italiane è più che raddoppiato», ha detto Bolz a Dedalonews, Vice President dell’integrazione industriale globale dell’F-35. «Opportunità e non contratti», sottolinea, ricordando che il programma è costruito attorno al concetto di "best value" e che le selezioni tengono quindi conto di prestazioni, prezzi e risultati. Dal proprio canto Alenia quantifica l’impatto occupazionale in Italia del programma JSF a pieno regime in 10.000 persone.
A questo potrebbe aggiungersi un altro miliardo circa legato alla Final Assembly and Check Out (FACO) di Cameri (NO), una struttura di 60.000 mq coperti e 500 persone specializzate sulla quale il governo italiano dovrà decidere entro fine anno per consentire l’avvio dei lavori nei primi mesi del 2009 e le prime consegne di aerei completi a fine 2013.
Dal punto di vista della produzione, la FACO consentirebbe di svolgere in Italia il montaggio delle sezioni costruite in USA, Gran Bretagna e Italia (un’attività di altissima precisione, spiega Lockheed, che utilizza scali con allineamento laser e controllo digitale) ma anche l’installazione di alcuni sistemi e l’applicazione dei delicatissimi trattamenti esterni che conferiscono al JSF le sue avanzatissime caratteristiche di bassa osservabilità. «Il governo americano ha approvato l’applicazione dei "coatings" da parte di tecnici italiani», spiega Bolz, sorvolando con eleganza sull’importanza di questa cruciale tecnologia. Il processo si concluderebbe con le prove in volo e l’accettazione da parte di un gruppo di piloti delle due ditte e delle forze armate. La FACO, che al momento lavorerebbe per Italia e Olanda, potrebbe poi diventare il polo manutentivo e logistico europeo.
Tutto questo è ancora nel futuro, verso il quale il primo piccolo contratto LRIP 2 costituisce un passo concreto.

Dedalonews


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Old 06-10-2008, 17:57   #802
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I piloti svolgeranno dei test presso la base Edwards per verificare la capacità dell’F-35A di spegnere e riaccendere i motori durante il volo.
"il motore".

E' per quello che fa un po' paura.........

Ciao.
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Old 06-10-2008, 19:43   #803
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Old 06-10-2008, 21:56   #804
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Seee con la finanziaria 2009, già tanto se avranno i soldi per piangere.
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Old 20-10-2008, 10:14   #805
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USA:PENTAGONO,PER SVILUPPO F-35 IN PENSIONE 300 CACCIA IN 2009

Washington, 15 ott. - Per aumentare gli stanziamenti necessari allo sviluppo del programma per il caccia di ultima generazione F-35 "Joint Strike Fighter" il Pentagono ha deciso di mandare in pensione anticipata 300 caccia piu antiquati nel 2009. Il risparmio previsto, secondo fonti della Difesa Usa, e' di 3,4 miliardi di dollari. In particolare saranno ritirati dal servizio attivo 137 cacciabombardieri F-15 e 177 F-16 piu nove A-10 aerei da attacco al suolo. I velivoli, in teoria, avrebbero potuto essere impiegati per altri 11 anni. L'F-35 e' realizzato dalla statunitense Lockheed Martin in collaborazione con il consorzio europeo Eads e l'italiana Alenia aeronautica del gruppo Finmeccanica. Finora sono stati realizzati 4 prototipi e altri 17 sono in fase di completamento

http://www.grnet.it/index.php?option...=1885&Itemid=0


Aerei, Italia non parteciperà a fase iniziale F-35 di Lockheed


WASHINGTON (Reuters) - L'Italia ha deciso che non parteciperà alla fase iniziale del programma internazionale di aerei da combattimento F-35.

Lo ha annunciato la Lockheed Martin, il principale contractor.

"L'Italia stava studiano la possibilità di unirisi alla fase di test e valutazione iniziale ma ha deciso di non partecipare in questo momento", spiega una nota inviata via e-mail della società.

L'F-35 è una famiglia di aerei da combattimento non rilevabili dai radar ideati per rimpiazzare i velivoli degli Stati Uniti e di altri otto partner impegnati nel progetto, compresa l'Italia, oltre che di altri potenziali acquirenti.

Si tratta del più costoso programma di acquisizioni di armi Usa di sempre, con una previsione di spesa di 299 miliardi di dollari.

Funzionari italiani stavano considerando un iniziale acquisto di due modelli F-35A , uno per l'anno fiscale 2009 e l'altro per quello successivo.

La decisione dell'Italia di fermarsi per ora non modificherà però il previsto aumento di quantità nella produzione degli F-35, secondo quanto riferito da Cheryl Amerine, portavoce di Lockheed Martin, precisando di non sapere i motivi che hanno spinto l'Italia a rinunciare.

Funzionari dell'ambasciata a Washington non hanno fatto commenti.

"L'Italia resta un partner forte nel programma the F-35 Joint Strike Fighter, e continuerà nelle attività di test", ha aggiunto.

La Gran Bretagna e l'Olanda sono i soli altri partner che parteciperanno alle operazioni iniziali del programma di test e valutazione, i cui dati saranno condivisi con tutti.
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Old 20-10-2008, 11:00   #806
SaettaC
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Che ritirino gli F15 e gli F16 mi sta bene, ma l'A10 mi sta troppo simpatico...

Tra l'altro è fra i migliori aerei per missioni CAS, forse il migliore.

Comunque anche l'F35 è impressionante...
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Curioso di sapere se il tuo medico o dentista è laureato, o è un ABUSIVO? Ci vogliono 10 secondi, controlla qui: http://application.fnomceo.it/Fnomce...fessionisti.ot
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Old 21-10-2008, 09:13   #807
elleby
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E' impressionante, ma come come velivolo CAS il Wartog rimane imbattibile. Certo, considerando che sia F-15 che A-10 sono stati messi a terra per deficit strutturali è un buon aggancio per fargli andare in pensione prima.
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Old 21-10-2008, 11:11   #808
Marils0n
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Seee con la finanziaria 2009, già tanto se avranno i soldi per piangere.
sarebbe un gran passo in avanti per questo paese cominciare a risparmiare i soldi a partire da questi inutili e costossissimi aerei.
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Old 21-10-2008, 13:46   #809
Phantom II
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sarebbe un gran passo in avanti per questo paese cominciare a risparmiare i soldi a partire da questi inutili e costossissimi aerei.
Sono d'accordo, soprattutto di questi tempi e nei confronti di un programma come il JSF che può essere considerato prioritario al massimo per gli USA, che a giudicare dalle politiche che stanno adottando, devono essere prossimi a toccare il fondo più di quanto vogliono far credere.
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Old 21-10-2008, 17:32   #810
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E' impressionante, ma come come velivolo CAS il Wartog rimane imbattibile. Certo, considerando che sia F-15 che A-10 sono stati messi a terra per deficit strutturali è un buon aggancio per fargli andare in pensione prima.
Appunto, come pensano di sostituire l'A10 con l'F35? Va bene che l'F35 è multiruolo, ma non ha la stessa efficacia dell'A10...
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Old 21-10-2008, 23:01   #811
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sarebbe un gran passo in avanti per questo paese cominciare a risparmiare i soldi a partire da questi inutili e costossissimi aerei.
E' la stessa storia che viene fuori pure con le missioni spaziali etc Non si può certamente andare in giro con aerei cadenti o navi arruginite o con mimetica coi buchi, quindi non si può abbandonare il settore difesa così di botto, tra l'altro abbiamo anche degli impegni in giro per il mondo che bisogna rispettare.
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Old 21-10-2008, 23:22   #812
Teox82
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Il programma JSF accelera: presto tre F-35 volanti


Il Joint Strike Fighter è in produzione. Più che il messaggio lanciato da Lockheed Martin, questa è la sensazione che trasmette oggi lo stabilimento di Ft. Worth nel quale siamo tornati a due anni dalla prima visita . L’assemblaggio finale degli F-16 è sparito, trasferito altrove per fare spazio a quello degli F-35. «Ci sono sette aerei in montaggio, tre in volo, uno alle prove statiche», dice George Standridge, vice presidente Business Development per l’F-35 Lightning II.
Le sigle sugli scali indicano a colpo d’occhio l’avanzamento del programma. Dove due anni fa c’era l’abitacolo dell’esemplare BF-1 - il primo F-35B volante, oggi in attesa di un cambio motore dopo 14 voli - ora c’è quello del CF-3, il terzo F-35C volante. Altrove spunta l’AF-6. Oltre a costruire le sezioni di competenza Lockheed Martin, Ft. Worth riceve quelle realizzate dagli altri partner e le unisce. L’aereo stutturalmente completo viene poi messo su una linea che si muove alla velocità di dieci centimetri l’ora, ricevendo carrello, equipaggiamenti, motore, pannelli esterni e quant’altro necessario prima di passare alla sezione Flight Operations.
A breve gli aerei saranno 19, dei quali 13 volanti e sei per varie prove statiche o al suolo, tutti contraddistinti da sigle G, H o J. Il terzo esemplare volante sarà il BF-2, al quale seguiranno l’AF-1 nell’aprile-maggio 2009 ed il CF-1 nell’ottobre successivo. Meno visibile, ma forse per questo sottolineato in ogni momento, è l’enorme lavoro già effettuato sul software ed i sistemi, tutti già provati in a terra ed in volo ed ora in corso di integrazione sul CATBird, il banco prova ricavato da un Boeing 737 che riusciamo a sbirciare in linea di volo ma che è rigorosamente "off-limits".
La pianificazione attuale prevede oltre 3.200 Lightning II tra USAF (1.763, tutti F-35A convenzionali), US Navy (680 tra F-35B a decollo corto/atterraggio verticale e F-35C da portaerei) e mercato internazionale (circa 800, dei quali 131 per l’Italia). Fino al 2015 la produzione avverrà in otto lotti di LRIP per un totale previsto di 599 macchine, per passare poi a quattro contratti pluriennali con consegne sino al 2036. La produzione LRIP avviene già sugli scali definitivi, una scelta più costosa ma che consente una maggiore stabilità della linea. Per arrivare alla piena capacità produttiva basterà - spiega Standridge - aumentare da cinque a nove il numero degli scali.
Con il bilancio 2009 il Congresso americano ha tagliato due esemplari dalla fase LRIP 3, riducendola a 17 macchine, salvando però il motore General Electric/Rolls-Royce F136, al quale partecipa anche l’italiana Avio. A galvanizzare la fiducia di Lockheed Martin è però soprattutto l’invecchiamento delle linee di volo americane. Gli ultimi acquisti massicci risalgono alla presidenza di Ronald Reagan, l’età media dei caccia dell’USAF è di 23 anni e un decennio di attività operativa ininterrotta ha consumato precocemente le ore di volo disponibili. È dei giorni scorsi, sottolinea Standridge, la decisione dell’USAF di accelerare la radiazione delle linee F-15, F-16 e A-10 e di acquistare aerei da combattimento solo della quinta generazione, tanto da studiare di innalzare la previsione di acquisto degli F-35 dagli attuali 80 aerei l’anno fino a 110.
A questi numeri si aggiungeranno le esportazioni, sulle quali Lockheed mantiene un prudente equilibrio tra superiorità tecnica e considerazioni politiche. «Le caratteristiche chiave della quinta generazione non possono essere retrofittate in sede di aggiornamento», commenta Standridge elencando soluzioni quali la stiva bombe interna e le forme del velivolo, ma anche la logistica a prestazioni garantite. A favorire le vendite sta l’assenza di altri aerei della quinta generazione che possano sostituire le attuali flotte della quarta generazione, dagli oltre 4.000 F-16 in servizio in mezzo mondo fino a nicchie quali i Tornado tedeschi e gli Harrier spagnoli, mentre contro stanno le decisioni del governo americano, che non ha per esempio consentito di offrire l’F35 al Brasile. La pluralità dei clienti ha però già prodotto un risultato visibile. Dal nuovo ingresso dello stabilimento - inaugurato proprio durante la nostra visita - è sparita la targa "Air Force Plant No. 4" ne ricordava la costruzione da parte del governo americano durante la seconda guerra mondiale ma sembrava troppo limitativa. Al suo posto ci sono oggi le bandiere di 65 paesi che utilizzano prodotti Lockheed Martin.

Dedalonews

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Old 22-10-2008, 01:39   #813
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E' la stessa storia che viene fuori pure con le missioni spaziali etc Non si può certamente andare in giro con aerei cadenti o navi arruginite o con mimetica coi buchi, quindi non si può abbandonare il settore difesa così di botto, tra l'altro abbiamo anche degli impegni in giro per il mondo che bisogna rispettare.
stanno distruggendo le università qui, ME NE FOTTO DEGLI IMPEGNI CHE BISOGNA RISPETTARE. Capito ora?


http://www.nof35.org/
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Old 22-10-2008, 07:55   #814
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stanno distruggendo le università qui, ME NE FOTTO DEGLI IMPEGNI CHE BISOGNA RISPETTARE. Capito ora?


http://www.nof35.org/
Niente politica,grazie
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Old 22-10-2008, 11:14   #815
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Niente politica,grazie
vista la continuità di vedute tra i ministri della difesa di csx e cdx, non è una questione politica, ma prettamente morale. Se vuoi rifiutare il dialogo e continuare a giocare con gli aeroplanini da guerra fai pure, ma non mi venire a dire che è una questione politica. Siamo nel 2008 e non nel 44, da cittadino italiano IO voglio che i nostri cieli siano sicuri, che possa prendere un aereo di linea in totale sicurezza e che nessuno può attaccarci "dall'aria" e mettere a repentaglio la nostra sicurezza. Siccome NESSUNO verrà MAI a dichiararci guerra non abbiamo bisogno di fighters ma di intercettori. L'unica VERA minaccia concreta è un aereo di linea dirottato usato come arma diretta (vedi 11 settembre) contro obbiettivi sensibili. Nel caso sono ampiamente sufficienti gli F16 da qui fino all'eternità, magari li comprassero anzichè affittarli ma a livello di gestione credo che i conti si equivalgano.. poi se proprio vogliamo l'upgrade passiamo a una flotta omogenea e ridotta di eurofighters, ma basta cosi..per carità. Una commessa da 5 MILIARDI di euro per acquistare gli F35 è una follia, poi che l'F35 è figo è un altro conto, se ti piace così tanto comprati un modellino
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Old 22-10-2008, 11:26   #816
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vista la continuità di vedute tra i ministri della difesa di csx e cdx, non è una questione politica, ma prettamente morale. Se vuoi rifiutare il dialogo e continuare a giocare con gli aeroplanini da guerra fai pure, ma non mi venire a dire che è una questione politica. Siamo nel 2008 e non nel 44, da cittadino italiano IO voglio che i nostri cieli siano sicuri, che possa prendere un aereo di linea in totale sicurezza e che nessuno può attaccarci "dall'aria" e mettere a repentaglio la nostra sicurezza. Siccome NESSUNO verrà MAI a dichiararci guerra non abbiamo bisogno di fighters ma di intercettori. L'unica VERA minaccia concreta è un aereo di linea dirottato usato come arma diretta (vedi 11 settembre) contro obbiettivi sensibili. Nel caso sono ampiamente sufficienti gli F16 da qui fino all'eternità, magari li comprassero anzichè affittarli ma a livello di gestione credo che i conti si equivalgano.. poi se proprio vogliamo l'upgrade passiamo a una flotta omogenea e ridotta di eurofighters, ma basta cosi..per carità. Una commessa da 5 MILIARDI di euro per acquistare gli F35 è una follia, poi che l'F35 è figo è un altro conto, se ti piace così tanto comprati un modellino
Ne parlerò con i mod,i troll mi pare non siano previsti dal regolamento
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Old 22-10-2008, 11:35   #817
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Ne parlerò con i mod,i troll mi pare non siano previsti dal regolamento
e io segnalo, non ho offeso nessuno qua dentro
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Italia e JSF: il primo aereo nel 2014, l’ultimo nel 2023


L’Italia riceverà i primi sei Joint Strike Fighter con il lotto LRIP 6, i cui 118 esemplari saranno consegnati a partire dal 2011 anche a Stati Uniti, Turchia, Regno Unito e Olanda. I caccia italiani, al momento ripartiti tra quattro A convenzionali e due B a decollo corto/atterraggio verticale, dovrebbero volare nel 2014 ed essere utilizzati per l’addestramento dei piloti sulla base di Eglin, in Florida, dove entrerà in funzione la scuola unificata internazionale. Dopo la recente rinuncia - che, si è appreso, riguarda anche il secondo esemplare - alla possibilità di acquistare l’F-35 già nella fase di valutazione operativa, la nuova tempistica è emersa a Fort Worth nel briefing di George Standridge, vice presidente Business Development del programma F-35. Anche se i piloti italiani non potranno partecipare allo sviluppo delle nuove tattiche e modi d’impiego consentiti dalla rivoluzionaria concezione dei sistemi di missione, l’Italia potrà comunque disporre di tutti i risultati della fase di valutazione operativa iniziale.
L’Italia continua a prevedere di acquisire di 131 F-35 delle versioni A (per la sola Aeronautica Militare) e B (anche per la Marina Militare). L’attuale suddivisione di 74 e 57 esemplari è in fase di «ottimizzazione», ha spiegato il col. Fabio Giunchi, rappresentante italiano nel Joint Project Office, ma la ripartizione decollo convenzionale/STOVL resterà nella proporzione approssimativa di 2:1. A parte gli eventuali aggiustamenti, il programma mostrato da Lockheed Martin mostra un profilo cronologico delle consegne - con un ritardo di due anni dall’ordine - con sei aerei totali nei primi due anni, 14 l’anno dal 2014 al 2018, 12 l’anno dal 2019 al 2022 e l’ultimo nel 2023. Secondo tale schema il numero degli A e B varierebbe di anno in anno: i 40 esemplari in consegna nel 2017-2020 sarebbero esclusivamente STOVL. Gli F-35 sostituiranno innanzi tutto gli AMX dell’Aeronautica Militare, partendo dal 32° Stormo di Amendola. Si tratterà di aerei STOVL che andranno a costituire una componente rischierabile ed interoperabile con le forze alleate. Negli anni successivi saranno sostituiti gli AV-8B della Marina e i Tornado dell’Aeronautica.
Tutti questi aerei dovrebbero uscire dalla futura linea Final Assembly and Check-Out (FACO) gestita da Alenia Aeronautica a Cameri (NO) che - si è appreso, con ulteriori dettagli rispetto a quanto anticipato da Dedalonews - dovrebbe seguire a grandi linee lo schema di Fort Worth, riducendo lo stabilimento dagli oltre 1.600 metri di lunghezza con capacità di un aereo al giorno a pieno regime a dimensioni compatibili con i due aerei al mese previsti per Italia, Olanda ed eventuali altri partner europei. La possibile partecipazione norvegese, ad esempio, aggiungerebbe 48 macchine facendo salire il totale a 264 esemplari.
Cameri non avrà la linea di allestimento mobile, ha detto il Deputy Vice President Global Production Gus Villanueva, ma potrà comunque unire le sezioni anteriori di fusoliera fornite da Lockheed Martin con quelle centrali di Northrop Grumman e posteriori di BAE Systems e con l’ala di Lockheed Martin, che comprenderà tra l’altro le semiali esterne prodotte da Alenia a Torino. Le otto sale per il ciclo di finitura di Fort Worth si ridurranno ad un paio, che potranno comunque svolgere le quattro fasi di preparazione, carteggiatura, verniciatura e cottura che in 23 giorni conferiscono al Lightning II parte delle proprie caratteristiche di bassa osservabilità. Nella sala, che misura 7×27x32 metri, due robot a otto assi e uno a nove applicano la finitura. Durante la nostra visita erano in corso le prove di taratura su un simulacro asimmetrico a grandezza naturale con il lato sinistro dell’F-35A/B e quello destro dell’F-35C, con l’ala più grande e la deriva più alta.
Tutto questo, naturalmente, se l’Italia sceglierà di finanziare la realizzazione della FACO, il cui costo si aggiungerebbe ai 151,2 milioni di euro già previsti per il programma nella Nota Aggiuntiva per la Difesa per il 2009. Lo studio completo su costi, tempi e opportunità realizzato dalla Difesa con l’industria dovrebbe approdare in parlamento entro fine anno per il parere consultivo delle commissioni. Camera e senato avranno poi 30 giorni consecutivi ciascuna per esprimersi.

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Dove nasce il JSF, il caccia che per l'Italia vale $ 8,5 miliardi


Tolleranze di un capello, processi produttivi all’avanguardia, la seconda autoclave più grande d’America. È questa la linea di produzione che Lockheed Martin sta allestendo per il suo F-35 che si avvicina alle importanti scadenze del primo volo e della firma dell’accordo intergovernativo per la fase di Production, Sustainment and Follow-on Development (Produzione, supporto e sviluppo successivo, PSFD). Ed è in questo momento che si inserisce la visita di Dedalonews a Fort Worth, nel Texas.
«Non è soltanto una visita giornalistica», dice Yung A. Le, direttore sviluppo business per l’Italia del Joint Strike Fighter, solleticando con consumata abilità i giornalisti sul ruolo che l’informazione potrebbe avere nei prossimi due mesi nell’intenso dibattito sul JSF che si attende in Italia. Intanto in USA il programma ha superato la sessione di bilancio 2007 in modo soddisfacente: il motore General Electric/Rolls-Royce F136 è salvo, il finanziamento della fase di sviluppo SDD è intatto, la Low Rate Initial Production (LRIP, produzione iniziale a basso rateo) partirà con una tranche di due F-35A a decollo convenzionale (CTOL) ed una seconda di sei F-35A più altrettanti F-35B a decollo corto/verticale (STOVL), nessun taglio alle previsioni di produzione. Per Lockheed Martin, che aveva chiesto una LRIP II di 16 aerei, il risultato è tutto sommato accettabile. Oltretutto non rallenta la tempistica dello STOVL, per il quale i marines americani prevedono una Initial Operational Capability (IOC) già nel 2012.
Ed è proprio dal muso del primo F-35B - identificato come BF-1, cioè primo esemplare volante della versione B - che inizia il giro della fabbrica. Bisogna effettuarlo a bordo di piccole auto elettriche, non tanto perché il tempo è tiranno o perché in Texas camminare è quasi vietato per legge, ma per le dimensioni dello stabilimento: ben 1.617 metri da un estremo all’altro. «Un miglio e 25 piedi. Perché se è vero che l’impianto fu costruito nel 1941 insieme ad altri tre in base ad un progetto standard, è pure vero che essendo in Texas doveva essere più grande degli altri. Così gli aggiunsero 25 piedi», spiega Bob Boykin, l’ingegnere con piglio da presentatore che ci accompagna. «Nel 1944 da qui uscivano 17 quadrimotori B-24 al giorno». La fabbrica appartiene allo stato, che la concede in gestione all’industria: Consolidated Vultee all’origine, General Dynamics ai tempi dell’F-16 tuttora in produzione, Lockheed Martin oggi con F-22 Raptor e F-35 Lightning II. Ieri come oggi, l’impatto visivo è notevole, ed il confronto delle immagini lo accentua ancor più.
Boykin è ricco di aneddoti e piccoli dati sulla costruzione del JSF, sia pur annegati nella riservatezza che copre molti degli aspetti tecnici ed economici del programma. L’aereo ha struttura in alluminio, con rivestimenti in compositi. Questi materiali costituiscono il 40% dell’aereo. Le tolleranze sono strettissime, molto spesso nell’ordine dei 2-4 millesimi di pollice ma in certi casi addirittura di zero. Per ottenerle ogni pezzo viene misurato con il laser e comparato con il suo modello matematico, intervenendo per le correzioni su piccolissime quantità di materiale "sacrificale". Le fibre dei compositi sono in parte stese a mano, sia pure seguendo la pista disegnata da un laser guidato dai disegni elettronici generati dal sistema CATIA.
Parte del lavoro è esternalizzata, ma Lockheed mantiene la capacità di realizzare piccole serie di ogni pezzo «come assicurazione per l’eventualità di interruzioni della catena dei fornitori», dice Boykin. Le misure sono tutte in pollici, ma BAE Systems, primo partner internazionale del JSF, lavora in millimetri ed i modelli matematici sono predisposti per la conversione da una misura all’altra senza alcuna perdita di precisione.
Le lavorazioni dell’ala rivestono particolare interesse in quanto sono una delle aree di partecipazione di Alenia Aeronautica, la maggiore delle diverse aziende italiane già coinvolte nel programma. Un’altra, meno certa, potrebbe riguardare l’applicazione dei "coatings" (rivestimenti) che conferiscono all’F-35 caratteristiche di bassa osservabilità. Si tratta di una fase molto delicata, sotto tutti gli aspetti, tanto che - come in altri luoghi - ci viene chiesto di non scattare fotografie.
Tutto il processo trasuda tecnologia avanzata, una sensazione rafforzata dalla visita al prototipo AA-1 in corso di preparazione al primo volo. L’aereo è abbondantemente spannellato, cosa che - nonostante il rigido divieto di fotografia - permette di farsi un’idea della sua qualità molto migliore dei simulacri sinora esposti ai saloni. Impressionante, per dimensioni e soluzioni, il motore Pratt & Whitney F135 da 20 tonnellate di spinta. Il raffronto con gli F-16 in costruzione per vari paesi e gli F-18 della US Navy che decollano sulla pista conferma visivamente la diversa generazionale tra l’F-35 ed i caccia che andrà a sostituire e spiega l’entusiasmo delle forze armate.
Le gomme francesi Michelin sull’AA-1 illustrano l’impegno al "best buy", cioè all’uso del prodotto o soluzione migliore anche dal punto di vista economico. «I partner hanno la priorità, ma gli acquisti possono avvenire anche fuori del programma». «Poichè tra i nostri scopi c’è anche quello di proteggere la base industriale», sottolinea Le, in realtà «sinora il 98% degli acquisti è andato ad aziende dei paesi partner».
Per l’Italia, l’Olanda e gli altri partner la possibilità di cogliere queste opportunità dipende però dalla firma dell’accordo PSFD di dicembre. I suoi contenuti spaziano dal numero di velivoli - che per l’Italia è di 131 esemplari, di cui 22 STOVL per la portaerei "Cavour" che la Marina Militare sta già costruendo - ai diritti industriali fino al "recoupment" che gli eventuali acquirenti non partner dovrebbero pagare in caso di acquisto per compensare le spese di sviluppo sostenute dagli altri. Se l’Italia deciderà di realizzare davvero lo stabilimento di Final Assembly and Check Out (FACO, assemblaggio finale e accettazione) già richiesta ufficialmente, alcune di queste tecnologie avanzate potrebbero essere trapiantate nel sito italiano, sia pure con talune cautele a tutela degli aspetti industriali e di sicurezza.
La FACO, che l’Italia dovrebbe realizzare a proprie spese, sarebbe l’unica fuori degli USA, perché sinora anche la Gran Bretagna non è andata oltre un interesse preliminare. Il suo potenziale - ricorda Le nel corso di una presentazione che ricalca quella in discussione tra i governi, in versione divulgativa e depurata di molte cifre e dettagli per i quali rimanda pudicamente all’una o all’altra autorità italiana - si estenderebbe alla fase manutentiva. Questo permetterebbe, dice Le, di generare per l’industria italiana opportunità che si aggiungerebbero agli 8,5 miliardi di dollari calcolati da Lockheed sulla vita del programma «escludendo motore, FACO e sostegno».
Sull’entità dell’impegno PSFD resta però il riserbo. È chiaro che il dato esiste ed è sul tavolo dei decisori che vanno dall’ufficio del Segretario Generale della Difesa/Direttore Nazionale degli Armamenti al ministro dello Sviluppo Economico, che potrebbe essere tra l’altro coinvolto nel finanziamento della FACO. Il Memorandum of Understanding (MoU) firmato a suo tempo dal governo di Massimo D’Alema per la fase di sviluppo SDD valeva 1.028 milioni di dollari, in gran parte già rientrati grazie ai contratti già aggiudicati a ditte italiane grandi e piccole come l’Aerea di Milano specializzata nei sistemi di aggancio dei carichi militari. «Ieri era qui Pietro Mantovani», dice Le, ricordando che ingegneri di Aerea già lavorino a Ft. Worth. Ma sul valore della fase PSFD - che peraltro secondo la ditta americana «non impegna all’acquisto» del numero di velivoli indicati nel MoU - Dedalonews non riesce a strappare né un ordine di grandezza né un raffronto con la SDD. Le conferma che gli 8,5 miliardi rappresentano un «equo ritorno» sull’investimento della PSFD e conclude ribadendo che «L’Italia è un partner molto importante e vitale nel programma Joint Strike Fighter e ne trarrà enormi benefici sotto il profilo militare, industriale ed economico per l’intera durata del programma».
Mentre l’AA-1 si avvia al primo volo, questo è il messaggio che Lockheed Martin vuole lanciare all’Italia. Nelle prossime settimane si vedrà se e come sarà raccolto.

Fonte: Dedalonews

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Old 22-10-2008, 11:47   #819
Marils0n
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ci tengo a precisare due cosette, intanto io non sono un "troll" ma un utente registrato da quasi 4 anni su questo forum, il nuovo nick non significa niente. Come ben sai ero anche iscritto al tuo gruppo, caro teox, e conosci anche i motivi percui me ne sono andato. Detto questo, riconosco che questa discussione rimane di carattere prettamente tecnico e insieme alla sezione non è il luogo giusto per fare un certo tipo di discorsi. Siccome non pretendo la tua convergenza di opinione verso la mia ma semplicemente conoscere il tuo punto di vista possiamo tranquillamente spostarci in SPA e parlarne di là. Sempre se non rifiuterai il confronto, che rimane comunque pacato e tranquillo per quello che mi riguarda. Una tua risposta sarebbe gradita, sono pronto ad aprire una discussione sul F35 in SPA
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Old 22-10-2008, 11:49   #820
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ci tengo a precisare due cosette, intanto io non sono un "troll" ma un utente registrato da quasi 4 anni su questo forum, il nuovo nick non significa niente. Come ben sai ero anche iscritto al tuo gruppo, caro teox, e conosci anche i motivi percui me ne sono andato. Detto questo, riconosco che questa discussione rimane di carattere prettamente tecnico e insieme alla sezione non è il luogo giusto per fare un certo tipo di discorsi. Siccome non pretendo la tua convergenza di opinione verso la mia ma semplicemente conoscere il tuo punto di vista possiamo tranquillamente spostarci in SPA e parlarne di là. Sempre se non rifiuterai il confronto, che rimane comunque pacato e tranquillo per quello che mi riguarda. Una tua risposta sarebbe gradita, sono pronto ad aprire una discussione sul F35 in SPA
Beh io sono qua da oltre 5 ma non fa differenza...
Se vuoi parlare della tecnica dell'F-35 benvenuto,altrimenti apri pure il tuo 3d in SPA.Tutto qua.Finiamola qui però
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