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#61 | |
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Iscritto dal: Dec 2006
Messaggi: 191
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Per me una selezione e formaizone mirata , onesta e minuziosa risolverebbe il problema ... e alla fonte dovrebbe essere cosìper qualsiasi professione , corso di laurea e via dicendo ! Purtroppo però il problmea è decisamente più complesso perchè il modus operandi , la formazione , e tutot il resto dipendono sostanziamente dal sistema ... di cui i docenti sono una delle variabili ! |
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#62 | |
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Bannato
Iscritto dal: Jan 2007
Messaggi: 39839
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Ma anche funzionasse, c'è una bella differenza tra un lavoratore adulto e un ragazzino... |
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#63 |
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Member
Iscritto dal: Oct 2008
Messaggi: 326
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La valutazione dell'operato di un docente potrebbe essere il risultato delle valutazioni degli studenti e dei colleghi di lavoro.
Penso che il rischio di commettere degli errori di valutazione sarebbe bassissimo e comunque facilmente verificabile, perchè i fannulloni si riconoscono subito. |
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#64 |
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Senior Member
Iscritto dal: Sep 2004
Città: Milano
Messaggi: 1535
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Uno studente forse non é abbastanza maturo per esprimere un giudizio serenamente (dubbio che ho sollevato anche io in uno dei miei reply in questo thread), però anche tra adulti possono esserci dei rancori forti e anche la mira a ottenere il posto ora occupato da un superiore.
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leggere il punto 6 del regolamento, grazie
Ultima modifica di Dragan80 : 24-06-2009 alle 14:25. |
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#65 | |
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Member
Iscritto dal: Feb 2008
Messaggi: 211
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Basi oggettive e che c'entrino qualcosa le hai?
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This is usually the part when people start screaming. |
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#66 | |
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Member
Iscritto dal: Dec 2006
Messaggi: 191
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Quote:
La base oggettiva è che ad un liceo si è in buona percentuale troppo bimbi minchia per pretendere di valutare un docente che in regola dovrebbe essere laureato , formato per insegnare e che magari ha anni di esperienza in merito . P.S. : se tutti a scuola avessero quella coscienza probabilmente si imparerebbe meglio , in questo senso l'onestà , l'umiltà e la voglia di imparare di cui parlavo c'entrano e anche ababstanza ! |
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#67 | ||
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Senior Member
Iscritto dal: Dec 2003
Città: Trento, Pisa... ultimamente il mio studio...
Messaggi: 4389
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Inoltre dovrebbero pesare maggiormente i titoli e il punteggio ottenuto nei concorsi - i.e.: la selezione andrebbe fatta a monte. Non mi fido affatto degli studenti - e lo dico da studente: eventualmente un criterio di valutazione del professore può essere la preparazione degli studenti nella sua materia, verificata con test a campione, possibilmente orali (in modo da capire se il professore è stato negligente o se il materiale umano selezionato è un paio di braccia rubate all'agricoltura). Incidentalmente, prova a dire ad un paio di braccia rubate all'agricoltura che zappare un campo è un nobile mestiere e che glielo consigli: ti ritrovi pure una denuncia! Questa è una cosa da cambiare: tutti devono avere la possibilità di ACCEDERE all'istruzione, di qualsiasi livello, ma NON di arrivare in fondo. Quote:
E' chiaro che la certezza di avere il "culo in caldo" andrebbe limata un pochino: d'altra parte mantenere chi non ha un certo curriculum e non soddisfa a certi requisiti ad uno stipendio da fame come quello attuale ed arrivare a stipendi anche doppi per chi è bravo potrebbe già bastare! P.S.: un'altra cosa da cambiare è il criterio di intoccabilità che sembra vigere per i fanciulli: un po' più di severità è assolutamente necessaria (motivo per cui le bacchettate sulle mani sono, a mio avviso, necessarie non tanto per gli studenti, quanto per i genitori). Scuola e famiglia dovrebbero essere sinergiche nell'educazione, non in contrasto!
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"Expedit esse deos, et, ut expedit, esse putemus" (Ovidio) Il mio "TESSORO": SuperMicro 733TQ, SuperMicro X8DAI I5520, 2x Xeon Quad E5620 Westmere, 12x Kingston 4GB DDR3 1333MHz, 4x WD 1Tb 32MB 7.2krpm
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#68 |
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Senior Member
Iscritto dal: Aug 2003
Città: milano
Messaggi: 14070
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Il 10% dei professori del Berchet ha avuto una valutazione insufficiente, sulla base dei voti degli studenti..potrebbero anche aver valutato i professori in modo corretto.
Cmq io farei dei questionari anonimi da consegnare al docente.
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We are the flame and darkness fears us ! Ultima modifica di zerothehero : 25-06-2009 alle 11:29. |
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#69 |
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Senior Member
Iscritto dal: May 2005
Messaggi: 1169
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Quoto...
Un insegnante va valutato prima (tramite un attenta formazione) ma anche e sopratutto durante. Inoltre, non mi pare che nessuno abbia parlato di "democrazia nelle scuole", con gli studenti che si eleggono i professori. E' ovvio che le valutazioni degli studenti devono essere "filtrate" in un certo modo da persone competenti, ma questo non significa che non siano un giudizio complessivamente abbastanza attendibile. Se, su diciamo 60 alunni di un professore che insegna in 3 classi diverse (e in genere sono anche di più), il 90% degli studenti mette la crocetta sul "NO" alla domanda "Il professore è puntuale a lezione?"... Studenti capre quanto vi pare, ma un controllino ci sarà da farlo no? |
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#70 | |
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Senior Member
Iscritto dal: Sep 2004
Città: Milano
Messaggi: 1535
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Quote:
- Italiano (2° anno): purtroppo aveva grossi difficoltà lei stessa con l'italiano - Matematica (2° anno): altra insegnante "particolare"... Era famosa per essere sempre incinta e anche quell'anno non fece eccezione - Supplente di matematica (2° anno): era un bravo ragazzo, appena laureato in fisica, ma non in grado di gestire una classe un po' "turbolenta" come la nostra. E purtroppo il fatto di averci detto da subito che era la sua prima esperienza di insegnamento non gli ha giovato... - Scienze (2°->5° anno): aveva grossi problemi personali/famigliari, era a un passo dalla pensione (ha finito con il nostro ultimo anno) e non riusciva a tenere a bada le classi di sua competenza. Io sono uscito con 8 in quinta senza sapere quasi niente solo perché mi comportavo educatamente durante le sue ore... Nei cinque anni ne abbiamo cambiati tanti di insegnanti, direi una ventina in tutto. Per cui ora darei l'insufficienza al 20% di loro. A quelli del Berchet é andata ancora bene
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leggere il punto 6 del regolamento, grazie
Ultima modifica di Dragan80 : 25-06-2009 alle 12:19. |
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#71 | ||
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Senior Member
Iscritto dal: Apr 2002
Città: Al momento Berlino
Messaggi: 571
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Questa è una considerazione abbastanza discutibile.
La difficoltà dev'essere calibrata per le capacità medie, a cosa serve insegnare cose che nessuno apprende? In realtà in Italia c'è un gran numero d'insufficienze in matematica, benché il programma non sia affatto cosí pretenzioso. Secondo me questo è spia di un metodo d'insegnamento della matematica poco efficace a livello nazionale. Credo che anche anche la didattica del latino sia pessima, il latino è una lingua come tante altre, magari alcuni autori scrivono in modo un po' complesso, ma si tratta sempre di una normale lingua. Se tanti studenti hanno difficoltà è perché viene speso piú tempo ad insegnare nozioni di grammatica poco utili e slegate dalla lingua vera e propria; non che la grammatica non vada studiata, ma lo studio di una lingua non consiste nell'apprendere la sua grammatica, e l'apprendimento della lingua non può che essere svolto in contemporanea allo studio della grammatica, come viene fatto nelle lingue moderne (che però hanno a mio avviso il problema inverso, ossia non dare molta attenzione allo studio della grammatica basandosi sull'idea che l'uso permetta di acquisirle, cosa che a lungo termine avviene, ma non necessariamente è il sistema piú efficace). Quote:
Si va dai casi d'incompetenza vera e propria, ai casi d'incapacità d'insegnamento, ai casi di valore umano sotto lo zero. La competenza in materia è facile da valutare, basta un esame. La capacità d'insegnamento è già piú difficile da valutare, ma in qualche modo si può valutare. Ma il comportamento? Come si fa a scoprire se un insegnante prende di mira alcuni studenti? (Non mi si dica che “se lo fanno ci sarà un motivo”, che è un'affermazione che permette di giustificare qualsiasi cosa). Non si può certo valutare dalle competenze generali della classe, visto che riguarda solo pochi. I motivi possono essere molteplici: dalle assenze (ci sono insegnanti che ritengono di dover utilizzare criteri piú severi per chi fa molte assenze, non si sa bene perché), alle critiche dell'operato del docente, a semplici divergenze di opinione (questo in particolare nelle discipline umanistiche, dove si ha occasione di discutere questioni controverse). Inoltre il bravo docente non è tanto colui che fa imparare le cose agli studenti, quanto quello che li spinge a voler imparare (ovviamente per quanto possibile, nessuno pretende miracoli), e per fare ciò bisogna essere capaci di comprendere le persone. Sottoposte a stimoli diversi, e non tanto a “insegnamenti” di minor o maggiore quantità, gli studenti danno risultati molto differenti. In particolare ne fanno le spese le persone piú deboli o che hanno piú difficoltà, conosco persone che durante il periodo scolastico soffrivano cronicamente di gastrite. Poi in molti casi, piú che l'eccessiva severità, il problema è l'arbitrarietà dei giudizi. Di solito chi viene bocciato in una certa misura lo merita, ma tante volte lo merita meno di persone che vengono promosse, e questo è inaccettabile. Inoltre va anche compreso che le persone possono avere delle piccole defaillance, soprattutto in alcuni periodi “critici”, si dovrebbe intervenire tempestivamente in modo da prevenire la bocciatura. Per tante persone la bocciatura è il colpo di grazia in situazioni già critiche. Questo non significa che la scuola debba essere un parco giochi, ma semplicemente capire che gli studenti sono innanzitutto delle persone, e che la scuola esiste in funzione di loro, e deve permettere di sviluppare in ciascuno il massimo delle potenzialità. Quote:
Gli stipendi dovrebbero essere adeguati alla media europea (ovviamente parlo dello stipendio per ora di lavoro). Inserire stipendi variabili invece può comportare piú danni che altro, visto che spingerebbe i docenti a massacrare i docenti, che sarebbero costretti a dare piú importanza alle discipline dei docenti pià “avidi”. |
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#72 | |
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Bannato
Iscritto dal: Jan 2007
Messaggi: 39839
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Quote:
Io metto in dubbio che uno studente delle medie o delle superiori, sia una persona in grado di giudicare un'altra persona... poi i casi eccezionali, come in tutte le cose, ci sono anche qui. |
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#73 | |
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Senior Member
Iscritto dal: Apr 2002
Città: Al momento Berlino
Messaggi: 571
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Quote:
-gli studenti hanno torto: si appura che il docente svolge bene il suo lavoro, e quindi non succede nulla. -gli studenti hanno ragione: si verifica l'effettiva inadempienza del docente, e si prendono provvedimenti. Io non vedo quale danno possa esserci per un buon docente. Non penso che l'intenzione fosse che gli studenti possano “licenziare” un docente. |
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#74 | |
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Bannato
Iscritto dal: Jan 2007
Messaggi: 39839
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#75 | |
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Senior Member
Iscritto dal: Sep 2004
Città: Milano
Messaggi: 1535
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Anche se non lo trovo un passaggio in più, ma uno preliminare
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leggere il punto 6 del regolamento, grazie
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#76 |
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Senior Member
Iscritto dal: Apr 2002
Città: Al momento Berlino
Messaggi: 571
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Il docente dovrebbe valutare il torto o la ragione del giudizio che gli studenti danno su di lui?
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#77 | |
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Bannato
Iscritto dal: Jan 2007
Messaggi: 39839
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Quote:
1 - Gli studenti giudicano il professore 2 - Un tizio giudica il giudizio degli studenti 3 - Il professore viene giudicato dagli studenti il cui giudizio ha passato il controllo del tizio Si fa prima: 1 - Un tizio giudica l'operato del professore. |
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#78 | |
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Senior Member
Iscritto dal: Apr 2002
Città: Al momento Berlino
Messaggi: 571
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Quello che dico è semplicemente che gli studenti possano esprimere un giudizio sull'insegnante, in modo che se questo è giudicato male, si facciano dei controlli sull'insegnante, per capire i motivi di tale giudizio negativo. Una persona “esterna” difficilmente può capire i problemi nei rapporti tra docente e studenti. |
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#79 | |
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Senior Member
Iscritto dal: Dec 2003
Città: Trento, Pisa... ultimamente il mio studio...
Messaggi: 4389
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Siamo un po' OT... ma mi permetto di rispondere con qualche considerazione. Non sono affatto d'accordo con questa tua idea sul latino. Studiare il latino come una lingua qualsiasi priva lo studio del latino di ogni utilità: è una lingua morta e il suo studio non è finalizzato a parlarla, ma ad acquisire un certo numero di competenze del tutto generali. La prima, quella più importante, è che lo studio del latino insegna a leggere. Non parlo, ovviamente, di tradurre in fonemi dei grafemi (confesso di non essere sicuro dell'esatto significato di quello che ho appena scritto, ma spero che sia giusto ), ma di leggere e capire un testo scritto non tanto in una lingua che non ci è propria, ma in un linguaggio con cui non siamo familiari. Questo vuol dire un articolo di giornale un po' tecnico, un testo scientifico, un testo di narrativa che non sia un harmony. Lo studio del latino come lingua morta insegna, davanti ad un testo nuovo, a far lavorare il cervello, cercando di capire che cosa significa quello che leggiamo analizzando la costruzione della frase (che non è immediata, cosa che complica di molto la comprensione) e ragionando sul testo latino prima di tentare una traduzione.E' chiaro che le conoscenze acquisite (conoscenze, non competenze) possono solo andare ad incrementare la cultura generale di una persona che non decida di dedicarsi alle lettere classiche, ma saper "spremere" un testo è di fondamentale importanza per una lettura anche semplicemente critica, in una lingua che conosciamo, di un testo semplice... figuriamoci per un articolo su una rivista scientifica. Una seconda competenza importante che si acquisisce studiando il latino con il metodo tradizionale è imparare ad usare il vocabolario: checché se ne dica questo si impara davvero solo studiando latino, non altre lingue che prevedono un apprendimento progressivo di un lessico mano a mano meno ridotto, ma che non rispecchia quello di un madrelingua. Questo vincolo - il lessico artificiale - in latino non c'è proprio per il fatto che, fatta eccezione per termini di uso comune, non è né richiesto né di particolare aiuto conoscere il significato "parola per parola" di quello che si legge. Inoltre la grande ricchezza di sfumature e la miriade di significati che può assumere il singolo termine costringono a mettere in moto il cervello se non si vuole fraintendere completamente il significato del testo: una traduzione sensata deve per forza seguire il principio di San Girolamo Ego non solum fateor, sed libera voce profiteor me in interpretatione Graecorum, absque scripturis sanctis, ubi et verborum ordo mysterium est, non verbum e verbo sed sensum exprimere de sensu E scusa se è poco imparare anche semplicemente a seguire questo precetto! Anche sull'insegnamento della matematica secondo me ci si sta muovendo in una direzione sbagliatissima: quella di far diventare la materia qualcosa di pratico invece che insistere sui teoremi e sulle dimostrazioni. La matematica è una materia che dovrebbe stimolare e far sviluppare la capacità di astrazione degli studenti: per fare un integrale, alla fine, basta una calcolatrice un po' figa o un computer.
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"Expedit esse deos, et, ut expedit, esse putemus" (Ovidio) Il mio "TESSORO": SuperMicro 733TQ, SuperMicro X8DAI I5520, 2x Xeon Quad E5620 Westmere, 12x Kingston 4GB DDR3 1333MHz, 4x WD 1Tb 32MB 7.2krpm
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#80 | |
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Senior Member
Iscritto dal: Apr 2002
Città: Al momento Berlino
Messaggi: 571
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Piú o meno (ammetto di non ricordare con esattezza).
Io vedo che col metodo utilizzato ci si mette molto ad imparare ben poco della lingua, e non si riesce a tradurre granché senza vocabolario... certo, magari come esercizio mentale è utile (in generale ogni sforzo mentale lo è, ma mi chiedo se a livello di esercizio mentale sia il piú efficace), ma ciò non permette di comprendere un testo latino. Mi sembra anche che all'estero questo metodo sia scarsamente utilizzato. Per quanto riguarda la matematica sono perfettamente d'accordo, tantopiú che io mi ostinavo a fare quanto dici incurante delle richieste della docente... La matematica al liceo sembrava una specie di gara contro il tempo per risolvere lunghissimi esercizi in modi perlopiú meccanici. Quote:
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leggere il punto 6 del regolamento, grazie
), ma di leggere e capire un testo scritto non tanto in una lingua che non ci è propria, ma in un linguaggio con cui non siamo familiari. Questo vuol dire un articolo di giornale un po' tecnico, un testo scientifico, un testo di narrativa che non sia un harmony. Lo studio del latino come lingua morta insegna, davanti ad un testo nuovo, a far lavorare il cervello, cercando di capire che cosa significa quello che leggiamo analizzando la costruzione della frase (che non è immediata, cosa che complica di molto la comprensione) e ragionando sul testo latino prima di tentare una traduzione.








