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#41 | |
Bannato
Iscritto dal: Apr 2003
Messaggi: 6469
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la gente si diverte a raccontare leggente metrolopolitante su Lucianone......io conosco solo il ristorante dove viene a mangià a Napoli... ![]() |
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#42 | |
Senior Member
Iscritto dal: Apr 2002
Città: Roma
Messaggi: 373
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il curriculum di carlo zampa è n'attimino meglio, fascistone anche lui ma è commesso al senato ![]() |
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#43 |
Member
Iscritto dal: Jun 2003
Città: Roma
Messaggi: 105
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Mario Corsi:
Mario Corsi Mario Corsi detto Marione,è uno degli indiziati per l'omicidio di Fausto e Jaio. Il giudice delle indagini preliminari Clementina Forleo ha archiviato la sua posizione per insufficienza di prove. Nel '77, faceva parte del gruppo "Prati" aderente ai Nuclei Armati Rivoluzionari. Nel'79 riceve il primo avviso di garanzia per l'omicidio di Fausto e Jaio. Viene arrestato nel 1981 nell'ambito dell'inchiesta sulla strage alla stazione di Bologna, poi rilasciato insieme ad altri neofascisti romani. L'indagine parte dalle scoperte del giudice Mario Amato, assassinato dai Nar nel 1980. Amato aveva ereditato un dossier realizzato dal giovane esponente dell'autonomia operaia anche lui ucciso nella sua abitazione, davanti ai genitori. Il 20 aprile 1982 il Tribunale di Roma lo condanna insieme a Massimo Morsello, Emanuele Appio e Maurizio Catena per l'assalto alla scuola romana "Fratelli Bandiera" avvenuto nel '79. Il 28 maggio 1982 è rinviato a giudizio insieme ad altri 55 neofascisti dei Nar.Al gruppo il giudice istruttore contesta 220 capi di imputazione che vanno dalla strage alla rapina, omicidio, violazione della legge sulle armi, danneggiamento doloso. Il 17 maggio 1984 arriva per Corsi un'altra condanna. Il Tribunale lo ritiene responsabile degli incendi nei cinema "Induno" e "Gardena", avvenuti a Roma tra il '79 e l'80. E' condannato a cinque anni. Nel dicembre dell'84 viene accusato dell'omicidio del giovane simpatizzante del Pci, Ivo Zini. Il 2 maggio 1985 c'è la sentenza denominata "Nar 1" . Corsi riceve una condanna a 9 anni ma per il delitto Zini viene prosciolto per non aver commesso il fatto. Il 19 aprile c'è il secondo grado. In appello Corsi viene condannato per l'omicidio di Ivo Zini. 23 anni di carcere. Per lui la Corte d'Assise di Appello di Roma emette un mandato di cattura. Il 9 aprile dell'87, la Cassazione dispone un nuovo processo per Corsi relativo sempre a Zini. Intanto le inchieste su Fausto e Jaio a Milano proseguono con nuovi accertamenti. Il processo Zini torna nuovamente in appello e Corsi viene assolto. Nell'89, la Cassazione ratifica e Corsi viene prosciolto in via definitiva. Nel 1991, il giudice Guido Salvini gli invia un nuovo avviso di garanzia per Fausto e Jaio. Siamo nel '96. Corsi si mette a capo della tifoseria romanista. Il 27 settembre viene arrestato. Con lui finiscono in manette Fabio Mazzei, di 33 anni; Giuseppe De Vivo, di 36 anni; Daniele De Santis, di 30 anni; Guglielmo Crisera', di 35 anni; Giuliano Castellino, di 19 anni, e Fabrizio Carroccia, di 22 anni. I sette sono accusati di aver organizzato estorsioni a funzionari della societa' giallorossa, pretendendo trattamenti di favore e facilitazioni per entrare allo stadio in occasione delle partite della Roma. In caso contrario, minacciavano i funzionari avvertendoli che sugli spalti ci sarebbero stati problemi di ordine pubblico. Quattro di loro fanno parte del gruppo dei ''Boys''; gli altri tre di ''Frangia ostile, cuore di Curva''. Arrivano altre accuse. Irruzioni in radio private per imporre la loro partecipazione alla trasmissione e far leggere i loro comunicati; minacce a giornalisti sportivi, tra cui due cronisti di altrettanti quotidiani romani; striscioni esposti allo stadio con intimidazioni mirate. Il Gip del Tribunale di Roma emette per questi tifosi altri provvedimenti per violenza privata, dopo ulteriori indagini svolte dalla Digos della questura di Roma, diretta da Domenico Vulpiani. In particolare, per Mario Corsi, e Fabrizio Carroccia, 32, ''er mortadella'' il Gip disposto gli arresti domiciliari. Il 24 settembre 1999,il Pm di Milano Stefano Dambruoso chiede l'archiviazione per Fausto e Jaio. Oltre all' estremista di destra Massimo Carminati, riguarda anche i neofascisti Claudio Bracci e Mario Corsi, accusati di quel omicidio. Chiedendo l' archiviazione, il Pm Stefano D'Ambruoso sostiene che non sono state trovate sufficienti prove a carico degli indagati. Quando Mario Corsi fu arrestato nel '78 a Roma per l'aggressione ad alcuni militanti della nuova sinistra, nella sua casa vennero trovate le fotografie di Fausto e Iaio e dei loro funerali, che Corsi dice di aver preso dall'archivio di uno zio giornalista a Cremona. La presenza di quelle foto, per il Pm, e' del tutto ingiustificata. Altre ipotesi del coinvolgimento di Corsi e del suo gruppo vengono da alcuni pentiti dell'estrema destra, tra cui Angelo Izzo, uno dei quali parlo' anche di una sorta di confessione ricevuta da Corsi al telefono. Il 18 marzo 2000, il consigliere di Rifondazione Comunista Umberto Gay, denuncia pubblicamente Corsi. ''Io accuso Mario Corsi di essere nella migliore delle ipotesi la 'spalla' e nella peggiore il killer di Fausto e Iaio. Mi assumo le mie responsabilità - spiega Gay, che per rendere pubblica la sua denuncia ha incontrato i giornalisti nel palazzo di giustizia di Milano - e per la prima volta siete di fronte ad un soggetto privato che sceglie di accusare una persona con nome e cognome per quel delitto. Tu, Mario Corsi, sei l'assassino di Fausto e Iaio. Il mio obiettivo e' che ci sia una risposta da parte dell' interessato e soprattutto che il giudice Clementina Forleo, che deve decidere se archiviare l' inchiesta, valuti invece l'opportunità di disporre nuove indagini. Anche perché la Procura di Milano, tranne le prime indagini compiute dal pm Armando Spataro, se n'é sempre fregata di questo omicidio''. Poche ore dopo la denuncia di Gay arriva la risposta di Corsi. ''E' assurdo che si facciano affermazioni del genere - ha detto Corsi - quando ci sono stati tantissimi giudici che non mi hanno ritenuto responsabile del duplice omicidio. A quest'ora non sarei libero. Oltretutto non sono protetto da nessuno, ne' da gruppi politici, Fini e gli altri non mi stanno per niente simpatici, ne' da clan mafiosi, ne' da lobby. Non vedo perche' un giudice onesto come Salvini avrebbe dovuto aver timori ad arrestare una persona come me. Non sono certo Sofri, che tra l'altro ritengo innocente, che viene difeso dall'intera sinistra''. Corsi annuncia una querela nei confronti di Gay ma al consigliere di Rifondazione Comunista non è ancora giunto nulla. Poi c'è la definitiva archiviazione per insufficienza di prove del giudice Clementina Forleo del 14 dicembre 2000.
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#44 |
Member
Iscritto dal: Jun 2003
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Messaggi: 105
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Le tifoserie di Roma e Lazio si sono spostate a destra
L'allarme per gli incroci con la malavita "Estremisti infiltrati in curva" ecco tutti i nuovi padroni di CORRADO ZUNINO ROMA - L'ultimo gruppo della Curva Sud, fondato nel corso dell'ultimo Roma-Juventus, il 4-0 diventato icona con il gesto di Checco Totti a Tudor - "quattro gol e a casa" -, si chiama Giovinezza, ma loro, ragazzi di Portuense con sciarpa e scooterone, negano abbia a che fare con la mussoliniana primavera di bellezza. Prima si chiamava "Montemario", il gruppo, e identificava un bel quartiere residenziale della Capitale, ora Giovinezza. Max Leggeri sulla locale Radio Incontro parla impettito di "Roma culla della civiltà" e sostiene che tacciare la curva giallorossa di estremismo sia solo un modo di negare la voglia di politica che alberga nei suoi giovani frequentatori: "Non possiamo lasciare l'impegno ai politici di mestiere", spiega in tv, infastidito, al sottosegretario Mario Pescante. Poi c'è Mario Corsi, per tutti il Marione. Leader, altroché. La sua storia è pesante almeno quanto le repliche che regala agli ascoltatori di "Rete Sport": "Ma come ve lo devo spiegà che Capello nun conta un c... e se nun ve sta bene cambiate canale". Mario Corsi, oggi, consiglia Totti, corre a Perugia a consegnare all'allenatore Cosmi una maglietta con dedica, affida il suo pensiero al sito Internet "Marione. net", carico di pubblicità, e regala alle tv nazionali perle di saggezza romanista. Ieri, però, ha avuto una storia di violenza neofascista. Come militate dei Nuclei armati rivoluzionari è entrato nelle indagini per l'assassinio di Fausto e Iaio, due ragazzi del Leoncavallo di Milano uccisi per strada: l'hanno indagato nel '79, reindagato nel '91 su indicazioni del pentito Izzo, quindi il gip Forleo nel 2000 l'ha prosciolto riconoscendo "significativi elementi" a carico suo e di due camerati, "significativi ma non sufficienti". Accusato dell'omicidio del simpatizzante del Pci, Ivo Zini, colpito a Roma da una Vespa in corsa, Mario Corsi è stato prosciolto in primo grado, condannato a 23 anni in appello e riassolto in secondo grado dopo un intervento della Cassazione. In gioventù assaltatore di scuole e cinema romani, nella maturità, otto anni fa, viene arrestato insieme a sei ultrà di Boys Roma e Frangia ostile: minacciava per ottenere accessi gratis allo stadio, irrompeva nelle radio private per costringere gli speaker a leggere i suoi comunicati. Compagno di viaggio del Marione è "il Mortadella", Fabrizio Carroccia, amico personale di Luciano Moggi: fu al centro di una grottesca storia di arbitri e designazioni esplosa dopo Juve-Inter dell'aprile '98 (la partita del rigore negato a Ronaldo). Ogni tanto qualche ascoltatore ricorda al neoMarione, agitatore radiofonico, il suo curriculum vitae, e lui sul passato replica: "Ci sono tanti giudici che non mi hanno mai ritenuto responsabile di alcun omicidio". Sbanda così, terribilmente a destra, il tifo romano del Duemila. E lo stadio, compresi pezzi interi di curva, inizia a non sopportarlo. Nell'autunno del '94 una spedizione di ultrà romanisti e laziali partì unita per spezzare le reni ai leghisti di Brescia e mandò in coma un vicequestore di polizia. Cinque stagioni fa gli storici Cucs sono stati spodestati dalla ringhiera centrale della curva a colpi di coltello: s'insediarono gli ultrà, "As Roma". In questo crogiolo di passioni che è la curva dell'Olimpico, Sud e Nord indistintamente, s'infila con spregiudicata facilità la criminalità romana, rapinatori assoldati dalla mafia catanese per esempio. Li hanno arrestati nell'estate 2003, dopo 33 colpi: tra loro c'era "Er Polpetta", protagonista degli scontri con i turchi del Galatasaray. L'esperienza della banda della Magliana sembra perpetuarsi all'infinito in un incrocio tifo-politica-delinquenza organizzata che fa di Roma un luogo sportivo inedito e dalla pericolosità totale. Spiega l'ultimo rapporto Digos: "Il movimento di estrema destra "Base autonoma" ha infiltrato militanti nei gruppi "Tradizione e distinzione" della Roma e "Irriducibili" e "Banda de Noantri" della Lazio contribuendo a far superare la storica rivalità tra le due tifoserie". Oggi il terzino Panucci deve chiedere scusa a Paolo Zappavigna, leader dei Boys, per essersi rifiutato di entrare in campo durante Reggina-Roma. E oggi i gruppi ultrà del centro-nord provano a isolare il tifo estremo romano. La manifestazione contro "la repressione e il calcio Sky" indetta nella capitale nell'aprile 2003 si trasformò, non a caso, in una lugubre sfilata di braccia tese, Sieg Heil e cappellini "Charlemagne". Era la brigata francese delle Ss che fino all'ultimo giorno difese Adolf Hitler assediato a Berlino. (23 marzo 2004)
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