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Old 19-05-2005, 17:13   #41
DNA_RNA
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in effetti non mi spiego... le fabbriche italiane spostano la produzione in paesi delle est +/- lontano, perchè, dicono, il costo del lavoro è troppo alto. effettivamente tra fisco, costo manodopera, burocrazia, adempimenti di legge, lacci e lacciuoli c'è da impazzire e da fallire, soprattutto.
solo non mi spiego perchè una volta spostata la produzione il prezzo finale del prodotto al dettaglio è sempre lo stesso. possibile che se ne vada tutto in trasporto? o mi sfugge qualcosa?
L'Italia è un paese fortemente protezionista a dispetto di quanto si crede.
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Old 19-05-2005, 17:19   #42
ALBIZZIE
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Originariamente inviato da DNA_RNA
L'Italia è un paese fortemente protezionista a dispetto di quanto si crede.
cioè? aumentiamo i prezzi made in china per far vedere che costano quanto quelli italiani e non conviene andar laggiù? no, non mi torna.
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Old 19-05-2005, 17:30   #43
DNA_RNA
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cioè? aumentiamo i prezzi made in china per far vedere che costano quanto quelli italiani e non conviene andar laggiù? no, non mi torna.
A chi non conviene andar laggiù?
Alle aziende sicuramente conviene perché hanno un costo del lavoro più basso e possono produrre più rapidamente e più efficientemente, per poi vendere al dettaglio nel mercato interno italiano allo stesso prezzo di quanto producevano quando stavano qui. Le aziende non hanno voglia di investire nel miglioramento del prodotto, tutto qui.
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Old 19-05-2005, 17:33   #44
ALBIZZIE
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A chi non conviene andar laggiù?
Alle aziende sicuramente conviene perché hanno un costo del lavoro più basso e possono produrre più rapidamente e più efficientemente, per poi vendere al dettaglio nel mercato interno italiano allo stesso prezzo di quanto producevano quando stavano qui. Le aziende non hanno voglia di investire nel miglioramento del prodotto, tutto qui.
e quindi dv'è il protezionismo italiano?
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Old 19-05-2005, 17:37   #45
DNA_RNA
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e quindi dv'è il protezionismo italiano?
Che le aziende pur agendo in un regime di basso costo del lavoro, continuano ad immettere sul mercato un prodotto con un prezzo gonfiato, difatti monopolizzandolo. L'Italia non è esposta alla concorrenza internazionale e questo va a scapito nostro.

ciao
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Old 19-05-2005, 17:45   #46
SaMu
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Originariamente inviato da ALBIZZIE
in effetti non mi spiego... le fabbriche italiane spostano la produzione in paesi delle est +/- lontano, perchè, dicono, il costo del lavoro è troppo alto. effettivamente tra fisco, costo manodopera, burocrazia, adempimenti di legge, lacci e lacciuoli c'è da impazzire e da fallire, soprattutto.
solo non mi spiego perchè una volta spostata la produzione il prezzo finale del prodotto al dettaglio è sempre lo stesso. possibile che se ne vada tutto in trasporto? o mi sfugge qualcosa?
Beh forse ti sfugge che i prezzi già includono il fatto di produrre in Cina

Le Nike ultimo modello costano 200 euro non per i cinesi ma perchè paghi laureati occidentali che studiano pubblicizzano gestiscono quei pezzi di scarpa prodotti

Ma altre scarpe funzionalmente identiche e simili anche in termini di costi di produzione, le trovi al mercato a 10 euro. Nel 1980 (per dire, in passato) potevi acquistare al mercato un paio di scarpe con questo grado di sofisticazione e finitura ad un prezzo che corrisponde al salario netto di 1 ora di lavoro o giù di lì?

L'esempio è ancora più intuitivo e cristallino se pensi a oggetti come i PC, gli elettrodomestici standard, il tessile standard.

L'errore è pensare in termini di Nike, Gucci e Prada e dire "ma visto, costano sempre lo stesso".. costano sempre lo stesso, perchè il margine in quel caso resta in Italia.. per far costare le Prada 10 euro, non devi azzerare lo stipendio ai cinesi, devi azzerare quello dei laureati allo IULM di Milano..
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Old 19-05-2005, 17:51   #47
ALBIZZIE
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Originariamente inviato da SaMu
Beh forse ti sfugge che i prezzi già includono il fatto di produrre in Cina
...

L'errore è pensare in termini di Nike, Gucci e Prada e dire "ma visto, costano sempre lo stesso".. costano sempre lo stesso, perchè il margine in quel caso resta in Italia.. per far costare le Prada 10 euro, non devi azzerare lo stipendio ai cinesi, devi azzerare quello dei laureati allo IULM di Milano..
spiegami meglio.

se in italia, i laureati allo IULM costano il 50 e tutto il resto 100 io vendo un prodotto a 150.
siccome voglio ridurre i costi vado in cina, i laureati italiani mi costano sempre 50, però risparmio sul resto.
e allora perchè il prodotto lo vendo sempre a 150 come se lo producessi in italia?

non ho mai visto una marca abbassare i prezzi con il cartello
"siamo andati a portare lavoro in cina, risparmiamo noi, risparmiate voi"
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Old 19-05-2005, 18:00   #48
SaMu
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non ho mai visto una marca abbassare i prezzi con il cartello "siamo andati a portare lavoro in cina, risparmiamo noi, risparmiate voi"
Buon per te allora.. si vede che puoi permetterti scarpe di un certo livello

In sintesi il post di prima: la differenza se parliamo di scarpe non la vedi sulle Nike da 200 euro, ma sulle ciabatte del mercato da 5 euro.

Perchè sulle prime 190 euro restano in tasca al negoziante (italiano) allo stato (italiano) al distributore (italiano) a chi le progetta, promuove, disegna (occidentali).. e il risparmio sul costo di produzione, praticamente è ininfluente

Quello che cambierebbe se non ci fosse la Cina sono le ciabatte da 5 euro, le magliette da 5 euro, le calze da 2 euro, e via dicendo.. quelle che sono 20 anni che le producono in Cina (hai presente il made in Taiwan?), e che se le facessero ad Abbiategrasso costerebbero 20 o 30 o quanti euro.
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Old 19-05-2005, 18:10   #49
CYRANO
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Originariamente inviato da SaMu
Buon per te allora.. si vede che puoi permetterti scarpe di un certo livello

In sintesi il post di prima: la differenza se parliamo di scarpe non la vedi sulle Nike da 200 euro, ma sulle ciabatte del mercato da 5 euro.

Perchè sulle prime 190 euro restano in tasca al negoziante (italiano) allo stato (italiano) al distributore (italiano) a chi le progetta, promuove, disegna (occidentali).. e il risparmio sul costo di produzione, praticamente è ininfluente
cavolo dovresti dirlo alla nike allora

Ho avuto svariate lezioni dal responsabile logistico della Geox , ho lavorato come stagista alla Diadora per 2 mesi , ho avuto lezioni dal responsabile qualita' della diadora in cina.
E tutti la pensavano differentemente da te. chissa' perche' tutti dicevano che la scelta di delocalizzare nel far east era per abbattere il costo della manodopera , e che anche se le scarpe venivano portate in aereo in europa ( con un costo del trasporto enorme ) c'era comunque un guadagno rispetto alla produzione , per es. , in italia.
E qui leggo che il costo della manodopera e' ininfluente

Il " centro sviluppo " della Diadora , scarpe ed abbigliamento, constava di 1 responsabile e 3-4 designer.
Ora dimmi come lo stipendio di 5 persone possa essere piu' influente di quello di migliaia di operai.
Poniamo che il responsabile prenda 5000 euro al mese. 3000 ogni designer.
Moltiplica il tutto per , una produzione stimata , di 1 milione di scarpe all'anno. quanto incide il loro stipendio?
o incide di piu' , diciamo , passare da 1000 euro al mese a 10 euro al mese moltiplicato per 5000 operai ? sono 50.000 euro a fronte di 5.000.000 al mese di costo di manodopera. quindi un risparmio di 4.950.000 euro al mese.
Questo per la diadora , che e' l'esempio che conosco.
La nike moltiplichiamo il tutto per 20 volte minimo.

Caso Shimano : sta spostando TUTTA la produzione dal giappone alla Cina.
Costruendo fabbriche , e spostanto tutti i macchinari.
Fermando quasi del tutto la produzione e perdendo un sacco di clienti ( e la Campagnolo ringrazia ) perche' non ci sono ricambi.
Questo perche' ? se il costo della manodopera e' ininfluente ?


Ciaozzz
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Old 19-05-2005, 18:12   #50
ilprincipe78
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Io penso solo a quando i cinesi "si sveglieranno" o per meglio dire si ribelleranno alle condizioni in cui molti di loro vivono (e di sfruttati ce ne sono anche qui in Italia, proprio ieri alle Iene hanno mandato un servizio in merito). Sono più di un miliardo, le conseguenze per l'economia non oso immaginarle... penso anche alle aziende italiane che delocalizzano... io prevedo tra qualche anno un crollo, insomma potenzialmente la Cina potrà far spegnere il dominio USA, speriamo non con una guerra
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Old 19-05-2005, 18:31   #51
tdi150cv
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lancio una provocazione ...

e pensare che anche in ItaGLIa c'è chi desidera il comunismo !
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Old 19-05-2005, 18:31   #52
SaMu
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Originariamente inviato da CYRANO
cavolo dovresti dirlo alla nike allora

Ho avuto svariate lezioni dal responsabile logistico della Geox , ho lavorato come stagista alla Diadora per 2 mesi , ho avuto lezioni dal responsabile qualita' della diadora in cina.
E tutti la pensavano differentemente da te. chissa' perche' tutti dicevano che la scelta di delocalizzare nel far east era per abbattere il costo della manodopera , e che anche se le scarpe venivano portate in aereo in europa ( con un costo del trasporto enorme ) c'era comunque un guadagno rispetto alla produzione , per es. , in italia.
E qui leggo che il costo della manodopera e' ininfluente
Allora ti consiglio a scelta un buon paio di occhiali o un ancor migliore abbecedario perchè mi sembra che ho scritto A e tu hai letto B.

I produttori di scarpe sono 20 anni che producono in Cina, Albizzie chiedeva: "ma allora perchè le Nike costano 200 euro?" risposta, perchè di quei 200 euro la stragrande maggioranza restano in Italia e in occidente.

Se con tutte le tue esperienze calzaturiere questo non ti risulta, mi sa che o hai avuto cattivi maestri o sei stato un pessimo allievo

Ultima modifica di SaMu : 19-05-2005 alle 18:35.
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Old 19-05-2005, 18:38   #53
CYRANO
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Originariamente inviato da SaMu
Allora ti consiglio a scelta un buon paio di occhiali o un ancor migliore abbecedario perchè mi sembra che ho scritto A e tu hai letto B.

A tuo avviso quanto vale il costo del lavoro in produzione su una Nike Shoocks da 200 euro in negozio?
il costo di una scarpa uscita dalla fabbrica si aggirera' sui 5-10 euro al max , in materiali e costo del lavoro ( se in cina ).
Il costo di sviluppo da parte della nike che sforna 40-50 milioni di scarpe all'anno , non incide poi molto nel prezzo finale ,fidati...
il ringofiamento e' dato dai vari passaggi intermedi , quindi dal guadagno di ognuno di essi.

Riprendo il caso diadora.
poniamo una scarpa da 100 euro. ora quei 4.950.000 euro al mese risparmiati causa la produzione cinese , se le scarpe fossero prodotte in italia , dovrebbero essere ammortizzate.
Quindi o si aumenta il costo della scarpa o si riduce il guadagno o si delocalizza. . secondo te quale soluzione hanno scelto ?


Ciaozzz
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Old 19-05-2005, 18:41   #54
CYRANO
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Originariamente inviato da SaMu
Allora ti consiglio a scelta un buon paio di occhiali o un ancor migliore abbecedario perchè mi sembra che ho scritto A e tu hai letto B.

I produttori di scarpe sono 20 anni che producono in Cina, Albizzie chiedeva: "ma allora perchè le Nike costano 200 euro?" risposta, perchè di quei 200 euro la stragrande maggioranza restano in Italia e in occidente.

Se con tutte le tue esperienze calzaturiere questo non ti risulta, mi sa che o hai avuto cattivi maestri o sei stato un pessimo allievo
Restano a quei prezzi non per i motivi da te descritti.
non per i laureati che seppur megapagati , non incidono su 50 milioni di pezzi all'anno.
ma per il rigonfiamento dei prezzi dovuto ai vari intermediari dalla produzione alla vendita al minuto.

PS ma dovrei dare credito a chi lavora in quelle realta' ( all'elenco aggiungo anche un ex dirigente della Think Pink ) che dicono tutti la stessa cosa o a te che dici una cosa diversa?



Ciaozzz
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Old 19-05-2005, 18:50   #55
darp
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non ho letto tutto l'articolo, bastava solo il titolo, lo sappiamo tutti cosa accade nei paesi tipo cina e india
parlare ora di quanto costa una scarpa e a quanto viene venduta è ridicolo, il problema è serio e state tranquilli che come è accaduto in passato anche questi paesi troveranno un punto di rottura, vedrette le rivolte, l'uomo ha un limite di sopportazione oltre il quale esplode la rivolta, i potenti possono fare i loro comodi fino a quando non c'è nessuno che li contrasta con forza e determinazione
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Old 19-05-2005, 20:04   #56
momo-racing
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Originariamente inviato da ilprincipe78
Io penso solo a quando i cinesi "si sveglieranno" o per meglio dire si ribelleranno alle condizioni in cui molti di loro vivono (e di sfruttati ce ne sono anche qui in Italia, proprio ieri alle Iene hanno mandato un servizio in merito). Sono più di un miliardo, le conseguenze per l'economia non oso immaginarle... penso anche alle aziende italiane che delocalizzano... io prevedo tra qualche anno un crollo, insomma potenzialmente la Cina potrà far spegnere il dominio USA, speriamo non con una guerra
io invece mi domando se ai cinesi sarà mai data la possibilità di svegliarsi. Mi domando: ma un cinese avrà la benché minima idea di quali siano le condizioni di vita e di lavoro all'esterno della cina e di quali sono i diritti che gli dovrebbero essere garantiti?
Se già nelle civilissime democrazie occidentali la libertà d'informazione è spesso messa in crisi che tipo di notizie pensate possano venire date in pasto alla gente in quello che praticamente è un regime dichiarato? Mi risulta che in cina sia praticamente vietato fare il nome di piazza tien an men e che ufficialmente secondo il governo cinese in quella piazza non sia mai accaduto nulla. Che possibilità vengono date allora ai cinesi di svegliarsi, di rendersi conto della situazione in cui versano?

e poi un altra domanda riguardo ai fantomatici "dazi" che l'europa vorrebbe porre sui prodotti di fabbricazione cinese. Questi dazi andrebbero applicati solo alla merce di marca cinese o anche, come sarebbe logico, alla merce di marche europee o americane o giapponesi che però hanno delocalizzato la produzione in cina? e in quest'ultimo caso questa manovra nata dall'esigenza di salvaguardare la nostra economia non finirebbe per ritorcersi contro di essa?
in quest'ultimo caso le nostre amate imprese si troverebbero o nella situazione di tornare a produrre al difuori della cina, con ulteriori spese per spostare nuovamente la produzione ( difficile che i dazi imposti siano così alti da giungere a questa situazione ) o ridurre il proprio margine di guadagno ( figuriamoci ) oppure ad alzare i propri prezzi in proporzione ai dazi, e in questo caso saremmo da capo.

Ultima modifica di momo-racing : 19-05-2005 alle 20:09.
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Old 19-05-2005, 20:59   #57
Enel
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Originariamente inviato da ALBIZZIE
in effetti non mi spiego... le fabbriche italiane spostano la produzione in paesi delle est +/- lontano, perchè, dicono, il costo del lavoro è troppo alto. effettivamente tra fisco, costo manodopera, burocrazia, adempimenti di legge, lacci e lacciuoli c'è da impazzire e da fallire, soprattutto.
solo non mi spiego perchè una volta spostata la produzione il prezzo finale del prodotto al dettaglio è sempre lo stesso. possibile che se ne vada tutto in trasporto? o mi sfugge qualcosa?
I costi di trasporto sono mooolto bassi dato che questo avviene generalmente su navi caricate sempre alla massima capienza ed un container riesce a contenere migliaia di vestiti.
Basti pensare ai barattoli di asparagi cinesi che costano al supermercato 1,2 euro...
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Old 20-05-2005, 07:49   #58
flisi71
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Originariamente inviato da SaMu
Vogliamo parlare dei costi sociali in Cina?

Stai sostenendo che lo status quo va mantenuto all'infinito, noi benestanti con le ferie i ponti la pensione la macchina il cellulare e la seconda casa,

vs.

i cinesi in eterno a lavorare nei campi con la zappa, senza poter accedere a mezzi di produzione moderni e farci concorrenza


Cioè com'era finora?
Sei più sfuggente di un'anguilla!!!

In certi momenti sei il campione del liberismo, in altri predicatore dei diritti universali dell'uomo.
A me il discorso sembra piuttosto semplice:

Sostengo a spada tratta che adesso, con il sistema attuale si mantiene lo status quo: prima lavoravano la terra e vivevano miseramente, adesso sono sfruttati nelle fabbriche e vivono come bestie.

Non entro nel terreno della loro concorrenza a noi.
Sostengo che DEVONO MIGLIORARE LE LORO CONDIZIONI DI LAVORO.

Attualmente le multinazionali che vanno a produrre là lo fanno per abbattere i costi di produzione.
Hanno scelto quei paesi proprio perchè possono pagare meno gli operai, possono chiudere un occhio sui loro diritti, possono sfruttarli.
Non appena queste condizioni vengono meno, l'esperienza ci insegna che tali aziende delocalizzeranno di nuovo, alla ricerca di altri paesi dove poter imporre le loro condizioni di sfruttamento.
NON HANNO ALCUN INTENTO FILANTROPICO.

Chiarito questo?

Inoltre vedo ancora un tuo grosso errore formale: producendo in Cina o in qualsiasi altro paese, la maggior parte del guadagno dici rimane in Occidente.
Non è esatto: rimane nelle tasche di pochi, mentre nel contempo la delocalizzazione ha prodotto l'impoverimento di molti.

Mi si perdoni il paragone poco ortodosso: è inutile far il giochino delle plusvalenze così come adottato dalle nostre allegre gestioni di squadre di calcio: anche se aumenti il valore fittizio di un calciatore, nessuno te lo converte in denaro sonante. Quei soldi non ce li hai.
A voglia millantare di aver ripianato il bilancio scambiandosi Helveg e Bachini e altre mezze calzette per MILLE MILA MILIONI di €.

Ciao

Federico
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FORZA GAIA !!

Ultima modifica di flisi71 : 20-05-2005 alle 07:52.
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Old 20-05-2005, 08:11   #59
Enel
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Originariamente inviato da flisi71
Sei più sfuggente di un'anguilla!!!
Inoltre vedo ancora un tuo grosso errore formale: producendo in Cina o in qualsiasi altro paese, la maggior parte del guadagno dici rimane in Occidente.
Non è esatto: rimane nelle tasche di pochi, mentre nel contempo la delocalizzazione ha prodotto l'impoverimento di molti.
Federico
Come non quotare!
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Old 20-05-2005, 08:17   #60
flisi71
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Enel, mi illumini!



Ciao

Federico

che battuta cretina...
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