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#41 |
Senior Member
Iscritto dal: Aug 2003
Città: milano
Messaggi: 14039
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Il problema infatti è che l'Italia ha un debito pubblico superiore al 107%..la media ue è poco sopra al 70%.
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#42 | |
Senior Member
Iscritto dal: Aug 2004
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Cresce il debito. "Buone misure anticrisi, ma servono riforme strutturali" Crisi, allarme Ocse per l'Italia Giù il pil, più deficit e disoccupati Crisi, allarme Ocse per l'Italia Giù il pil, più deficit e disoccupati PARIGI - L'Ocse stima una profonda recessione quest'anno per l'Italia, con un Pil in calo del 5,3% e una ripresa nel 2010 a 0,4%. E' quanto emerge dal rapporto sull'Italia nel quale si evidenzia che "tutte le previsioni sono soggette a una forte incertezza". L'analisi dell'organizzazione rileva che il paese soffrirà di un forte incremento della disoccupazione ("che potrebbe raggiungere il 10% entro la fine di quest'anno") anche nel 2010, il che determinerà un calo dei consumi. Allarme grave anche per il deficit, che "raggiungerà il 6% del Pil nel 2010, mentre il debito pubblico supererà il 115% e continuerà a crescere, nonostante un certo sforzo di consolidamento fiscale", per tendere al 120%. I consumi accuseranno un calo del 2,4% per restare poi fermi l'anno prossimo mentre gli investimenti fissi a fine 2009 crolleranno del 16% (-20,2% per macchinari ed equipaggiamenti) per tornare a crescere di appena l'1,3% nel 2010. Particolarmente negativo anche l'andamento del commercio estero: le esportazioni scenderanno del 21,5% (-0,7% nel 2010) e le importazioni del 20,2% (-0,2% nel 2010). Rispetto alle previsioni pubblicate lo scorso 31 marzo, oggi l'Organizzazione per lo sviluppo e la cooperazione economica rivede le stime sul Pil a -5,3% nel 2009 (da -4,3%) e +0,4% nel 2010 (da -0,4%). L'aumento dell'impatto negativo è dunque bilanciato da qualche nota più ottimistica. "La recessione italiana ha sorpreso per la sua ampiezza - osserva il rapporto - ma grazie alla relativa solidità dei bilanci delle famiglie e delle imprese, la ripresa potrebbe essere più robusta che altrove". Quanto alle banche italiane finora hanno ben sostenuto il primo impatto della crisi e non hanno avuto bisogno di aiuti, "ma avranno probabilmente necessità di ulteriori mezzi propri man mano che la recessione si aggrava. Bisogna continuare gli sforzi per ricapitalizzarle, di preferenza con finanziamenti privati, sul mercato interno o all'estero, ma senza escludere l'iniezione di capitali pubblici". L'Ocse ricorda che l'Italia, inoltre, sconta i "lenti progressi nell'introduzione delle riforme strutturali per migliorare la competitività dei servizi e l'efficienza della pubblica amministrazione". Dunque vede con favore le misure anticrisi che, "nonostante il limitato spazio di manovra", sono state introdotte dal governo italiano, ma raccomanda che "nel lungo periodo la performance economica può essere migliorata con riforme macroeconomiche e strutturali". Quanto al federalismo fiscale, "potrebbe essere difficile da perseguire. L'introduzione del meccanismo del federalismo fiscale al momento attuale può porre difficoltà ed è importante che abbia un forte sostegno politico e regionale", afferma l'organizzazione, dando comunque atto che "le linee base della legge, in particolare il finanziamento della spesa essenziale da parte delle entrate centrali su una base standard dei costi e un trasparente meccanismo di suddivisione delle entrate basato sull'Iva e sulla capacità di introito fiscale, sono sane". Secondo l'Ocse, inoltre, "una nuova tassa locale, in parte basata sul valore delle proprietà di case, sarebbe altamente desiderabile dal punto di vista del federalismo fiscale". L'Ocse non sembra essere favorevole agli incentivi italiani per l'acquisto dell'auto varati ad inizio 2009. "Il sostegno all'industria dell'auto rischia di provocare una allocazione squilibrata di risorse". L'Ocse afferma che gli incentivi sono stati, probabilmente, motivati dalle preoccupazioni che gli aiuti decisi da altri paesi potessero penalizzare i produttori nazionali. (17 giugno 2009) PS: sono molto stanco e sto anche lavorando ad un programma, nno ho tutta la lucidità per rispondere a dovere.
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#43 |
Senior Member
Iscritto dal: Aug 2003
Città: milano
Messaggi: 14039
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Non vedo cosa ci sia da commentare, visto che sono dati saputi e risaputi.
Il debito italiano ritornerà ad essere quello del 1996-97 (120%) e la ripresa dovrebbe iniziare a manifestarsi verso la metà del 2010. Con una crisi del genere non c'è modo di non far crescere il debito: se non ci credi puoi sempre verificare le statistiche worldbank/fmi/ocse e vedere di quanto crescerà il debito francese, inglese, spagnolo, americano, giapponese e tedesco...quasi tutti crescono più di 10punti percentuale, se non oltre...quello italiano crescerà di circa 13 punti percentuale. Mica si può tagliare d'amblè 2-3 (30-45mld di euro l'anno) punti di pil per arrivare ad un deficit del 3%...impossibile.
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We are the flame and darkness fears us ! Ultima modifica di zerothehero : 14-07-2009 alle 23:51. |
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